I cïùi

 

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Sapete cosa sono i cïùi? Sono delle chioccioline di colore verdastro (un cïùn è quello nella foto) che nel muoversi emettono uno strano rumorino, motivo per il quale i sanremaschi le chiamano così!  Con questi cïùi la mia nonna Nilla faceva un piatto da leccarsi i baffi!

Purtroppo di queste chioccioline se ne trovano sempre meno, probabilmente per i pesticidi che vengono dati in agricoltura.

Vi racconto come li cucinava mia nonna, e nell’eventualità voleste provare la ricetta potete ripiegare sulle chiocciole, dette più comunememente lumache. Dunque, torniamo alla nonna… Dopo una giornata di pioggia,  munita di cestino con coperchio, perché si sa che senza coperchio,  se una ne metti nel cestino, due ne escono fuori, mia nonna andava a cïùi. Col passare degli anni questo compito fu affidato ai figli.

Tornata a casa rovesciava il bottino in una grossa scatola di legno munita di coperchio fatto di rete metallica e per parecchi giorni le nutriva di crusca e pane secco.

Quante volte ho giocato con qualche cïùn a fare le corse. Tutte in fila su un gradino, un po’ di acqua rovesciata sopra per farli uscire dal guscio e vedere quale arrivava prima! Giochi di un’altra epoca…

Ho divagato nuovamente, ritorniamo alla nonna…Trascorsi i giorni necessari la nonna lavava per bene i cïùi e li metteva in un grosso pentolone.

I poverini, per il calore emettevano il suono onomatopeico dal quale deriva il nome.

Dopo un po’ di cïùiuiuiuiii si sentiva solo il rumore della pentola che sobbolliva…

Ingredienti:

  • un paio di kg circa di cïùi o di lumache
  • due cipolle grosse
  • una carota
  • una costa di sedano
  • un ciuffo di prezzemolo
  • uno spicchio d’aglio
  • un bicchiere abbondante di olio extravergine di oliva
  • vino bianco secco
  • un litro di aceto
  • qualche pomodoro
  • timo alloro salvia origano maggiorana rosmarino
  • menta
  • sale e pepe

 

Le lumache dovranno purgare alimentate a crusca e tenute chiuse in una gabbietta o altro recipiente arieggiato per circa due settimane.

Al momento di cucinarle risciacquare con abbondante acqua fredda nella quale avrete sciolto un pugno di sale e un bicchiere di aceto.

Ripetere l’operazione più volte fino a quando non emetteranno più schiuma.

Scolarle e passarle in una larga casseruola, possibilmente in terracotta, contenente l’olio già caldo.  Scottarle in un trito fatto con le verdure, e tutti i profumi (esclusa la menta) riuniti in un bouquet garnì.

Fare insaporire e quando il battuto sarà appassito coprire con il vino. Scuotere delicatamente la casseruola senza mai usare il cucchiaio perchè altrimenti i gusci tendono a rompersi.

Una volta evaporato unire i pomodori pelati e ridotti a cubetti, e se necessario acqua calda, visto che dovranno cuocere a lungo (circa due ore) e a fuoco lento. In sanremasco “cuagnà e suagnà”, che vuol dire cuocere piano piano, crogiolare, curandoli aggiungendo cose buone…

Circa 20 minuti prima che la cottura sia giunta a termine aggiungere una manciata di foglioline di menta tritate finemente.

Scuotere nuovamente con cura. Le lumache dovranno essere servite caldissime .

Estrarle dal guscio con l’aiuto di uno stuzzicadenti.  La bestiolina che verrà fuori è commestibile anche nella parte scura.

Le lumache pur essendo dei molluschi devono essere tuttavia accompagnate da un vino rosso corposo.

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Ciao!

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