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Robiola di Roccaverano…Oppure “La Roccaverano”?

Nel cuore di Roccaverano alla scoperta della sua robiola “Roccaverano” Formaggio di capra a latte crudo

Cosa spinge un turista a salire verso Roccaverano ai confini del Piemonte austero e collinare…Quasi montuoso

Già! Perché Roccaverano svetta con la sua torre a 800 s.l.m.…Un tripudio di bellezza e profumi.

Una terrazza aperta sulle Alpi…Che si apre verso i confini del mondo!

Roccaverano zona di caccia preferita da re Vittorio Emanuele II nella riserva che gli abitanti gli concessero

con piacere…Forse!

La chiesa e la Torre di Roccaverano

La chiesa parrocchiale di Roccaverano fu edificata nel lontano 1509 a opera di Enrico Bruno

arcivescovo di Taranto, poi completata dal nipote Giovanni Francesco, vescovo di Nola. Progettata dal Bramante

notevole edificio rinascimentale in Langa, con la facciata tripartita da lesene e sormontata da un frontone rilevato. Armonia e grandiosità anche all’interno della stessa.

Del Castello del XIII secolo di Roccaverano, rimane soltanto la torre cilindrica all’interno del parco situato di fronte alla chiesa parrocchiale.

In origine la struttura era a pianta rettangolare resta ancora una parte del muro perimetrale con tre finestre bifore a vista, sul lato della piazzetta centrale del paese.

Salendo sulla torre nelle giornate estive e senza foschia la vista si estende fino al mare…La catena delle Alpi in cima alla classifica in tutto il suo splendore.

Nel comune di possiamo inoltre ammirare la torre di Vengore altra costruzione che dista dal centro una manciata di km percorribili anche a piedi per ammirare le vallate in ogni loro stagione.

Sullo stesso percorso verso valle troviamo il Parco d’Arte Quarelli un suggestivo parco che sovrasta la valle verso Spigno. Ricco di opere artistiche “en plain air” visitabili tutto l’anno.

Il “Polentone”…Con robiola di Roccaverano…Oppure “Roccaverano”?

Il polentone di Roccaverano “rivaleggia” con i paesi limitrofi, sembra che il “anziano” sia il polentone di Ponti

…Si narra che nel lontano 1659 il marchese del Carretto, vista la precaria e affamata situazione del popolo si offrì a rifocillare gli animi e le pance, con un calderone di buona polenta condita con merluzzo, vino e frittata…

I calderai (Si dice fossero Calabresi) a ringraziare la generosità, si offrirono a costruire il paiolo gigante da regalare alle cucine del castello

La “Roccaverano

Roccaverano città del formaggio 2022

Riconoscimento assegnato da Onaf

Accanto a noi sono premiati nomi blasonati, come l’Asiago o le mozzarelle di Gioia del Colle – spiega il presidente del ConsorzioFabrizio Garbarino –. Far parte di questa rete di eccellenze ci onora e conferma il nostro posizionamento come prodotto di qualità e come territorio di interesse turistico, un binomio nel quale crediamo profondamente, così come crediamo nel valore della rete ONAF“.

In seguito i produttori del consorzio della robiola “Roccaverano”

Non a caso, infatti, Roccaverano intende organizzare un percorso alla scoperta delle eccellenze casearie provenienti dalle altre 14 “Città del Formaggio” d’Italia raddoppiando il suo appuntamento di maggior richiamo: la storica “Fiera Carrettesca ai sapori di Robiola di Roccaverano”, che da 21 anni riunisce tutti i produttori del Roccaverano DOP nel suggestivo Parco del Castello, ai piedi della Torre Medievale.

La produzione e i protagonisti…Della robiola “Roccaverano” nel cuore di Langa

Il consorzio

Consorzio per la Tutela del Formaggio “Robiola di Roccaverano”

Per consolidare le produzioni e apportare modifiche migliorative alla rete produttiva, al marketing, al riconoscimento del lavoro non indifferente dietro alla produzione della prelibata robiola “Roccaverano”

hanno pensato di aprire un consorzio alla tutela del prodotto. I produttori associati possono così garantire una promozione parallela qualitativa. Con la Scuola di Roccaverano nel principio qualitativo che distingue questo delizioso formaggio per carpire i segreti di tanta bontà. Infine chiediamo a

Fabrizio Garbarino presidente se mi chiarisce le idee sul nome del formaggio Robiola di Roccaverano…Oppure Roccaverano?…Fabrizio con instancabile forza promuove, organizza, e collega con i produttori ogni iniziativa volta al miglioramento in ogni sua forma, mi risponde che il nome ufficiale è

“Roccaverano”

Osteria del “Bramante”

In onore al “Bramante” l’osteria offre una cucina ricca di aromi e sapori…Interpreta al meglio la “Roccaverano” in ogni sua sfumatura. Piatti di generosa caratteristica territoriale. Se vi trovate affamati dopo aver girovagato nei dintorni per ammirare le caratteristiche di Roccaverano paese, vi consiglio di fare una sosta gastronomica di gran rilievo.

Siamo alla fine di questo gustoso viaggio ringrazio chi si è reso disponibile a condividere informazioni, Fabrizio per la disponibilità e gli altri produttori, Michela Squillacioti e Amedeo per le fotografie.

Altre foto prese direttamente dal web quindi di pubblico dominio.

Volete un’anteprima saporita con la Roccaverano …Praline al moscato

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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza, una donna amante della vita all’aria aperta e della natura, da cui trova ispirazione per i suoi hobby. Sebbene abbia smesso di cucinare per lavoro da qualche anno, è ancora immersa nel mondo del cibo. È specializzata nella cucina tipica piemontese, rustica e tradizionale. Ha collaborato come coach organizzando corsi di cucina per turisti e condivide la sua passione per le erbe spontanee edibili che utilizza e valorizza nelle sue preparazioni. La passione e la ricerca del buon cibo sono le basi del suo stile di vita, Enza coltiva il proprio orto con particolare attenzione alle erbe aromatiche e alleva galline le sue “polle” per avere sempre uova fresche e genuine. Insieme al marito hanno trasmesso questa stessa passione ai figli e quali conducono le proprie aziende agricole dedicate alla allevamento di capre e pecore e alla produzione di formaggi e carni Enza si è riscoperta come autrice durante i periodi di clausura dovuti a vari fattori. Scrive con passione e descrive mediante poesie i suoi stati d’animo e le sensazione che prova; non sempre centrata su se stessa ma riflettendo la società nel suo complesso. Le sue poesie giocano con le parole diventando talvolta ripetitive poiché innamorata delle parole stesse; riporta ciò che la circonda nella sua quotidianità, che sia immersa nella folla o solitaria nella natura. Estroversa e poliedrica nei suoi interessi, che mette in risalto attraverso momenti alterni, tutti legati da un filo conduttore: il legame con la terra e le emozioni che la plasmano. La sua passione per le erbe, la cucina, le parole, le trascrive sul suo blog Variabilicontaminazioni.blog , in cui condivide le sue esperienze e le sue creazioni Cerca di creare un connubio tra la sua passione per la natura l'amore per il cibo e la creatività artistica aiutandosi con forme naturali che rappresentano l’armonia tra l’uomo e la natura In conclusione Enza è una donna aperta curiosa e appassionata che trova ispirazione nella natura e nel cibo la sua sensibilità si riversa nella cucina nelle poesie nell’arte e in tutte le sue passioni il suo blog è un riflesso di questo suo mondo variegato e contaminato da sapori sensazioni emozioni che animano la vita.

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