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Legami umani e connessione emotiva. La vita che non conosciamo

Legami umani e connessione emotiva. La vita che non conosciamo. Il Natale è appena passato e già siamo catapultati nel nuovo anno tra progetti e mille cose da fare

Il Natale è un momento dell’anno che evoca sentimenti profondi e riflessioni personali. È un periodo in cui ci sentiamo ispirati a staccarci dalla frenesia quotidiana e a immergerci in una pausa di introspezione.

Piuttosto che focalizzarmi sui regali materiali, ho voluto esplorare i desideri che ci uniscono e i legami che ci sostengono.

I doni più preziosi non si trovano avvolti in carta luccicante, ma si manifestano nelle relazioni e nelle esperienze che condividiamo con gli altri.

Riflessioni Personali

Mi sono presa il tempo per riflettere su cosa significhi veramente il Natale, in questa nostra società, sono uscita, mi son fermata a osservare, le persone, le cose, l’abbondanza.

Tutti in corsa verso l’oggetto del desiderio, affannati e uguali tra di loro, stessi colori, stesse misure e forme

Opera di Florin Dragos

Un grido d’allarme per la mancanza di fantasia, dell’essere e restare una copia che ci propone la società, vestiti come soldatini in divisa, senza curare la propria identità, senza essersi concessi il diritto di poter pensare e agire seguendo le nostre regole personali, di poter vestire a nostra piacimento, e non seguendo i dettami della moda, ma osare, ed esprimere la nostra personalità.

Un’opportunità per ponderare su ciò che vogliamo e su chi desideriamo avere intorno a noi. Ho Sempre dato importanza alle persone, e mi rendo conto che i legami umani e la connessione emotiva siano parte primaria nella nostra vita.

Ho scelto da tempo di nutrire le relazioni che contano, quelle che mi fanno sentire apprezzata, una piccola parte, che possa parlare, riflettere sulla vita, senza dovermi sentire fuori posto.

In un mondo dove il tempo scorre veloce e le distrazioni sembrano essere ovunque, Natale ci offre un’opportunità rara di fermarci e riflettere.

Sto pensando al Natale

Dei riflettori accesi

Delle tredicesime e dei regali

Le corse, le promesse, gli auguri

Quanto è grande questa festa

Contiene tutto il mondo

Qualche tregua dalla cattiveria

Si posano le armi

Si abbozza un sorriso

Tutti più buoni

Pacchi, pacchetti e pacchettini

Abbracci e saluti

Auguri detti per caso

Ma se guardi negli occhi della gente

A volte non trovi niente

Gira intorno come una giostra

Si commuove con il telecomando

Scintille

E poi torna

Nel buio delle promesse dimenticate

Del cuore che non vuole sentire

Che non vuole vedere

E del calore Antico

resta il grigio delle giornate

Che dietro le luci accese

sembrava ci fossero speranze

Cosa vogliamo davvero?…La vita che non conosciamo.

I nostri desideri non dovrebbero essere superficiali, ma piuttosto un riflesso profondo di ciò che siamo e di ciò che vogliamo diventare. Ognuno di noi, con le proprie esperienze e desideri, può contribuire a creare qualcosa che non è solo occasione di festeggiamento, ma un momento significativo di crescita personale e collettiva.

Ora più che mai, bisogna sentire e ricevere gratitudine nei confronti delle persone che ci circondano. Non bisogna aver paura della solitudine, ma ambire a costruire ponti di empatia e supporto. Voglia di conversazioni significative, e momenti condivisi e risate; credo siano i regali più belli che possiamo scambiare.

Legami umani e connessione emotiva. La vita che non conosciamo

Ci si trova sotto i riflettori del voler mostrare, del voler avere, perdendo la nostra vera identità, non coltiviamo il tempo del pensiero, non coltiviamo il tempo di poterci leggere l’anima, la coscienza, nascondendoci dietro una molteplicità di scuse architettate a dovere.

E svaniscono gli eroi, e non si rinnovano i ribelli, i pensatori, stiamo diventando schiavi del nostro tempo.

Si delega ad altri la gestione del nostro essere, del nostro tempo, prigionieri delle idee altrui, del cibo, delle vesti che altri hanno scelto per noi.

Camminiamo tra la folla senza accorgerci di chi ci cammina accanto, senza alzare lo sguardo, con la mente altrove, con le borse piene di delusioni e illusioni.

Porteremo a casa un regalo nascosto dietro una carta colorata, identica all’anno precedente, verrà scartato, guardato e lasciato in un angolo ad aspettare di essere lustrato, perché spesso ci sentiamo in dovere, e non ci concediamo il vero messaggio che vorremmo far arrivare, ricambiamo auguri che non pensiamo, stringiamo mani, che non approviamo.

Siamo diventati maschere che sorseggiano un modaiolo aperitivo, con ironia e accettazione per non sentirsi braccati e barcollanti al buio dell’indifferenza, per non osare; chiudiamo gli occhi per non vedere, abbiamo smesso di lottare e di credere, pensando che le azioni debbano sempre arrivare da altri, senza invece provare a modificare in nostro contributo alla vita, senza voler essere, ma provando a connetterci con i nostri desideri, con le nostre passioni, senza aspettare che tutto ci sia dovuto.

Noi siamo parte integrante e dovremmo conquistare e regalare la versione migliore del nostro essere, per vivere in pieno il nostro presente, oltre la carta colorata e brillante che nasconde superficiali pensieri.


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Pubblicato da Enza Squillacioti

Bio Enza da cuoca a fonte di ispirazione nella cucina e nella vita La passione per la vita all’aria aperta e la natura ha sempre caratterizzato la sua vita che, pur avendo lasciato il mondo professionale della cucina alcuni anni fa, non ha mai smesso di nutrire l’amore per il cibo, specializzata nella tradizionale cucina piemontese e italiana rustica. La sua dedizione la porta ad essere non solo un’apprezzata cuoca ma anche una stimata coach di cucina, organizzando corsi per turisti desiderosi di scoprire i segreti di piatti genuini arricchiti da erbe spontanee edibili, le cui virtù sa valorizzare nelle sue preparazioni. La decisione di coltivare un proprio orto, ponendo particolare enfasi sulle erbe aromatiche, e l’allevamento di galline, le sue “polle” per avere sempre a disposizione uova fresche, manifesta il suo profondo legame con la terra. Questa stessa passione è stata trasmessa ai suoi figli, i quali hanno abbracciato la vita agricola, dedicandosi all’allevamento di pecore e capre e alla produzione di formaggi e carni di qualità. Nel corso degli anni, ha scoperto la poesia come forma di espressione personale, nella quale riflette non solo su se stessa ma anche sulla società, condividendo poi queste riflessioni attraverso il suo blog Variabilicontaminazioni.blog che diventa punto di incontro tra la passione per la natura, l’amore per il cibo e la creatività artistica e il benessere. La sua vita è un chiaro esempio di come le passioni possano tessere assieme gli aspetti più disparati dell'esistenza, creando un tessuto ricco di esperienze e condivisioni.

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