Tortine in barattolo ricotta e cioccolato – al microonde e senza farina

Dopo  i Mini Cheesecake in barattolo al microonde in 5 minuti mi sono galvanizzata e ho preso il via con la sperimentazione al microonde. sì avete letto bene, il microonde! questo sconosciuto! quell’aggeggio di forma rettangolare che assolve benissimo alla sua funzione di “riscaldatore supersuperveloce”! che di fatto è l’unico motivo per cui all’hotel l’abbiamo comprato. […]

50 sfumature di…mela – Soffiato di farina di castagne e mele

Ok lo ammetto, forse sto un po’ esagerando.
ma aspettavo l’autunno per sfornare a raffica dolci con farina di castagne, e anche per sfornane torte di mele che sono la mia passione, quindi ho trovato una soluzione di compromesso con questo Soffiato di farina di castagne e mele, che è un incrocio tra le due cose e mette d’accordo un po’ chiunque, gli amanti delle castagne e quelli delle mele!
perchè d’estate non fa esattamente voglia di mangiare dolci con le castagne (vagamente di più quelli con le mele che risultano più freschi), e anche un po’ perchè la farina in quel periodo costa un’eresia.
così mi ero astenuta, da quando ho aperto il blog (ossia maggio) dal preparli.
ma adesso mi devo sfogare. quindi lasciatemi fare e abbiate pazienza! XD
dopo i Mini-castagnacci toscani, dopo il Fondente di farina di castagne, dopo i Necci toscani….eccomi qua a presentarvi il Soffiato di farina di castagne e mele.

Necci toscani – crepes dolci di farina di castagne

Necci toscani - crepes dolci di farina di castagne

I necci sono un piatto tipico della zona della Versilia, Lucchesia e Garfagnana
Un piatto che più tipico non si può. Anche la vera ricetta quasi quasi non esiste.
Cioè in pratica ognuno fa come vuole. Assaggia, aggiusta, allunga di acqua e si ferma quando la consistenza è perfetta a suo parere.
Perchè un tempo le ricette si tramandavano a voce, di generazione in generazione, al massimo in quaderni scritti a mano.
Mica c’erano libri e trattati sulla precisione millimetrica degli incredienti in pasticceria…
I necci sono così facili che sono quasi imbarazzanti.
Veloci oltremodo, e oltretutto non richiedono neppure l’uso del forno.
Sono delle crepes dolci di farina di castagne che vengono tradizionalmente fatte con questi “arnesi infernali” chiamati testi.
Li preparava sempre mio padre, era lui l’adetto specializzato ai necci.
Sì perchè richiedono una certa maestria se fatti con la tecnica tradizionale e non lo nego anche forza fisica.
I testi, questi sconosciuti, delle sobrissime piastre in ghisa con due lunghi manici per essere impugnate tranquillamente senza che si surriscaldino (vedere questa foto esplicativa). In pratica ricordano la paletta da pizzaiolo, solo più lunghe, doppie e decisamente più pesanti.
I testi possono essere usati su stufa, su camino, ma anche su fiamma alta del fornello.
L ‘impasto dei necci, interposto tra queste “leggere” piastre si spalma e si fa crepes da solo, senza tanta fatica (a spalmarlo, non ad alzare i testi si intende), e senza bisogno di livellarlo.
I testi vanno poi rigirati in modo che il neccio abbia modo di cuocere da entrambi i lati.
Fatene due o tre e potete saltare l’ora di palestra.
Non del giorno.
Di tutta la settimana.

Cookies al muesli e cocco

Cookies al muesli e cocco

“…Era una notte buia e tempestosa….grigi nembi carichi di pioggia e oscuri presagi si addensavano all’orizzonte.
Lampi di luce rompevano a tratti l’oscurità soffocante, e cupi tuoni risuonavano in lontanza, simili a echi provenienti da mondi remoti e terrificanti…”

no non è l’inizio di un film o un libro horror, come si potrebbe pensare…
è cio che accadeva intorno a me mentre mi apprestavo a fotografare i cookies al muesli e cocco, qualche mattinata fa.
in realtà non era neppure notte, anche se a guardar il cielo e l’oscurità si poteva tranquillamente dire il contrario.
un mattina più incavolata non la potevo trovare.
tra l’altro avevano pure chiuso le scuole, allarme rosso così dicevano. o allerta rossa. qualcosa del genere.
di fatto, per fortuna, apparte piovere, l’oscurità notturna, e qualche tuono, non è successo niente di particolarmente drammatico.
niente di drammatico? ma che dico… mi sono venute delle foto orribili per i miei cookies al muesli e cocco!
erano venuti così cariiiiniiiii.

Fondente di farina di castagne – torta soffice toscana

Fondente di farina di castagne - torta soffice toscana

“Oh che bello questo dolce al cioccolato!
ti fa proprio venire una voglia di mangiarlo, così scuro, così cioccolatoso, crepatello in superficie. quasi un megabrownie.
e poi quando lo tagli, con quella consistenza interna, così morbida, soffice, fondente perchè ti si scioglie in bocca, ti avvolge il palato e lo accarezza.
e quel sapore cioccolatoso….
ah noooo? non è cioccolatoso? O_O
perchè io…no ma a me….mi sembrava di averci sentito il cioccolato.”

un classico. un clichè. una scena che avrò visto e sentito 1000 volte.
e che io stessa ho messo in atto la prima volta che ho assaggiato questo dolce, che ho voluto scherzosamente rinominare “Fondente di farina di castagne”.
Quando sveli il mistero dell’ assenza del cioccolato rimangono tutti a metà tra lo scioccato e il deluso. così non dico mai che è un dolce di farina di castagne per gustarmi ogni volta la stessa comica scena.

Rotondetta – La barretta rotonda alla frutta

Rotondetta - La barretta rotonda alla frutta

Questa è la storia di una barretta che non voleva essere una barretta, ma bensì un dolcetto.
Un giorno si infilò nello stampino da tartellette e ne uscì rotondetta!
Nel suo bildungsroman incontrò le uova e il latte condensato, così da semplice e umile barretta alla frutta diventò qualcosa di più complesso, un incrocio tra quello che era e quello a cui aspirava essere.
Per fare Rotondetta – la barretta rotonda alla frutta mi sono ispirata a questa ricetta, Mini plumcake che si crede una barretta alla frutta, altra storia travagliata di dolcetti in crisi d’identità.
I mini plumcake erano venuti così buoni che ho voluto provare una versione diversa, sostituendo lo zucchero con il latte condensato e variando qualche dose (uova, frutta essiccata, nocciole)
il risultato è stato completamente diverso.
Rotondetta – la barretta rotonda alla frutta è venuta un incrocio tra un dolcetto soffice e un biscotto al cocco, ma ha mantenuto la sua forte personalità di barretta alla frutta, come potrebbe altrimenti, con 200 gr di frutta essiccata e 40 gr di frutta secca al suo interno?
un dolce strano, difficile da comprendere, come tutti i dolci che nascono da ibridazioni.
non riesci a capire se è un dolce da inzuppo, da fine pasto, da spuntino o da merenda.
insomma…un dolce un po’ curioso, come la sua creatrice d’altronde 😛
che si dice dei cani? che assomiglino ai loro padroni! bhe forse questo detto vale anche per i dolci 😛

Mini castagnacci toscani – dolcetti vegan e gluten free

Mini castagnacci toscani - dolcetti vegan e gluten free

Era un po’ che volevo preparare i mini castagnacci.
E per un po’ intendo qualche mese. ma con la farina di castagne a 10 euro al kg non mi azzardavo proprio.
e per fortuna che un tempo era una farina povera!
quella e la frutta secca. adesso per comprare due pinoli, e due noci di numero c’è da svenarsi al super.
i pistacchi poi? non ne parliamo!
l’altro giorno mi sono imbattuta in una bustina di pistacchi sgusciati da 5.99 euro, perché scrivere 6 euro gli faceva brutto! peso netto? 150 gr… 39 euro e rotti al kg in pratica. vi lascio alle vostre considerazioni. e non erano neppure quelli di bronte che sono DOP, tra l’altro.
quindi ho atteso pazientemente tempi migliori. tipo l’avvicinarsi dell’autunno, e la discesa, seppure minina, dei prezzi.
ma veniamo al dunque! il Castagnaccio è un tipico dolce toscano, ex-povero ora arricchito, ha fatto i soldi 😛
è a base di farina di castagne come dice il nome stesso (certo che noi toscani nomi normali ai dolci mai! scarpaccia, cantucci, castagnaccio, brigidini, etc), e ha delle caratteristiche molto peculiari:
1. è senza uova nè latticini quindi senza neppure farlo a posta è un dolce vegan.
2. è senza glutine, poichè è completamente a base di farina di castagne, quindi perfetto per i celiaci.
3. è senza lievito.
4. contiene pochissimo zucchero, quindi ottimale per chi ha il diabete (la butto lì, forse si potrebbe fare anche senza zucchero? o con un dolcificante? non ho mai provato sinceramente! ho la glicemia a bassa nonostante tutti i dolci che mi faccio fuori :P), oppure per chi è a dieta.
5. non contiene grassi quindi perfetto per chi ha il colesterolo alto, o chi è attento alla linea. l’unico grasso, un filo d’olio, serve per ungere gli stampini, e un paio di goccioline per la superficie, ma si parla di quantità veramente infinitesimali (per non dire imbarazzanti) a porzione. sicuramente meno di quanto ne vada in un’insalata.

Mini plumcake che si crede una barretta alla frutta

Mini plumcake che si crede una barretta alla frutta

Il mio Mini plumcake che si crede una barretta alla frutta nasce da un disastro culinario.
no il disastro culinario non è questo! questo è un mio piccolo trionfo, perchè credo che sia tra i dolcetti più buoni che mi siano mai venuti!
il disastro culinario è quello che vi sto per raccontare…
avevo acquistato un libro alla coop che si intitolava “Dolci” di Pam Corbin. avevo provato un paio di ricette e tutto ok, erano buone.
sfogliandolo trovo questa ricetta che mi intriga parecchio e mi metto di buona lena a provarla, tanto era semplice e veloce.
mi aveva intrippato perchè era dolce a base di frutta senza zucchero e senza uova, una roba rivoluzionaria in pratica! il concetto era questo, che inzeppandolo talmente di frutta non sarebbe servito dello zucchero aggiuntivo, visto che la frutta è molto zuccherina.
sembrava ottimale anche perchè si presentava come un dolce svuota-dispensa, fattibile con qualsiasi tipo di frutta che si aveva in casa (io avevo prugne, albicocche e uva passa).
il procedimento era questo: si prendeva tanta, tantissima frutta, fresca o disidratata, si spiaccicava per bene, si mixava, si frullava, si grattava o il procedimento che meglio si adattava al tipo di frutta che avevamo, a seconda che fosse fresca o disidratata, poi si mescolava con del cocco rapè, con dell’olio, si pressava il tutto in una teglia quadrata, e via in forno. dolce fatto, cottura 50 minuti, non restava che aspettare.
nel prepararlo vengo assalita da un dubbio. siamo proprio sicuri che non devo mettere almeno 1 uovo? chiedo a mia mamma che mi dice “eh ma se la ricetta non lo dice!”
anche lei è molto brava a preparare i dolci, ma è più una da “seguo alla lettera la ricetta” mentre io sono una da “faccio come mi dice l’istinto che sicuramente viene meglio” .
dopo 20 minuti uno strano odore di abbruciaticcio pervade la cucina.
apro il forno e il dolce era già praticamente cotto.
strano, la ricetta diceva 50 minuti, più del doppio.
boh…lo tolgo dal forno, e non aveva un bell’aspetto. ma per niente niente.

Brutti ma buoni al cioccolato – ricetta senza forno

i brutti ma buoni parlano di sè già dal loro nome. sono dei dolcetti, dei biscotti in pratica, dall’aspetto non molto accattivante. sono bruttini insomma, diciamocelo pure, non sono proprio quello che si può dire un “piatto attraente”! sono biscotti un po’ disordinati, non perfettamente tondi e pieni di asperità, ma come dice il detto “l’abito non fa il monaco” quindi non lasciatevi trarre in inganno, il loro sapore vi rapirà subito, perché ricchi di frutta secca e quindi molto gustosi.
quella che voglio presentarvi oggi non è però la ricetta originale, fatta con le chiare d’uova e le nocciole (per lo meno la ricetta che conosco io), bensì una mia versione rivista e “rivoluzionata”.