Giorno 7: alla scoperta delle calette (e del pescato del giorno)

Tra le caratteristiche più note dell’isola di Ponza indubbiamente ci sono le calette che sono delle insenature dove ci sono prevalentemente scogli dove prendere il sole e purtroppo non possiamo attendere che questi esca per andarle a visitare, così questa mattina, sebbene sotto la pioggia, abbiamo deciso di visitarne alcune. Quelle accanto a noi ovvero: Cala Fonte molto particolare, con grotte e mare turchese, raggiungibile a piedi, anche se in questo periodo è inaccessibile a causa di una frana che ha costretto anche il ristorante accanto a chiudere. Poi c’è Cala Gaetano completamente isolata e particolare perché bisogna scendere centinaia di gradini per raggiungerla (e vi consiglio le scarpe chiuse) e una serie di grande rocce attendono alla fine delle ripida discesca.

Poco più in là abbiamo visitato Cala Feola che è una spiaggia raggiungibile percorrendo ancora una lunga scalinata, tra le poche ad essere una vera spiaggia sebbene con ghiaia e non sabbia. E accanto ci sono le piscine naturali che sono rocce piatte con grosse insenature che ricordano piscine, attrezzate solitamente con lettini e ombrellone e un particolare bar all’interno della roccia; ancora una volta si raggiungono percorrendo una stradina e diversi gradini.

Speriamo nei prossimi giorni di poter godere della bellezza di queste calette anche con un po’ di sole.

Pranzo accanto a noi nella zona di Punta Incenso al ristorante “Anna Punta Incenso” con un menù davvero molto vasto, per ora il migliore trovato, con tante specialità locali e tra queste abbiamo scelto la pezzogna che è un pesce piuttosto noto qui (da noi si chiama besugo ma è alquanto introvabile), accompagnata da patate al forno (deliziose!) e dalla cianfotta ponzese che non è altro che una ratatouille di verdure.  Il pesce aveva un po’ troppe spine per i miei gusti, ma era davvero molto delicato. Come antipasto il solito ottimo misto di pesce e le polpette, questa volta fritte.

Antipasto misto mare

Pomeriggio piovoso e molto ventoso tanto che hanno annullato il traghetto del pomeriggio che solitamente riporta sulla terraferma.

Abbiamo passeggiato per le vie del Porto alla ricerca del percorso archeologico che però è risultato fallimentare perché tre dei punti del percorso, ovvero la cisterna Romana La Dragonessa, la villa romana e il cimitero (che è famoso perché una delle prime architetture cimiteriali italiane), risultavano chiusi. meglio informarsi prima per un eventuale visita.

Aperitivo in uno dei pochi bar dell’ isola che è anche una gelateria (Panoramica) e dove abbiamo ritrovato i volti e che da giorni incontriamo nell’isola perché sempre gli stessi pochi turisti a girare e ormai ci conosciamo tutti quasi fossimo in un gigantesco villaggio turistico.

Cena al ristorante “La Lanterna, da Silverio” (san Silverio è il patrono di Ponza e la sua icona o statuina come in ogni paese del sud che si rispetti è praticamente ovunque!),  zona Porto, locale apparentemente “ruspante” nasconde invece una particolare attenzione alla presentazione dei piatti. Polpo e patate, spada marinato al fiore di cappero come antipasti e poi un tripudio di bontà con la ricciola al limone e contorno di scarola saltata con olive, capperi, pinoli e uva passa (qui la scarola è un contorno molto usato!) e paccheri con cozze e datterini per Stefano. Due piatti davvero top!

Non ho ancora citato i dolci fino ad ora, non perché Stefano non ne mangi, ma perché fino per adesso si è trattato prevalentemente di cheesecake e mousse e perciò nulla di tipico.

Domani altre previsioni metereologiche negative. Ci inventeremo qualcos’altro da fare..

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.