Appuntamento ore 14,00 da Fiori e Fornelli per il Food Camp, il raduno dei food blogger!
Arrivo puntuale (odio arrivare in ritardo e poi regolarmente aspetto!), prendo posto su una carinissima sedia in legno multicolore e aspetto, appunto…
Ore 14,15, ci saranno una 30ina di persone e le altre? L’ingresso era a numero chiuso per 100 food blogger, arriveranno?
Sono una delle poche senza cellulare multifunzione ne iPad, una poraccia con quaderno degli appunti e nessuna tecnologia, che il cellulare che twitta e va su internet ce l’avrei, che non son proprio pezzente fino in fondo, ma è in riparazione…se trovo quello che ha inventato il “windows phone” lo metto a staccare le ali alle mosche! 🙂
Il locale è carino, una piccola giungla a 2 passi dalla Stazione Garibaldi e dalla nuova mostruosità architettonica di Milano…meno male che ci sono ancora posti come questo!
Piante, moltissime piante, lucine tipo natalizie, cucina a vista, un piacere per occhi e olfatto.
Ore 14,30 direi che ci siamo, il luogo si è popolato e siamo pronti per seguire Eugenio Boer chef di Enocratia, che con una semplicità disarmante e una tranquillità coinvolgente, ci insegna come preparare un filetto di maiale con cottura a bassa temperatura, sfruttando semplicemente il calore dell’acqua, portata a 90°.
L’utilizzo delle basse temperature in cucina, consente di conservare perfettamente i sapori di quello che cuociamo e vi assicurò che il suo filetto era fantastico. Prossimamente dovrò provarlo, così vi metto la ricetta sul blog!
Ore 15,15 è ora tempo di ascoltare i consigli di Claudia Castaldi food photographer.
Secondo Claudia non c’è una regola prestabilita per trovare la luce giusta, perché a volte la luce non deve solo illuminare, ma anche descrivere l’atmosfera.
Mi trovo completamente concorde, non sempre la perfezione è affascinante, spesso sono intrigata da chi non lo è…anzi, direi sempre, per cui anche una bella foto non deve essere necessariamente perfetta per essere apprezzata o catturare i sensi, la foto deve comunicare ciò che noi vogliamo comunicare.
Brava Claudia, semplice, chiara, con schemi molto comprensibili, ho raccolto un sacco di info utili e per prima cosa, niente flash! Evvai!
Ore 16.05 arriva Giorgia Fantin regina del bon ton. In lei tutto è bon ton, l’abbigliamento, come si muove, come sposta i capelli…
Parliamo di finger food e lei è simpatica, l’esposizione coinvolgente, allegra.
Lo sapevate che Ovidio prescriveva l’uso delle tre dita (pollice, indice, medio) con regole precise, nei suoi banchetti ? O che le posate entrano nell’uso comune molto più avanti e che la forchetta sarà considerata utile da tutti solo verso il 1700?
Mangiare con le mani è considerato dai sociologi un antistress, rilassante, rinsalda i rapporti e ha ottimi effetti sul morale, quindi dateci dentro ma vi prego…non leccatevi le dita alla fine!
Giorgia ci ha accompagnati fino all’ora di merenda, raccontandoci cosa si può mangiare con le mani e cosa no (il pollo NON va mangiato con le mani, mi spiace per voi, ma la pizza SI :-)), come posizionare le posate sul piatto e come usare il tovagliolo.
Per merenda, meritano una nota, Fiori e Fornelli ci ha preparato delle torte, tutte rigorosamente veg, anche se nessuno di noi l’avrebbe mai pensato sia per la bellezza che per la bontà. Deliziose, veramente!
Ore 17,30 leggermente fuori scaletta, ma le torte ci hanno ammaliati, abbiamo ripreso con Tiziano Fogliata, web designer, consulente web marketing e appassionato di wordpress, che ha provato, direi in maniera egregia, a farci entrare nello sconosciuto mondo della SEO (si, è femminile, io l’ho sempre chiamato il SEO, con il pregiudizio che se mi fa impazzire dev’essere per forza maschio e invece…)
Vi lascio solo un’affermazione, perché il resto è molto tecnico e non so se riuscirei ad essere ugualmente chiara e utile: la SEO va studiata ponendo l’attenzione sulle persone che utilizzeranno la ricerca, non sui motori di ricerca!
Qui io ho dovuto, con rammarico, lasciare il FoodCamp, spero di leggere articoli sull’ultima parte che mi manca.
E’ stata un’esperienza decisamente interessante, coinvolgente, che mi ha permesso di conoscere nuove persone con una passione in comune.
Grazie a Paola Sucato, perfetta “padrona di casa”
foodcamp quando i food blogger si radunano
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