Griwech (Algeria)

La Repubblica Democratica Popolare di Algeria, è uno Stato dell’Africa del nord, appartenente al Maghreb.

La storia dell’Algeria fu, fin dall’antichità, fortemente legata alle vicende dell’area del Mediterraneo. Controllata in successione da Numidi, Fenici, Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini e varie dinastie berbere, la regione divenne parte dell’impero ottomano, per entrare poi nei domini francesi durante il colonialismo.
Come per molti altri Stati, l’indipendenza (ottenuta nel 1962) fu seguita da un lungo periodo di instabilità politica durante gli anni Novanta, ma che oggi si è stabilizzata.

La cucina dell’Algeria è tipicamente araba con piatti tipici come il cus cus, il meswi, dolma e varie tajines.
Gli algerini preferiscono condire il cus cus, chiamato Kseksou, con agnello, pollo o pesce, insieme a verdure cotte come carote, ceci, pomodori e stufati piccanti.
L’Algeria ha quattro famose zuppe tradizionali consumate in tutto il paese: chorba, harira, djari e tchicha. Sono servite all’inizio del pasto come antipasto e sono preparate principalmente con agnello, montone o pollo, ceci, pomodori, vermicelli, grano, spezie e diverse verdure e legumi.

Tra i dolci comuni, mangiati soprattutto durante il Ramadan, troviamo i Griwech (o Chebbakìa): un impasto a forma di fiore, fritto, imbevuto di miele e cosparso di semi di sesamo.

  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaAfricana

Ingredienti

  • 500 gfarina
  • 125 gburro (fuso, ma freddo)
  • 1uovo
  • 1 cucchiaiozucchero
  • q.b.sale
  • 1/2 cucchiainolievito in polvere per dolci
  • 1/2 cucchiaioaceto
  • 70 mlacqua
  • 1/2 cucchiainogomma arabica * (frullata con pochissimo zucchero)
  • q.b.zafferano in pistilli (diluito in poca acqua di fiori d’arancio)
  • 2 cucchiaicannella in polvere
  • 20 gsemi di anice
  • 1/2 bicchiereolio di oliva
  • 500 mlmiele
  • q.b.sesamo
  • 1 cucchiaioacqua di fiori d’arancio
  • q.b.olio di semi

Preparazione

  1. In una ciotola mettete tutti gli ingredienti e cominciate ad impastare aggiungendo l’acqua poco a poco fino ad ottenere un impasto liscio, che non deve rimanere attaccato.

    Dividete l’impasto in palline e poi stendete il più sottilmente possibile: o con il mattarello o con la macchina per la pasta, passando due volte in un grosso calibro e poi uno medio. Otterrete dei griwech sottili e molto croccanti.

    Tagliate a rettangoli e poi intagliate internamente a listarelle, senza raggiungere le estremità e date la tipica forma a treccia.

    Nel frattempo fate bollire il miele. Spegnete e aggiungete due cucchiai di fiori di arancio.

    Friggete i griwech e poi adagiateli su della carta assorbente e lasciateli sgocciolare.

    Infine quando si saranno raffreddati immergeteli nel miele caldo profumato all’acqua di fiori d’arancio, fate sgocciolare quello in eccesso e cospargetele di semi di sesamo.

    Lasciate raffreddare e servite .

Gli altri nomi del Griwech:

I nomei, gli ingredienti e le modalità di preparazione possono variare a seconda delle tradizioni di ogni regione.

A Rabat vengono chiamati mkharqa o shebākia.

A Salé si chiama el-qli.

A Ouezzane si chiama el-hlou.

Nel nord del Marocco prende il nome di kwilesh.

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.

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