Torta di riso di Massa-Carrara – ricetta senza olio e burro

Torta di riso di Massa-Carrara - ricetta senza olio e burro

Torta di riso di Massa-Carrara – ricetta senza olio e burro, della signora Nila, amica di mia nonna. Una ricetta che ormai è patrimonio acquisito della nostra famiglia da anni. e non potevo non proporverla. dato che amo le ricette della tradizione, quelle tramandate di generazione in generazione, di madre in figlia, di conoscente in […]

Caramello al burro salato – denso per farciture

Prima di parlarvi del caramello al burro salato vorrei spendere due parole su questo burro, il Lurpak.
tempo fa assaggiai il burro Peppino Occelli, burro famosissimo per la sua bontà, ha addirittura vinto il premio come burro più buono del mondo.
siccome non mi fido generalmente dell’opinione comune (sono una da “se non vedo non credo” o meglio “se non assaggio non credo”) l’ho voluto assaporare e sperimentare con le mie papille gustative.
ne rimasi ammaliata perchè in effetti è stra-buono, ottenuto da panne centrifugate e non da affioramento, che non si capisce bene che differenza ci sia in termini di risultato finale (burro è e burro rimane in entrambi i casi) ma sembra essere una garanzia di qualità.
lo bollai subito come “il burro più buono che avrei mai potuto incontrare” e io sono ghiotta di burro.
fino a quando non mi sono imbattuta nel Lurpak , un burro danese.
ora non so se siete mai stati in Danimarca. io sì.
lì le mucche le trattano meglio dei cristiani. va a provare a non essere buono il burro!
innanzitutto la densità delle mucche, almeno nello Jutland, ossia la penisola danese, è assai superiore a quella delle persone (sono quasi tutti paesini-ini di campagna e le strade disseminate di stupende fattorie), secondo dettaglio se ne vivono libere e indisturbate nei campi, all’aria aperta, brucando l’erbetta fresca.

Tortine cioccolato e pere rovesciate….ispirate a Eric Landlard

Tortine cioccolato e pere rovesciate....ispirate a Eric Landlard

Era qualche tempo che mia mamma mi stressava: “daaaai fammi la torta di cioccolato e pere” “eh ma io voglio cioccolato e pere” e “quand’è che provi la cioccolato e pere?”
e “guarda che io ho comprato la cioccolata e le pere”
questo è stato l’ultimo messaggio subliminale che mi ha mandato. del tipo “ecco adesso hai gli ingredienti, non puoi esimerti dal farla. mettiti all’opera e fammi ‘sta cappero di ciocco e pere”.
quindi stamani alla fine l’ho fatta, senza neppure un attimo di pressione eh. proprio di mia spontanea volontà! XD
no perchè non è che mi piace tanto.
non è che ci vado proprio matta. l’abbinamento fa impazzire tutti tranne me, evidentemente.
quindi mi sono ricordata di queste tortine capovolte che avevo fatto qualche tempo fa, le Mini tortine capovolte di Eric Lanlard…con il mio zampino ed erano venute una cosa paradisiaca, e pure bellissime.
siccome dato che la prima volta non ero riuscita a rovinare la ricetta, mi sono detta: “facciamo le tortine cioccolato e pere rovesciate! e vediamo se riesco a rovinarla almeno questa volta! ”
ebbene no…miei cari lettori.
lo so che eravate tutti lì trepidanti nella speranza di leggere un “sì” 😛
invece sono venute buone anche ‘sta volta….dovete attendere futuri post per futuri disastri culinari. vi prometto che verranno 😛

Sandwich di brownies con crema di burro

Sandwich di brownies con crema di burro

ho preso questa ricetta da un libro che si intitola MUFFIN E DOLCETTI. ho fatto un paio di cambiamenti come al mio solito perchè non avevo alcuni ingredienti, ma niente di drammatico, sostituito il cioccolato fondente con quello al latte, la melassa con lo zucchero muscovado.
ma il dramma non è questo.
il dramma è che io sono una persona ostinata.
su questo libro ci sono un sacco di bellissime foto invitanti. è la quarta o quinta ricetta che provo e viene una ciofeca. e nonostante tutto mi ostino a volerci riprovare.
no ma dico….possibile che con delle foto così belle i dolci non vengano?
la spiegazione che mi sono data è questa: hanno preso delle foto a caso e ci hanno schioccato sotto delle ricette a caso, altrimenti non si spiega.
voglio dire, non sarò di certo una professionista, ma non sono neppure alle primissime armi, e non è che le ricette di questo libro siano dei capolavori di complicatezza.
insomma….vedo questa ricetta di biscotti brownies davvero carini. belli rotondetti, crepati, ciccioti.
LI DEVO FARE!
ASSOLUTAMENTE!!!!
mi metto all’opera, faccio tutto il procedimento a regola d’arte. dopo averli preparati con il classico procedimento brownies diceva di mettere il composto in frigo per 1 ora e così faccio. in modo che si indurisse e si potesse maneggiare con le mani e fare delle pallette.
passato il tempo di riposo, lo tolgo dal frigo e in effetti il composto era sodo, ma quando ne prendo un pezzetto tra le mani per fare il biscotto già scorgo la tragedia all’orizzonte.
questo comincia a sciogliermisi tra le mani.

Mini tortine capovolte di Eric Lanlard…con il mio zampino

Mini tortine capovolte di Eric Lanlard...con il mio zampino

Avete presente il detto “scivolare su una buccia di banana?”
niente di più sbagliato. dovrebbero cambiarlo in “scivolare su un cubetto di prugna”
manca poco mi ammazzo. ho fatto una spaccata alla Carla Fracci, e io Carla Fracci non sono davvero, ma neppure lontanamente. casomai la caricatura delle Fracci, goffa, impacciata, sbatto in ogni dove.
e la mia schiena, già martoriata dai sui problemini, non se n’è giovata per niente di questo bello scivolone. ho passato l’intera giornata a fare “ohi ohi, ahi ahi, uhi uhi” per la gioia di chi mi stava accanto.
ma dopo aver assaggiato le Mini tortine capovolte di Eric Lanlard devo ammettere che quasi quasi la semi-caduta se la sono meritata!
mai mangiata una tortina così buona. non a caso Eric è un rinomatissimo pasticcere francese (che se non sbaglio lavora in inghilterra adesso)
ho visto questa ricetta in Tv e perdonatemi, non ricordavo bene le dosi e gli ingredienti (tipo che tipo di zucchero usasse) quindi ho fatto un po’ a modo mio, per questo il titolo “….con il mio zampino” anche perchè ho modificato, e di quello sono certa, il tipo di frutta.
lui usava ananas e ciliegie sciroppate (che io ODIOOOO) io invece ho usato le prugne.
in pratica queste mini tortine capovolte sono delle simil-mini-tarte-tatin (ho esaurito i trattini, promesso!)

Torta milka brownie al caramello e nocciole

Milka brownie cake with toffee and hazelnuts

Okey lo so che sono gli ennesimi brownies, torta brownie, monoporzione-brownies che vi propino. ma proprio non riesco a farne a meno.
devo almeno dire a mia discolpa che oltre che alla forma modifico anche la ricetta ogni volta e sapore e consistenze sono sempre diverse.
tutto nasce da una tavoletta di cioccolato milka.
la comprai alla Metro un paio di mesi fa .
Metro = il paradiso dei cuochi, un supermercato per ristorazione di tipo 2000 mt quadri. un po’ un’Alcatraz moderna devo ammetterlo, dove non puoi entrare senza prima esserti tesserato con partita iva e tutte le storie varie, cioè ma tipo non dico a comprare, neppure puoi entrare a guardare, tipo Galdalf con il Balrog “tuuuu non puoi passareeeeee!”, o ti tesseri di brutto o non puoi metterci piede, c’è un cancello all’entrata che ti aprono solo se mostri la tessera. ok…penso di avere reso l’idea!.
dicevo, la tavoletta milka, ne comprai due. una me la scofanai in un paio di sere, tutta da sola…3 etti di cioccolata. da coma diabetico puro.
così in prenda a schiaccianti sensi di colpa mi ripromisi che l’altra non l’avrei mangiata così “au naturel” ma bensì l’avrei utilizzata per un dolce. solo che poi la schiaffai in un cassetto ed è finita nel dimenticatoio.
fino a stamani, quando lo apro e la tavoletta, “etta”…più che etta è un corpo contundente (o controundente, se la vediamo dal punto di vista dentistico), mi fa “ehi hai numero 8 giorni per usarmi poi mi butti nel cestino!” io che rispetto SEMPRE LE DATE DI SCADENZA, non ho osato chiudere di nuovo il cassetto, pena l’oblio perenne della tavoletta (dall’ultima volta erano passati tipo 6 mesi!)
quindi mi chiedo cosa potrei farci, e sapevo che sarei finita di nuovo lì…sui brownies.

Creme brulee alla Amélie (ossia a modo mio)

Creme brulee alla Amélie (ossia a modo mio)

Oggi ho sfidato per voi il mio più acerrimo nemico: IL CARAMELLIZZATORE!!! (anche conosciute come “le tragicomiche avventure della Vale e il caramellizzatore”)
era un po’ che volevo fare una creme brulee, in realtà devo ammettere con un po’ di vergogna che non l’avevo mai neppure assaggiata, ma vi ricordate “Il favoloso mondo di Amelie”? quando lei diceva che rompere con il cucchiaio la crosticina croccante della creme brulee era una delle cose che la rendeva più felice?
beh ecco, volevo provare quella sensazione anche io! rompere la crosticina, non essere felice, tanto per essere chiari, anche se un po’ di felicità e soddisfazione me l’ha donata questa operazione di scucchiaiamento feroce 😛
allora mi sono presa coraggio e ho sfidato il caramellizzatore. ho un po’ il terrore delle fiamme libere. finchè sono attaccate al fornello o al forno va tutto bene, no problem! non importa quanto sia grosso il forno o il fornello (uso entrambi di quelli industriali quindi sono enormi) per me di lì non scappano!
con il cannello invece la fuga era possibile se non probabile…ma innanzi tutto prima di accenderlo dovevo ricaricarlo, più semplice a dirsi che a farsi! istruzioni scritte in turco-ottomano, disegnini minuscoli che ci voleva un ingegnere della NASA per comprenderli, alla fine mi butto e tento l’impresa, convinta di avere azionato tutte le leve nella posizione giusta (ma qual’era la posizione giusta? difficile capirlo dalle immagini!) se non che il caramellizzatore comincia a tirar fuori gas come se non ci fosse un domani PSHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH….