La Frigania è il tipico dolce di Zante.
E’ un semplice dessert composto da tre strati: fette biscottate greche imbevute di sciroppo aromatizzato, la crema alla vaniglia e panna montata zuccherata.
Lo sciroppo è fatto con zucchero e acqua e aromatizzato con cannella e limone, anche se alcune ricette sostituiscono il limone con i chiodi di garofano.
Una volta assemblata, la torta viene tipicamente guarnita con una spolverata di cannella e in aggiunta si possono trovare anche noci tritate, mandorle o pistacchi.
Quella che vedete è stata la “torta del mio compleanno”, trascorso sull’Isola di Zante il 20 settembre 2022.
Ingredienti
Per lo sciroppo:
Per la crema alla vaniglia:
Strumenti
Passaggi
Versare gli ingredienti per lo sciroppo in una casseruola, mescolare e fare bollire per 5 minuti.
Disporre le fette biscottate greche sul fondo di una teglia, meglio se di vetro, 30×23 cm.
Versare lo sciroppo caldo sulle fette biscottate.
Per la crema: mescolare le uova, la maizena, la vaniglia e lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi.
Versare il latte in una casseruola e scaldare fino a bollore.
Togliere dal fuoco e sempre mescolando, versare lentamente il latte nella ciotola con il composto di uova.
Una volta amalgamata, rimettere la crema sul fuoco e cuocere a fuoco medio, mescolando continuamente, fino a quando non si sarà addensata (circa un minuto).
Versare la crema calda sulle fette biscottate.
Lasciare raffreddare e sistemare in frigo per almeno un’ora.
Montare la panna con lo zucchero a velo fino a quando risulterà ben soda.
Ricoprire la crema con la panna montata
Spolverare con cannella e se gradite con noci, pistaccio, mandorle o amarene.
*Le fette biscottate greche: Paximathia
Paximathia (παξιμάδια ), è un pane duro di origine greca, simile alla fetta biscottata, che si prepara con farina integrale, di ceci o d’orzo .
Si tratta di un alimento comune in Grecia e molte panetterie greche lo vendono il pane; viene spesso servito come alimento per la colazione con marmellata o formaggio .
Il nome paximathia deriva dal termine greco paximadion (greco: παξιμάδιον), che deriva da Paxamus, un autore greco del I secolo che scrisse, tra le molte cose, un libro di cucina.
Dosi variate per porzioni
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