brodo di carne

Meatball soup

Meatball soup
Meatball soup

Meatball soup

Ho scovato questa ricetta in un libro di cucina newyorkese ma, nonostante il nome straniero, non si tratta altro che delle polpette di carne macinata servite nel brodo di verdure (carote, patate, sedano e cipolla): uno dei classici “piatti del riciclo” preparati dalle nostre nonne!

Ah, se mia nonna sapesse che quando ero piccola e raffreddata e lei mi preparava il “brodino caldo” in realtà stava preparando un piatto di cucina internazionale ahahahha che ridere!  

Povera nonna, e ogni volta facevo i capricci per mangiare e lei cercava di “convincermi” mettendo tante polpette nel brodo o, come dicevo io, “tante polpette e poca acqua“.

Esistono diverse varianti di “meatball soup”: chi aggiunge pomodoro, chi spinaci, piselli primavera, legumi (ceci, fagioli, lenticchie), cavolfiori, zucchine, pastina all’uovo, ecc. io invece ho seguito alla lettera la ricetta riportata sul mio ricettario, usando solo polpette di carne macinata di manzo e brodo vegetale con carote, patate, sedano e cipolla. Per le polpette, ho usato solo carne macinata, uova e parmigiano, ma voi potete aggiungere prosciutto e/o mortadella, in base ai vostri gusti!

 

Ingredienti:

100 gr di carne di manzo macinata (va bene anche la carne di pollo, di vitello o di maiale, in base alle vostre preferenze)

1 uovo

20 gr di parmigiano grattugiato

1 carota

1/2 sedano

1 patata

1/2 cipolla

1/2 litro di brodo vegetale o di carne (io l’ho fatto con il dado) 

Qualche foglia di prezzemolo fresco

sale, pepe

 

 

Procedimento:

In una ciotola amalgamare il macinato, l’uovo, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo, sale e pepe.

Fare delle piccole polpette tonde e metterle da parte.

Riempire una pentola d’acqua e farvi sciogliere il dado vegetale portando l’acqua a bollire.

Pelare e tagliare la carota e la patata.

Tritare finemente la cipolla.

Versare le verdure nel brodo e far cuocere per 15 minuti circa, poi aggiungere le polpette. Lasciare cuocere il tutto per altri 40 minuti.

Servire la Meatball soup (o la zuppa, per dirla all’italiana) con una bella spolverata di parmigiano grattugiato.

Cappelletti delicati

Cappelletti delicati
Cappelletti delicati

Cappelletti delicati

I cappelletti sono una pasta ripiena (di carne o di formaggio) a forma di cappello (per l’appunto), tipica dell’Emilia Romagna (delle zone di Rimini e Ravenna, per la precisione), dove solitamente vengono serviti durante il pranzo di Natale e in brodo (di carne di manzo o di gallina), ma vi garantisco che anche la mia variante non è niente male: cappelletti ripieni di prosciutto crudo, conditi con pomodori pachino, burro, salvia e parmigiano grattugiato.

Pochi ingredienti ma tanto gusto per un pranzo semplice ma sfizioso, in grado di soddisfare palati desiderosi di un piatto caldo, non particolarmente saporito ma dal gusto delicato e raffinato.

Io ho usato i cappelletti ma voi potete usare indifferentemente i tortellini (con il ripieno che più preferite, come prosciutto crudo, ricotta e spinaci, carne macinata) o i ravioli (di carne, di verdura, di ricotta e limone), insomma, ciò che avete a disposizione purché si tratti di pasta ripiena, in modo da non rischiare di finire col preparare un piatto di semplice pasta secca condito con burro e pomodori pachino.

 

 

Ingredienti per una porzione:

1 porzione di cappelletti freschi (o tortellini, ravioli o altra pasta ripiena)

5-6 pomodori pachino

una noce di burro

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

qualche foglia di salvia

sale, pepe nero

 

 

Procedimento:

Riempire una pentola d’acqua e portarla a ebollizione per cuocervi i cappelletti.

Nel frattempo, lavare e tagliare i pomodori pachino a metà.

In una padella, rosolare i pomodorini con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e una noce di burro.

Quando i pomodori cominceranno ad appassire, spegnere il fuoco e mettere da parte.

Scolare i cappelletti e versarli in padella con i pomodori.

Aggiungere una spolverata di parmigiano grattugiato e di pepe nero, un pizzico di sale e qualche foglia di salvia, e far saltare tutto in padella per 1-2 minuti.

Infine, servire i cappelletti ben caldi.

Pasta e ceci

Pasta e ceci
Pasta e ceci

Pasta e ceci

La pasta e ceci è un primo piatto di origine campana, una ricetta rustica e genuina preparata con ingredienti semplici ed economici: pasta fresca (meglio se fatta in casa), brodo avanzato, ceci e la nota immancabile del peperoncino piccante.
La ricetta tradizionale prevede l’uso di ceci secchi, messi a mollo per almeno 24 ore, ma io, non essendo una  vera massaia (ma piuttosto una ragazza che cucina in base a quello che ha in dispensa e/o nel frigorifero), ho usato i ceci precotti e il risultato è stato un piatto gustoso e ricco di sapore.
Per quanto riguarda la pasta, io ho usato i maltagliati (acquistati al banco frigo), ma va bene un qualsiasi tipo di pasta corta da brodo come i tubetti, le sagne, ecc. anche se il vero tocco da chef sarebbero le “sagne” preparate in casa con la ricetta “di una volta”, come direbbe la mia amata nonnina.

 


Ingredienti per 1 porzione:

100 gr di ceci precotti
70 gr di maltagliati (o altro formato di pasta, purchè corta. Es. tubetti, sagne, spaghettini tritati)
1/2 cipolla
1 spicchio di aglio
2 tazze di brodo vegetale (o di carne)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Sale, origano, pepe nero, peperoncino macinato

 


Procedimento
:

Tritare finemente la cipolla.
Sciacquare i ceci sotto acqua corrente e schiacciarne una metà con una forchetta, in modo da ottenere una purea.
Nel tegame di terracotta unire l’olio extravergine di oliva, la cipolla tritata finemente e uno spicchio d’aglio e far rosolare a fuoco basso.
Quando l’aglio sarà dorato, aggiungere una tazza di brodo, i ceci non ridotti in purea, una spolverata di origano, una spolverata di peperoncino macinato e mescolare con un cucchiaio di legno per amalgamare gli ingredienti.
Aggiungere il brodo restante e la purea di ceci e portare a ebollizione.
Quando il brodo arriverà a bollore, buttare i maltagliati nel tegame di terracotta e cuocere mescolando di tanto in tanto.
Prima di servire, spolverare con pepe nero e un pizzico di sale, poi far intiepidire e infine servire.

Canederli trentini

Canederli trentini
Canederli trentini

Canederli trentini

I canederli sono un piatto tipico della cucina contadina tedesca (dove vengono chiamati “knodel”), molto diffuso nelle regioni del Nord Italia come Trentino, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Si narra che questo piatto fu inventato da una contadina che un giorno, alle prese con un gruppo di saccheggiatori che pretendevano gli venisse servito il pranzo o avrebbero distrutto la casa, radunò tutto ciò che aveva in dispensa creando queste gustose polpette servendole in scodelle, accompagnate da brodo caldo.

I saccheggiatori rimasero così soddisfatti dal pasto che andarono via lasciando addirittura qualche moneta di mancia alla contadina.

I canederli non sono altro che polpette di pane secco cotte in brodo (vegetale o di carne, in base alle vostre preferenze) e servite come primo piatto, ideali da gustare per pranzo nei mesi invernali; un piatto semplice ma molto saporito e di facile realizzazione.

 

Ingredienti per 1 persona (3 canederli):

110 gr di pane bianco secco
50 gr di speck
1 uovo
1/2 bicchiere di latte
1/2 cipolla
1 cucchiaio di burro
1 dado vegetale
Qualche foglia di prezzemolo
1 cucchiaino di farina
Sale, pepe

 

Procedimento:

Tagliare a dadini il pane bianco secco e lo speck.
Tritare finemente la cipolla e le foglie di prezzemolo.
In una padella, rosolare la cipolla tritata con un cucchiaio di burro e poi aggiungere lo speck.
Quando lo speck sarà dorato, versarlo in una ciotola insieme al pane.
In un’altra ciotola, mescolare l’uovo con il latte, il prezzemolo, un cucchiaino di farina, un pizzico di sale e uno di pepe.
Aggiungere l’impasto con l’uovo alla ciotola con lo speck e mescolare bene.
Lasciare riposare l’impatto per una mezz’ora poi, con le mani umide, formare tre polpette (knodel) non troppo molli.
Riempire una pentola d’acqua, sciogliervi il dado e portarlo a ebollizione per cuocervi i canederli.
Quando l’acqua arriverà a bollore, tuffarvi le polpette e cuocere per 15 minuti esatti, quindi servirli caldi.

Tortellini in brodo

Tortellini in brodo
Tortellini in brodo

Tortellini in brodo

I tortellini sono un piatto tipico dell’Emilia Romagna (a dirla tutta, la ricetta dei tortellini in brodo è stata anche depositata presso la Camera di Commercio di Bologna negli anni ’70 dalla “Dotta Confraternita del Tortellino”), dove erano preparati già dal 1300 e serviti con brodo di cappone (mentre oggi, nei ristoranti sono serviti il più delle volte conditi conditi con un ragù di carne macinata e salsiccia).

A casa mia i tortellini sono il piatto della domenica e, più in generale, del pranzo del 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, serviti con il brodo avanzato del giorno prima.

Per questa ricetta, ho usato i tortellini confezionati ripieni di prosciutto crudo, ma voi potete usare indifferentemente quelli ripieni di ricotta o di verdura, a vostro piacimento.

 

Ingredienti per 4 porzioni:

500 gr di tortellini freschi
4 litri d’acqua (io ho preparato il brodo ma voi potete rimediare su quello fatto con il dado granulare vegetale o di carne, in base alle vostre preferenze)
100 gr di noce di manzo
200 gr di girello
1/4 di gallina
Una costa di sedano
1 cipolla
1 carota
Qualche foglia di prezzemolo

Procedimento:

Versare l’acqua in una pentola insieme ai pezzi di carne, e lasciar riposare per circa 30 minuti.
Mettere la pentola sul gas, a fuoco basso, e portare l’acqua a ebollizione.
Salare.
Pelare  e affettare la carota.
Aggiungere il sedano, la carota, il prezzemolo, la cipolla nella pentola con l’acqua e la carne e far sobbollire.
Coprire la pentola con il coperchio e cuocere a fuoco bassissimo per almeno 3 ore.
Dopo 3 ore, rimuovere con una schiumarola lo strato untuoso, buttare i tortellini nel brodo e cuocere per 2-3 minuti, giusto il tempo di farli tornare a galla.
Spegnere il gas e servire i tortellini in brodo ben caldi (senza la carne e le verdure lesse), magari accompagnati con qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato.