dolci fatti in casa

Torta miele e yogurt

Torta miele e yogurt
Torta miele e yogurt

TORTA MIELE E YOGURT

Una torta soffice e gustosa, ideale da mangiare a colazione o a merenda accompagnata, a seconda dei casi, da un cappuccino o una tazza di the.

Un dolce leggero e senza grassi poiché privo di burro, ideale da mangiare dopo le feste natalizie per una colazione light ma sfiziosa, oppure per mettersi in forma in vista della prova costume.

Ho usato lo yogurt bianco ma voi potete usare il gusto che preferite (limone, arancia, ecc) o addirittura usare lo yogurt greco al posto del classico yogurt, in base a ciò che avete nel vostro frigo.

Se non siete a dieta, vi consiglio di gustare la torta con una cosparsa di un velo di marmellata chiara o scura e sentirete che bontà!

INGREDIENTI:

200 gr di farina 00

100 gr di farina di riso

1 vasetto di yogurt (o yogurt greco)

100 gr di dolcificante (io ho usato la Stevia)

5 cucchiai di miele

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 limone maturo (sostituibile con una bustina di vanillina o una fialetta di aroma alla vaniglia)

1 bustina di lievito per dolci

Zucchero a velo q.b. per decorare

 

 

PROCEDIMENTO:

Preriscaldare il forno a 180 gradi e rivestire una tortiera di carta forno.
Grattugiare la scorza di un limone.
In una ciotola, unire lo yogurt e il dolcificante, cercando di ottenere un composto liscio e senza grumi.
Aggiungere le farine setacciate, l’olio extravergine di oliva, il miele e continuare e mescolare facendo in modo di ottenere un composto liscio e omogeneo.
Aggiungere infine il lievito in polvere e la scorza grattugiata di limone (o la bustina di vanillina o la fialetta di aroma alla vaniglia), e mescolare.
Versare il composto nella teglia rivestita di carta forno e cuocere in forno caldo a 180 gradi per 30 minuti.
Sfornare e far raffreddare.
Prima di servire, decorare la Torta miele e yogurt con una spolverata di zucchero a velo.

Dolci per la calza della Befana

Dolci per la calza della BefanaDolci per la calza della Befana

L’Epifania chiuse le festività del Natale ed è una buona occasione per fare scorta di dolciumi amati da grandi e piccini.

Se siete pigri, non vi resta che acquistare le calze confezionate in vendita in tutti i supermercati, contenenti cioccolatini, caramelle, liquirizie, snack dolci e tanto altro.

Se invece volete preparare una calza “artigianale”, allora vi suggerisco delle idee molto carine pensate in base a chi riceverà la calza.

 

Per gli amanti del cioccolato…

Preparate una ricca calza contenente cioccolatini, tavolette di cioccolato, merendine e, infine, gli introvabili Nutella biscuits.

In mancanza dei Nutella biscuits, sostituiteli con un barattolo di Nutella e un pacco di Macine Mulino Bianco: sarà un dono super gradito!

Se siete a Roma, vi consiglio i cioccolatini artigianali di Said (a San Lorenzo) oppure di Grezzo (all’Esquilino) mentre, se preferite marche meno di nicchia, allora affidatevi a Venchi e andrete sul sicuro.

Infine, se i destinatari della calza saranno i bambini, allora fate scorta di cioccolatini Kinder e saranno strafelici.

 

Per chi è già alla ricerca della dieta post abbuffate natalizie…

riempite la calza della Befana con frutta fresca (mandarini, mele, pere), frutta secca (mandorle, noci, anacardi) e, perchè no? Anche un finocchio e una manciata di carote.

Infine, aggiungete un piccolo snack dolce come una tavoletta di cioccolato fondente, qualche cioccolatino oppure barrette di cereali.

Se volete arricchire la calza con dolci fatti in casa, allora optate per dolci privi di burro e zucchero, preferendo dolcificanti come il fruttosio o la stevia.

 

Per chi non ama i dolci…

Per chi al dolce preferisce il salato, allora preparate una calza della befana con patatine, taralli, frutta secca, crackers sfiziosi e grissini.

Se volete preparare qualcosa con le vostre mani, vi suggerisco delle pizzette o dei rustici di pasta sfoglia, da preparare il giorno prima ed imbustare in un sacchetto colorato.

A questo, potete aggiungere anche delle piccole confezioni di olive in salamoia oppure di sottaceti fatti in casa o comprati.

 

Per gli amanti del caffè

I coffe lovers gradiranno sicuramente ricevere una calza della Befana con una confezione di caffè macinato di alta qualità oppure una miscela particolare e ricercata.

In alternativa, potrebbero essere gradite anche le cialde e le capsule per le macchine automatiche, magari aromatizzate.

Al caffè potreste aggiungere delle bustine monodose di zucchero (bianco o di canna) oppure i mitici cucchiaini di cioccolato, una vera chicca.

Kanelbullar

Kanelbullar
Kanelbullar

Kanelbullar

Quante volte vi è capitato di andare all’Ikea e, prima di cominciare la vostra giornata di shopping, fermarvi a fare colazione al bar?

Da quando ho conosciuto le Kanelbullar, ora la colazione all’Ikea è un rito immancabile prima dell’ingresso nel supermercato!

Soffici brioche profumate alla cannella e cosparse di granella di zucchero, una vera leccornia!

Avevo già avuto modo di assaggiarle durante una vacanza a Stoccolma e sono stata conquistata dalla morbidezza dell’impasto e il profumo che si sprigiona già dal primo morso.

Una vera leccornia!

Così oggi ho deciso di proporvi la ricetta per preparare le Kanelbullar direttamente a casa vostra, da gustare a colazione o a merenda con una bella tazza di te.

Ingredienti:

per la pasta:

420 gr di farina 00

250 ml di latte (intero o scremato, come preferite)

25 gr di lievito fresco per dolci

75 gr di burro

40 gr di zucchero (io di canna)

2 cucchiaini di sale

per il ripieno:

80 gr di zucchero (io di canna)

2 cucchiai grandi di cannella in polvere

75 gr di burro

per la copertura:

1 uovo sbattuto

zucchero in granella q.b.

Procedimento:

Cominciare con la preparazione dell’impasto.

Disporre la farina a fontana su una spianatoia e fare un foro al centro.

Riscaldare il latte in un pentolino a fuoco basso o nel microonde.

Sciogliere il lievito e il burro nel latte caldo.

Aggiungere anche lo zucchero e il sale.

Versare il latte caldo nel foro praticato al centro della farina e cominciare ad impastare con le mani umide.

L’obiettivo è ottenere un panetto morbido, liscio ed elastico.

Coprire l’impasto con un canovaccio e lasciarlo lievitare per circa 1 ora a temperatura ambiente.

Nel frattempo, preparare il ripieno.

In una ciotola, mescolare lo zucchero, il burro e la cannella con una frusta elettrica o manuale.

Una volta lievitato, riprendere l’impasto e stenderlo su una spianatoia leggermente infarinata con l’aiuto di un mattarello, dandogli una forma rettangolare.

Spalmare il ripieno su tutta la sfoglia stesa.

Arrotolare la sfoglia stesa e tagliare delle girelle.

Rivestire una teglia di carta forno e preriscaldare il forno a 250 gradi.

Adagiare le girelle sulla teglia rivestita e lasciarle lievitare per altri 30 minuti.

Sbattere un tuorlo d’uovo e usarlo per spennellare le girelle.

Cospargere le girelle con la granella di zucchero.

Cuocere le girelle in forno caldo a 250 gradi per 5-10 minuti, fino a doratura.

Sfornare e lasciare raffreddare a temperatura ambiente.

Servire le Kanelbullar a temperatura ambiente e conservarle in un contenitore ermetico per 2-3 giorni.

Bocconotti

Bocconotti
Bocconotti

Bocconotti

I Bocconotti sono dolcetti tipici della mia terra, l’Abruzzo, che mia nonna prepara sempre durante il periodo natalizio, ma talvolta anche nel corso dell’anno, per rendere più gustose le merende dei suoi nipoti.

La mia nonna solitamente usa la marmellata scura per il ripieno dei bocconotti (quindi marmellata di uva, di amarene o di ciliegie), ma, quando vuole esagerare, sostituisce la marmellata con generose cucchiaiate di Nutella.

Il mio parere?

Quelli con il ripieno di marmellata sono più buoni perché quelli con la Nutella sono sempre leggermente meno morbidi e tendono a seccare più in fretta.
Questi tortini ricordano vagamente i più famosi “pasticciotti leccesi”, con la differenza che questi ultimi sono ripieni di crema pasticcera e vengono spennellati con l’uovo in superficie, prima della cottura in forno.

I bocconotti invece sono più soffici, quasi come i muffin, sono ripieni di marmellata, ideali per colazione o come merenda, accompagnati da una bella tazza di cioccolata calda o di the.

 

Ingredienti:

200 g di farina 00

80 g di zucchero (io ho usato lo zucchero di canna)

2 uova (1 intero e 1 tuorlo)

90 g di burro

1 cucchiaino di lievito per dolci in polvere

1 bustina di vanillina

50 gr di marmellata d’uva

 

 

Preparazione:

In una ciotola, mescolare la farina con lo zucchero, le uova, il burro tagliato a cubetti, la vanillina e il lievito in polvere per dolci, impastare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico.

Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e farla riposare in frigorifero per 1 ora.

Riscaldare il forno a 180 gradi.

Stendere la pasta su una spianatoia e ricavare tanti dischetti con i quali foderare gli stampi da Cupcake in silicone.

Versare al centro di ogni dischetto due cucchiai di marmellata d’uva.

Ricoprire con un altro dischetto di pasta.

Infornare a 180 gradi per 20 minuti.

Sfornare e, a piacere, cospargere con lo zucchero a velo e poi servire.

Torta Paradiso

Torta Paradiso
Torta Paradiso

TORTA PARADISO

Una torta morbida e di facile realizzazione, ideale da mangiare a colazione o a merenda, accompagnata da una bella tazza di the o di cappuccino; una ricetta a base di farina, burro, zucchero di canna (ma voi potete usare anche lo zucchero semolato, il risultato sarà uguale), uova e limone, pochi e semplici ingredienti che danno vita ad una torta profumata e gustosa.

La torta nasce sul finire dell’800, quando una donna lombarda la insegnò a un frate di un monastero pavese. Quest’ultimo, preparò la torta per farla assaggiare ai suoi confratelli e questi ultimi rimasero così deliziati dalla torta che le affibbiarono il nome di “Torta paradiso”.

La torta Paradiso è oggi un classico dolce della cucina italiana, preparata da tutte le nonne per la merenda dei nipotini e per questo, proprio come anche la Torta margherita, la Paradiso mi riporta con la mente ai tempi lontani, quando facevo merenda con succo all’albicocca e fetta di torta, davanti ai cartoni animati su Italia Uno.

 

 

INGREDIENTI:
300 gr di farina 00
200 gr di burro a temperatura ambiente
3 uova
3 tuorli
200 gr di zucchero di canna
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
La scorza di un limone
Zucchero a velo (per decorare)

 

 

PROCEDIMENTO:
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Lavare un limone e grattugiarne la scorza.
In una ciotola, mescolare le uova, i tuorli, il burro a temperatura ambiente e lo zucchero di canna, per ottenere una crema densa e priva di grumi.
Aggiungere la farina setacciata e il lievito in polvere per dolci, continuando a mescolare.
Aggiungere infine la vanillina e la scorza grattugiata di un limone.
Rivestire una teglia di carta forno.
Versare il composto nella teglia rivestita e cuocere in forno caldo a 180 gradi per 40 minuti.
Sfornare e far raffreddare.
Prima di servire, decorare con una spolverata di zucchero a velo.

10 regole per una crostata perfetta

Crostata alla ricotta
Crostata alla ricotta

10 regole per una crostata perfetta

Uno dei dolci italiani più amati: una pasta frolla preparata con farina di grano tenero, burro, zucchero e uova, farcita con marmellata, crema pasticcera o crema di nocciole.

Tuttavia, è necessario rispettare alcuni accorgimenti per ottenere un buon risultato finale: ecco a voi le 10 regole per una crostata perfetta.

 

Crostata di mele

10 regole per una crostata perfetta

 

1) Farina

Per l’impasto, è preferibile usare la farina 0, di grano tenero, specifica per dolci.

Qualora vogliate preparare una pasta frolla al cacao, dovrete sostituire fino al 20% della farina con il cacao amaro in polvere.

2) Uova

Le uova devono essere fresche a temperatura ambiente. Per un impasto più friabile, dovrete utilizzare solo i tuorli.

3) Burro

Per l’impasto, è necessario utilizzare il burro freddo di frigorifero, che non bisogna nè sciogliere nè ammorbidire.

Il burro freddo va tagliato a pezzetti piccoli e amalgamato subito a tutti gli altri ingredienti.

4) Aromi

L’impasto può essere aromatizzato con la scorza di limone grattugiata, la buccia di arancia, la cannella in polvere, il cacao in polvere e la vanillina.

5) Lavorazione dell’impasto

L’impasto va lavorato velocemente, in una ciotola o su una spianatoia infarinata, per poco tempo, poiché il calore delle mani potrebbe minacciare l’elasticità dell’impasto.

6) Riposo

L’impasto lavorato va fatto riposare in frigorifero per almeno 30 minuti, avvolto nella pellicola trasparente: in realtà, maggiore è il tempo di riposo e maggiore sarà l’elasticità dell’impasto. Alcuni consigliano addirittura di preparare l’impasto il giorno prima: a voi la scelta!

7) Stesura

Dopo il riposo, l’impasto va adagiato su una spianatoia infarinata e steso con il matterello, per poi disporlo nella tortiera imburrata.

L’impasto va bucherellato con i rebbi di una forchetta prima della cottura in forno, per evitare che si formino bolle d’aria durante la cottura.

8) Cottura

La cottura della crostata può avvenire in due modi: “a vuoto” (cuocere solo il guscio e poi, una volta freddo, farcirlo con la crema pasticcera o qualsiasi altro ripieno freddo, come ad esempio la ganache al cioccolato) o “a pieno” (il guscio viene farcito con marmellata o altra crema e cotto in forno).

La crostata cuoce in forno caldo a 180° per 35-40 minuti, fino a doratura.

Crostata cremosa con banane
Crostata cremosa con banane

9) Servizio

Al termine della cottura, la pasta frolla va sfornata e fatta raffreddare nella teglia. Una volta fredda, la pasta frolla va tolta dalla teglia e disposta su un piatto.

In caso di crostata cotta “a pieno” (e quindi già farcita), potete servirla intera o tagliata a fette. Le crostate a pieno, solitamente, sono quelle farcite con la marmellata (chiara o scura), la crema di nocciole (o la Nutella), ecc.

In caso di crostata cotta “a vuoto” (e quindi non farcita), una volta che il guscio sarà freddo potrete riempirlo con il ripieno preparato. Alcuni esempi?? Crema pasticcera, crema chantilly, ganache al cioccolato, crema a base di mascarpone e caffè (una sorta di crema tiramisù), crema di ricotta, crema al latte, ecc.

10) La variante vegan e gluten free

La crostata è un dessert che può essere gustato anche da chi segue una dieta vegana o è intollerante al glutine.

Il rimedio?? Basta usare farina di riso integrale e fecola di patate (al posto della farina 0), olio evo (al posto del burro), sostituire le uova con qualche cucchiaio di latte.

La crostata preparata dovrà poi essere farcita con una composta di frutta o una crema pasticcera vegan.

 

Crostata vegana
Crostata vegana

 

 

 

 

Ciambellone mascarpone e cioccolato

Ciambellone mascarpone e cioccolato
Ciambellone mascarpone e cioccolato

Ciambellone mascarpone e cioccolato

La ricetta del ciambellone è una delle più antiche al mondo: una torta di forma rotonda con un buco in centro, preparata con farina, uova, latte, zucchero, olio extravergine d’oliva e lievito in polvere per dolci.

L’economicità e la facile reperibilità degli ingredienti ha reso il ciambellone, sin da subito, un dolce sempre presente sulle tavole contadine durante le feste religiose e non.

Con il passare del tempo, si sono diffuse molte varianti rispetto alla ricetta tradizionale: l’aggiunta di cacao in polvere, di un bicchierino di limoncello, di scorze di arancia/limone grattugiato, la sostituzione dell’olio extravergine di oliva con il burro, ecc.

La ricetta che oggi vi presento permette di preparare un dolce da gustare a colazione o a merenda, che unisce la morbidezza del mascarpone e il gusto superbo del cioccolato, pura libidine!

 

 

Ingredienti:

350 gr di farina 00
3 uova
200 gr di dolcificante (io ho usato la Stevia)
250 gr di mascarpone
100 ml di latte (intero o scremato, a vostra scelta)
1 bustina di lievito in polvere per dolci
25 gr di cacao amaro in polvere
100 gr di cioccolato fondente (io ho usato il fondente al 75%)
Codette (opzionali)

 

 

Procedimento:

Preriscaldare il forno a 180 gradi.
In una ciotola, unire le uova con il dolcificante, mescolando per ottenere una crema densa.
Aggiungere il latte a filo, il mascarpone, la farina setacciata, il cacao in polvere e infine il lievito.

Mescolare per amalgamare tutti gli ingredienti e ottenere un impasto senza grumi.
Versare l’impasto in uno stampo in silicone (o in una teglia rivestita di carta forno) e cuocere in forno caldo a 180 gradi per 35 minuti.
Sfornare e far raffreddare.
Nel frattempo, preparare la glassa al cioccolato per la decorazione, sciogliendo la tavoletta del cioccolato fondente in un pentolino a bagnomaria.
Quando il Ciambellone sarà freddo, colare sulla superficie il cioccolato fuso, cospargere di codette e riporre in frigorifero per almeno 1 ora, in modo che il cioccolato solidifichi.
Servire.

Ciambellone limone e arancia

Ciambellone limone e arancia
Ciambellone limone e arancia

CIAMBELLONE LIMONE E ARANCIA

Ho realizzato questo ciambellone due volte: la prima stata per una cena a casa con i miei amici, in occasione di una tombolata, in un clima pre-festivo, in cui non si vede l’ora che arrivi la notte del 24 dicembre per dare l’inizio ufficiale ai festeggiamenti, alle interminabili giornate a base di tavolate imbandite di cibo e giocate a carte.

La seconda è stata qualche giorno fa, per una merenda estiva in terrazza. Morale della favola? Sia in inverno che in estate, questo ciambellone è andato letteralmente a ruba!
Questa ricetta è facile, gustosa e può essere consumata a colazione, a merenda o come dessert, davanti a un bel film alla TV, sotto le coperte, al calduccio.

Ingredienti:

300 gr di farina
200 gr di zucchero di canna
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
La scorza grattugiata di un limone
La scorza grattugiata di un’arancia
Il succo di due arance spremute
120 ml di olio

Per la glassa:
100 gr di zucchero a velo
5 cucchiai di succo di arancia

 

Procedimento:

Spremere due arance.
Grattugiare la scorza di un limone e di un’arancia.
In una ciotola, mescolare le uova con lo zucchero e l’olio fino ad ottenere una bella crema.
Aggiungere la farina setacciata, il lievito, la spremuta di arance e le scorze grattugiate.
Mescolare il tutto fino ad ottenere un composto denso e spumoso (ci vorranno circa 15 minuti di impasto).
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Versare il composto in uno stampo in silicone da ciambella (oppure, se usate una teglia non in silicone, rivestitela di carta forno o imburratela) e cuocere in forno caldo per 30 minuti.
Sfornare la ciambella e farla raffreddare.
Nel frattempo, preparare la glassa all’arancia sciogliendo in un pentolino lo zucchero a velo con 5 cucchiai di succo di arancia.
Mescolare la salsa poi, quando lo zucchero sarà sciolto, spegnere il gas e versare la salsa sul dolce.
Far raffreddare la salsa in modo che solidifichi, e poi servire il dolce.

Rotolo red velvet e panna

Rotolo red velvet e panna
Rotolo red velvet e panna

Rotolo red velvet e panna

Il rotolo red velvet è una variante della classica pasta biscotto: un rotolo rosso come il velluto e farcito con panna fresca montata (se di stagione, potere aggiungere delle fragole fresche tagliate a cubetti o una manciata di frutti di bosco).
Si tratta di una ricetta facile da preparare ma di grande effetto, grazie al contrasto di colori rosso-bianco. Un dolce ideale da gustare a merenda accompagnato da una tazza di the (magari ai frutti rossi o alle fragole), o da servire ai vostri ospiti come dessert di fine pasto, sorprendendoli con uno sforzo e una spesa minima. I vostri ospiti rimarranno a bocca aperta, sia per l’effetto scenico del dolce sia per il suo gusto.

Che ne dite, lo provate?

 

Ingredienti:

4 uova
80 gr di zucchero
70 gr di farina
Colorante alimentare rosso
1 bustina di vanillina
250 ml di panna fresca

 

Procedimento:

Preparare la pasta biscotto iniziando con il preriscaldare il forno a 180 gradi.

In una ciotola, montare le uova con lo zucchero utilizzando le fruste elettriche.

Aggiungere la farina mescolando dal basso verso l’alto, delicatamente.

Aggiungere infine il colorante rosso e la bustina di vanillina e mescolare bene.

Rivestire una teglia di carta forno e trasferirvi il composto creando uno strato omogeneo.

Infornare a 180 gradi e cuocere per circa 10 minuti.

Nel frattempo, montare la panna fresca in una ciotola con lo sbattitore, ottenendo una consistenza non troppo dura.

Sfornare la pasta biscotto, rovesciarla sopra ad un canovaccio leggermente umido e farcirla con la panna fresca (aiutatevi con un cucchiaio o una spatola).

Arrotolare il pan di spagna facendolo scorrere con il canovaccio.

Avvolgere il rotolo con la carta pellicola e tenerlo in frigorifero fino al momento di servire, in modo che si compatti.

Servire il Rotolo red velvet e panna tagliato a fette, e conservare in frigorifero per 1-2 giorni al massimo.

5 fraschette ai Castelli Romani

5 fraschette ai Castelli Romani5 fraschette ai Castelli Romani

Se siete ai Castelli Romani, non potete perdervi un pranzo in una delle tante fraschette romane, la combinazione perfetta tra buon cibo e prezzi onesti.

Cosa sono le fraschette? Un mix tra osteria e trattoria dove vengono serviti piatti della tradizione romana, accompagnati da salumi nostrani, formaggi e la famosa porchetta.

Non sapete quale scegliere? Ecco le migliori 5 fraschette ai Castelli Romani.

 

Cantina Simonetti (Piazza San Rocco 4, Frascati)

A Frascati, di fronte al Palazzo Vescovile, Cantina Simonetti è la tipica fraschetta dove si respira un’atmosfera d’altri tempi.

Sarà per i tavoli e le panche di legno, le tovaglie di carta, le padelle appese alle pareti e il menu scritto sulla lavagna, fatto sta che questo posto ha conquistato persino Alessandro Borghese e il suo programma di ristorazione.

Il titolare, Fabrizio, prepara personalmente i piatti e si occupa persino del servizio, insomma, un tuttofare!

Il menu, va da se, propone piatti preparati con ingredienti freschi e stagionali, tutti ispirati alla tradizione della cucina romana.

Rigatoni con la pajata, gricia, cacio e pepe, schiaffoni alla frascatana, polpette, trippa e abbacchio.

Tutto accompagnato con salumi e formaggi stagionati nella grotta sottostante il locale, e innaffiati con vino dei Castelli.

Il prezzo? 20-25 euro per una mangiata degna di un re.

 

 

Osteria n°1 (Via Borgo San Rocco 39, Ariccia)

L’Osteria n. 1 nasce nel 2001 quando il titolare, Monaldo, prende in affitto una vecchia cantina e la trasforma in una fraschetta accogliente e ben arredata.

In cucina sono usati esclusivamente prodotti di ottima qualità, freschi, genuini e quasi a km zero.

Nel menu non possono mancare la porchetta IGP di Ariccia, salumi e formaggi nostrani, sottoli, mozzarelle di bufala e verdure grigliate, da accompagnare con pane di Genzano cotto a legna, croccante e saporito.

Oltre al menu à la carte, vengono proposti 4 menu fissi che oscillano tra i 17,50€ ai 22€ e propongono antipasti vari e abbondanti, primi e secondi piatti della tradizione romana tutti preparati sul momento.

Se siete ad Ariccia, non perdetevi l’Osteria n°1, sinonimo di cucina casareccia, piatti prelibati e clima conviviale.

Insomma, il giusto posto per un pranzo goliardico tra amici.

 

 

La Fraschetta di Padre in Figlio (Corso della Repubblica 58, Castel Gandolfo)

Questa è la fraschetta vincitrice della puntata del programma di Alessandro Borghese 4 Ristoranti.

Come dice il nome, la Fraschetta è stata aperta da papà Alfredo 15 anni fa e oggi è gestita da Giorgia e Gianmarco Pelli (i titolari), aiutati dalla nonna Elsa in cucina (detta “la carabiniera”) e gli altri familiari in sala.

L’arredamento è quello tipico di una fraschetta romana: tovaglie a quadri bianchi e rossi, tavoli e sedie di legno, foto e chitarre appesi alle pareti, bancone con salumi e formaggi in bella vista.

Se privilegiate gli antipasti, vi consiglio il tagliere papale (18€), ricco e abbondante, mentre, se preferite i primi piatti, troverete non solo gricia e carbonara ma anche primi interessanti come le pappardelle al cinghiale o i ravioli di porchetta.

Porzioni buone e nella giusta misura di condimento e mantecatura.

Prezzi leggermente sopra la media delle fraschette ma comunque proporzionati alla qualità dei prodotti.

Il tocco in più? Il caffè servito con le ciambelline al vino rosso, cannella e arancia.

 

 

La Fraschetta de Sora Ines (Borgo San Rocco 29, Ariccia)

Anche questa è una fraschetta a conduzione familiare, aperta dalla nonna, la sora Ines, e oggi gestita dalla nipote Romina.

L’atmosfera è conviviale, con tovaglie a quadri, tavoli in legno, salumi appesi e pareti rivestite con mattoncini di pietra.

Se sarete fortunati troverete “Enzo der Tufello” ad allietare il vostro pranzo con i mitici stornelli romani che infondono gioia e goliardia a tutto il locale.

Cibi genuini e piatti serviti in porzioni abbondanti, preparati rigorosamente sul moemnto.

La porchetta è speciale, calda, morbida e saporita, da accompagnare con salumi nostrani, fritti pastellati, primi e secondi piatti della tradizione romana.

Buoni anche i dolci fatti in casa, soprattutto il tiramisù e la crema catalana.

 

 

Fraschetta Dai Fratelli (Via Dell’Uccelliera 10/12, Ariccia)

Un locale piccolo, accogliente e ben arredato, con personale simpaticissimo e disposto a dispensare consigli su cosa ordinare in base alle proprie preferenze.

Si mangia tutto benissimo, dagli antipasti ai dolci rigorosamente fatti in casa.

I piatti sono preparati sul momento con ingredienti freschi e serviti in porzioni abbondanti. Fantastica la porchetta e i primi piatti della tradizione romana oltre alle fettuccine al cinghiale che sono veramente degne di nota.

Da segnalare la possibilità di ordinare piatti senza glutine.

l menu fisso (15€, 17.50€, 20€) offre tanti piatti a prezzi competitivi.