Abbiamo appositamente cucinato tanta polenta proprio per realizzare altri piatti succulenti, alcuni freddi e altri ripassati al forno con tanto sugo e mozzarella.
Finger food, pasticci, timballi, tortini o sformati ma ottimi piatti per riciclare la polenta in avanzo.
Abbiamo già visto una ricetta per il riciclo della polenta e oggi ci dedichiamo a questo delizioso e succulento pasticcio di polenta con sugo e formaggi filanti.
Ingredienti per 3 persone…
- 300 gr circa di polenta del giorno prima (una teglia media)
- sugo di carne
- 1 mozzarella per pizza
- 1 sottiletta o parmigiano grattugiato
- pepe nero
Preparazione…
Come già detto avevo un bel po di polenta del giorno prima e io l’adoro anche fredda.
Avevo già preparato degli ottimi tortini tiepidi ma oggi l’aria è più fresca ed ho una bella ricetta da condividere con voi.
Facciamo un bel pasticcio di polenta con sugo e formaggi filanti con tutta la polenta che abbiamo.
Arricchiamola di sugo di pomodoro che avevamo preparato per la domenica, quello buono fatto con la carne o la salsiccia e inforniamo.
Appena la polenta è bella calda tiriamo fuori dal forno e aggiungiamo dadini di mozzarella e altri formaggi filanti.
Possiamo spolverizzare di parmigiano oppure mettere una sottiletta a pezzi per creare l’effetto fila e fondi e infornare di nuovo per altri cinque minuti, giusto il tempo di far sciogliere i formaggi.
Pasticcio di polenta con sugo e formaggi filanti, appena i formaggi sono fusi e la crosticina diventa dorata sforniamo, spolverizziamo di pepe e portiamo in tavola.
Un’altra alternativa potrebbe essere di ripassare la polenta in padella invece che al forno…. il risultato è comunque delizioso.
Buonissimo davvero, una cena o un pranzo riciclato ma nulla da invidiare a un altro piatto.
Pasticcio di polenta con sugo e formaggi filanti, semplice appetitoso, buono col pomodoro ma anche bianco magari con funghi e formaggi, ma questa è un’altra versione deliziosa.
Ora vi lascio devo andarmi a gustare questa prelibatezza, un pasticcio in tutti i sensi, un po scomposto ma davvero da leccarsi le dita.
Un piatto povero ma allo stesso tempo ricco, un piatto dei nostri nonni di quando non si buttava nulla e ora per tanti versi sembra quasi di essere tornati a quei tempi.