Il testarolo della Lunigiana

Presentazione
Ripercorrere l’itinerario “dell’antica via Francigena” che attraversa con le sue diramazioni e varianti l’intera Lunigiana può costituire un modo per rievocare anche “l’antica cucina” tra boschi incantati, verdi colline, prati in fiore, castelli fiabeschi, borghi arroccati, preziosi scrigni di memoria dove si respira la storia e l’ atmosfera del passato.
Ecco a voi il testarolo della Lunigiana, un piatto povero di origine contadina.
Viene preparato nei testi in ghisa da cui prende il nome. Si prepara versando direttamente sul testo rovente una pastella di farina di grano, acqua e sale.

  • CucinaItaliana

Ingredienti

Farina 300 g

Acqua q.b.

Sale q. b.

Preparazione

Come si prepara il testarolo della Lunigiana

In una terrina impastate farina, acqua e sale. Mescolate bene per sciogliere i grumi, alla fine avrete una pastella fluida. Scaldate il testo (sottano) e distribuite con un mestolo la pastella: iniziate dal centro che dovrà essere più alto per risultare spugnoso e dopo passate ai lati dove i bordi saranno più fini. Coprite con la parte superiore del testo (soprano) il coperchio che si copre con le braci del camino, e lasciate cuocere per alcuni minuti. Dalla qualità di legna da ardere dipende il successo della cottura del testarolo. Trascorso questo tempo togliete il testarolo e tagliatelo a losanghe. Riempite una pentola d’acqua, salate e portate quasi ad ebollizione; prima che l’acqua cominci a bollire, spegnete il fornello, gettate nella pentola le losanghe e lasciatele in immersione per alcuni minuti. Salate e condite il testarolo della Lunigiana con olio di frantoio, pecorino e qualche fogliolina di basilico. Servitelo caldo e gustatelo in tutta la sua naturalezza

Quel tocco in più

Condite il testarolo della Lunigiana con il pesto dove i profumi e gli aromi del basilico rivierasco, aglio e pinoli tipici della Liguria incontrano i sapori genuini di questo fazzoletto di terra di Lunigiana.

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