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Bonet o bunet? Ricetta originale e poco modaiola

Ricetta bonet o bunet…Bianco o nero?

Bonet o bunet? Ricetta originale e poco modaiola

Qual è la versione più conosciuta di questo storico dessert piemontese?

Naturalmente la versione al cioccolato…Ma se noi togliamo il cacao, il caffè…Ci resta un cremoso bonet chiaro!

In questa ricetta vi mostro il procedimento per entrambi

Si racconta che il bonet, così chiamato per la forma tonda e concava che si utilizzava per la cottura.

Un tempo era un dolce molto semplice e povero che veniva preparato con la farina di castagne e qualche nocciola; seguiva un poco le coltivazioni e il luogo di appartenenza; si tramandava la ricetta tra vicini di casa, che un tempo significava anche qualche km tra loro, ognuno trasformava la ricetta seguendo l’andamento della dispensa casalinga; biscotti in casa ne giravano pochi, se non in alcuni importanti avvenimenti, Il cioccolato fu introdotto in Italia tardivamente e solo sulla tavola di alcuni signori si poteva trovare come prelibata leccornia. I savoiardi e gli amaretti furono introdotti, negli anni in cui cominciava un poco di benessere e di scambio tra i vicini paesi. Gli amaretti erano un biscotto prezioso, i savoiardi, che io ricordo, già cinquant’anni fa li portavano in ospedale insieme ai finocchini, come omaggio alle persone ricoverate in ospedale, poiché ritenuti leggeri, giusto per le persone ammalate, e comunque tra i biscotti meno costosi; qualcuno li teneva in casa per darli da mangiare ai canarini. Sicché!

Ma si cominciò a introdurli nel famoso budino casalingo, si perché ogni famiglia aveva la propria versione. Questa che vi illustro è una delle tante vecchie versioni che si gustava in Monferrato…Casa che vai, ricetta che trovi; un poco come succede per tutte le ricette tradizionali italiane.

  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni14 monoporzioni
  • Metodo di cotturaBagnomaria
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàTutte le stagioni
  • RegionePiemonte
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Ingredienti

Latte…uova e amaretti…E altro ancora…

1000 g latte
120 g amaretti (secchi)
120 g savoiardi
200 g zucchero
5 uova
1 tazza caffè (Piccola)
1 cucchiaino caffè in polvere
1 tazza da caffè nocino (liquore di noci)
60 g cacao amaro in polvere
caramello (con 200 grammi di zucchero e un cucchiaio di acqua)

Strumenti

Pentole, teglie per bagnomaria, pirottini in alluminio…

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Passaggi

Tra latte e cacao…Scopriamo anche il bonet chiaro

Preparate il caramello come da istruzioni

Versate nei pirottini di alluminio

Mescolate le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto fluido, ma non schiumoso

Versate il latte e mescolate bene

Fino a ottenere un composto omogeneo

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Aggiungere i biscotti e romperli con la frusta, mescolare bene

Distribuire metà composto nei pirottini

Nella metà rimanente aggiungere il cacao, il caffè in polvere e il caffè liquido; concludere con il nocino. Mescolare accuratamente

Versare il composto nei restanti pirottini e sistemare nella teglia.

Aggiungere acqua fino a un terzo dell’altezza degli stampini e sistemare in forno freddo accendete e portate a temperatura di 200 gradi. Cuocere fino a formare una leggera crosticina superiore. Far raffreddare e sformare il bonet…Ho dimenticato, o meglio non ho fatto in tempo a fotografare il bonet chiaro…Fidatevi sulla parola è squisitissimo!

Per la presenza di latte e si conserva in frigorifero, non consiglio il congelamento. Servire freddo, con un vino bianco secco!

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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza da cuoca a fonte di ispirazione nella cucina e nella vita La passione per la vita all’aria aperta e la natura ha sempre caratterizzato la sua vita che, pur avendo lasciato il mondo professionale della cucina alcuni anni fa, non ha mai smesso di nutrire l’amore per il cibo, specializzata nella tradizionale cucina piemontese e italiana rustica. La sua dedizione la porta ad essere non solo un’apprezzata cuoca ma anche una stimata coach di cucina, organizzando corsi per turisti desiderosi di scoprire i segreti di piatti genuini arricchiti da erbe spontanee edibili, le cui virtù sa valorizzare nelle sue preparazioni. La decisione di coltivare un proprio orto, ponendo particolare enfasi sulle erbe aromatiche, e l’allevamento di galline, le sue “polle” per avere sempre a disposizione uova fresche, manifesta il suo profondo legame con la terra. Questa stessa passione è stata trasmessa ai suoi figli, i quali hanno abbracciato la vita agricola, dedicandosi all’allevamento di pecore e capre e alla produzione di formaggi e carni di qualità. Nel corso degli anni, ha scoperto la poesia come forma di espressione personale, nella quale riflette non solo su se stessa ma anche sulla società, condividendo poi queste riflessioni attraverso il suo blog Variabilicontaminazioni.blog che diventa punto di incontro tra la passione per la natura, l’amore per il cibo e la creatività artistica e il benessere. La sua vita è un chiaro esempio di come le passioni possano tessere assieme gli aspetti più disparati dell'esistenza, creando un tessuto ricco di esperienze e condivisioni.

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