Giorno 3: Sperlonga e la tiella di Gaeta

Dopo circa un’ora e mezza trascorsa sulla lunga e assolata spiaggia di Serapo, un’altra delle sette spiagge di Gaeta, una tra le più lunghe e quella sicuramente più centrale, ci ha sorpresi all’improvviso la pioggia e abbiamo così deciso di dirigerci direttamente verso Sperlonga dove ci ha accompagnato addirittura la grandine.

Con un tempo davvero da lupi, abbiamo pranzato all’interno dell’hotel “Torre Capovento” prenotato con The Fork al 40% di sconto, struttura a molto particolare e con un ristorante decisamente elegante e dedicato interamente a noi perché eravamo gli unici due commensali.

Abbiamo pranzato con un ottimo antipasto di pesce e seguito da un altrettanto eccellente risotto ai frutti di mare, e Stefano si è concesso anche una fetta di torta che sembrava arrivasse da un banchetto di nozze.

E poi quasi come per magia, quasi come se fossimo in un paese tropicale, è ricomparso il sole, ma un sole davvero caldo e forte, che sarebbe stato inimmaginabile pensare che sarebbe tornato, abbiamo così visitato la splendida cittadella di Sperlonga che si sviluppa sia lungo il mare con negozietti e ristorantini, ma soprattutto in altezza in un borgo composto da meravigliosi dedali di vie che si intersecano tra di loro, un paese a picco sul mare circondato da due litorali di spiaggia molto belli, abbiamo passeggiato lungo la spiaggia accanto al porto fino a raggiungere la famosa Grotta di Tiberio che fa parte e della villa omonima all’interno del parco archeologico di Sperlonga a cui si può accedere al costo di 5 euro per visitare anche la villa del noto imperatore romano.

Dopo aver scattato numerose foto abbiamo deciso di tornare nuovamente a Gaeta per visitarne finalmente il centro storico, che ci ha decisamente deluso perché la maestosta chiesa di San Francesco era chiusa (controllate gli orari prima di recarvi) e il castello non è altro che una scuola militare della Guardia di Finanza, e quasi tutta zona è legata all’ambiente militare.

Si tratta infatti di un centro storico residenziale completamente privo di negozi o altre attrattive.

Gaeta si sviluppa in tre parti: quella antica, quella moderna dove alloggiamo noi che però è molto costruita, e infine la zona della spiaggia principale di Serapo con un bel lungomare e sicuramente la zona più bella.

Col senno di poi sarebbe stato meglio decidere di alloggiare a Sperlonga perché è più affascinante e a misura d’uomo.

Purtroppo a causa del brutto tempo non siamo stati in grado di visitare un’altra delle sette spiagge famose, quella di Arenauta, perché la famosa via dei 300 scalini era chiusa, si chiama così proprio perché per accedervi se devono percorrere 300 scalini.

Abbiamo perciò optato per Sant’Agostino Beach e, passeggiando, abbiamo atteso il tramonto.

Stasera ci siamo recati in via dell’Indipendenza, la via centrale della zona di Gaeta nuova dove ci sono molte panetterie e soprattutto tiellerie ed è proprio la tiella di Gaeta che abbiamo assaggiato questa sera al ristorante “La Rete” dopo averla prenotata ieri attraverso Facebook in versione senza glutine.  Solitamente considerata uno street food, deve essere ordinata preventivamente nei ristoranti, così come abbiamo fatto noi, per poterla gustare al piatto e seduti.

Probabilmente il piatto più tipico di Gaeta è una sorta di pizza ripiena che io ho preso con il polpo mentre Stefano ha preso con la scarola e le olive anch’esse quelle famose di Gaeta.

Una vera e propria delizia a cui non potevamo assolutamente rinunciare.

Domani si parte alla volta dell’isola di Ponza.

Abbiamo infatti il traghetto alle 14:30 da Formia.
Perciò ci sentiremo domani dalla nostra seconda tappa.

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.