Tradizionalmente i giapponesi trascorrono le festività in famiglia motivo per cui la sera di Capodanno i ristoranti qui a Tokyo sono prevalentemente chiusi.
Noi ci siamo recati prima nella zona di Oya dove il 31 dicembre si festeggia una festa di quartiere dedicata alla volpe con ragazze in kimono e ragazzi con gli abiti tradizionali, il tutto si svolge in una via non troppo grande dove anche i turisti erano mascherati da volpe, poi, volendo evitare l’affollamento di Shibuya ci siamo recati a Roppongi che è un’altra zona dedicata al divertimento infatti qui abbiamo trovato molti più locali notturni (club) e dopo avere cenato alle 23:00 a base di ramen (finalmente perché non l’avevamo ancora mangiato) al ristorante “Tenkaippin” , ci siamo buttati dentro uno dei tanti club: “Mezzo” nella via principale e, spendendo solamente €18 in due con ingresso e due e consumazioni a testa, abbiamo aspettato la mezzanotte alla occidentale ovvero facendo il conto alla rovescia infatti il locale era pieno di occidentali e noi, memori dei passati e trascorsi Capodanno all’estero dove il conto alla rovescia è scarso, abbiamo voluto una tocco di occidente qui in oriente.
La cena non è stata certo un cenone… Ramen tradizionale con maiale arrosto (chashu), cipollotto, germogli di bambù e uovo per me (che ho solo sorbito un po’ di brodo perché mentre i soba sono fatti di grano saraceno, gli spaghetti nel ramen sono di grano e perciò con glutine) e senza uovo per Stefano entrambi con brodo yatainoaji, accompagnati da yaki-meshi (riso fritto) di verdura e gyoza (ravioli di carne).

Mentre noi stappiamo lo spumante a mezzanotte i giapponesi bevono il sake (distillato del riso). Nessun fuoco d’artificio ( o almeno noi non ne abbiamo sentito parlare ne abbiamo visto), ma sappiamo invece che in centro Shibuya si festeggiava facendo il conto alla rovescia con un maxi schermo su uno dei grattacieli sponsorizzato da Coca-Cola che regalava un meraviglioso cappello ra cilindro rosso con la scritta 2020.
Le corse della metropolitana la notte del 31 sono maggiori delle altre serate, ma ridotte rispetto al giorno, motivo per cui abbiamo impiegato il doppio del tempo per ritornare indietro, ci siamo fermati a Shibuya e abbiamo attraversato la “Center Gai” ancora animata con le luci dei ristoranti (i pochi che erano aperti) e con i tanti ragazzi (soprattutto occidentali) e abiamo notato festeggiamenti in stile karaoke (salette da poche persone dove si può anche cenare): uno luogo di relax per ogni giapponese che lo intende in maniera diversa da noi , è più un luogo di aggregazione sociale e uno svago (per noi è solo “fare casino” !)
Siamo rientrati in albergo intorno alle 3:00 di notte e domani mattina ci aspetta la tradizionale zuppa del primo dell’anno (ozono) gentilmente offerta dall’albergo, ciao a tutti ci vediamo domani !