caciocavallo

Sfincione

Sfincione
Sfincione

Sfincione

Lo sfincione è la pizza dei siciliani, inventate dalle suore che vivevano in un monastero di Palermo.

All’apparenza sembrerebbe una banale pizza alta e soffice condita con il pomodoro ma in realtà contiene sarde (io ho usato le alici) e caciocavallo: una vera bomba calorica!
Ho mangiato lo sfincione per la prima volta a Palermo, durante una pausa pranzo e credetemi: nel pomeriggio non sono riuscita a lavorare per quanto avevo mangiato!!!

Quindi ho preparato questa teglia tonda e l’abbiamo mangiata io ed i miei genitori e vi consiglio di fare la stessa cosa, altrimenti scoppierete😍😍😍😍

 

 

Ingredienti per una teglia tonda per 2-3 persone:

150 gr di farina di grano duro
150 gr di farina 00
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero
Una tazza di acqua tiepida
3 cucchiai di olio
200 gr di pomodori pelati
4 acciughe sotto sale
200 gr di caciocavallo
Pangrattato q.b.
Origano q.b.
Sale q.b.

 

 

Procedimento:

In un recipiente, versare le farine e scavare un buco al centro.
Sciogliere il cubetto di lievito e un pizzico di sale in una tazza di acqua calda, poi versarlo nel buco fatto nella farina e cominciare a impastare.
L’obiettivo è quello di ottenere una bella palla elastica.
Sistemare l’impasto in una ciotola coperta con uno strofinaccio e metterla a lievitare in un luogo caldo (io di solito la metto nel forno spento o vicino al termosifone, in inverno).
Nel frattempo, preparare il condimento mescolando, in una ciotola, i pomodori pelati e tagliati a pezzettini, il sale, olio e una spolverata di origano.
Tagliare metà caciocavallo a cubetti e metà grattugiarlo.
Dopo 3-4 ore l’impasto sarà lievitato quindi stenderlo su una teglia oliata e cosparsa di pangrattato.
Distribuire sull’impasto steso le acciughe sminuzzate, il caciocavallo tagliato a cubetti, e ricoprire il tutto con i pomodori.
Ultimare con una spolverata di caciocavallo grattugiato e una di pangrattato.
Lasciare lievitare per almeno 2 ore.
Preriscaldare il forno a 230 gradi e cuocere lo sfincione per 20-25 minuti.
Sfornare e servire caldo o tiepido.

Parmigiana di pasta

Parmigiana di pasta
Parmigiana di pasta

Parmigiana di pasta

Uno tra i miei piatti preferiti, che realizzo sempre in due dosi per evitare di usare solo metà melanzana e lasciare l’altra metà in frigo: una ricetta semplicissima per un piatto saporito ma non eccessivamente calorico poiché le melanzane non vengono fritte (come nella ricetta tradizionale) ma grigliate.

Io ho usato i rigatoni ma voi potete usare qualsiasi formato di pasta, purché corta (es. pennette, penne, mezzi rigatoni, paccheri, ecc), e condito il tutto con della salsa di pomodoro confezionata, cubetti di mozzarella fiordilatte e abbondanti cucchiaiate di parmigiano grattugiato.

Che dire, vi aspetto per pranzo?!

INGREDIENTI PER 2 PORZIONI:

1 melanzana piccola
100 gr di pasta corta
1 mozzarella
250 ml di salsa di pomodoro
Parmigiano grattugiato q.b.
Erba cipollina, rosmarino q.b.
Sale

PROCEDIMENTO:

Lavare la melanzana e tagliarla a fette sottili.
Adagiare le fette di melanzana in uno scolapasta e lasciarle a riposare per almeno 1 ora, in modo che perdano il sapore amaro.
Scaldare una piastra e, quando sarà rovente, grigliarvi le fette di melanzane su entrambi i lati.
Condire le melanzane con una spolverata di erba cipollina, una di rosmarino e un pizzico di sale.
Nel frattempo, riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi la pasta.
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Cospargere il fondo di una teglia con due-tre cucchiai di sugo e uno strato di melanzane grigliate.
Tagliare la mozzarella a cubetti.
Scolare la pasta al dente e condirla con la salsa di pomodoro e una manciata di cubetti di mozzarella.
Versare la pasta sullo strato di melanzane nella teglia, poi ricoprire con le altre melanzane.
Ultimare con uno strato di sugo, i cubetti di mozzarella avanzata e qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 20-25 minuti, fino a quando si sarà formata una bella crosticina sulla superficie della parmigiana.
Sfornare e servire la Parmigiana di pasta subito.

Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe
Tonnarelli cacio e pepe

Tonnarelli cacio e pepe

I tonnarelli cacio e pepe rappresentano un piatto forte della cucina popolare romana, preparati sin dal 1700, quando la pasta veniva condita con burro e formaggio.

Le radici del piatto affondano nella campagna romana dove i pastori, dovendo restare per molto tempo fuori casa, facevano scorta di formaggio di pecora stagionato, pepe nero e pasta secca.

Un primo piatto semplice ma gustoso, perfetto per un pranzo saporito da gustare soli o in compagnia.

Ingredienti per una persona:

Per la pasta:
80 gr di pasta (io ho usato i tonnarelli ma vanno bene anche gli spaghetti o i bucatini)
1 cucchiaio di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
Una spolverata di pepe nero macinato
Sale

Per la cialda:
30 gr di parmigiano grattugiato

 

 

Procedimento:

Per la cialda:
Riscaldare sul gas una padellina antiaderente e, una volta calda, versarvi il parmigiano grattugiato in modo da formare uno strato omogeneo e uniforme.
Lasciare sulla fiamma fino a quando la cialda inizia a dorare quindi, con l’aiuto di una spatola, girare delicatamente la cialda sull’altro lato per cuocerla.
Una volta pronta, posizionare la cialda su una ciotola (in modo da darle la forma concava) e lasciarla raffreddare.

Per la pasta:
Riempire una pentola con dell’acqua e portarla a ebollizione.
Quando l’acqua bolle, salarla e buttarvi la pasta e cuocere mescolando di tanto in tanto.
Mentre la pasta cuoce, mettere una padella sul fuoco e sciogliervi un cucchiaio di burro e un cucchiaio di pepe nero.
Scolare la pasta 2 minuti prima del tempo di cottura indicato.
Versare la pasta nella padella con il burro insieme a metà tazza di acqua bollente e mescolare.
Abbassare la fiamma e aggiungere prima il parmigiano e poi il pecorino, mescolando di continuo per evitare che la pasta “si attacchi”.
Servire la pasta nella cialda di parmigiano preparata precedentemente.

Orecchiette pugliesi

Orecchiette pugliesi
Orecchiette pugliesi

Orecchiette pugliesi

Le orecchiette alle cime di rapa sono il piatto tipico della cucina povera barese, inventato intorno al 1200; si tratta di un tipo di pasta fatta in casa, a mano, la cui forma (rotonda e concava) richiama quella dei tetti dei trulli di Alberobello.

Le forma rotonda, liscia all’interno e rugosa all’esterno, rende le orecchiette perfette per raccogliere il sugo preparato con la salsa di pomodoro (la versione delle orecchiette al sugo è preparata solitamente nella zona del Salento) ma anche condimenti a base di verdure, come le cime di rapa.

Sono una ricetta facile, veloce (la parte più tediosa sarà mondare le rape) ed economica (a base di pasta e verdura), ideale da mangiare sia a pranzo che a cena, magari accompagnata da un bel bicchiere di vino bianco (che ogni tanto ci vuole!).

Io ho usato le orecchiette regalatemi da mia zia (originaria della zona di Bari), fatte rigorosamente a mano da sua mamma ma voi, se non avete le orecchiette originali in dispensa, potete usare altri tipi di pasta reperibili al supermercato, come gli gnocchetti sardi.

 

Ingredienti per una porzione:

60 gr di orecchiette
150 gr di rape
2 filetti di acciughe (opzionali)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
Sale, parmigiano grattugiato

 

 

Procedimento:

Lavare e mondare le rape eliminando le foglie e le coste più dure.
In una pentola, portare l’acqua a ebollizione e poi buttarvi le rape.
Coprire la pentola con il coperchio e, quando l’acqua bollirà una seconda volta, buttarvi anche le orecchiette.
Nel frattempo, in una padella rosolare uno spicchio d’aglio con un filo di olio extravergine di oliva e poi aggiungere le alici spezzettate.
Scolare la pasta e le rape e buttarle nella padella insieme alle alici per far saltare il tutto per 2-3 minuti.
Servire le Orecchiette pugliesi ben calde, con una spolverata di parmigiano grattugiato (facoltativo).