Il clima thailandese è tropicale, con variazioni di temperatura maggiori al centro-nord, e piogge dovute ai monsoni.
Il periodo migliore per visitare la Thailandia va:
- da dicembre a metà febbraio nella parte continentale e a Bangkok;
- da fine dicembre a marzo nel tratto costiero sud-occidentale;
- da fine gennaio ad aprile nella costa orientale del Golfo di Thailandia (Ko Samui, Pattani e Songkhla), tenendo presente che marzo e aprile sono mesi molto caldi.
In genere, ci sono tre stagioni distinte.
- L’inverno, da novembre a febbraio, è una stagione secca e relativamente fresca, in cui prevale il monsone di nord-est, proveniente dalle zone interne dell’Asia.
- Il fresco però si fa sentire al nord e nelle zone interne, mentre sulla costa e al sud fa caldo anche d’inverno.
- La stagione umida o calda: fra i mesi di marzo e maggio. Ad aprile nella capitale Bangkok, le temperature medie massime arrivano a 35 gradi, mentre le minime si aggirano attorno ai 26 gradi.
A Phuket le temperature si avvicinano ai 40 gradi.
- La stagione delle piogge: determinata dal monsone di sud-ovest, da maggio a ottobre, nonostante le temperature rimangano comunque calde, le giornate sono contrassegnate da insistenti piogge, che tuttavia non sono paragonabili alle tempeste del sud-est asiatico.
In genere, la Thailandia non viene colpita dai cicloni tropicali così duramente come altri Paesi del sud-est asiatico, come le Filippine o il Vietnam.
La zona del Golfo della Thailandia é una eccezione. Essendo l’unica zona della Thailandia dotata di un micro-clima unico che rende le isole che la compongono, ovvero quelle di Koh Samui, Koh Phanagan, Koh Tao e Koh Samet, ospitali tutto l’anno.
Nella regione peninsulare del sud, dove si trovano spiagge e resort rinomati, la stagione delle piogge ha un andamento un po’ diverso rispetto alla regione continentale.
Inoltre, nell’area peninsulare la stagione delle piogge si presenta in periodi diversi a seconda del versante.
Nella parte più meridionale della pianura, l’inverno è più caldo, e i periodi freschi sono molto rari e meno marcati. Anche qui, il periodo più caldo dell’anno va da fine febbraio a metà maggio, prima del monsone.
Lungo la costa occidentale, sul Mare delle Andamane (Similan Islands, Phuket, Krabi, Isole Phi Phi, Koh Lanta, Koh Lipe), il clima è molto piovoso in estate, dato che il monsone viene proprio da sud-ovest e colpisce le coste direttamente dal mare, mentre piove poco da dicembre a marzo.
Inoltre, durante il monsone estivo il mare può essere mosso, e raggiungere le isole in barca può essere difficile.
Nonostante queste regole, il clima thailandese si presenta difficile da prevedere.
Fatta eccezione del periodo monsonico quando le pioggia cadono sicuramente intense, a partire dalla fine dei monsoni, ovvero ottobre, molto può andare a fortuna, soprattutto nelle zone di mare.
Nel mio viaggio in Thailandia, nella provincia di Krabi, iniziato il 3 ottobre con la tappa ad Ao Nang, e ancora in corso, sono stata fortunata, infatti nel mese di ottobre il sole ha riscaldato le mie giornate con picchi di più di 30 gradi e pioggie sporadiche per lo più pomeridiane e serali.
Siamo arrivati a Koh Lanta giovedì 7 novembre con un trasferimento collettivo da Ao Nammao durato circa 3 ore e mezza (400 bath a testa incluso trasferimento con la chiatta).
Alloggiamo al Cha-ba Bungalow, bungalow D1 (fino ale 16 novembre), e ci auguriamo che il clima thailandese caldo e piacevole che ci ha accompagnato fino a qui, ci sia amico anche nei prossimi giorni.
Il primo pasto a Koh Lanta é stato sotto un caldo sole al ristorante Picasso, quello della struttura, che si trova fronte mare e direttamente sulla spiaggia di Klong Dao: un piccantissimo larb moo e una insalata di uova.
Alla sera é andata meglio, e camminando sulla spiaggia – le strutture alberghiere e i ristoranti annessi sono tuttti sulla spiaggia – abbiamo raggiunto in pochi minuti l’elegante Coco Loco, ristorante del resort Southern Lanta.
Per una cena a base di khao pad khai, riso fritto con uovo, pad kra pao con tofu, ovvero tofu saltato con basilico thai, uno scenografico nuea kata ron (เนื้อกระทะร้อน), manzo con verdure, ananas e anacardi servito in una piastra calda (qui va molto di moda e la chiamano “hot pan”), e gai pad gratiem, pollo con aglio e pepe.
Ieri venerdí 8 novembre abbiamo trascorso una mattinata nuvolosa sulla spiaggia di Long Beach, il proseguo della nostra, raggiunta però dalla strada principale.
Conosciuta con il nome thailandese Phra Ae, si tratta di 3 km di spiaggia bianca, molto tranquilla.
Per poi tornare a pranzo a Klong dao, al The Retreat dove, per non perdere le buone abitudini di mangiare la meravigliosa frutta thailandese iniziate a Ao Nang, ho scelto un chia smoothie con ananas, frutto della passione, mandorle, banane e semi di chia.
A cena invece nell’elegante Bambie‘s ristorante del Bambie Boutique sulla spiaggia, abbiamo scelto thua thawat smun phriai, ovvero le arachidi fritte con lemongrass, roti, thai omelette ripiena di pollo e khao pad khai, fried rice con pollo.
Variabile é la definizione più adatta per definire il clima thailandese in questo periodo.
Stamattina, sabato 9 novembre, ci siamo svegliati con il sole, abbiamo pranzato con il nuvoloso, nel pomeriggio ha piovigginato, e alla sera abbiamo goduto si uno meraviglioso tramonto sulla spiaggia, uno dei tanti che si possono ammirare qui a Koh Lanta.
Pranzo al Kaw kwang bistrot nella parte est di Klong Dao, quella con meno resort, a base di yum woo sen, insalata di glass noodles con gamberi, e yam khai dao, insalata di uova di anatra fritte e peperoncino.
La particolaritá sta nei condimenti che spesso accompagnano le insalate: salsa piccante, phrik naam pla (a base di salsa di pesce e peperoncino), arachidi tritate e zucchero… anziché sale!
Per cena, stasera, insalata di patate, khanom pang na kung, piccoli french toast con gamberi, pad see ew al pollo (noodles piatti di riso saltati con salsa di soia e pollo) e kai phat khing, pollo allo zenzero, presso il ristorante della nostra struttura.
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