“50 sfumature di…mela” – Tortine alle mele con cuore al caramello salato

Quella che presento oggi è la mia seconda ricetta per il progetto “50 sfumature di…mela” che vede coinvolti numerosi blog alle prese con ricette a base di mele.
In questa ricetta la mela non è la sola protagonista ma bensì una delle attrici principali che rendono queste tortine uniche.

Le tortine alle mele con cuore al caramello salato sono un’intuizione che avuto mentre facevo il caramello salato.
perchè ovviamente quando stai facendo una ricetta, mica ti puoi concentrare solo su quella? XD
no! devi già essere con la testa a quella successiva.
problemi che forse solo un blogger può comprendere XD
stavo preparando questo caramello al burro salato, ne avrete assolutamente bisogno per fare questa ricetta perchè è un caramello molto denso, e mi sono chiesta “e se invece che liquido liquido, lo facessi più compatto? di modo che poi potrei infilarlo dentro il tortino?”
e così ho tentato. l’ho fatto, l’ho riposto in frigo, e ho atteso il giorno dopo, incrociando le dita.
perché qui si va un po’ di esperimenti, e il risultato non è mai certo fino a che il dolce non è sul cucchiaio, e poi subito dopo nella mia bocca.
ma voglio rassicurarvi, le ricette che troverete sul blog hanno passato tutte le mia ferrea e rigidissima selezione. XD
il giorno dopo è infine giunto, e con un po’ di trepidazione ho sfoderato le mie magnifiche cocottine preferite, e mi sono accinta a fare le tortine alle mele.
che altro non sono che dei semplicissimi tortini quattro quarti (ossia stesso peso di uova, farina, burro e zucchero) alle mele e aromatizzati allo zenzero.

Caramello al burro salato – denso per farciture

Prima di parlarvi del caramello al burro salato vorrei spendere due parole su questo burro, il Lurpak.
tempo fa assaggiai il burro Peppino Occelli, burro famosissimo per la sua bontà, ha addirittura vinto il premio come burro più buono del mondo.
siccome non mi fido generalmente dell’opinione comune (sono una da “se non vedo non credo” o meglio “se non assaggio non credo”) l’ho voluto assaporare e sperimentare con le mie papille gustative.
ne rimasi ammaliata perchè in effetti è stra-buono, ottenuto da panne centrifugate e non da affioramento, che non si capisce bene che differenza ci sia in termini di risultato finale (burro è e burro rimane in entrambi i casi) ma sembra essere una garanzia di qualità.
lo bollai subito come “il burro più buono che avrei mai potuto incontrare” e io sono ghiotta di burro.
fino a quando non mi sono imbattuta nel Lurpak , un burro danese.
ora non so se siete mai stati in Danimarca. io sì.
lì le mucche le trattano meglio dei cristiani. va a provare a non essere buono il burro!
innanzitutto la densità delle mucche, almeno nello Jutland, ossia la penisola danese, è assai superiore a quella delle persone (sono quasi tutti paesini-ini di campagna e le strade disseminate di stupende fattorie), secondo dettaglio se ne vivono libere e indisturbate nei campi, all’aria aperta, brucando l’erbetta fresca.