Involtini di speck e patate dal cuore filante

Appetitosi involtini di speck e patate profumati con foglioline di menta dal cuore filante, sono adatti ad uno sfizioso aperitivo con amici, come antipasto o per una cena informale da servire da soli o con una fresca insalata. Sono poco impegnativi da preparare, sono gustosi e riscuotono sempre un grande successo.

Involtini di speck e patate dal cuore filante

Involtini di speck e patate dal cuore filante

Ingredienti
8 fettine sottili di speck
2 patate
50 gr. di scamorza affumicata
Una noce di burro
1 cipollotto scalogno o erba cipollina
Sale e pepe q..b.

Procedimento
Lavate accuratamente le patate, lessatele in acqua salata e dopo averle sbucciate schiacciatele con l’apposito attrezzo oppure schiacciatele con una forchetta.

Affettate finemente lo scalogno o l’erba cipollina, lavate le foglioline di menta e tritatele. Tagliate le fette di speck a metà e a piccoli dadini lo scamorza affumicata.

Ponete la purea di patate in una ciotola, aggiungete una noce di burro, lo scalogno o l’erba cipollina tritata, le foglioline di menta, il sale e il pepe. Mescolate tutti gli ingredienti e fate riposare 10 minuti.

Involtini di speck e patate dal cuore filanteInvoltini di speck e patate dal cuore filante
Trascorso il tempo di riposo, mettete le fettine di speck sul piano di lavoro, prelevate piccole quantità di purea di patate, realizzate delle crocchette, inserite in ciascuna un pezzetto di formaggio.

Avvolgete le crocchetta di patate nello speck. Via via che realizzate gli involtini metteteli in una teglia e quando avete esaurito tutti gli ingredienti infornate gli involtini di speck e patate a 180 gradi per 15 minuti. Sfornate e servite ben caldi.

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Involtini di speck e patate dal cuore filanteLo sapevate che?
La patata è originaria del Centro America, dove veniva coltivata presso le culture Mesoamericane e Andine. Ha fatto un lungo viaggio dall’America nei forzieri del tesoro dei Conquistadores e fu introdotta in Europa dopo i viaggi di esplorazione e di conquista dei secoli XV – XVI, ma rimase a lungo confinata negli orti botanici come rarità.