Okonomiyaki

Appena arrivati a Tokyo, stanchi per il lungo viaggio, ma già affascinanti dalla città immensa e incredibile, non potevamo che cominciare il nostro viaggio all’interno della cucina giapponese con gli okonomiyaki, (letteralmente okonomi = ciò che vuoi, yaki = alla griglia) ovvero le famose “polpette di Marrabbio” che chi come me è nata e cresciuta a pane a cartoni animati giapponesi non può non conoscere!

Ristorante “Sakura-tei” a Shibuya dove abbiamo letteralmente cucinato le nostre “polpette” (che sono più un pancake) direttamente sulla griglia che componeva il nostro tavolo.

Per Stefano Sakura Yaki, ovvero con uova bacon cipolla funghi e gamberi, per me Mix Yaki con gamberi, calamari e maiale.

L’impasto comprende, tra i vari ingredienti, fettine di foglie di verza, acqua, farina e uova.

Vengono aggiunti, a seconda dei gusti, carne, seppie, gamberetti, eccetera. Solitamente viene cucinato negli appositi ristoranti su una piastra calda chiamata teppan.
Spesso tale piastra fa parte del tavolo dei commensali o del bancone e viene utilizzata per cucinare direttamente l’okonomiyaki o per mantenere caldo quello cotto nella cucina.
Si cucina aiutandosi con delle spatole metalliche per non farlo attaccare al teppan e per tagliarlo quando è pronto.

La paternità del piatto viene contesa dalle città di Hiroshima e Osaka, che prevedono due metodi diversi di realizzazione del piatto.
L’okonomiyaki Hiroshima Fu (“alla Hiroshima”) è un tipo di preparazione più complesso, che prevede all’impasto base anche l’aggiunta degli yakisoba. Invece, la variante Kansai Fu, che fa riferimento alla città di Osaka, è  la preparazione più comune ed un po’ più semplice perché richiede di mischiare prima quasi tutti gli ingredienti e poi versarli sulla piastra.
Ed è proprio questa la versione che ho assagiato e di cui riporto al ricetta.

  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzioni1 persona
  • Metodo di cotturaGriglia
  • CucinaGiapponese

Impasto base

  • 2 cucchiaiFarina (potete usare anche la farina di riso per farla senza glutine)
  • 1uovo
  • 1Cipollotto fresco
  • 4 foglieVerza
  • q.b.Olio
  • q.b.Dashi
  • q.b.Acqua
Per farcire (a piacimento esattamente “quello che vuoi”):
bacon
uovo
calamari
gamberetti
spinaci, carote, verdure, funghi


Per guarnire:
maionese giapponese
salsa okonomiyaki (fatta con: ketchup, salsa Worcestershire, miele o zucchero o salsa di soia)
una manciata di fiocchi di tonnetto secco (katsuobushi)
un cucchiaio di aonori (alga nori in polvere)
fiocchi di tempura (tenkasu )

Preparazione

  1. Mescolate la farina con un po’ d’acqua.

    Tagliate finemente il cavolo verza e il cipollotto e aggiungeteli al composto con un pizzico di dashi.

    Aggiungete l’uovo e amalgamate gli ingredienti, cercando di non mescolarli troppo.

    Riscaldate una padella con un filo d’olio. Versate un po’ del composto al centro della padella e formate un cerchio.

    Quando la parte inferiore del composto sarà dorata, giratelo. Premetelo con una spatola per livellarne lo spessore.

    Se volte durante la fase finale di cottura, rompete un uovo sopra l’okonomiyaki e coprite la padella con un coperchio così da cuocere l’uovo con il vapore. Servitelo con il tuorlo ancora morbido. Oppure aggiungete altri ingredienti come bacon grigliato, verdure, calamari etc.

    Ricopritelo con la salsa per okonomiyaki e/o maionese giapponese, spolveratelo se volete con katsuobushi, alghe aonori e fiocchi di tempura e servitelo con un po’ di zenzero marinato.

Curiosità

L’okonomiyaki è un elemento della cultura giapponese. Appare spesso in diversi manga e anime giapponesi, tra i quali:

Ranma ½, dove Ukyo Kuonji, spasimante del protagonista, è un’abile cuoca di tale cibo, tanto da girare sempre con un enorme spatola, ed essere proprietaria di un piccolo locale dove cucina tale piatto;

Kiss Me Licia, in cui il padre della protagonista è proprietario di un ristorante di okonomiyaki. Tra l’altro, il manga originale è ambientato proprio ad Osaka, città d’origine dell’autrice Kaoru Tada (l’anime invece, è ambientato a Tokyo).

Smile Pretty Cure!, una delle protagoniste (Akane Hino) proviene da Osaka ed i suoi gestiscono un Okonomiyaki-ya.

Nana, i genitori di Misato Uehara hanno un ristorante di okonomiyaki ad Osaka che vanta di essere uno dei migliori della città

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.

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