Pasta a dieta

Pasta a dieta

La pasta, così anche come il pane e la pizza, è consigliabile consumarla a pranzo perché i carboidrati hanno

un eccessivo carico di zuccheri e non sono digeribili di notte.

E’ sconsigliata l’assunzione di pasta prodotta con farina 00 e 0 perché queste farine subiscono numerose

trasformazioni durante la lavorazione che ne alterano le proprietà nutritive, oltre all’aggiunta di glutine.

E’ dunque preferibile assumere pasta integrale, che presenta un contenuto maggiore di fibre e proteine, e

comunque meno raffinata rispetto alla pasta normale.

Nella scelta, privilegiare i prodotti da agricoltura biologica (poiché privi di residui di fosfina o idrogeno

fosforato, sostanze solitamente usate come antiparassitari negli ambienti di stoccaggio dei cereali) e con

trafilatura al bronzo, che indica una lavorazione di tipo artigianale.

 

Tra le marche in circolazione, vi consiglio la pasta Senatore Cappelli, lavorata con grani di provenienza

italiana e con coltivazione controllata biologica, e quella prodotta dal pastificio rosetano Verrigni,

leggermente più costosa rispetto alla precedente ma di grande qualità.

 

Se volete restare sulla grande distribuzione, allora optate per la pasta De Cecco, prodotta con grano

italiano e di provenienza europea e extraeuropea, macinato nel molino dell’omonimo pastificio abruzzese,

e la pasta Rummo, prodotta con solo grano italiano nelle linee bio e integrale.

 

Quanto all’apporto calorico, sostanzialmente rimane invariato a prescindere dalla marca e dal tipo di pasta

(circa 360-370 kcal per 100 gr) ma ciò che incide sensibilmente è l’apporto di zuccheri (1,93 gr ogni 100 gr

per la pasta bio Senatore Cappelli, quasi la metà rispetto alle altre in circolazione).

 

Da qualche anno alcuni marchi si sono dilettati nella realizzazione di paste con farina di legumi, prive di

glutine e con un maggior quantitativo di proteine.

 

Dal punto di vista nutrizionale, l’apporto calorico è leggermente inferiore rispetto alla pasta integrale ma il

quantitativo di zuccheri è quasi lo stesso, quindi non rappresentano un punto di svolta per chi soffre di

glicemia alta e neanche per chi è a dieta perenne.

 

Se invece cercate pasta a basso indice glicemico, vi consiglio la pasta Felicia, tra le mie preferite, a basso

contenuto di zuccheri (mediamente, 0,5 gr ogni 100 gr di prodotto), saporita e con una buona tenuta in

cottura.

 

In conclusione, per i vostri primi piatti, vi consiglio la pasta integrale bio, trafilata al bronzo, da condire con

sughi semplici ma gustosi, a base di verdure, spezie, pesce fresco e carne bianca.

 

Non pensate che mangiare pasta in bianco sia meglio: ricordate che anche l’occhio vuole la sua parte

e dunque al bando pasta in bianco oppure con olio di oliva e parmigiano!