Il gusto predominante per la cucina thailandese è l’agro-piccante. Perciò se programmate un viaggio un Thailandia aspettatevi sempre piatti piccanti con una nota dolce.
Vi verrà sogni volta chiesto se desiderate il piatto scelto “spicy” oppure no, ma sappiate che il loro “medium spicy” é per noi molto piccante.
Ogni pasto ha una componete di riso (khao), che storicamente ha un ruolo centrale nella cultura del paese. Il termine pasteggiare in lingua thai è infatti kin khao, che letteralmente significa “mangiare riso”.
Il riso non glutinoso è chiamato khao chao ( letteralmente ” riso reale ” ) ed utilizzato per preparare piatti di riso saltato e per per il jook, simile al congee cinese.
Ma il più tipico e originario riso della Thailandia è il pregiatissimo e profumato riso jasmine (khao hom mali ).
I noodles sono solitamente fatti con farina di riso (paeng khao chao), ma anche con grano o fagioli mungo.
Anche il pesce e il cocco svolgono un ruolo essenziale tra gli ingredienti.
La salsa di pesce, quella al tamarindo, e la oyster sauce sono tra gli ingredienti base della cucina thailandese e conferiscono un carattere unico al cibo.
Le carni utilizzate sono solitamente maiale e pollo, ma anche anatra, manzo e bufalo d’acqua.
La cucina thailandese è fortemente influenzata dalle tradizioni culinarie dei paesi vicini, in particolare Cambogia, Laos, Myanmar, India, Malesia e Indonesia, si tratta di una influenza reciproca di molti secoli.
Confina infatti con Myanmar a nord-ovest, Laos a nord-est, Cambogia a sud-est e Malesia a sud.
La Thailandia settentrionale condivide piatti con lo Stato Shan in Myanmar, col nord del Laos e con la provincia dello Yunnan in Cina.
La cucina di Isan (Thailandia nord-orientale) è simile a quella del Laos meridionale, la gente di Isan ha storicamente stretti legami con la cultura laotiana e parla una lingua che è generalmente mutuamente intelligibile con la lingua laotiana, e della cucina vietnamita a est.
La Thailandia meridionale, con molti piatti a base di latte di cocco e curcuma fresca, si accomuna invece con la cucina indiana, malese e indonesiana.
Nel proseguo della mia vancanza da Ao Nang, sabato 12 ottobre al ristorante Radhuni ho infatti assaggiato il Nasi goreng pattaya , versione del nasi goreng indonesiano (in Indonesia lo chiamano nasi goreng amplop, ovvero riso fritto avvolto) fatto avvolgendo il riso fritto in un sottile uovo fritto o frittata.
Nonostante il suo apparente riferimento alla città di Pattaya in Thailandia, si ritiene che il piatto abbia avuto origine in Malesia.
I tailandesi hanno imparato a usare le spezie dagli indiani cosí come hanno imparato i metodi per produrre medicinali a base di erbe da loro.
A cena, lunedí 14 ottobre, ho scelto il Bombay Palace tra i tantissimi ristoranti indiani (forse sono addirittura di più di quelli tailandesi!) di Ao Nang.
Doppio menu: specialitá thai e specailitá indiane, con una appendice sulla cucina del sud, da cui ho scelto il mio amato dosa e gli idli, piatti conosciuti ed amati nei miei due viaggi a Goa e Marari Beach.
Le influenze occidentali, a partire dal 1511 con la prima missione diplomatica dei portoghesi alla corte di Ayutthaya, hanno creato piatti come il foi thong, l’adattamento tailandese dei fios de ovos portoghesi (fili di tuorlo d’uovo immersi in uno sciroppo di zucchero profumato al gelsomino), e la sangkhaya , dove il latte di cocco sostituisce il latte vaccino nella produzione di una crema pasticcera.
Il cibo thailandese veniva tradizionalmente mangiato con le mani, come per gli indiani, seduti su stuoie o tappeti sul pavimento o sul tavolino da caffè nelle famiglie della classe medio-alta, usanze ancora presenti nelle famiglie più tradizionali.
Oggi, tuttavia, la maggior parte dei thailandesi mangia con forchetta e cucchiaio introdotti da Re Chulalongkorn dopo il suo ritorno da un tour in Europa nel 1897 d.C.
Tavoli e sedie furono introdotti invece durante il regno di Re Mongkut , Rama IV.
Le bacchette sono usate principalmente per mangiare zuppe di noodle in stile cinese o nei ristoranti cinesi, giapponesi e coreani.
Come ho fatto io domenica 13 ottobre al Ao Nang Boat Noodles, dove servono principalmente noodles (ma anche spaghetti e non si sa perché…), e io li ho scelti in zuppa con maiale:
Pratica comune è quella di usare il riso glutinoso come strumento commestibile modellandolo in piccole, e talvolta appiattite, palline a mano (e solo con la mano destra per tradizione) che sono poi immerse nei contorni e mangiate.
La cucina tradizionale thailandese si divide in quattro categorie:
Testi di tom (piatti bolliti)
Ciam (insalate piccanti)
Testi di tam (cibi pestati)
Testi di Kaeng (curry)
Un pasto dovrebbe avere almeno cinque elementi:
una salsa o un condimento per verdure crude o cotte (khrueang chim), la componente fondamentale di qualsiasi pasto thailandese, sotto forma si salsa piccante o di nam phrik (fatta di peperoncini crudi o cotti e altri ingredienti, che vengono poi schiacciati insieme), o un tipo di salsa arricchita con latte di cocco chiamata lon.
Gli altri elementi includerebbero: una zuppa chiara, un curry, un piatto fritto e un piatto saltato in padella di carne, pesce, frutti di mare o di verdure.
Il cibo thailandese è noto per il suo uso di erbe e spezie fresche, piuttosto che secche.
La frutta fresca costituisce una parte importante della dieta thailandese ed é solitamente servita dopo un pasto come dessert ed è anche usata in alcune paste di peperoncino.
Tra i più curiosi frutti che ho scoperto qua, il rambutan, il longan e il mangosteen.
Ma é facile trovare la frutta frullata nelle bellissime smoothie bowl preparate in molti locali, solitamente aperti fino alla 6 di sera perché propongono colazioni internazionali, brunch e frullati e bowl, come quella assaggiata lunedí 14 ottobre al Tan Hostel X Cafe, situato sulla via principale che conduce alla spiaggia.
I Khao chao (letteralmente ” riso/cibo mattutino “), piatti per la colazione, per i thailandesi sono limitati. Molto spesso, una colazione thailandese consiste negli stessi piatti con riso che sono mangiati a pranzo o a cena.
É facile infatti trovare frullati di frutta fresca come quello assaggiato allo Shaka sulla spiaggia di Ao Nang: spirulina blu, cocco, datteri, banana, cacao e latte di avena.
Tra i Khrueang duem “bevande” più utilizzate nel paese e che si possono trovare anche qui ad Ao Nang:
- Cha yen – tè freddo thailandese, generalmente composto da una miscela di tè forte di Ceylon, latte condensato e latte o Cha Manao senza latte, ma con il lime come questo:
- Nam maphrao – il succo di una noce di cocco giovane, spesso servito all’interno della noce di cocco, ovvero il coco verte gelado brasiliano.
- Nam Anchan – il butterfly peas dal bel colore blu.
- O-liang – un dolce caffè nero ghiacciato preprato con i più svariati aromi .
Sono prodotte inoltre diverse marche di birra, e le due marche più importanti sono Singha e Chang.
Nessuna bevanda qui è considerata troppo dolce, acqua di palma e al latte condensato sono copiosamente aggiunti in ciascun drink.
Impossibie non citare lo street-food quando si parla di cucina thailandese…
La cultura del cibo da strada di gran parte del Sud-est asiatico è stata introdotta dagli immigrati cinesi alla fine del XIX secolo. Di conseguenza, molti cibi da strada thailandesi derivano o sono fortemente influenzati dalla cucina cinese.
Non c’è quasi un piatto thailandese che non sia venduto da un venditore ambulante o in un mercato da qualche parte in Thailandia.
Ma sebbene la cultura del cibo di strada sia ben consolidata in Thailandia oggi, è un fenomeno relativamente nuovo che è cresciuto dalle enclave etniche cinesi di Bangkok ed è diventato comune solo negli anni ’70.
Qui ad Ao Nang, fatta eccezione del mercato notturno, i baracchini di street-food propongono quasi tutti gli stessi piatti e tra essi domina il banana roti, e tra i cibi più particolari:
Gai Yang o pollo alla griglia, marinato in salsa di soia o di pesce e spezie, appiattito e grigliato.
Un sondaggio condotto nel 2003 dalla Kellogg School of Management e dal Sasin Institute ha chiesto “qual è la tua cucina preferita?”, la cucina thailandese è arrivata al sesto posto, dietro la cucina italiana, francese, cinese, indiana e giapponese. Non é la stessa posizioni che gli dedicherei io, ma queste sono opini personali..
Oggi, martedí 15 ottobre, per implementare la mia conoscenza della cucina thailandese, ho partecipato ad una cooking class thai presso la Smart Cook di Ao Nang.
Esperienza prentotata attraverso GetYouGuide (questo link) al costo di 39 euro.
Pick up direttamente in hotel e circa 4 ore di scuola di cucina thailandese in lingua inglese finalizzata a preparare 4 piatti a scelta tra quelli proposti.
La mia scelta – e appunti – é caduta su (con relative ricette che saranno anche presto sul blog):
Indubbiamente una bella esperienza condivisa con due coppie francesi ed una insegnante di inglese danese.
Se siete curiosi di conoscere qualcosa di più dell cucina thailandese vi invito a scaricare la dispensa che ci hanno danno durante il corso.
La giornata di oggi si é conclusa con la cena al Thanya Kitchen e il kor moo yang, collo di maiale grigliato e servito con la salsa nam jim, originaria anche lei del nord-est della Thailandia (Isan), popolare in tutta la nazione proprio, é una miscela di salsa di pesce, succo di lime o tamarindo, zucchero di palma, scalogno tritato e polvere di riso bianco.
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