Giorno 6: Gran Canaria

Abbiamo scelto Gran Canaria per due motivi: la Spagna era tra le poche destinazioni di mare che possono essere raggiunte per turismo, e perché siamo già stati a Tenerife, dieci anni fa, e a Fuerteventura 5 anni fa. Lanzarote l’abbiamo toccata solo in crociera. Perciò…benvenuti a Gran Canaria!

L’isola è grande, ha un diametro di circa 50 km e dopo Tenerife è la più grande.

Noi soggiorniamo a sud, nella zona tra Playa de Patalavaca e Puerto Arguineguin. Rispetto al nord é più cara, ma meno costruita e le spiagge sono più belle.
La struttura dove alloggiamo, il Servatur Green Beach, è piuttosto datata, direttamente sulla spiaggia, un aparthotel, ovvero appartamenti con servizi alberghieri. Ben posizionata, grande e funzionale, sicuramente una buona sistemazione con un ottimo rapporto qualità – prezzo.

Domenica, come detto, siamo andati sulla splendida spiaggia di Maspalomas, nella Reserva Natural Dunas de Maspalomas, ovvero tra dune dorate che tanto mi hanno ricordato la mia Jeri…peccato per la giornata di troppo vento…
Abbiamo pranzato al ristorante “Bandera” con papas arrugadas (ricetta Qui) al mojo picon, ovvero una salsa tipica della Canarie a base di olio di oliva e peperoncino, polpo grigliato e insalata mista e jamon serrano, ovvero il prosciutto crudo spagnolo.

Papas arrugadas ristorante Bandera

Nel tardo pomeriggio siamo andati a nord , ovvero a Las Palmas, la zona più economica e la più costruita, paragonabile a Playa de Las Americas a Tenerife. Lì brulicava di gente, di locali, di taperie… Ci è sembrato di fare un tuffo nel passato quando tutto era così, normale.
Zona indubbiamente più trafficata e più economica, ma anche meno affascinante del sud.
Tapas per aperitivo e una mega cena spagnola al ristorante “La Marea” , prenotato con lo sconto del 50% con The Fork. Finalmente ho assaggiato il pulpo a la gallega che conoscevo solo attraverso il blog, accompagnato da due specialità a base di uova: huevos Rotos con jamon iberico e huevos Rotos con chistorras e ovviamente la prima paella della vacanza: mista, carne, pesce e molte verdure… Deliziosa.

Qui il video della cena spagnola:

Las Palmas si raggiunge con un’ora di superstrada da dove siamo noi. Sull’isola ci sono due tipologie di strade: quella panoramica o quella simile ad una autostrada, ma gratuita. Attraversano l’isola e portano ovunque.
Il suggerimento è quello di affittare una auto, per essere più liberi di muoversi, ma il servizio bus è capillare e anche i taxi sono ben presenti.

Lunedì l’isola si è praticamente svuotata. Il caos, o presunto tale, del fine settimana, è scomparso, così ci siamo goduti la bellezza della spiaggia di Puerto Mogan, chiusa tra due scogliere, accanto ad piccolo paesino fatto di casette bianche, il mare cristallino e calmo, un’ambientazione totalmente differente da quella vista fino a quel momento sulle altre spiagge.

Ci si arriva ora solo con superstrada causa frana su strada provinciale.
Calma e relax assoluti.
Pranzo sulla spiaggia al ristorante “La Langosta” con cozze, calamari grigliati e le nostre amate papas arrugadas.

Ristorante La Langosta

Siamo passati in fase 3 perciò si può mangiare nei ristoranti con una capienza del 50% ma solo se hanno dehors esterno, così abbiamo cenato, un po’ al freddo, al “Donde Siempre” dopo esserci recati dalla zona dell’aeroporto per una prenotazione con The Fork in una osteria tipica che poi a sorpresa era chiusa e abbiamo ripiegato su un ristorante molto poco attraente, che sembrava il tipico ristorante di un sobborgo di Los Angeles, ma poi ci siamo ricreduti perché invece la cena è stata molto buona: chorizo, entrecote e petto di pollo ai ferri.

Qui il video della cena:

Le Canarie possono essere considerate, climaticamente, una eterna primavera, però se di giorno ci sono 25/27 grazie, purtroppo alla sera la temperatura cala e si arriva anche intorno ai 17°. Ma non importa, preferiamo cenare al ristorante anche se fa un po’ più freddo, piuttosto che a casa nostra perché non si può proprio uscire.

Martedì abbiamo trascorso una bellissima giornata di sole a Playa del Ingles (10 minuti di auto) ovvero la zona più turistica di Maspalomas, dove c’è una lunga passeggiata piena di ristoranti, bar e di negozi di souvenir, che si affaccia su una lunghissima spiaggia che poi va ad unirsi a quella delle dune che abbiamo visitato qualche giorno fa. Qui il distanziamento sociale è naturale perché la spiaggia è molto grande perciò non c’è alcun tipo di controllo né di annunci come nella zona della spiaggia accanto a noi.
Abbiamo deciso di fare un brunch perciò abbiamo optato per una colazione in stile “americano” (sebbene solo salata), ma con variante di prosciutto crudo serrano, anziché bacon, prima di spiaggiarci fino alle 16, orario in cui poi abbiamo preso finalmente la nostra prima sangria!

Colazione sulla spiaggia

Scoprite chi beve la sangria nel video..

Cena nella zona di Portorico al ristorante “Grill J&J” dove c’eravamo solo noi e ci hanno servito delle specialità di carne tra cui delle costine di maiale iberico che penso ricorderò per tutta la mia vita: pezzo interno di circa 1 kg, l’ho mangiato da sola e costava solo €21 in più abbiamo avuto lo sconto del 30%. Stefano ha preso una parillada mista e prima ci siamo fatti portare un piatto tipico della zona: chorizo con Vino Tinto (nel vino rosso).

Cena a base di carne

Ieri, mercoledì, abbiamo visitato la spiaggia che si trova nella zona di Saint augustin dove non ci sono molti ristoranti, ma solo dei grandi alberghi (e diversi piccoli centri commerciali) e abbiamo pranzato con due banali insalate sulla spiaggia in una specie di chiringuito.

In serata siamo tornati ad Alguineguin, accanto a noi, questo volta con una passeggiata si 10 minuti. La conferma di una zona ricca di ristoranti.

Prima un aperitivo al tapas bar Art 33, con albondigas casera (polpette) e pimientos padron i famosi peperoncini verdi galiziani cotti in padella, e la seconda sangria.

Ecco il video del nostro aperitivo a base di tapas:

Poi con una cena a base di pesce all'”Ocean blu” di un italiano, con pulpo a la gallega (ancora, lo so, ma è eccezionale!) , formaggio locale fritto e zarzuela, ovvero un zuppa di pesce catalana con pesce a lisca grande, gamberi, calamari, cozze, vongole e molto aglio! 😅

Zarzuela

Oggi, giovedì 25 marzo, l’idea è quella di esplorare la zona Puerto Rico in diurna..

Continuate a seguirci…

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.