Giorno 6: trekking sull’isola

Nottata piovosa e mattinata fresca, perciò la spiaggia non era la scelta migliore oggi. Ma sull’isola di Ponza sono presenti diversi percorsi di trekking come quello che raggiunge il Monte Guardia attraverso la mulattiera che si inerpica tra muri a secco e vigneti e che, senza saperlo, é quello che abbiamo parzialmente compiuto la sera che siamo arrivati qui, poi c’è Punta Fieno che ancora oggi viene percorsa dai contadini, il percorso è accompagnato dagli aforismi selezionati dal poeta ponzese Antonio De Luca. E ancora Frontone partendo dalla strada provinciale scendendo verso il fortino si raggiunge appunto l’omonima spiaggia. Infine c’è il percorso semplice (ve lo dice una persona che odia il trekking 😅) ma affascinante di Punta Incenso che abbiamo fatto questo la mattina con una camminata di circa 20 minuti; al termine del percorso si raggiunge la punta nord dell’isola e dall’alto il panorama è bellissimo.

La pioggia ci ha accompagnato anche nell’ora di pranzo e così abbiamo deciso di fermarci qui accanto al nostro appartamento al “Ristorante Angelino” anch’esso locale storico aperto 50 anni fa dal padre e ora continua a essere gestito dai figli. È piacevole constatare quanto le attività di famiglia qui si tramandino di generazione in generazione e quanto i giovani siano attenti, educati, simpatici e anche visibilmente felici del proprio mestiere.  Fino ad ora tutti i ristoranti che abbiamo provato sono un po’ datati con un menù semplice e con una grande attenzione soprattutto ai primi piatti, ma sicuramente il pesce servito è sempre di qualità. Oggi abbiamo optato per le polpette di pesce, che non hanno nulla a che fare con le bolinhos di baccalà brasiliane, perché, almeno queste, sono cotte al forno, e poi due antipasti misti di pesce e per me dei calamaretti grigliati.

Alla spiaggia di Santa Maria (zona porto) siamo giunti nel primo pomeriggio sotto una pioggerellina fina; da lì partono anche le imbarcazioni per raggiungere la spiaggia di Frontone, che rimane in una insenatura.

Abbiamo cenato in uno dei pochi ristoranti ancora aperti, perché causa maltempo hanno deciso in molti di anticipare la chiusura prevista la prossima settimana, perciò ci siamo recati al “Pizzicotto“, all’ingresso della zona Porto: il primo locale che oltre a essere buono è anche bello, ha un infatti un piacevole arredamento in stile caraibico. Io finalmente ho mangiato un sauté misto cozze e vongole (ottimo!) mentre Stefano una abbondante insalata di seppie con verdura e carciofi per proseguire poi con pesce spada per me e una gigantesca porzione di spaghetti ai polipetti per Stefano. Come previsto i ristoranti nella zona centrale del Porto sono più cari.

Il simpatico e accogliente proprietario ha dato risposta ad alcune delle nostre domande relative alla vita sull’isola di Ponza durante l’inverno. In effetti sono pochi i ponzesi che ancora ci vivono e pochi anche coloro che pur arrivando da fuori rimangono sull’isola, molti hanno le attività aperte soltanto durante l’estate e poi vivono il resto dell’anno sulla terraferma, anche perché qua ci sono soltanto scuole medie ed elementari e come istituti superiori c’è solo la scuola di ragioneria. Questa è  però una tendenza  solo degli ultimi 15 anni, con l’avanzare della crisi e della conseguente modifica graduale del turismo,  e questo motiva anche il fatto che sono diversi i giovani che proseguono le attività familiari probabilmente sono quelli che hanno deciso di non studiare per proseguire con il lavoro della famiglia.

Domani purtroppo le previsioni sono ancora pessime perciò ci rimane un ulteriore dubbio: che cosa faremo? Una risposta è certa: mangeremo 🤣🤣.

 

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.