Schiacciata dolce settembrina

Schiacciata dolce settembrina, una pizza o focaccia bianca bassa e con sopra tanta uva nera, ovviamente non potevo non farla con farina integrale e con l’uva bianca. Si chiama spirito di contraddizione. La schiacciata dolce settembrina perché non posso definirla pizza o focaccia, non è salata ma neanche dolcissima con soli 3 cucchiai di zucchero, settembrina perchè questo è il momento dell’uva, matura, abbondante e dolcissima.

  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione5 Minuti
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni8
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàEstate, Autunno

Ingredienti

150 ml acqua
1 pizzico sale
300 g uva bianca

Strumenti

Canovaccio
Bilancia pesa alimenti

Passaggi

Schiacciata dolce settembrina

Ho messo la farina integrale nella ciotola, ho fatto una conchetta al centro ed ho aggiunto lo zucchero, il lievito di birra secco

l’olio, l’acqua, meglio se è tiepida. Prima con la forchetta e poi con le mani lavoro il composto fino a farlo diventare liscio. Copro con un canovaccio e faccio lievitare per un’ora nel forno spento con la luce accesa.

Nel frattempo dopo aver lavato accuratamente l’uva, la divido a metà e tolgo i semini aiutandomi con un cucchiaino. Spennello con l’olio la teglia e stendo la pasta lievitata, sistemo gli acini divisi in due con il taglio sulla pasta. Cospargo di zucchero e con il forno a 180° faccio cuocere la schiacciata dolce settembrina per 30 minuti.

A proposito di uva

Settembre è il mese che dà inizio, come ogni anno, alla vendemmia fin dai tempi che furono si ripete con gli stessi rituali. Questo vuol dire l’importanza che ha sempre avuto il vino nella cultura, piantare le viti, coltivarle e naturalmente vendemmiarle. L’Italia essendo una terra ricca di sole, ovviamente le nostre piantaggioni ci regalano dell’uva altrettanto ricca e zuccherina, non possiamo far altro che consumare e preparare in cucina dai dolci ai salati, a parte il vino ovviamente, proprio nel momento dell’abbondanza. Seguire la stagionalità sempre.

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