Come gestire la difficile convivenza sul posto di lavoro.
Viviamo in un’era in cui mantenere sani i rapporti di lavoro a volte diventa difficile. Spesso nascono conflitti dovuti a sfide personali, altre volte semplicemente per incomprensione.
La nostra società sembra quasi voglia imporre una continua competizione per poter primeggiare. Tutti sono in attesa di un miglioramento e si lavora per poter godere dei frutti dell’impegno che ogni giorno si mette nell’attività lavorativa, qualunque sia la professione di cui si parli.

Riuscire a creare una squadra valida per portare a termine gli impegni della giornata non è così semplice.
Succede spesso che il valore delle persone e la professionalità contino meno della competizione, che pensiamo possa portarci a livelli superiori, dimenticando che vivere una vita più serena in verità, ci porta molte altre soddisfazioni.
La continua pressione porta, al contrario, sofferenza e poca disponibilità a progettare obiettivi; per cui servono delle strategie per riuscire a sopravvivere in alcune circostanze, stare meglio con sé stessi e riuscire ad affrontare malintesi e competizioni serrate.
Ecco alcuni consigli per riuscire a convivere in maniera più serena.

Innanzitutto, cercare di non evitare il conflitto; se costruttivo, porta a una semplificazione dei rapporti, aggiungendo miglioramenti e buone prospettive, e imparare a gestire con serenità. Un’ipotesi è utilizzare frasi che cominciano con “io” anziché la classica frase accusatoria “tu non ascolti, tu non capisci”. È un approccio meno aggressivo e facilita i rapporti.
Tenere presente che sarebbe meglio documentare i fatti, non creare delle interpretazioni personali, poiché su fatti concreti si possono fare osservazioni concrete. Si mantiene così una discussione obiettiva, tralasciando le emozioni.
Non creare discussioni nell’immediato; meglio meditare su ciò che è bene dire e fare. Nel frattempo, la tensione si allenta e tutto procede in forma più fluida per poter risolvere.
Come gestire la difficile convivenza sul posto di lavoro.
Un conflitto particolarmente difficile da risolvere potrebbe avere bisogno di un mediatore neutro che aiuti a identificare i punti critici. Naturalmente, dovrebbe essere una terza persona al di fuori delle parti. È proprio qui che subentra un’altra difficoltà: riuscire a fidarsi!
Trovare una persona con cui ci sentiamo in sintonia per poter contare sul suo aiuto a risolvere eventuali conflitti.
Scrivere su un foglio bianco la parte positiva e la parte negativa aiuta a fare un bilancio e a riuscire ad analizzare al meglio la situazione. Ci si mette nella condizione di osservare i problemi in terza persona e diventa così più semplice trovare una strategia per risolvere eventuali problemi.
Un’altra opzione potrebbe essere aspettare il momento giusto per poter chiedere e dare spiegazioni.
A volte il tempo aggiusta le cose.
Certamente, creare un clima esterno che ci soddisfi, migliorando il nostro stato di benessere, ci aiuta ad affrontare meglio i conflitti, poiché mettiamo dei paletti al nostro quotidiano senza dover portare nella vita privata le tensioni che il lavoro comporta.
Qualsiasi passione noi possiamo avere, che sia il contatto con la natura, uno sport oppure il teatro, ci dà la possibilità di scaricare al meglio le energie negative e ricaricare il nostro morale.

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