Italia

Cappelletti delicati

Cappelletti delicati
Cappelletti delicati

Cappelletti delicati

I cappelletti sono una pasta ripiena (di carne o di formaggio) a forma di cappello (per l’appunto), tipica dell’Emilia Romagna (delle zone di Rimini e Ravenna, per la precisione), dove solitamente vengono serviti durante il pranzo di Natale e in brodo (di carne di manzo o di gallina), ma vi garantisco che anche la mia variante non è niente male: cappelletti ripieni di prosciutto crudo, conditi con pomodori pachino, burro, salvia e parmigiano grattugiato.

Pochi ingredienti ma tanto gusto per un pranzo semplice ma sfizioso, in grado di soddisfare palati desiderosi di un piatto caldo, non particolarmente saporito ma dal gusto delicato e raffinato.

Io ho usato i cappelletti ma voi potete usare indifferentemente i tortellini (con il ripieno che più preferite, come prosciutto crudo, ricotta e spinaci, carne macinata) o i ravioli (di carne, di verdura, di ricotta e limone), insomma, ciò che avete a disposizione purché si tratti di pasta ripiena, in modo da non rischiare di finire col preparare un piatto di semplice pasta secca condito con burro e pomodori pachino.

 

 

Ingredienti per una porzione:

1 porzione di cappelletti freschi (o tortellini, ravioli o altra pasta ripiena)

5-6 pomodori pachino

una noce di burro

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

qualche foglia di salvia

sale, pepe nero

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi i cappelletti.

Nel frattempo, lavare e tagliare i pomodori pachino a metà.

In una padella, rosolare i pomodorini con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e una noce di burro.

Quando i pomodori cominceranno ad appassire, spegnere il fuoco e mettere da parte.

Scolare i cappelletti e versarli in padella con i pomodori.

Aggiungere una spolverata di parmigiano grattugiato e di pepe nero, un pizzico di sale e qualche foglia di salvia, e far saltare tutto in padella per 1-2 minuti.

Infine, servire i cappelletti ben caldi.

Le Costolette di Frank Underwood

Le Costolette di Frank Underwood
Le Costolette di Frank Underwood

Le Costolette di Frank Underwood

Alzi la mano chi non conosce Frank Underwood, il cinico e spietato protagonista della premiata serie TV americana House of Cards, innamorato pazzo delle costolette di maiale.

Oggi, guardando una puntata, mi è venuta una voglia incredibile di costolette, una di quelle voglie irrefrenabili di arrosto, di carne succulenta e ricoperta di glassa…

Qualcosa che i vegani non potranno mai condividere 😉 così sono andata a “fare shopping in macelleria” e, una volta a casa, mi sono messa ai fornelli ed ecco a voi il risultato: Le Costolette di Frank Underwood, gustose costolette di maiale glassate con salsa barbecue fatta in casa.

Che ne dite, cenate con me e Frank Underwood?

Ingredienti per 1 porzione:

350-400 gr di costine di maiale

Aromi vari (paprika, peperoncino, senape)

Per la salsa barbecue:

1 cipolla

1 spicchio di aglio

un cucchiaino di zucchero di canna

100 gr di ketchup

1 cucchiaino di paprika in polvere

1 cucchiaino di aceto di miele

un cucchiaino di senape

1 cucchiaino di salsa worcestershire

Olio q.b.

Sale, pepe

Procedimento:

Cominciare preparando la carne.

In un piatto unire un cucchiaino di paprika in polvere, uno di peperoncino macinato è uno di senape e mescolare il tutto.

Massaggiare le costine con il mix di aromi poi adagiarle in un piatto e lasciarle riposare in frigorifero per 2 ore, in modo che si insaporiscano bene.

Nel frattempo, preparare la salsa barbecue.

Tritare finemente l’aglio e la cipolla.

In una pentola, rosolare la cipolla e l’aglio tritati con un filo di olio, poi aggiungere lo zucchero di canna, un pizzico di pepe, la salsa worcestershire e la paprika.

Mescolare bene con un cucchiaio di legno poi aggiungere l’accento di mele, la senape e infine il ketchup.

Cuocere per 3-4 minuti poi spegnere il fuoco e lasciar intiepidire.

Trascorse le due ore, adagiare le costolette di maiale sul piatto crisp e cuocere al microonde per 15 minuti a 720 watt, funzione combi grill.

Sfornare e spennellare le costolette con la salsa barbecue.

Infornare le costolette per altri 2 minuti alla max potenza, poi sfornare e servire subito.

Sfornare e servire subito.

Pasticcio di paccheri

Pasticcio di paccheri
Pasticcio di paccheri

Pasticcio di paccheri

Cosa c’è di più buono della pasta al forno?

Io la adoro e, solitamente, la preparo la domenica a pranzo per consumarla seduta sul divano, con il mio “tavolino improvvisato”, seduta a gambe incrociate davanti a una serie TV o una commedia romantica.

Una ricetta facilissima, adatta per coccolarsi in solitudine o da servire agli ospiti, deliziando i loro palati con tanto gusto e semplicità.

Per questa ricetta ho usato i paccheri di Gragnano ma voi potete usare qualsiasi formato di pasta a vostra disposizione, purché corta (es. penne, rigatoni, mezze maniche).

Ho condito i paccheri con prosciutto cotto, mozzarella, parmigiano grattugiato e pangrattato (quest’ultimo aggiunto per creare una crosticina deliziosa), ma potete aggiungere anche la besciamella, se la preferite.

Ho preparato i paccheri pasticciati per una sola porzione ma voi, se non avete a disposizione il forno a microonde e non avete intenzione di accendere il forno per un solo “piattino”, potete prepararla per due porzioni e mangiarla in due volte (o magari portarla per il pranzo in ufficio).

INGREDIENTI PER 1 PORZIONE:

70 gr di paccheri (o altro tipo di pasta)

1/2 mozzarella

2 fette di prosciutto cotto (o prosciutto cotto a cubetti, in base alle vostre preferenze)

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 cucchiaio di pangrattato (opzionale)

Sale, origano

 

 

PROCEDIMENTO:

Riempire una pentola di acqua e portarla a bollore per cuocervi la pasta.

Nel frattempo, tagliare la mozzarella a cubetti.

Scolare la pasta al dente e versarla in una pirofila adatta al microonde.

Condire la pasta con mozzarella, prosciutto cotto a strisce e una spolverata di origano.

Spolverare la superficie con due cucchiai di parmigiano grattugiato e due cucchiai di pangrattato (opzionale).

Cuocere la pasta al microonde per 10 minuti alla max potenza, funzione combi crisp, fino a quando la mozzarella non sarà sciolta e i paccheri leggermente bruciacchiati.

Se usate il forno tradizionale, dovrete cuocere il Pasticcio per 25-30 minuti a 180-200 gradi.

Sfornare il Pasticcio di paccheri e mangiare subito.

Steak and side

Steak and side
Steak and side

Steak and side

Amo la carne, soprattutto le bistecche e gli hamburger.

Oggi vi propongo una semplice ma gustosissima bistecca di scottona, accompagnata con una semplice insalatina di lattuga e pomodori e delle carote cotte al forno.

Io ho cotto la bistecca in una padella di ghisa, ma voi potete usare una griglia elettrica, il barbecue o addirittura la brace, ottenendo un risultato di certo più gustoso.

 

Ingredienti:

Una bistecca di scottona

Lattuga q.b. (o insalata misticanza, in base alle vostre preferenze)

1 pomodoro grande (o una manciata di pomodori pachino)

3-4 carote

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

salse di accompagnamento (es. ketchup, senape, maionese) facoltative

Sale, pepe

 

Procedimento:

Iniziamo preparando le carote.

Riscaldare il forno a 180 gradi.

Pelare e tagliare le carote.

Rivestire una teglia di carta forno e adagiarvi le carote.

Condire le carote con un filo di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e una spolverata di pepe poi cuocere in forno caldo per 40 minuti a 180 gradi.

Mentre le carote sono in forno, preparare la bistecca.

Scaldare sul fuoco una padella in ghisa o in metallo (ideali per la cottura della carne) e, quando la superficie sarà ben calda, adagiarvi la bistecca.

Durante la cottura, salare e pepare a piacere entrambi i lati della bistecca.

Cuocere la bistecca prima da un lato poi dall’altro, a fuoco alto (in modo da far imbrunire l’esterno della bistecca ma mantenere morbido l’interno) ed evitando di punzecchiare la bistecca con la forchetta (perché si disperderebbero i succhi).

A fine cottura, adagiare la bistecca su un piatto e coprirla con la carta alluminio per farla riposare un paio di minuti, giusto il tempo di far redistribuire i succhi della cottura su tutta la bistecca.

Nel frattempo, lavare la lattuga e affettare il pomodoro.

Sfornare le carote e adagiarle vicino all’insalata.

Infine, servire la bistecca ben calda, con le verdure per contorno e le salse di accompagnamento (opzionali).

Nutella bread

Nutella bread
Nutella bread

Nutella bread

Una soffice torta lievitata di pan brioche alla nutella, umida e morbida, facile da preparare, economica e perfetta da servire come dessert di fine pasto o come dolce per una merenda sfiziosa, accompagnata da una tazza di the o di cioccolata calda.

 

 

INGREDIENTI:

  • 500 g di farina 00
  • 180 ml di latte (intero o scremato, come preferite)
  • 2 uova
  • 50 g di burro
  • 70 g di zucchero (io ho usato lo zucchero di canna ma va bene anche il semolato)
  • 1 cubetto di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaino di sale
  • nutella q. b.

 

 

 

 

 

PROCEDIMENTO:

Rompere le uova e sbatterle in un piatto insieme allo zucchero, per ottenere un composto spumoso.

In una ciotola, unire la farina, il latte, il burro tagliato a dadini, il lievito di birra fresco, le uova e lo zucchero e un pizzico di sale, quindi impastare con le mani per ottenere un panetto morbido ed elastico.

Lasciare lievitare il panetto per 1 ora, al riparo dalle correnti d’aria e coperto con un canovaccio.

Quando il panetto sarà raddoppiato di volume, stenderlo su una spianatoia infarinata con l’ausilio di un mattarello.

Dall’impasto steso, ricavare tanti piccoli pezzi della stessa dimensione e stenderli l’uno sopra l’altro mettendo prima uno strato di Nutella, così via fino a quando non finisce il pane in pasta a disposizione lasciando i bordi liberi.

Tagliare ora la torta a spicchi lasciando libero un cerchio nel centro.

Rigirare gli spicchi tra di loro in modo da creare un effetto a “torciglione”.

Lasciare riposare la torta per 30 minuti, coperta con un canovaccio o con la pellicola trasparente.

Preriscaldate il forno a 250°C e rivestire una teglia di carta forno.

Adagiare la torta nella teglia rivestita e cuocere per circa 20 minuti,  fino a doratura.

Sfornare la torta e lasciarla raffreddare a temperatura ambiente.

Servire la torta intera Nutella bread o già affettata.

Pizza ai wurstel

Pizza ai wurstel
Pizza ai wurstel

Pizza ai wurstel

Una pizza croccante, genuina, realizzata con pochi e semplici ingredienti… un’autentica bontà!

Io preparo questa pizza quando ho ospiti a cena di cui non conosco bene i gusti, e allora ripiego sui würstel che, solitamente, piacciono a tutti.

Ho preparato l’impasto per la pizza a casa, seguendo scrupolosamente la ricetta della mia nonnina che, da giovane, lavorava in una pizzeria, ma voi potete benissimo acquistare la massa già pronta al supermercato e limitarvi a stenderla nella teglia e condirla a vostro piacimento.

Se volete aggiungere altri ingredienti alla vostra pizza, vi consiglio una manciata di chicchi di mais, funghi trifolati o, addirittura, una manciata di patatine fritte.

 

 

 

Ingredienti per una pizza tonda:
150 gr di farina 00
1/2 panetto di lievito di birra
1/2 tazza di acqua calda
Sale q.b.
1 wurstel grande (di suino o di pollo, a vostra scelta)
1/2 mozzarella fiordilatte
100 ml di salsa di pomodoro
Sale, origano

 

 

Procedimento:

In un recipiente, versare la farina e scavare un buco al centro.

Sciogliere 1/2 cubetto di lievito e un pizzico di sale in 100 ml di acqua calda, poi versarlo nel buco fatto nella farina e cominciare a impastare.

L’obiettivo è quello di ottenere una bella palla elastica e morbida.

Sistemare l’impasto in una ciotola coperta con uno strofinaccio e metterla a lievitare in un luogo caldo (io di solito la metto nel forno spento o vicino al termosifone, in inverno).

Dopo 3-4 ore l’impasto sarà lievitato quindi lavorarlo su una spianatoia infarinata.

Ungere una teglia tonda con un filo di olio e stendervi l’impasto.

Preriscaldare il forno a 200 gradi.

Tagliare la mozzarella a cubetti e il wurstel a rondelle.

Condire la pizza con la salsa di pomodoro, la mozzarella a cubetti e i wurstel a rondelle.

Infornare e cuocere in forno caldo a 200 gradi per 10-15 minuti.

Sfornare la pizza e mangiare subito.

10 regole per una cioccolata calda perfetta

Cioccolata calda e marshmallows
Cioccolata calda e marshmallows

10 regole per una cioccolata calda perfetta

La cioccolata calda è una delle bevande più golose da consumare a merenda, nei freddi pomeriggi invernali. Latte, cioccolato, zucchero e amido, soli 4 iingredienti per una bevanda che riscalderà non solo il vostro corpo ma anche l’anima e il cuore.

Ecco a voi le 10 regole per una cioccolata calda perfetta.

Crema ganache al cioccolato
Crema ganache al cioccolato

10 regole per una cioccolata calda perfetta

 

1) Bustine, cacao in polvere o cioccolato?

Senza dubbio, preparare la cioccolata calda usando le bustine confezionate riduce il tempo di preparazione ma una cioccolata calda “artigianale” è sicuramente migliore di una realizzata con i preparati. Del resto, se proprio non avete tempo da perdere, le bustine migliori, a mio parere, sono quelle Lindt, Perugina e Ciobar.

Se invece optate per il cacao in polvere, vi consiglio di usare quello amaro, poiché lo zucchero andrà aggiunto durante la cottura, e quindi usando il cacao zuccherato rischiereste di ottenere un risultato finale troppo stucchevole.

Se optate per l’uso delle tavolette di cioccolato, queste andranno tagliate a cubotti e sciolte in un pentolino a bagnomaria.

2) Scelta del cioccolato

Per una perfetta cioccolata calda, fondamentale è la scelta del cioccolato da utilizzare. L’ideale è usare un cioccolato dal sapore intenso e di alta qualità (come il  cioccolato artigianale criollo). A me piace usare il cioccolato fondente al 70% o al 85% della Lindt, in modo da ottenere un risultato finale piuttosto amaro, perfetto per essere accompagnato da ciuffi di panna fresca montata.

Se invece preferite un risultato più “dolce”, potete usare il cioccolato fondente classico o addirittura il cioccolato al latte (le mie marche preferite sono Lindt, Perugina e Novi).

2) Varianti: spezie, liquori, frutta secca

La cioccolata calda può essere aromatizzata con spezie in polvere (es. cannella, anice stellato, vaniglia, peperoncino, zenzero), frutta secca tritata (es. nocciole, mandorle, pistacchi), frutta candita (es. albicocche e pesche candite), liquori (es. Baileys, crema di whisky, rhum), caffè.

3) Zucchero

Lo zucchero da usare nella cioccolata calda deve essere semolato o di canna. In alternativa, potete usare la Stevia (ma solo in casi estremi!).

4) Addensanti

Come addensante si può optare per la fecola di patate oppure la maizena, che rende il cioccolato vellutato e setoso.

5) Latte o panna?

I più golosi usano la panna per la preparazione della cioccolata calda ma io ho sempre usato il latte intero o di alta qualità fresco. Vi consiglio di evitare il latte a lunga conservazione e/o scremato.

Gli intolleranti al lattosio, possono puntare sul latte di mandorla, che darà alla cioccolata una nota di sapore in più.

6) Assemblaggio degli ingredienti

Gli ingredienti secchi (cacao, zucchero e addensanti) vanno mescolati in una ciotola, prima di essere trasferiti nel pentolino per la cottura.

Gli ingredienti così assemblati vengono quindi trasferiti in un pentolino nel quale, un poco alla volta, si aggiunge del latte caldo mescolando continuamente.

7) Scelta del pentolino

La cioccolata calda va cotta in un pentolino in acciaio inox, alto e non troppo largo di diametro (vanno benissimo il bollilatte o il pentolino che usate per la cottura della pastina).

8) Cottura

La cioccolata calda va cotta a fuoco basso, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno, fino a quando diventerà densa e setosa.

Nel caso usiate il cioccolato tagliato a pezzi, questo andrà sciolto a bagnomaria in un pentolino; successivamente, dovrete aggiungere il latte caldo e mescolare di continuo, fino ad ottenere la giusta consistenza.

Alcune ricette suggeriscono la cottura in microonde: è sufficiente versare nella tazza zucchero, cacao, fecola di patate, aromi, latte e mescolare bene per evitare la formazione di grumi. Il composto viene poi cotto alla max potenza per 1 minuto. Il risultato è una cioccolata poco densa e setosa, simile al “latte e Nesquik”.

9) Servizio

Quando la cioccolata sarà abbastanza densa e setosa, bisognerà toglierla dal fuoco e versarla in una tazza per servirla.

La cioccolata calda si sposa perfettamente con la panna montata fresca, servita non direttamente sulla cioccolata ma in una coppetta a parte, marshmallows e biscottini secchi speziati o al burro.

10) La variante bianca

Adoro la cioccolata calda nella sua versione bianca, preparata con la tavoletta di cioccolato bianco Lindt, latte, zucchero e fecola, cotta a fuoco basso nel pentolino e servita con qualche cucchiaiata di crema al pistacchio o di salsa al caramello. Assaggiatela e ne rimarrete deliziati, provare per credere!!!

Cornetti

Cornetti
Cornetti

Cornetti

Io ho sempre sognato di fidanzarmi con un pasticcere che mi svegliasse tutti i giorni con un cornetto appena sfornato, farcito sempre in modo diverso: marmellata, miele, crema di nocciole, crema chantilly, ecc.

Poi, quando ho preparato personalmente questi cornetti e mi sono resa conto del tempo necessario (6 ore circa, tra impasto, doppia lievitazione e cottura), ho capito che avrebbe dovuto proprio essere pazzo di me per svegliarsi all’una di notte e farmi trovare il cornetto pronto alle 7!

Così lo confesso: ho mangiato i cornetti a merenda, farcendoli con abbondanti cucchiaiate di miele.
Io ho realizzato i cornetti “vuoti”, ma voi potete farcirli già durante la preparazione e anche creare una glassa sulla superficie spalmandovi una “crema” a base di burro e zucchero, a voi la scelta!

 

 

Ingredienti per 6 cornetti:

100 gr di farina 00

100 gr di farina Manitoba

1 uovo

100 gr di burro

40 gr di zucchero

1 cubetto di lievito di birra

 

 

Procedimento:

Disporre le farine a fontana su una spianatoia e fare un buco al centro.
Sciogliere il lievito in una tazza di acqua tiepida, quindi versarlo nel foro al centro della farina insieme all’uovo e allo zucchero, e cominciare ad impastare per ottenere una palla elastica ed omogenea.
Sistemare l’impasto ottenuto in una ciotola, coprirla con un panno e lasciar lievitare in luogo caldo per almeno 3 ore.
Trascorse 3 ore, riprendere l’impasto e stenderlo su una spianatoia con l’aiuto di un matterello.
Distribuire il burro al centro della sfoglia stesa, poi richiudere la sfoglia su se stessa e reimpastarla, per poi stenderla nuovamente con il matterello, dandogli uno spessore di circa 1 cm. Questa operazione ha l’obiettivo di far assorbire bene il burro a tutto l’impasto.
Dare alla sfoglia una forma circolare e ricavarne 6 triangoli.
Ora, se volete, versate un cucchiaio di marmellata o di crema di nocciole al centro di ogni triangolo, oppure lasciateli vuoti e li farcirete in seguito, mentre li mangerete.
Arrotolare ogni triangolo su se stesso partendo dalla base fino alla punta.
Curvare leggermente le punte laterali dei cornetti.
Rivestire una teglia di carta forno e adagiarvi i cornetti.
Coprire con la pellicola e lasciar lievitare per 2 ore.
Trascorso il tempo di lievitazione, cuocere i cornetti in forno caldo a 180 gradi per 15 minuti, fino a doratura.
Sfornare e servire tiepidi.

Carbonara

Carbonara
Carbonara

CARBONARA

La carbonara è un piatto tipico romano, anche se in molti sostengono che il piatto sia originario dell’Umbria e che poi, i carbonari, lo fecero conoscere ai romani  nell’Ottocento.

Chi avrà ragione?!? Addirittura, una leggenda narra che il piatto fu inventato dai minatori americani e poi, con il tempo, arrivato a Roma.. Mah!
È una ricetta di facile preparazione e sicura riuscita, nonché numerose varianti: la pancetta al posto del guanciale, la panna da cucina aggiunta al latte per render il composto più liquido, i rigatoni al posto degli spaghetti, il guanciale soffritto con uno spicchio d’aglio, chi la salta in padella a fuoco medio e chi a fuoco spento perché sennò l’uovo si cuoce e di diventa una frittata, chi sostituisce il pepe con il peperoncino, chi aggiunge le zucchine fritte o grigliate, ecc.

Personalmente, la ricetta che vi presento oggi me l’ha data il cuoco di una trattoria romana vicino casa, eh prepara una carbonara deliziosa, priva di grumi e con poco pepe, condita in un recipiente (e non saltata in padella). E voi, come la preparate?

 

INGREDIENTI PER 1 PORZIONE:

80 g di rigatoni (o altro formato di pasta, in base alle vostre preferenze)

1 uovo

30 gr di guanciale

30 gr di pecorino grattugiato (o parmigiano grattugiato)

Sale, pepe, olio extravergine di oliva q.b.

PROCEDIMENTO:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a bollore per cuocere i rigatoni?

Tagliare il guanciale a dadini.

In una padella, rosolare i dadini di guanciale con un filo di olio extravergine di oliva fino a doratura.

In un recipiente abbastanza capiente, sbattere un uovo e poi aggiungervi il pecorino, un pizzico di sale e una spolverata di pepe nero macinato.

Quando il guanciale sarà cotto, spegnere il fuoco e tenerlo da parte.

Scolare gli spaghetti al dente e versarli nel recipiente con l’uovo insieme al guanciale, quindi mescolare bene per amalgamare tutti gli ingredienti.

Servire ben caldo, aggiungendo una spolverata finale di pecorino grattugiato e di pepe.

10 regole per una cotoletta alla milanese perfetta

10 regole per una cotoletta alla milanese perfetta
10 regole per una cotoletta alla milanese perfetta

10 regole per una cotoletta alla milanese perfetta

La cotoletta alla milanese è uno dei piatti preferiti dai bambini di tutto il mondo: quando ero piccola e mia madre mi chiedeva cosa volessi mangiare per cena, rispondevo sempre “cotoletta e patatine fritte!”, che bei ricordi.

Carré di vitello avvolto in una croccante panatura e cotta in padella con il burro chiarificato, una vera bontà!

I segreti per preparare una perfetta cotoletta alla milanese?

Eccoli di seguito svelati!

 

 

10 regole per una cotoletta alla milanese perfetta

 

 

 

1) La carne

La vera cotoletta alla milanese si prepara con la costoletta di vitello, ricavata dal carrè, alta e con l’osso (che non dovrà essere tolto); con un coltello, bisogna eliminare il  grasso esterno visibile e incidere il bordo della carne, per evitare che si arricci durante la cottura.

In molte ricette si prepara la cotoletta anche con il petto di pollo (molto gradito dai bambini) o con la carne di agnello, alternative entrambe valide ma sicuramente molto diverse rispetto alla vera milanese.

 

 

2) Panatura: uova

La panatura è fondamentale per la perfetta riuscita della cotoletta.

Due sono i segreti per ottenere una panatura croccante, non unta e aderente alla carne: il pangrattato e le uova.

Le uova devono essere sbattute in un piatto, senza l’aggiunta di sale, olio extravergine di oliva o qualche cucchiaio di latte.

La carne deve essere passata nell’uovo, da entrambi i lati, poi scolata e panata nel pangrattato.

 

 

3) Panatura: solo pangrattato?

La panatura deve essere fatta con il pangrattato fresco (fatto con pane secco e frullato); alcuni chef aggiungono semi di sesamo, cereali tritati, formaggio grattugiato, erbe aromatiche (paprika, curry, curcuma) ecc. ottenendo una cotoletta sicuramente più saporita ma decisamente diversa rispetto alla vera milanese.

La carne, precedentemente passata nell’uovo e scolata, deve essere panata nel pangrattato, su entrambi i lati, assicurandosi che quest’ultimo aderisca bene alla carne.

Mia nonna ultimamente ha sperimentato la cotoletta con “doppia panatura” (con lo schema uovo-pangrattato-uovo-pangrattato) ma a me non piace perché il sapore della carne viene coperto eccessivamente dalla panatura.

 

 

4) Sale: si o no?

Alcuni sostengono che la carne non vada assolutamente salata prima della cottura: una spolverata di sale va aggiunta sulla superficie della cotoletta solo prima di essere servita.

Io seguo questa scuola di pensiero ma voi, in base ai vostri gusti, potete salare la carne prima della panatura o aggiungendo un pizzico di sale all’uovo sbattuto.

 

 

5) Cottura

La cotoletta deve essere, per tradizione, cotta nel burro chiarificato, sciolto in padella  fuoco vivace; la cotoletta deve cuocere 15-20 minuti ma, se molto alta, dovrete prolungare il tempo.

 

 

6) La variante fritta e al forno

Alcune ricette prevedono la cottura in padella con olio di semi fino a doratura, penalizzando però l’aroma e la croccantezza della cotoletta. L’olio deve essere abbondante perché altrimenti, quando viene adagiata in padella la cotoletta, la temperatura dell’olio diminuirà velocemente e l’impanatura rimarrà unta e poco croccante.

Coloro che sono attenti alla linea, consigliano la cottura della cotoletta in forno (a 180° per 20-25 minuti o fino a doratura), ma otterrete un risultato finale meno croccante e saporito.

 

7) Quantità

Per evitare che, durante la cottura, le fette di carne si attacchino l’una all’altra o che la panatura si stacchi, dovrete dosare bene le quantità ed evitare di friggere troppe cotolette alla volta: regolatevi in base alle dimensioni della padella e alla quantità di burro/olio usato.

 

 

8) Servizio

La cotoletta deve essere scolata su un foglio di carta assorbente e servita dopo qualche secondo, ben asciutta, aggiungendo un pizzico di sale sulla superficie.

L’accompagnamento perfetto alla cotoletta milanese??

Sicuramente una generosa porzione di patatine fritte o un’insalata fresca.

Una chicca: a Vienna, l’accompagnamento prediletto della cotoletta è un’insalata di patate lesse condite con aceto, succo di limone, cipolle e prezzemolo, una vera prelibatezza!

 

 

9) La variante “Viennese”

La cotoletta viennese si prepara con carne di maiale o di bovino, senza osso, non alta ma sottolissima e ben battuta,  impanata nell’uovo e nel pangrattato, e fritta in una padella con olio di semi di arachide.

 

 

10) La variante “Bolognese”

La cotoletta alla bolognese si differenzia dalla milanese innanzitutto per il taglio della carne: nella prima si usa la fesa di vitello (taglio di coscia, privo di osso), mentre nella seconda il carrè (con l’osso).

Quanto alla preparazione, una volta panata nell’uovo e nel pangrattato, la cotoletta alla bolognese viene dorata in padella con una noce di burro, poi rivestita di fette di prosciutto crudo, cosparsa di parmigiano grattugiato e infine cotta di nuovo in padella con un mestolo di brodo, necessario per far sciogliere il formaggio.