Gli spaghetti al nero di seppia, un primo piatto di pesce che ad alcuni potrebbe, a prima vista, apparire poco gradevole per il suo aspetto, è al contrario una ricetta particolare ed incredibilmente gustosa.
La tradizione di usare le seppie con il loro nero per condire la pasta è diffusa soprattutto in Sicilia ma è presente anche in altre regioni, in particolar modo nel Veneto e nasce dalla cucina povera dei pescatori che non scartavano nessuna parte del pescato.
Spaghetti al nero di seppia, ricetta siciliana
Ingredienti per 4 persone
- spaghetti, 360 grammi
- seppie con il loro nero, 500 grammi
- una cipolla media
- pomodori freschi (o pelati), 300 grammi
- concentrato di pomodoro, un cucchiaino
- olio extravergine d’oliva q.b.
- prezzemolo, un ciuffo
- sale e pepe (o peperoncino) q.b.
- pecorino grattugiato (facoltativo), 100 grammi
Preparazione
Pulire e spellare le seppie, aprendone il corpo con un paio di forbici.
Eliminare l’osso ed estrarre con molta cura i sacchetti del nero.
Sciacquarli bene sotto l’acqua corrente e metterli da parte. Un’alternativa può essere quella di chiedere al pescivendolo, al momento dell’acquisto, di pulire lui le seppie avendo cura di lasciare interi i sacchetti con il nero.
Tagliare in piccoli pezzi il corpo della seppia ed i tentacoli.
Soffriggere in un tegame con un paio di cucchiai d’olio la cipolla finemente affettata e subito dopo unire le seppie tagliate e farle rosolare brevemente.
Aggiungere i pomodori spellati e liberati dai semi, il concentrato, il prezzemolo tritato, poca acqua, sale e pepe, tenendo presente che il nero è già di suo saporito.
Appena la salsa inizia a restringersi unire anche i sacchetti del nero, mescolare e far cuocere ancora cinque minuti, aggiungendo eventualmente un po’ d’acqua. La salsa deve risultare densa e di un nero molto intenso.
Nel frattempo si saranno messi a cuocere gli spaghetti: scolarli ben al dente, versarli nel tegame con il condimento e cospargerli, se piace, con una bella spolverata di pecorino stagionato grattugiato…i nostri spaghetti al nero di seppia sono pronti!
NOTA – un curioso aneddoto storico
Gli spaghetti al nero di seppia: Legata a questa ricetta c’è una storia vera che riguarda un poeta catanese, Mario Rapisardi, grande amico di Giovanni Verga. Fu proprio il Verga che gli presentò Giselda Foianesi, giovane e vivace letterata toscana, frequentatrice di salotti letterari: Mario Rapisardi perse letteralmente la testa per lei e riuscì a sposarla.
A Catania, dove ad un certo punto i due andarono a vivere, la suocera fece conoscere alla Foianesi la pasta con il nero di seppia, ma la sposina inorridì nel vederla e la definì “tenebroso cibo di gente selvatica” e invano marito e suocera tentarono di convincerla ad assaggiarla 😀 .
Si dice anzi che i primi screzi della coppia nacquero proprio a causa di questo piatto: naturalmente i veri problemi erano altri, usi e abitudini di vita molto diversi da quelli a cui la donna era abituata, la profonda ostilità della suocera e le plateali scenate di gelosia del Rapisardi, tutte cose che contribuirono a portare la coppia alla separazione definitiva, che si concretizzò quando il Rapisardi scoprì una lettera amorosa del Verga.
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Interessante la storia e buona la ricetta
I
nteressante la presentazione di questa ricetta da noi siciliani molto amata. Cari saluti <3
Grazie Erminia <3
Mmmhhhhhhhhhh che buoni, molto invitanti e gustosi, proverò la tua versione, grazieeeeee…………
Grazie a te Annalisa, provali…sono un piatto davvero gustoso 😀