Il sannakji a Seoul é stata una delle esperienza della seconda parte del nostro viaggio.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Sannakji fa parte della categoria degli hoe, piatti di pesce crudo coreani, costituito da nakji (un tipo di piccolo polpo) ancora vivo, tagliati in piccoli pezzi e servio immediatamente.
Come raccontato nel precedente articolo, ci troviamo a Seul da sabato 1 marzo, alloggeremo all’Hotel “Namsam Hill” fino al 5 marzo.
Ma prima di giungere all’esperienza del sannakji facciamo un passo indietro….
Dopo il primi due giorni trascorsi tra i mercati di street food, il palazzo di Gyeongbokgung e la N Seoul Tower, lunedì 3 marzo é stato dedicato prima alla visita di alcuni templi e poi al quartiere di Gangnam.
Il tempio di Jongmyo é un santuario sacro per il confucianesimo dedicato alle commemorazioni dei re e delle regine della dinastia Joseon.
É facilmente raggiungibile con gli efficienti mezzi pubblici di Seoul (fermata Jongno), l’ingresso costa 1000 won (chiuso il martedì).
Non c’è molto da vedere, e varrebbe la pena fare una visita guidata (in inglese alle ore 10, 12, 14, 16) altrimenti a mio parere si rimane un po’ delusi.
Tutt’altro che deludente invece il tempio buddista di Jogyesa con un cortile con alberi secolari e lanterne colorate, qui infatti si tiene in aprile il Lotus Lantern Festival che celebra il compleanno del Buddha, le stesse del tempio buddista Bongeunsa a Gangnam.
Il quartiere di Gangnam é diventato famoso in Occidente grazie al tormentone Gangnam style del 2013, tanto che é stata eretta una statua in onore del suo interprete PSY, per aver saputo esportare la cultura musicale coreana nel mondo attraverso una satira della società del paese.
La statua – le mani che si sovrappongono proprio come nel noto balletto – si trova davanti ad uno degli ingressi del COEX mall, uno dei più grandi centri commerciali sotterranei dell’Asia, con il suo acquario e la libreria, in un quartiere noto soprattutto per essere il più “ricco” di Seoul e per la sua via: K-Star ROAD, dove si trovano le famose GangnamDol, statue orso simili a pupazzi che si riferiscono a vari personaggi famosi dello star system coreano.
Prima di giungere a Gangnam abbiamo pranzato al ristorante coreano Tosokchon famoso per la specialità del samgyetang : pollo ripieno di riso cotto in brodo con gingseng. Servizio efficientissimo, appena entranti avevamo già i banchan (tipici contorni coreani) sul tavolo.


La serata é trascorsa ancora tra le luci di Myeongdong, indubbiamente il più bel quartiere di una città giovane, vibrante, colorata ed estremamente efficiente.
Cena al Myeongdong Bunsik Restaurant Yehwadang in una delle vie centrali, con tre dei più tipici comfort food coreani : tteokboki, gli gnocchi di riso in salsa di Gochujang, saeu–juk, versione coreana del cinese congee in questo caso con gamberi (saeu), e gyeran – jjim, le uova al vapore, accompagnati dal soju il distillato coreano del riso.



Stamattina, martedì 4 marzo, ci siamo svegliati con la neve !
Seoul é una città tanto fredda in inverno quanto calda in estate, e in questi giorni il freddo ci ha indubbiamente accompagnati…
Per usufruire degli efficienti trasporti coreani, costituiti da una rete di 22 linee e una vasta rete di bus, meglio acquistare la T-Money, una card ricaricabile in qualsiasi stazione del metro, che offre sconti anche su alcuni ingressi.
Le corse costano 1250 won e conducono in qualsiasi parte della città sebbene sia anche facile e piacevole girarla a piedi, grazie all’ottima segnaletica.
La metropolitana é facile da utilizzare occorre solo fare attenzione che alcune linee alternano treni all stop (tutte le fermate) a treni express (solo alcune fermate)m e al numero delle uscite che conducono un punti diversi.
Mattinata dedicata a Noryangjin, il mercato del pesce: un padiglione dove all’interno si può acquistare pesce (piano inferiore) appena pescato, per farselo cucinare nei ristoranti al piano superiore.



E qui al Jinju Seafood Restaurant abbiamo provato il sannakji per 30000 won (Sannakji, banchan e salmone brasato compresi).


Come potete vedere dal video su TikTok il polpo si muove ancora (a me ha fatto ridere molti potrebbero essere disgustati) e una volta che riuscite ad afferrarlo con le bacchette dovete intingerlo nell’olio di sesamo altrimenti non ha molto gusto.

Una esperienza divertente … prestare attenzione che i bocconcini siano piccoli.
La neve ci ha accompagnati per l’intera mattinata perciò la scelta é caduta sulla visita del Lotte Mall nel distretto di Songpa. Enorme area commerciale che comprende all’omonimo parco di divertimento a tema Lotte World e l’acquario.
Pranzo in uno dei molti ristoranti del mall con bibim naengmyeon, zuppa fredda di noodles (somen) con condimento di gochuang (salsa fermentata piccante), e chadol doenjang jjigae zuppa con chadolbaegi (brisket, carne soffritta nell’olio) in brodo di doenjang (pasta di soia fermentata).


Nel pomeriggio é uscito un flebile sole e ci siamo diretti al War Memorial of Korea un museo situato a Yongsan-dong, Yongsan-gu (poteta cusitare al link il tour guidato) , che purtroppo era chiuso causa maltempo, ma l’imponente piazza con il monumento ai caduti coreani e il ricordo di tutte le nazioni che hanno sostenuto la Corea del Sud durante la guerra di Corea del 1950-53, sono valsi la visita.
Così come l’accessibile area esterna con i cimeli di numerosi aerei e carri armati utilizzati durante il conflitto.
Diretta di ViaggiandoMangiando in tour dal Bound bar, uno dei pochi bar di Myeongdong per poi vivere un’altra simpatica esperienza di Seoul dopo il sannakji: farsi disegnare la caricatura in pochi minuti.
La nostra ultima cena in questa bella città, stasera l’abbiamo consumata lungo la via di Samil-daero zona più locale (non ci sono infatti mostre traduzioni inglesi dei piatti, ma le foto aiutano), lungo i canali del fiume.
Al Najudaek Yukhoerang Jeonirang, Samil-daero 19-gil, abbiamo assaggiato un mix di buchimgae, le frittelle coreane qui a base di fagioli mung (bindateeok) tofu, carne, pesce, surimi, peperoncino verde, perilla, patata, e chijimi ovvero un grosso pancake a base di frutti di mare e cipollotto, simile al pajeon.


Si conclude così il nostro viaggio in terra coreana.
Domani decolleremo da Incheon con il volo Jejuair delle 13.20 con destinazione Okinawa, la seconda tappa del nostro itinerario di viaggio.
Da segnalare la possibilità di fare il check-in dei voli delle compagnie coreane già dalla stazione dei treni di Seoul.
Mostrando il biglietto del express train (o all stop) che conduce in aeroporto si possono imbarcare già le valigie per poi condurre il viaggio verso Incheon senza il trasporto del bagaglio.
Altro efficiente servizio di questa efficiente città !
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