E lì si trovano numerosi musei e anche il famoso zoo della città con i due panda giganti, noi abbiamo passeggiato per il parco, che indubbiamente perde un po’ del suo fascino senza i ciliegi in fiore, ma è stato altrettanto bello vedere i diversi templi che lo attraversano e raggiungere lo stagno per una veduta generale dal fondo del parco; subito dopo ci siamo recati nella via Amena yokocho, un mercato parzialmente all’esterno dove si trovano gli articoli più svariati e soprattutto del pesce fresco esposto nelle tante bancarelle.
Poi abbiamo raggiunto Il quartiere di Asakusa dove c’è il tempio secolare “Senso Ji” e oggi, come primi giorni dell’anno, è stato preso letteralmente da assalto dai giapponesi che hanno formato una specie di serpentone gigante tra le varie vie per recarsi alla preghiera.
I quartieri interni sono detti “della città bassa” ovvero popolari e si respira lo spirito dell’antica Edo ( il nome che veniva dato a Tokyo dell’epoca degli shogun), abbiamo notato che accanto ad ogni grande tempio si snodano delle bancarelle di street food e così oggi abbiamo voluto assaggiare i takoyaki, delle polpette di polpo che hanno una consistenza più morbida rispetto alle nostre polpette, e poi abbiamo passeggiato per la Nakasime dori che è la via dello shopping con le bancarelle e i souvenir di artigianato e per scegliere dove mangiare c’era davvero l’imbarazzo della scelta solo che l’enorme folla impediva di sedersi ovunque motivo per cui ci siamo spinti nella zona del fiume dove abbiamo ammirato lo skyline dall’altro lato del fiume con il recente “Sky tree” (torre alta 634 mt) accanto alla “Super dry hall” ovvero il birrificio Asahi famoso con il soprannome di “cacca d’oro” per il pennacchio dorato che dovrebbe evocare un boccale di birra, ma gli è riuscito piuttosto male 😅.
A pranzo ci siamo recati in uno degli izakaya della zona (una sorta di trattoria giapponese dove si possono trovare diverse specialità a a buon prezzo) : “Izakaya Uotami” si trova al settimo piano di un palazzo (vi consiglio di alzare sempre lo sguardo sui palazzi perché molto spesso si nascondono i ristoranti migliori e senza code) e non potevamo venire in Giappone e non assaggiare sushi e sashimi…
Non siamo dei grandi appassionati del genere (trovo riduttivo che si associ la cucina giapponese solo al sushi quando in realtà è molto altro!) però devo ammettere che qui il gusto è decisamente migliore soprattutto per il pesce, accompagnati da un senza dubbio piatto migliore anciora: il donburi, una ciotola di riso caldo con, in questo caso, pesce crudo (tanto!) per soli 6 euro!!!
Eccellente!
Ad Asakusa di respira aria di passato con ragazze in kimono colorato ed elegante (per lo più affittato nei diversi negozi della zona) e risko lungo le vie affollate tra ristorantini e artigianato…affascinante .
Ma ecco ancora alcune delle stranezze che abbiamo notato qui a Tokyo ..
– l’orario non è in 24 ore ma arriva fino alle 28;
– i seggiolini della metropolitana così come il valter del gabinetto sono riscaldati;
– i giapponesi fanno code chilometriche per acquistare cibo che poi però non consumano per strada perché non è educazione perciò si trovano ben pochi cestini, nonostante tutto la città sia estremamente pulita;
– Tokyo e una città enorme e molto popolata, eppure non c’è traffico cittadino per le strade e pochissimo inquinamento, tutti infatti fanno un uso eccellente della rete metropolitana, ferroviaria e di bus.
Serata a Shinjuku, tra le strette vie con bar pittoreschi (si paga ingresso + la consumazione), la zona rossa con club per adulti, le luci, le vie affollate, dove abbiamo mangiato in un ristorante aperto 24 ore, con servizio self attraverso un tablet e specialità di donburi, ma di carne di maiale (ovvero stameshi o butadon), per me con uovo, per Stefeno con le spezie e per entrambi un donburi con carne di pollo imparata. Spesa di soli 23 euro a persona e pancia super piena!!
Domani giornata ricca… Ci mancano solo due giorni e vogliamo vedere il massimo di Tokyo!
