Mia figlia Valentina quest’anno ha cominciato a frequentare il Liceo Artistico in una città vicina e quindi, tra le questioni organizzative da risolvere si è presentata anche quella del pranzo; considerando che non sarebbe tornata a casa prima delle tre e mezzo, era necessario trovare una soluzione che le permettesse di pranzare fuori praticamente tutti i giorni, quindi che fare? Rassegnarsi a sei giorni a settimana di panini in treno?
La soluzione è arrivata dal Giappone; mia figlia è una grande appassionata di tutto ciò che riguarda questo affascinante paese e quindi mi ha prontamente suggerito l’acquisto di un bento giapponese. Io non avevo idea di cosa fosse quindi mi sono documentata in vari siti che trattavano l’argomento e ho scoperto che in Giappone è abitudine consolidata portare il pranzo in ufficio da casa. Dietro a questa scelta ci sono vari fattori: il non trascurabile aspetto economico, il fatto di mangiare cibi cucinati in casa e quindi più sani, e non ultimo anche un fattore affettivo; preparare un bento è considerato un gesto d’amore nei confronti della persona che lo riceve perché la sua preparazione richiede grande attenzione. Vi basterà digitare ” bento giapponese ” nella ricerca immagini google per rendervi conto di quanta cura venga dedicata alla sua preparazione; l’accostamento dei colori e la varietà delle pietanze rendono questi piccoli contenitori delle piccole opere d’arte culinaria.
Il bento giapponese che ho acquistato io lo trovate qui
ed è composto da una piccola borsa termica nera che sembra quasi un beauty case e al suo interno si trovano, oltre alle immancabili bacchette, tre piccoli contenitori; uno stretto e lungo termico e due più piccoli. A prima vista sembrano davvero minuscoli ma all’atto pratico sono perfetti per il pranzo completo di una persona; il contenitore termico può contenere circa 100/120 g di pasta a crudo oltre al condimento, mentre negli altri due è possibile mettere una piccola porzione di secondo, della frutta oppure un piccolo dolce. Tutti i contenitori possono essere usati nel microonde. Io preparo la pasta la mattina alle sei e quando mia figlia alle due e mezzo pranza in treno è ancora calda; la borsa, una volta aperta funge da comodo vassoio e lei riesce tranquillamente a pranzare mentre rientra a casa.
Il bento della foto contiene una porzione di pasta con pomodorini, tonno e basilico, un misto di uva e ananas e una porzione di tiramisù; niente male no?
Potete davvero sbizzarrirvi nella sua preparazione; i vostri figli (o mariti) apprezzeranno il fatto di poter mangiare qualcosa di caldo ogni giorno e voi sarete tranquilli di aver preparato loro un pranzo sano e bilanciato ogni giorno. E’ proprio vero … preparare un bento è comunque un gesto d’amore per la propria famiglia …
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