Oggi a Buscemi è comparsa una tabella stradale per indicare che i bambini giocano ancora per strada. Una cosa che mi ha fatto sorridere e mi ha riportato indietro nel passato. La mia generazione, credo che sia stata l’ultima ad avere la voglia di giocare per le strade del proprio quartiere. Dal cortile della caserma, allora in via Vincenzo Messina, alla piazza di San Paolo al quartiere Castelmenzano, non vi erano segreti: conoscevamo ogni persona, ogni porta, ogni angolo, ogni profumo, ogni auto posteggiata. Qualunque strada si trasformava in campetto, nonostante un campo sportivo allora accessibile tutto il giorno o i campetti della villa e le “cazziate” di vicini o dei vigili, che all’epoca arrivano a bordo di una ritmo blu. Ma era un piacere intenso, quello di vivere tra quelle strade, di sentirsi parte di un mondo che sentivi tuo. Oggi i tablet, i social, i genitori ansiosi e frenetici, l’impazienza del vicinato, hanno sostituito quell’altro modo di vivere la fanciullezza con altro. Ma quell’altro modo di vivere, quelle strade, portano con se i ricordi più belli. Quell’altro modo di vivere era il mio e quello di un’intera generazione che non può non amare questo paese.
m.aiello