Giorno 4: saluto Lisbona

Saluto Lisbona e la lingua portoghese.

Almeno per un po’.

Sono pronta, o almeno mi convinco di esserlo, per ritornare alla vita di sempre, anzi, spero che sia migliore di come l’ho lasciata 8 mesi fa, ma temo di no.

Prima di rientrare a casa, ecco il racconto dei nostri giorni trascorsi a Lisbona.

GIORNO 2: dopo una ricca colazione (in Portogallo si dice ”pequeño almoço”) che ha rivalutato l’hotel Florida per una sala colazione splendida con vista sul parco Eduardo VII, siamo scesi nella zon del Rossìo lungo Avenida Libertade (vicina all’hotel) che sono gli Champs Elysée di Lisbona per qualità dei negozi, locali alla moda, alberghi favolosi.

Poi Torre di Belem, Monastero di Geronimo, Monumento del Descombrimento, i classici di Lisbona che avevo già visitato 23 anni fa.
A colpirmi l’evoluzione di Lisbona diventata davvero una città molto fashion, giovanile, ben strutturata e culturalmente stimolante.

Niente pranzo perché ero ancora un po’ scombussolata dal fuso orario, piccola pausa a gustare una classica Pastel de Nata.

Cena con The Fork al 30% (le buone abitudini non si perdono mai!) al ristorante all’interno dell’ Hotel Tivoli sulla Avenida Liberdade: “Cervejaria Liberdade”.

Elegantissimo, servizio da hotel 5 stelle, menu ricco e abbondante.

Per Stefano un classico: bacalhau a bras, ricetta che trovate già sul blog, per me un polpo a largateiro squisito, servito con batata ao murro, ricette che invece entreranno presto nel blog.

Dopo cena: Bairro Alto, la parte alta di Lisbona (non prendete l’affollato e caro ascensore ma Uber che é più econimico), dove un dedalo di vicoli animati da giovani e locali pittoreschi stracolmi ci hanno investito!
Alla fallimentare ricerca di un locale dove ascoltare il Fado (solo con cena), abbiamo ripiegato sul “Pagina Tantas Jazz Bar” dove ho assaggiato il celeberrimo Porto.

Cervejaria Libertade

GIORNO 3: mattinata al Castello Jorge lí i magnifici pavoni che lo abitano (vent’anni fa non c’erano!) hanno rubato la scena ad uno dei simboli della città, dove con un ingresso di 10 € si puó piacevolmente passeggiare e ammirare la città dall’alto.

All’uscita, pausa con pastel de bacalhau

Presso la catena “Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau”: 12,50 € per pastel (una grossa quenelle di brandacujun impanata e fritta) e Porto bianco compreso di bicchiere da portare a casa.

Pranzo al ”Fado & Wine” (The Fork), con variante di baccalá del piatto assaggiato la sera prima: bacalhau à lagareiro.

Un salto al centro commerciale “Amoreiras” per una vista a 360 gradi dal tetto (5,00 €).

Cena nel quartiere dell’Alfama, ovvero la zona vecchia e più caratteristica della città, dove i “beco” (quelli che noi in Liguria chiamiamo caruggi”) si intrecciano e i ristoranti con musica Fado la fanno da padrona.

Un menu originale per noi al ristorante ”Solar 31 Alfama” (The Fork):

Ecco la foto del misto morcilha – choriço – farinheira:

morcilha – choriço – farinheira

La sugestão do chef era una zuppa di mariscos con riso simile al gumbo e le mie costine erano in realtà morbido pork belly con riso e patate al forno.

GIORNO 4 (oggi):

Ora siamo in aeroporto, nel vip Lounge Ana.

Stamattina abbiamo girovagato per il quartiere del Chiado, che conduce al bairro alto, in una piacevole giornata di sole.

Pranzo al ”Café no Chiado” …non potevo lasciare Lisbona senza assaggiare anche io uno dei simboli della cucina portoghese: un perfetto bacalhau a bras e per Stefano baccalà con ceci e spinaci.

Café no Chiado

Fine pasto con Ginjinha, liquore portoghese alla ciliegia.

Da qui saluto Lisbona, il Portogallo e anche il Brasile.

Ci imbarcheremo alle 19.35 con destinazione finale Nizza, e dopo circa un’ora e mezza, casa.

Vi aspetto per il riassunto “parlato” del viaggio su Facebook per il classico ViaggiandoMangiando in tour, post vacanza.

E come sempre vi invito a contattarmi per qualsiasi domanda e/o curiosità e a seguire il blog, che ogni giorno, fino al 1° aprile, vi proporrà una ricetta orientale, per la rubrica “Costruire il menù “.

Até!

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.