Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale

Carnevale finisce e io che faccio?
preparo i cenci.
mi sembra ovvio.
non fa mica una piega.
in realtà questi cenci – o stracci che dir si voglia – sono stati cucinati per l’ultimo sabato di Carnevale, ossia sabato scorso, il 28 Febbraio, che qui da noi è un tantinino fuori stagione il Carnevale.
che a Viareggio siamo un po’ blasfemi.
Carnevale in piena Quaresima.
e non è un caso, dico quest’anno,  proprio ogni anno è così!
ma alla fine è quello lo spirito del Carnevale. la pazzia, il rovesciamento dei ruoli, il caos, l’esaltazione della carne.
quindi niente regole.
d’altra parte mi son detta: ok sono fuori tempo massimo.
ma magari mi avvantaggio per il prossimo anno.
dato che quest’anno come ricette di Carnevale sono riuscita a “sfornare” – che è proprio il termine più sbagliato, diciamo che sono riuscita a friggere – solo le Frittelline di riso toscane senza glutine.
quindi  perché no?
e poi becco un sacco di gentili lettori a spulciare ancora la Ghirlanda di strudel – idea natalizia, in data di oggi, 3 marzo 2015. a ben due mesi dal Natale.
no dico. mi passerete un paio (di paia) di giorni di ritardo sugli stracci a ‘sto punto? XD

Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale

il nome di questi dolcetti è interessante.
perché il cencio in toscana è appunto lo straccio da dare in terra.
del tipo: “l’hai passato il cencio in casa?”
ma anche: “guarda come sei ridotta, sembri un cencio!”
per dire a qualcuno che non ha una bella cera.
e poi c’è anche il detto “cencio dice male di straccio” bellissimo…che è un po’ la variante della trave e la pagliuzza nell’occhio.
sì insomma, la parola ha molteplici sfignificati e sfaccettature.
perché i cenci non sono proprio dolcetti di alta pasticceria.
sono dei quadrotti di pasta fritta. si possono fare quadrati appunto, rettangolari grandi con vari tagli nel mezzo (di solito 3-4 ), oppure si possono anche accartocciare, tipo su se stessi, oppure anche piccolini come li facciamo noi. dipende dai gusti.
fate vobis.

Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale

 

Ingredienti per i Cenci o Stracci (circa 40-50 cenci, dipende dalla grandezza):

  • 500 gr di farina
  • 75 gr di zucchero
  • 40 gr di burro
  • 4 uova
  • 1 limone
  • 1 arancio
  • olio q.b. per friggere
  • zucchero a velo q.b. per guarnire

Procedimento:

Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci - dolci toscani di carnevale
Cenci o stracci – dolci toscani di carnevale

In un’ampia ciotola mettere la farina a fontana. Al centro disporre lo zucchero, il burro ammorbidito, la scorza del limone e le uova.
Cominciare a lavorare con la punta delle dita – come se stessimo facendo una pastafrolla – gli ingrendienti posti al centro della fontana, e poi amalgamare piano piano anche la farina.
Lavorare il composto fino ad avere incorporato tutta la farina. Aggiungere anche il succo di mezzo arancio strizzato, per renderlo più lavorabile.
Trasferire l’impasto sul piano di lavoro, dividerlo in due, e con i palmi delle mani lavorarlo per circa 5 minuti fino a quando non diventa bello liscio.
Riporlo quindi nella ciotola, coprirlo con un panno e metterlo in frigo a riposare per circa mezz’ora.
Passato il tempo del riposo si può procedere con la stesura degli stracci.
E’ una pasta un po’ noiosa da stendere perchè elastica, e torna indietro, e va stesa parecchio sottile per ottenere dei cenci belli croccanti, quindi si puo optare per un trucchetto utilissimo, se avete la macchina per stendere la pasta.
Usate quella, esattamente come si fa con la pasta, prendete un panetto, lo passate in mezzo ai rulli piatti – quelli per le lasagne – e otterrete un impasto steso alla perfezione (circa 2 mm) senza troppa fatica.
Altrimenti dove munirvi di paziente a stendere con il classico metodo: matterello + olio di gomito!

A questo punto non resta che tagliare gli stracci usando la rotella dentellata. La tradizione vuole che siano molto grandi, ma a casa mia si fanno formato mignon. Per questo ne vengono moltissimi con questa ricetta.
Si tagliano a quadrato, rettangolo o triangolo, spesso si pratica un taglietto al centro della forma ottenuta.
Poi mettere a scaldare l’olio in un ampia padella, quando ha raggiunto la temperatura ideale – potete saggiarla con un pezzetto di impasto – mettere gli stracci a friggere, non più di 6-7 alla volta, così avete modo di controllarli.
Devono essere dorati, ma non bruciati.
Appena cotti, scolarli bene con una schiumarola e disporli su un foglio di carta assorbente.
A cottura terminata, spolverizzate gli stracci con abbondante zucchero a velo, fatto scendere attraverso le maglie di un colino.
La ricetta di questi stracci è fenomenale perchè nonostante siano fritti vengono asciuttissimi, e sembrano cotti in forno.
Anche il giorno dopo mantengono la loro fragranza e “asciuttezza”, mentre il fritto tende a buttare fuori olio con il tempo.