Orzotto alle verze

L’ orzotto con la verza…. direte voi: ” Ma non sarebbe meglio un bel risotto?” Io vi rispondo, da buona tosco-lombarda quale sono, che amo il risotto alla follia. Ma che amo l’ orzo anche di più. Ho imparato ad usarlo da quando seguo questo blog di Marco Bianchi, un Food Mentor che collabora come divulgatore scientifico con la fondazione Umberto Veronesi  e che sicuramente conoscerete perché ha presentato tante ricette alla Prova del Cuoco e devo dire che mi rispecchia molto la sua cucina. Mi piace perché unisce molto il gusto alla leggerezza, e fa conoscere alcuni aspetti salutari di quello che mangiamo, e come unire le varie materie prime per stare meglio. Quello che nella vita di tutti i giorni chiamiamo prevenzione ma che mettiamo in atto di rado, purtroppo.

Il mio orzotto alle verze unisce questo cereale saporito e versatile con un ortaggio di stagione buono e ricco di sapore. Ricordatevi di scegliere per praticità un orzo perlato, è vero che subisce un processo di raffinazione, un po’ come il riso, per poter evitare l’ ammollo prima di una lunga cottura, ma nel giro di 30 minuti circa porterete in tavola il vostro orzotto alle verze.

 

  • Preparazione: 40 Minuti
  • Cottura: 30 Minuti
  • Difficoltà: Molto facile
  • Porzioni: 4 persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • orzo perlato 400 g
  • brodo vegetale (mi raccomando preparatelo in casa, senza usare dado) 1 l
  • olio extravergine di oliva 2 cucchiai
  • cipolla 1
  • piccola verza 1
  • parmigiano grattugiato qb

Preparazione

  1. Sciacquare bene l’ orzo. Tagliare a listarelle sottili la verza, lavata. In un tegame mettere a soffriggere la cipolla tagliata fine fine e unire la verza, unite un pizzico di sale e far appassire qualche minuto. Unire l’ orzo e far insaporire un paio di minuti con la verza, quindi versare il brodo bollente e far cuocere, sobbollendo per 25 minuti circa. A me piace asciutto, se a voi piace più brodoso aggiungete via via un po’ di brodo in più. Spolverare con abbondante parmigiano grattugiato e servite caldissimo e magari un filo d’ olio extravergine di oliva a crudo.

Note

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