pasta

Calamarata al sugo di gamberetti

Calamarata al sugo di gamberetti
Calamarata al sugo di gamberetti

Calamarata al sugo di gamberetti

Una ricetta stuzzicante ma altresì delicata, grazie alla presenza di panna liquida e salsa di pomodoro.

Un piatto semplice tipico delle regioni del Sud Italia ma di grande effetto, ideale per coccolare se stessi o da servire agli amici a pranzo facendo un figurone senza faticare eccessivamente.

Per la pasta, ho scelto la Calamarata ma potete usare qualsiasi formato di pasta purché corta (es. Paccheri, Rigatoni, Penne, Farfalle).

caPer i gamberetti, ho usato quelli freschi acquistati in pescheria ma vanno benissimo anche quelli surgelati o, se preferite, quelli in salamoia. Se volete arricchire il vostro piatto, potete aggiungere al condimento una manciata di olive nere e/o verdi e capperi sotto sale, giusto per conferire una nota più saporita al piatto.

 

Ingredienti per una porzione:
70 gr di pasta corta (io ho usato la pasta Calamarata)
50 gr di gamberetti freschi
100 ml di salsa di pomodoro
50 ml di panna liquida da cucina
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1/4 di bicchiere di vino bianco secco
1 ciuffo di prezzemolo
Sale

 

 

Procedimento:

Sciacquare i gamberetti sotto acqua corrente.

In una padella, rosolare lo spicchio di aglio con un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Quando l’aglio sarà dorato, aggiungere i gamberetti e saltarli, poi sfumare con il vino bianco.

Aggiungere la passata di pomodoro, salare e cuocere a fuoco dolce per circa 15 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che la salsa di pomodoro si attacchi alle pareti della padella.

Nel frattempo, portare a ebollizione l’acqua in una pentola e cuocervi la pasta.

Durante gli ultimi minuti di cottura della pasta, unire la panna liquida ai gamberetti in padella e mescolare per qualche minuto, poi spegnere il fuoco.

Scolare la pasta al dente, versarla in padella insieme al condimento e saltare per qualche minuto a fiamma vivace.

Prima di servire, decorare la Calamarata al sugo di gamberetti con una manciata di prezzemolo.

Rigatoni fiori di zucca e alici

Rigatoni fiori di zucca e alici
Rigatoni fiori di zucca e alici

Rigatoni fiori di zucca e alici

Un primo piatto ricco di sapore grazie alla combinazione dei fiori di zucca e delle alici.

Una ricetta facile e veloce, ideale da gustare da gustare da soli o in compagnia di amici, quando si vuole preparare un pranzo senza troppe pretese.

Io adoro le alici e mi piace mangiarle con la pasta, il pane e persino sulle gallette di mais o sui crackers!

Eh sì, avete mai provato a fare uno spuntino (uno di quelli che si fanno mentre si prepara la cena, per intenderci..) spalmando su una galletta di riso (o di mais) un filetto di acciuga e un goccio di olio?? Divino!
Vi consiglio di non salare la pasta perché già il condimento sarà molto salato per via delle alici.

Tuttavia, se proprio volete smorzare il sapore forte delle alici, vi consiglio di aggiungere qualche pomodoro pachino, saltandolo in padella insieme ai fiori e alle alici.
Io ho usato i rigatoni ma voi potete usare qualsiasi tipo di pasta, lunga o corta (purché rigata, mi raccomando!), a vostro piacimento.

Ingredienti:

80 gr di rigatoni (o di qualsiasi altro tipo di pasta corta)

4 fiori di zucca

4 filetti di acciuga sott’olio

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Qualche foglia di prezzemolo

Sale, pepe

Procedimento:

In primo luogo, riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.

Pulire i fiori di zucca eliminando i gambi e il pistillo centrale.

Spezzettare i filetti di acciuga.

In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio con un filo d’olio extravergine di oliva.

Quando l’olio comincerà a sfrigolare, aggiungere le acciughe e i fiori di zucca.

Salare, pepare.

Quindi cuocere per 2-3 minuti a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto.

Scolare la pasta al dente e unirla al condimento in padella per farla saltare.

Infine, servire i Rigatoni fiori di zucca e alici caldi, con qualche foglia di prezzemolo.

Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe
Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe

I tonnarelli cacio e pepe rappresentano un piatto forte della cucina popolare romana, preparati sin dal 1700, quando la pasta veniva condita con burro e formaggio.

Le radici del piatto affondano nella campagna romana dove i pastori, dovendo restare per molto tempo fuori casa, facevano scorta di formaggio di pecora stagionato, pepe nero e pasta secca.

Un primo piatto semplice ma gustoso, perfetto per un pranzo saporito da gustare soli o in compagnia.

Ingredienti per una persona:

Per la pasta:
80 gr di pasta (io ho usato i tonnarelli ma vanno bene anche gli spaghetti o i bucatini)
1 cucchiaio di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
Una spolverata di pepe nero macinato
Sale

Per la cialda:
30 gr di parmigiano grattugiato

 

 

Procedimento:

Per la cialda:
Riscaldare sul gas una padellina antiaderente e, una volta calda, versarvi il parmigiano grattugiato in modo da formare uno strato omogeneo e uniforme.
Lasciare sulla fiamma fino a quando la cialda inizia a dorare quindi, con l’aiuto di una spatola, girare delicatamente la cialda sull’altro lato per cuocerla.
Una volta pronta, posizionare la cialda su una ciotola (in modo da darle la forma concava) e lasciarla raffreddare.

Per la pasta:
Riempire una pentola con dell’acqua e portarla a ebollizione.
Quando l’acqua bolle, salarla e buttarvi la pasta e cuocere mescolando di tanto in tanto.
Mentre la pasta cuoce, mettere una padella sul fuoco e sciogliervi un cucchiaio di burro e un cucchiaio di pepe nero.
Scolare la pasta 2 minuti prima del tempo di cottura indicato.
Versare la pasta nella padella con il burro insieme a metà tazza di acqua bollente e mescolare.
Abbassare la fiamma e aggiungere prima il parmigiano e poi il pecorino, mescolando di continuo per evitare che la pasta “si attacchi”.
Servire la pasta nella cialda di parmigiano preparata precedentemente.

Rigatoni cozze e pecorino

Rigatoni cozze e pecorino
Rigatoni cozze e pecorino

Rigatoni cozze e pecorino

Una ricetta basata sull’insolito abbinamento delle cozze con il pecorino: un primo piatto ricco di gusto, perfetto da servire si vostri ospiti per sfidarli a rimanere dubbiosi dopo il primo boccone.

Il pecorino è un formaggio preparato con latte di pecora e dal sapore particolarmente deciso, fragrante, ed è prodotto in quasi tutte le regioni italiane. In questa ricetta, io ho usato il pecorino abruzzese ma, a vostra discrezione, potete usare il romano o il pecorino sardo (che secondo me sono tra i più buoni).

Per la pasta, ho usato i rigatoni ma voi potete usare qualsiasi formato di pasta, purché corta (ed. paccheri, mezze maniche, penne).
Vi consiglio di usare le cozze surgelate oppure quelle fresche, chiedendo gentilmente al vostro pescivendolo di pulirle bene (magari accompagnando la richiesta con un generoso sorriso 😉).

 

 

Ingredienti per una porzione:

80 gr di rigatoni
10-12 cozze
5-6 pomodori pachino
Pecorino a scaglie q.b.
1 spicchio di aglio
Qualche foglia di prezzemolo fresco
1/2 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Sale, peperoncino macinato

 

 

Procedimento:

Sciacquare le cozze già pulite sotto l’acqua corrente poi farle aprire in un tegame con mezzo bicchiere di vino bianco, un cucchiaio di olio e un bicchiere di acqua.
Quando le cozze di saranno aperte, spegnere la fiamma e metterle da parte insieme al liquido di cottura.
Nel frattempo, riempire una pentola d’acqua e portarla ad ebollizione per cuocervi la pasta.
Lavare e tagliare i pomodori a spicchi.
In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio con un filo di olio poi aggiungere i pomodori, qualche foglia di prezzemolo fresco tritato, un pizzico di sale, una spolverata di peperoncino e mescolare bene.
Cuocere per 4-5 minuti, poi aggiungere le cozze e il loro liquido, mescolare e continuare la cottura.
Scolare la pasta al dente e versarla in padella per saltarla con il condimento.
Servire i Rigatoni cozze e pecorino caldi, ultimando con le scaglie di pecorino.

Farfalle campagnole

Farfalle campagnole
Farfalle campagnole

Farfalle campagnole

Stamattina, passando davanti la gastronomia vicino casa, ho letto il cartello appeso alla vetrina che diceva: “Oggi Carnevale di pasta” così, incuriosita, sono entrata e ho visto che il banco non mostrava solamente la classica pasta all’uovo gialla ma anche altre prelibatezze, come i tagliolini al nero di seppia, le fettuccine rosse al pomodoro, i maltagliati fuxia alla rapa rossa, i ravioli al cioccolato e, infine, questi simpatiche farfalle verdi agli spinaci.

Che dire, ho immediatamente comprato una porzione e di farfalle, sono tornata a casa e mi sono messa all’opera, creando una ricetta facile e veloce per un primo piatto gustoso e saporito, ideale anche da servire ai vostri amici a pranzo perché di grande effetto scenico (l’accostamento del verde della pasta con il rosa della pancetta) e indubbia bontà.

Per il condimento, ho usato cubetti di pancetta dolce rosolata in padella e sfumata con il vino bianco, ma potete aggiungere anche dadolini di salsiccia di carne, carne macinata, funghi champignon e persino qualche cucchiaio di panna da cucina, giusto per esaltare il sapore del piatto finale.

Che ne dite, vi ho convinto??

 

Ingredienti:

1 porzione di farfalle verdi
1 fetta di pancetta (o pancetta dolce/affumicata già tagliata a cubetti, in base alle vostre disponibilità e preferenze)
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
Sale, pepe

 

Procedimento:

Riempire una pentola di acqua bollente e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.
Tagliare la fetta di pancetta a striscioline non troppo sottili.
In una padella, rosolare uno spicchio di aglio con un cucchiaio di olio, poi aggiungere la pancetta e farla rosolare.
Sfumare con il vino bianco, salare, pepare e cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto.
Scolare la pasta al dente, versarla in padella insieme al condimento e farla saltare.
Servire le Farfalle campagnole calde, con una spolverata di parmigiano grattugiato (facoltativa).

Tortelli radicchio, noci e camembert

Tortelli radicchio, noci e camembert
Tortelli radicchio, noci e camembert

Tortelli radicchio, noci e camembert

Un primo piatto di ispirazione di internazionale, a base di tortelli ripieni (tipici dell’Emilia Romagna) conditi con una crema di radicchio, noci e camembert (un formaggio molle prodotto con latte crudo, di origine francese, fatto stagionare per 30-40 giorni).

La leggenda vuole che il Camembert deve il suo nome a Napoleone III che, un giorno, durante una visita in Normandia, si fermò in un villaggio dove i contadini gli fecero assaggiare un formaggio morbido e cremoso.

Napoleone III ne rimase deliziato e quando chiese quale fosse il nome di quella prelibatezza, i contadini risposero che quel formaggio non aveva nome, così Napoleone III gli attribuì il nome del villaggio, e cioè Camembert.

Per questa ricetta io ho usato i tortelli ripieni di ricotta, ma voi potete usare quelli ripieni agli spinaci, alla zucca, al prosciutto crudo, insomma, quelli che più soddisfano i vostri gusti!

 

 

Ingredienti per una porzione:

1 porzione di tortelli ripieni (di ricotta, spinaci, zucca, prosciutto crudo, in base ai vostri gusti)

5-6 foglie di radicchio

½ scalogno

½ bicchiere di vino rosso

50 gr di formaggio Camembert

Una manciata di noci sgusciate

1 noce di burro

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Sale, pepe

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi i tortelli.

Lavare le foglie di radicchio e tagliarle a striscioline.

Tagliare il formaggio a pezzetti.

In una padella, rosolare lo scalogno con un cucchiaio di olio e una noce di burro, poi aggiungere il radicchio e cuocere a fuoco basso.

Sfumare con il vino rosso e continuare la cottura per 5-6 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Salare e pepare.

Unire il formaggio e le noci sgusciate e amalgamare bene.

Scolare i tortelli e unirli al condimento per saltarli in padella.

Servire i Tortelli radicchio, noci e camembert caldi, con una spolverata di parmigiano grattugiato (opzionale).

Risotto asparagi e melograno

Risotto asparagi e melograno
Risotto asparagi e melograno

Risotto asparagi e melograno

Un risotto sfizioso con un abbinamento insolito: asparagi e melograno, i primi dolci, i secondi più aspri. Gli asparagi sono verdure tipiche del periodo primaverile (ma reperibili tutto l’anno grazie alle confezioni surgelate), ricchi di fibre vegetali, acido folico, vitamine (A, C, E, B), sostanze che combattono il diabete e favoriscono la depurazione dell’organismo e l’eliminazione dei radicali liberi. Oltremodo, gli asparagi sono anche ricchi di antiossidanti, prevenendo così l’invecchiamento cellulare.

Questo primo piatto si prepara facilmente, con pochi e semplici ingredienti, ed è perfetto da gustare a cena da soli o in compagnia, magari innaffiato con un bel calice di vino bianco. Fidatevi, i vostri ospiti rimarranno dapprima scettici alla vista dei chicchi di melograno vicino a quelli del riso, ma poi, dopo le prime cucchiaiate, vi chiederanno di sicuro la ricetta!!

 

Ingredienti per una porzione:
1 tazza di riso (vi consiglio di usare il Vialone o il Roma perché, avendo i chicchi grandi, sono i due tipi di riso più adatti alla preparazione dei risotti)
100 gr di asparagi (freschi o surgelati, in base alla stagione)
1 cucchiaio di burro
30 gr di chicchi di melograno
1/2 cipolla
1/2 bicchiere di vino bianco
1 tazza di brodo vegetale
Sale, pepe

 

Procedimento:
Schiacciare 60 gr di chicchi di melograno con lo schiacciapatate, in modo da ottenerne il succo.
Pulire gli asparagi, eliminare la parte più dura e tagliarli a dadini.
Tritare finemente la cipolla.
In un tegame, sciogliere un cucchiaio di burro con la cipolla tritata, poi aggiungere il riso e lasciarlo insaporire per qualche secondo.
Aggiungere il succo di melograno e 1/2 bicchiere di vino bianco, mescolare e aspettare che evapori.
Aggiungere ora gli asparagi e la tazza di brodo, salare, pepare e cuocere a fiamma media, mescolando di tanto in tanto per evitare che il riso si attacchi.
Servire il risotto caldo, decorando con qualche chicco di melograno.

Fusilli ai gamberetti

Fusilli ai gamberetti
Fusilli ai gamberetti

Fusilli ai gamberetti

Una ricetta facile e veloce per un primo piatto sfizioso e dal gusto deciso: fusilli conditi con gamberetti freschi sgusciati e sfumati con il brandy, prezzemolo e basilico.

Un primo piatto perfetto da servire ai vostri ospiti, specie se accompagnato da un calice di vino bianco e preceduto da tartine di pancarrè a base di mousse di tonno, di gamberi, di salmone, tanto per rimanere in ambito “marinato”.
Io ho usato i fusilli ma voi potete usare qualsiasi formato di pasta a vostra disposizione, sia lunga che corta e, ulteriormente, potete arricchire il gusto del piatto con l’aggiunta di pomodori pachino, panna da cucina, aneto ecc. A voi la scelta!!! Io vi auguro un buon pranzo e buon appetito!!!

 

 

Ingredienti per 1 porzione:

100 gr di fusilli
1 spicchio d’aglio
50 gr di gamberetti sgusciati
Qualche foglia di prezzemolo
Qualche foglia di basilico
2 cucchiai di olio
1/2 bicchiere di brandy
Sale, pepe

 

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.
Riempire un’altra pentola d’acqua, portarla a ebollizione e tuffarvi i gamberetti per un paio di minuti.
Quando i gamberetti saranno morbidi, scolarli e metterli da parte.
In una padella, rosolare uno spicchio d’aglio con due cucchiai di olio, poi aggiungere le foglie di basilico e di prezzemolo tritate e lasciare insaporire.
Aggiungere anche i gamberetti, salare e pepare.
Sfumare con il brandy e cuocere fino a quando il vino non sarà evaporato, poi spegnere il gas.
Scolare la pasta al dente e saltarla con i gamberetti in padella.
Servire la pasta calda, aggiungendo un’ultima spolverata di foglie di prezzemolo.

Orecchiette pugliesi

Orecchiette pugliesi
Orecchiette pugliesi

Orecchiette pugliesi

Le orecchiette alle cime di rapa sono il piatto tipico della cucina povera barese, inventato intorno al 1200; si tratta di un tipo di pasta fatta in casa, a mano, la cui forma (rotonda e concava) richiama quella dei tetti dei trulli di Alberobello.

Le forma rotonda, liscia all’interno e rugosa all’esterno, rende le orecchiette perfette per raccogliere il sugo preparato con la salsa di pomodoro (la versione delle orecchiette al sugo è preparata solitamente nella zona del Salento) ma anche condimenti a base di verdure, come le cime di rapa.

Sono una ricetta facile, veloce (la parte più tediosa sarà mondare le rape) ed economica (a base di pasta e verdura), ideale da mangiare sia a pranzo che a cena, magari accompagnata da un bel bicchiere di vino bianco (che ogni tanto ci vuole!).

Io ho usato le orecchiette regalatemi da mia zia (originaria della zona di Bari), fatte rigorosamente a mano da sua mamma ma voi, se non avete le orecchiette originali in dispensa, potete usare altri tipi di pasta reperibili al supermercato, come gli gnocchetti sardi.

 

Ingredienti per una porzione:

60 gr di orecchiette
150 gr di rape
2 filetti di acciughe (opzionali)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
Sale, parmigiano grattugiato

 

 

Procedimento:

Lavare e mondare le rape eliminando le foglie e le coste più dure.
In una pentola, portare l’acqua a ebollizione e poi buttarvi le rape.
Coprire la pentola con il coperchio e, quando l’acqua bollirà una seconda volta, buttarvi anche le orecchiette.
Nel frattempo, in una padella rosolare uno spicchio d’aglio con un filo di olio extravergine di oliva e poi aggiungere le alici spezzettate.
Scolare la pasta e le rape e buttarle nella padella insieme alle alici per far saltare il tutto per 2-3 minuti.
Servire le Orecchiette pugliesi ben calde, con una spolverata di parmigiano grattugiato (facoltativo).

10 regole per un risotto perfetto

10 regole per un risotto perfetto

Il risotto è un piatto che nasconde in sé molte insidie: si può pensare che sia sufficiente preparare il soffritto, aggiungere il riso per tostarlo e poi aggiungere un mestolo di brodo caldo alla volta, fino a cuocere il riso per 14-15 minuti. In realtà, per la perfetta riuscita di questo piatto è necessario adottare alcuni trucchetti e accorgimenti che vi spiegherò a breve, fondamentali per ottenere un risultato finale cremoso e invitante.

1) Scelta del riso

In commercio esistono molteplici varietà di riso: Carnaroli, Arborio, Vialone, Parboiled, Originario, Roma, Baldo, ecc. Non affidatevi al caso (o alla variante “il meno caro”, “il riso in offerta”) per la scelta del riso da usare: il riso migliore è il Carnaroli, prediletto dagli chef stellati, in grado di mantenere bene la cottura e con un’ottima capacità di assorbimento.

Una seconda scelta può essere il Vialone Nano, con chicchi lievemente più piccoli e tondeggianti rispetto al Carnaroli.

Evitate assolutamente il riso Parboiled (famoso per il fatto che “non scuoce”) e il riso Originario (più adatto per la preparazione di minestre).

2) Scelta del brodo

Per la cottura del risotto, è possibile usare indifferentemente il brodo vegetale (sedano, carote e cipolla) o il brodo di carne: tutto dipende dal sapore che volete conferire al piatto. Unica regola: per il risotto di pesce, usate assolutamente un brodo di pesce!

3) Il tegame

La scelta ottimale sarebbe usare una pentola in rame ma, in mancanza, potete optare per una pentola bassa e larga, di acciaio o alluminio (un tegame o una padella non antiaderente dai bordi alti).

4) Il cucchiaio

Il cucchiaio perfetto da usare per mescolare il riso è quello di legno

5) Il soffritto: cipolla o scalogno? A vostra discrezione, purché tritati finemente

Dipende dai gusti: per un sapore più delicato, è consigliabile usare lo scalogno mentre, per un sapore più deciso, meglio la cipolla.

6) La tostatura

Una delle fasi più delicate della preparazione del risotto, necessaria per scaldare il riso e dilatarne i pori. Quando la cipolla o lo scalogno cominceranno a soffriggere nel tegame, aggiungere il riso e tostare a fuoco vivo, fino a quando i chicchi di riso non cominceranno a caramellare (ci vorrà max 1 minuto).

7) Il brodo

Il brodo va aggiunto appena il riso comincia ad attaccarsi al tegame. Bisogna aggiungere un mestolo di brodo alla volta, non appena il riso si asciuga e non è più fluido, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno.

8) Mescolare sempre

Il vero segreto di un risotto perfetto? Mescolare sempre! Il risotto è un piatto che richiede cura, amore, pazienza, quindi abbandonate l’idea di “lasciare il riso sul fuoco e tornare quando il timer suonerà la scadenza del tempo”.

9) La mantecatura

La fase finale della preparazione: quando il riso è al dente, spegnere il gas, togliere il tegame dal fuoco e mantecare per 1 minuto con una noce di burro e una spolverata di parmigiano  grattugiato. La mantecatura permette di ottenere un risultato finale cremoso e avvolgente.

10) Servire subito

Ultimata la mantecatura, il risotto va subito impiattato e servito ben caldo.

E infine, alcune ricette di risotti che trovate nel blog nella sezione “Primi” …

10 regole per un risotto perfetto
10 regole per un risotto perfetto

 

10 regole per un risotto perfetto
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