Maccarronis de busa con salsiccia e friarelli
I maccarronis de busa sono un formato di pasta tipico della cucina sarda che vengono preparati utilizzando acqua e semola di grano duro. Una volta preparato l’impasto, questo viene tagliato a piccole strisce che vengono avvolte intorno ad un ferro da calza (in dialetto sardo: la busa). Il procedimento non è difficile, forse è solo un po’ lungo, ma se volete velocizzare il tutto vi consiglio di acquistare gli ottimi Maccarronis de busa de La Casa del Grano, un pastificio con esperienza pluridecennale produttore di specialità sarde.
Per quanto riguarda invece i friarelli, trattandosi di una ricetta veloce, ho utilizzato quelli già pronti; se ne trovano di ottimi, in barattolo, già pronti per l’utilizzo. Ovviamente, se avete tempo e voglia, potete prepararli anche da soli acquistando le cime di rapa.
- 350 g di maccarronis de busa
- 250 g di friarelli sott’olio già pronti per il consumo
- 2 salsicce fresche
- 150 g di scamorza affumicata
- uno spicchio d’aglio
- un pezzetto di peperoncino
- olio extravergine d’oliva
- sale, pepe
- Mettere sul fuoco una pentola con acqua per lessare la pasta.
- Tritare grossolanamente la scamorza.
- Nel frattempo mettere un paio di cucchiai di olio in una larga padella, pulire e tagliare a fettine lo spicchio d’aglio e farlo appassire insieme ad un pezzetto di peperoncino.
- Togliere la pelle dalle salsicce e sbriciolarle grossolanamente; passarle in padella e farle rosolare.
- Aggiungere i friarelli sgocciolati dall’olio di conservazione e amalgamarli insieme alla salsiccia. Farli cuocere ancora per cinque minuti quindi spegnere il fuoco.
- Nel frattempo lessare i maccarronis; appena pronti trasferirli nella padella insieme al condimento e cuocerli ancora per un minuto per farli amalgamare.
- Distribuire la scamorza, mescolare bene e coprire la padella per un minuto affinché si possa sciogliere.
- Servire subito in tavola; aggiungere a piacere un po’ di pepe macinato al momento.
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Ottima ricetta, sicuramente… ma da buona napoletana debbo precisare: si dice “friarielli”, non “friarelli”!!! Comunque apprezzo molto il tentativo, in effetti si tratta di una parola tipicamente dialettale napoletana, e sapessi quanto sono comici i tentativi di certe persone che vogliono “italianizzare” il termine… traducendolo in “friggiarelli”, “friggitelli”, “friggicarelli”… una vera blasfemia! Scherzi a parte, salsicce e friarielli da noi sono il non plus ultra dei secondi con contorno, ma devo dire che mi incuriosisce provarli con la pasta. Solo che… i friarielli in scatola nun se ponno senti’! Baci da Ro.
ahahahahahahahah … ciao maria rosaria, mi hai fatto proprio sorridere quando mi hai scritto ” i friarelli in scatola nun se ponno sentì”! Mi ricordi me quando parlo della bistecca fiorentina che, una volta usciti dal territorio toscano, diventa una normale braciola … In ogni modo credimi non erano malaccio sai? Non è che fossero proprio in scatola, erano in barattolo; vicino al mio ufficio, fino a poco tempo fa, c’era un ortolano che faceva arrivare tutte le specialità napoletane e grazie a lui ho conosciuto e apprezzato i “piennoli”, i friarelli (visto che stavolta ho scritto bene? 😉 ) e un salume che adesso non ricordo, una sorta di insaccato che si mette sulla pizza … caspita mi sfugge il nome adesso … In ogni modo la prossima volta proverò a preparare i friarelli a casa e mi sottoporrò al tuo insindacabile giudizio!
Un abbraccio
Lu
Ok, ti aspetto con i tuoi friarielli fatti in casa… ma mi raccomando, eh? Non bollirli prima, passali direttamente in padella!
mmmm … speriamo di essere all’altezza allora … ora mi documento nei miei testi di cucina napoletana non vorrei davvero fare una figuraccia!
Un abbraccio
Lu