Istanbul in 3 giorni

Istanbul in 3 giorni

Volete trascorrere un week-end immersi nell’arte, nella storia e nell’eleganza? Beh, Istanbul è di sicuro la metà che fa al caso vostro.

Una città ricca di storia, cultura, profondamente religiosa e assolutamente raffinata, un vero gioiello!

Visitare Istanbul in 3 giorni non è difficile, basta armarsi di scarpe comode e foulard (necessari alle donne per entrare nelle moschee).

 

 

DALL’AEROPORTO AL CENTRO CITTA’

Siamo arrivati all´aeroporto di Istanbul Ataturk all’ora di pranzo, con un volo diretto da Roma.

Ci sono due modi per raggiungere il centro città:

  • Prendere la metropolitana in direzione Aksaray e scendere a Zeytinburn, poi il tram fino a Sultanahmet;
  • Prendere i bus shuttle della compagnia Havatas con destinazione Taksim. Dalla piazza, potrete poi prendere un taxi fino a Sultanahmet.

Noi, per comodità, abbiamo scelto di prendere un bus shuttle al costo di circa 3 euro, e da lì siamo andati in hotel a piedi.

 

MUOVERSI A ISTANBUL

Essendo buoni camminatori, abbiamo deciso di non acquistare la tessera per i trasporti pubblici, preferendo scegliere scarpe comode e far ricorso occasionalmente ai taxi (soprattutto la sera).

 

 

CAMBIO EURO – LIRA TURCA

La moneta ufficiale della Turchia è la Lira Turca.

Chiaramente, non vi consiglio assolutamente di fare il cambio in aeroporto perché le commissioni sono più elevate.

Preferite gli uffici di cambio sparsi nella città o addirittura pagate con la carta di credito (soprattutto nei ristoranti e al gran bazar).

 

 

SISTEMAZIONE A ISTANBUL

Inizialmente avevamo scelto un hotel a Sultanahmet ma poi, leggendo blog di viaggio, abbiamo scelto un hotel lungo Boulevard Tarlabaçi, vicino Piazza Taksim.

Da questa piazza, infatti, si raggiunge facilmente il quartiere di Beyoglu, centro della vita notturna.

L’hotel è il Rixos Pera Istanbul, moderno ed elegante, situato nel cuore della città.

Le camere sono pulite, spaziose, silenziose e dotate di tutti i comfort (frigobar, wifi, bagno privato, aria condizionata).

La colazione a buffet viene servita in terrazza e comprende verdure (pomodori e cetrioli sono immancabili), pane, piadine, marmellate, miele, frutta secca, formaggio, burro, ecc. il tutto servito nelle solite “ciotoline”.

 

 

Istanbul in 3 giorni

 

 

Giorno 1: PONTE DI GALATA, SULTANAHMET, MOSCHEA BLU E IPPODROMO

Dopo aver lasciato i bagagli in hotel, usciamo subito alla volta di Sultanahmet, attraversando il Ponte di Galata,a Karakoy, dove rimaniamo qualche minuto a guardare i pescatori seduti sul ponte, intenti nella loro arte.

Sultanahmet è il cuore della città, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

I monumenti più belli di Istanbul si trovano nella zona di Sultanahmet: il Palazza Topkapi, la Basilica di Santa Sofia “Ayasofya”, l’Ippodromo centro della vita sociale e la Cisterna Yerebatan “Yerebatan Visir”.

La piazza dove si trova l’Ippodromo era il luogo in cui si tenevano i festival per la circoncisione del principe ereditario (Sehzade), che duravano 40 giorni e 40 notti.

Iniziamo il nostro tour in città partendo dalla visita della Moschea Blu, così chiamata per le maioliche di Iznik che rivestono le pareti interne: oltre 21.000 piastrelle in ceramiche delle tonalità di azzurro e blu.

Si tratta dell’unica Moschea al mondo ad avere 6 minareti e, in ogni minareto, ci sono ben 16 piccole cupole: questo perché la Moschea fu voluta dal Sultano Ahmet che era il 16° Sultano ottomano.

La tomba del Sultano Ahmet I che fece costruire la Moschea si trova vicino al cortile interno della moschea. Di fronte al mausoleo, si trova la Fontana Tedesca, dono dell’imperatore tedesco all’imperatore ottomano.

Le vetrate,  i mosaici, il grande lampadario, l’immenso tappeto, regalano un’emozione unica e ci affascinano immensamente, tanto da farci rimanere quasi senza parole.

L’ingresso alla Moschea è gratuito ma per entrare bisogna togliersi le scarpe e coprirsi le spalle, le ginocchia e il capo (soprattutto le donne).

Di fronte alla Moschea di Sultanahmet si trova l’Ippodromo, di cui solo tre monumenti sono arrivati ai nostri giorni: l’Obelisco di Teodosio Dikiltas, la Colonna Serpentina e Colonna Intrecciata (Orme Sutun).

L’Obelisco Teodosio Dikilitas è un monumento egiziano ricoperto di geroglifici relativi al Faraone Egiziano Tutmosi II e risalenti al 1550 a.C.

La Colonna Serpentina fu costruita sciogliendo armi, corazze e altri oggetti presi come bottino della guerra che nel V secolo a.C. fu vinta contro i Persiani.

La Colonna Intrecciata Orme Sutun fu fatta costruire da Costantino VII nel 944 intrecciando varie pietre e lastre in cui sono state descritte le battaglie di Basileus I.

Essendo quasi ora di cena, torniamo verso l’hotel soffermandoci nei negozi di souvenir lungo la strada, perdendoci tra spezie e bijou, poi ci fermiamo a cena al Babel Cafe Restaurant (consigliato dal concierge).

Il locale è carino, accogliente, e mangiamo piatti tipici assolutamente squisiti pagando meno di 15 euro a testa.

Piatto consigliato: hummus e burek con carne, formaggio e verdure.

 

 

 

Giorno 2: PALAZZO TOPKAPI E CROCIERA SUL BOSFORO

Cominciamo il nostro secondo giorno in città con la visita al Complesso di Topkapi, un Palazzo storico la cui costruzione è iniziata nel XV secolo per volere di Maometto il Conquistatore, residenza dei sultani ottomani per oltre quattrocento anni.

Il Palazzo fu eretto nel 1446 per volere di Maometto il Conquistatore ed è un magnifico complesso costituito da una serie di edifici che si raccolgono intorno a 4 cortili.

La visita al Palazzo è a pagamento (il biglietto costa 30 lire turche e l’ingresso all’Harem 15 lire turche).

Varcando la porta di Mezzo, ci immettiamo nel primo cortile (Corte degli Alabardieri) e accediamo alla seconda corte, dove si trovano le cucine (Le cucine del Palazzo erano sia il luogo in cui si preparavano i pasti quotidianamente, sia per le feste importanti; i piatti destinati al Sultano venivano preparati da uno chef apposito in una cucina separata, chiamata “la cucina del Sultano”), la Sala de Consiglio Imperiale, la Sala del Tesoro (custode dei gioielli imperiali) e l’Harem, un insieme di circa 300 appartamenti riservati esclusivamente al sultano regnante, alla sua famiglie e alle sue concubine.

Anticamente potevano accedere all’Harem solo i membri della famiglia del Sultano e i suoi addetti; con il Sultano Selim Donemine, per la prima volta gli stranieri ebbero accesso all’Harem.

Alcune stanze dell’Harem portano il nome del Sultano che ne ha chiesto la realizzazione, come ad esempio la Stanza di Murat III.

Alcune delle stanze dell’Harem erano riservate ai sehzadelere, ossia ai principi ereditari, altre alle schiave e agli addetti dell’Harem.

La zona più importante era quella riservata alla persona più potente dell’Harem, la mamma del Sultano.

Oltrepassiamo la  Porta della Felicità e arriviamo al terzo cortile, dove troviamo la Sala delle Udienze, la Biblioteca di Ahmet III, la Scuola del palazzo e il Padiglione con le reliquie del Profeta Maometto.

La visita termina al quarto cortile, il giardino privato del sultano, da cui approfittiamo per scattare qualche foto al panorama della città sottostante.

Visitare il Palazzo ci permette di comprendere a pieno la grandezza del potere ottomano, nonché sostare in un luogo suggestivo e ricco di storia.

Essendo quasi ora di pranzo, ci fermiamo da Old Ottoman Cafe and Restaurant, un tipico ristorante di cucina turca, con un’atmosfera accogliente e camerieri gentili e disponibili.

La cucina è ottima, il menu molto ampio, le porzioni servite sono piuttosto abbondanti e i prezzi medi.

Piatti consigliati: Testi Kebap (kebap e verdure serviti in una casseruola) e dessert a base di semolino e gelato, una vera bontà!

Nel pomeriggio decidiamo di fare una Crociera sul Bosforo, un’esperienza che ci regala uno spettacolo meraviglioso prima della costa europea e poi di quella asiatica, arrivando fino al secondo ponte sul Bosforo.

Noi abbiamo fatto un tour della compagnia SEHIR HATLARI “Short Bosphorus Cruise”, con partenza alle ore 14.30 da Eminonu (vicino al Ponte di Galata), della durata di 2 ore e al costo di 10 lire turche.

La crociera ci mostra stupendi palazzi ottomani, moschee, ville lussuose costruite sulle due coste, ma anche siti esclusi dal nostro breve tour, come il Palazzo Dolmabahce e  il quartiere Beylerbeyi.

Tornati al porto di Eminonu, attraversiamo il Ponte di Galata e decidiamo di fare un peccato di gola fermandoci alla pasticceria Karakoy Gulluoglu.

Questa pasticceria è considerata la produttrice del miglior baklava della città: pensate che sforna più di 70.000 baklava al giorno!

Il paradiso del gusto!

Noi abbiamo assaggiato sia il baklava classico (con pistacchi di Antep) sia la variante al cioccolato, entrambe ottime! Il tutto accompagnato da due tazze di te, spendendo meno di 5 euro in totale! Un vero paradiso!

 

 

 

 

Passeggiamo lungo Istiklal Caddesi, la via dello shopping turca, lunga circa 3 km, piena di negozi, botteghe di artigianato, ristoranti e bar.

 

 

Per cena, decidiamo di restare su questa via e ci rechiamo da Marko Pasa.

Il ristorante propone cucina tipica e vi consiglio di assaggiare le mitiche piadine (preparate a mano da una signora in vetrina).

L’atmosfera è accogliente, lo staff simpatico e cortese, i prezzi medi. Locale super consigliato!

 

 

 

Giorno 3: BASILICA DI SANTA SOFIA “AYASOFYA”, CISTERNA DI YEREBATAN, GRAND BAZAR

Dopo aver fatto colazione in hotel, usciamo diretti alla Basilica di Santa Sofia Ayasofya, uno dei simboli della città, costruita tra il 532 e il 537 per volere di Giustiniano.

La Basilica è oggi un museo con entrata a pagamento (20 lire turche).

Per la sua costruzione furono usati marmi policromi, materiali, pietre preziose e colonne originari dei templi di Diana a Efeso e di Atene in Egitto.

Il punto forte della Basilica è indubbiamente la sua immensa cupola: 831 metri di diametro!

I mosaici risalgono ai periodi bizantino e cristiano, e raffigurano Cristo, i Santi, la Beata Vergine, gli imperatori e le imperatrici del regno ottomano.

Con la caduta di Costantinopoli in mano ai turchi, Mehemet il Conquistatore volle trasformare la chiesa di Santa Sofia in Moschea, aggiungendo i nomi sacri musulmani alle pareti delle gallerie e sulla cupola.

Questo luogo di culto per i Cristiani divenne nel periodo degli Ottomani luogo di preghiera dell’Islam; per questo motivo, molti sultani ottomani fecero realizzare i loro Mausolei nel cortile della Basilica di Santa Sofia.

La fontana posta nel giardino di Ayasofya è stata costruita su commissione di Mahmud I nel 1740 e rivela influenze barocche oltre che bizantine.

Usciti dalla Basilica di Santa Sofia, ci troviamo di fronte alla Cisterna di Yerebatan, una struttura sotterranea costruita nel 532 d.C. come deposito d’acqua per l’approvvigionamento idrico della città.

La Cisterna è stata anche menzionata anche da Dan Brown nel suo romanzo “Inferno”.

Abbandonata e ridotta a discarica, nel 1987 dopo molti restauri è stata aperta al pubblico così decidiamo di visitarla pagando circa 5 euro a testa.

Scendendo una rampa di scale, ci ritroviamo in una sorta di tempio sommerso, un’enorme cisterna coperta da un soffitto sorretto da 336 colonne di stile classico.

Un’atmosfera suggestiva e seducente, un luogo che ci lascia a bocca aperta soprattutto grazie alla presenza dell’acqua che crea incantevoli giochi di luce e alla musica di sottofondo.

Percorrendo le piattaforme di legno poste al di sopra dell’acqua, arriviamo nel punto più attraente della cisterna: le teste di Medusa, della quale si credeva che chiunque la guardasse dritto negli occhi sarebbe rimasto pietrificato.

Usciti dalla Cisterna, ci fermiamo per uno spuntino da Massa Bistro Cafe & Restaurant, dove mangiamo un kebap vegetariano e un kebap di pollo a testa, spendendo circa 5 euro a testa.

Dopo pranzo, ci rechiamo al Grand Bazar per distrarci e acquistare qualche souvenir d’artigianato.

Il Grand Bazar di Istanbul è uno dei più grandi e antichi del mondo: un grande mercato coperto con più di 4.000 negozi realizzato intorno al 1400.

All’interno del bazar si può trovare qualsiasi tipo di negozio, da quello delle spezie ai tessuti, dai bar tipici ai venditori di lampade e oggetti di artigianato.

Noi, non volendo appesantire eccessivamente i nostri bagagli, abbiamo comprato infusi di te, delle pochette ricamate a mano e un paio di pashmine.

 

 

Tra il caos di colori e profumi, perdiamo la cognizione del tempo e arriva l’ora di cena.

Essendo la nostra ultima sera in città, andiamo a cena sulla via Istiklal Caddesi, uno dei luoghi che ci è più piaciuto in assoluto.

Ci fermiamo da Zubeyir Ocakbasi, sulla via principale, un ristorante con un barbecue in ottone posto al centro della sala da pranzo, dove vengono cotti kebab e verdure di ogni tipo.

I prezzi sono leggermente sopra la media (abbiamo speso poco meno di 50 euro in due) ma valgono la qualità del cibo .

Uno dei migliori ristoranti in cui siamo stati a Istanbul.

Piatto consigliato: kebab di agnello.

 

 

Considerazioni finali sul viaggio

Il luogo più bello e suggestivo? La Cisterna di Yerebetan

Il cibo più buono assaggiato? Le piadine turche (ma solo perché prediligo il salato al dolce)

Il luogo più “europeo”? La via Istiklal

Le 3 mete imperdibili: la Moschea Blu, il Gran Bazar, la Cisterna di Yerebetan

 

 

 

 

Risotto con le fragole

Risotto con le fragole
Risotto con le fragole

Risotto con le fragole

Un primo piatto insolito e ricco di gusto: un risotto delicato e cremoso, perfetto da servire ai vostri ospiti per una cena economica e non troppo impegnativa.

Il risotto alle fragole era un primo piatto molto in voga negli anni ’80, quando i cuochi si dilettavano nel proporre accostamenti bizzarri e non convenzionali, ma poi vennero messi nel dimenticatoio, un po’ come le pennette alla vodka, il cocktail di scampi e il filetto al pepe verde.

Oggi il risotto alle fragole è riapparso sui menu dei ristoranti soprattutto in occasione della cena di San Valentino, un primo piatto cremoso e anche afrodisiaco (secondo alcuni).

Per la preparazione, ho usato il riso della varietà Carnaroli poiché ha chicchi grossi e tondeggianti, perfetti per dare consistenza al risotto, ma potete usare anche la varietà Arborio, Vialone o Roma.

E voi, cosa ne pensate?

 

Ingredienti per una porzione:

80 gr di riso (Carnaroli, Arborio, Vialone, Roma)

5-6 fragole

1 bicchiere di vino bianco o di spumante secco

1 tazza di brodo vegetale

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 scalogno

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Sale, erba cipollina, pepe rosa

 

Procedimento:

Lavare e tagliare le fragole.

Mettere le fragole a macerare in un bicchiere di vino bianco o di spumante secco.

Tagliare lo scalogno finemente e rosolarlo in padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Aggiungere il riso in padella e tostare per 1-2 minuti.

Sfumare con il vino usato per le fragole e lasciare evaporare.

Salare, pepare e aggiungere una spolverata di erba cipollina.

Aggiungere anche il brodo e cuocere mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, per evitare che il riso si attacchi al fondo della padella.

Prima di ultimare la cottura, aggiungere anche le fragole e il parmigiano grattugiato e mescolare fino al termine della cottura.

Servire il Risotto con le fragole caldo, accompagnato da un calice di vino bianco fruttato.

Tartufi al cioccolato

Tartufi al cioccolato
Tartufi al cioccolato

Tartufi al cioccolato

I Tartufi al cioccolato sono un gustoso e prelibato dessert ideale da servire nelle serate estive, poiché non richiedono né cottura né lunghi tempi di preparazione.

Gli ingredienti usati in questa ricetta sono biscotti secchi, nocciole (potete usare noci, anacardi o altra frutta secca a vostro piacimento), mascarpone, zucchero a velo, burro e cacao amaro in polvere.

Per dare sapore ai bon bon, ho aggiunto due cucchiaini di Amaretto Disaronno ma, se non l’avete a disposizione, potete sostituirlo con rum o altro liquore di vostro gradimento, o con aromi  alimentari (come l’arome al cocco o alle mandorle).

Per la copertura, ho usato cacao amaro in polvere (Perugina) ma, se preferite, potete usare scaglie di cocco disidratato o di cioccolato bianco.

 

Ingredienti per 25 – 30 tartufi:

120 gr di biscotti secchi (io ho usato gli Oro Saiwa, ma potete usare anche i Digestive, i Novellini o gli Osvego Gentilini)

30 gr di nocciole

150 gr di mascarpone

150 gr di zucchero a velo

75 gr di burro

2 cucchiaini di Amaretto Disaronno (o altro liquore)

100 gr di cacao amaro in polvere (per la copertura)

 

 

 

Procedimento:

Versare i biscotti secchi e le nocciole nel bicchiere del mixer e ridurre il tutto in polvere.

In una ciotola, unire il mascarpone, il burro tagliato a tocchetti, l’Amaretto Disaronno e lo zucchero a velo.

Mescolare bene con una frusta manuale o una forchetta per ottenere una composto omogeneo.

Aggiungere anche i biscotti e le nocciole polverizzati e mescolare grossolanamente.

Versare il cacao amaro in polvere in un piatto.

Sistemare i pirottini di carta su un vassoio.

Con il composto ottenuto, fare delle palline di medie dimensioni, rotolarle nel cacao amaro in polvere e poi posizionarle nei pirottini.

Fare riposare i Tartufi al cioccolato in frigorifero per un paio d’ore, in modo da farli rassodare.

Servire i Tartufi al cioccolato freddi, come dessert nelle serate estive.

 

 

Pancakes panna e cioccolato

Pancakes panna e cioccolato
Pancakes panna e cioccolato

PANCAKES PANNA E CIOCCOLATO

Un’idea formidabile per una merenda o una colazione da 10 e Lode: pancakes americani guarniti con panna fresca e cioccolato, un tripudio di gusto e dolcezza!

Adoro i pancakes e, ultimamente, li ho serviti ai miei amici in occasione di una super merenda organizzata a casa mia, in terrazza (con la scusa di pianificare una sorpresa di compleanno per un’amica), servendoli accompagnati con granella di nocciole, cocco grattugiato, frutta fresca e sciroppata, marmellate di vari tipi, miele millefiori, panna fresca montata, frutta secca (noci sgusciate, mandorle tritate), ecc.

Sono stati un successone!!!

E voi, cosa ne pensate?? Vi ho tentato a sufficienza?

 

INGREDIENTI PER 2 PANCAKE MEDI:

60 gr di farina

1 cucchiaino di lievito in polvere

1 uovo medio

120 ml di latte

2 cucchiai di burro

1 cucchiaio di zucchero di canna

Un pizzico di sale

PER DECORARE:

Panna fresca q.b.
Topping al cioccolato q.b.
Cacao in polvere q.b.
Gocce di cioccolato q.b.

 

PROCEDIMENTO:

In una ciotola mescolare la farina setacciata, il lievito in polvere per dolci, lo zucchero di canna e un pizzico di sale.

In un’altra ciotola sbattere l’uovo.

Aggiungere il latte e mescolare.

Unire ora la ciotola con la farina a quella con le uova e mescolare bene per ottenere un composto privo di grumi (potete aiutarvi con una frusta),

Aggiungere ora due cucchiai di burro a temperatura ambiente e mescolare per amalgamare il tutto.

Ungere una padella antiaderente con una noce di burro e scaldarla su una fiamma.

Con l’aiuto di un mestolo, versare metà composto nella padella e cuocere per 2-3 minuti o fino a doratura.

Girare il pancake dall’altro lato per ultimare la cottura.

Procedere allo stesso modo anche per l’altro pancake.

Adagiare i pancake su un piatto e guarnirli con panna fresca montata, topping al cioccolato, una spolverata di cacao amaro e una manciata di gocce di cioccolato.

Tortino dal cuore morbido

Tortino dal cuore morbido
Tortino dal cuore morbido

Tortino dal cuore morbido

Questa ricetta viene dalla cucina di Benedetta Parodi, la mia cuoca preferita!

La trovo simpatica, alla mano, e poi le sue ricette non richiedono mai un tempo eccessivo di preparazione e sono adatte per essere realizzate da tutti, anche dalle cuoche amatoriali e inesperte come me!

Un tortino delizioso, economico (bastano uova, farina, burro, zucchero e cioccolato fondente), facile da preparare (10 minuti di preparazione + 10 di cottura, e il dolce è pronto per essere pappato!) e, soprattutto, ultra cioccolatoso!

Una vera manna dal cielo per i chocolate addicted come me!

Come si può resistere a un soffice tortino ripieno di cioccolato caldo, che si scioglie in bocca, magari servito con qualche ciuffo di panna fresca montata o una spolverata di zucchero a velo?!? Semplice, non si può!

Ebbene, volete prendere per la gola il vostro partner?

O, più semplicemente, volete un dessert da mangiare spaparanzati sul divano davanti ad una serie tv?! Beh, non rinunciate assolutamente a questo tortino! 

 

 

Ingredienti per un tortino:
20 gr di cioccolato fondente (io ho usato il cioccolato Perugina 75% di cacao)
15 gr di burro a temperatura ambiente
Acqua q.b.
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaio di farina

 

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 220 gradi.
In un pentolino, sciogliere il cioccolato con il burro e qualche cucchiaio di acqua.
In un recipiente, unire lo zucchero, l’uovo e la farina, mescolando bene per ottenere una crema omogenea.
Unire il cioccolato fuso al composto di uova, zucchero e farina e mescolare bene.
Versare il composto in uno stampo da muffin in silicone e cuocere in forno caldo a 220 gradi per 10 minuti.
Estrarre il tortino appena la crosticina superiore comincerà a creparsi (non attendere oltre altrimenti il tortino non avrà più il cuore morbido ma diventerà un banale muffin) e servire immediatamente il Tortino dal cuore morbido, aggiungendo una bella spolverata di zucchero a velo.

Brownies al caramello salato

Brownies al caramello salato
Brownies al caramello salato

Brownies al caramello salato

Anche se all’inizio non amavo particolarmente il brownies, ora ne sono diventata una fan accanita! Un morbido dessert cioccolatoso, soffice e all’interno ma croccante all’esterno, perfetto da inzuppare nel cappuccino a colazione o da mangiare accompagnato da una tazza ti caffè a merenda.
Questa variante con il caramello salato e’ una vera prelibatezza e, se non volete preparare il caramello, vi consiglio di sostituirlo con la glassa al dulce de leche: otterrete un dessert strepitoso, fidatevi! I vostri ospiti non schioderanno più da casa vostra, quindi, fate attenzione a chi lo servite 😉😉

 

 

Ingredienti per il brownies:

1 tavoletta di cioccolato fondente (io ho usato il fondente al 75%)

100 gr di zucchero di canna

2 uova

50 gr di burro

50 gr di farina 00

1 bustina di vanillina

per il caramello salato:

80 gr di zucchero semolato

50 ml di panna fresca

1 noce di burro

1 cucchiaio di miele

un goccio d’acqua

Un pizzico di sale

 

 

Procedimento:

Cominciare preparando il caramello salato.

In un pentolino, sciogliere a fuoco basso lo zucchero con il miele e un goccio di acqua.

In un’altro pentolino, scaldare la panna con il burro e un pizzico di sale.

Quando lo zucchero sarà caramellato, spegnere la fiamma e versare la panna nel pentolino con lo zucchero, mescolando bene con una frusta per ottenere un composto denso e liscio.

Lasciar raffreddare il caramello a temperatura ambiente.

Nel frattempo, preparare il brownies sciogliendo il burro e il cioccolato in un pentolino a bagnomaria.

In una ciotola, mescolare le uova con lo zucchero e la vanillina, fino ad ottenere un composto spumoso.

Aggiungere alle uova il cioccolato e il burro fusi, quindi mescolare bene.

Aggiungere infine la farina setacciata e amalgamare bene il tutto con l’aiuto di una spatola.

Preriscaldare il forno a 180 gradi.

Rivestire una teglia di carta forno e versarvi il composto livellandolo bene.

Distribuire il caramello salato sulla superficie del brownies.

Cuocere il brownies in forno caldo a 180 gradi per 30-35 minuti.

Sfornare e far raffreddare.

Tagliare i Brownies al caramello salato a cubotti, inserirli nei pirottini e servire.

Fudge

Fudge
Fudge

Fudge

Il Fudge è un dolce della tradizione inglese e americana, dove viene preparato in tantissime varianti, in base alla fantasia dello chef.

Cioccolato al latte, cioccolato bianco, caramello, frutta secca, nocciole, mandorle, aromi, spezie (es. cannella, anice stellato, ecc.) ecc.

In sostanza, si tratta di cioccolatini facili da realizzare, senza cottura, senza stampo (i cioccolatini vengono fatti solidificare in una teglia e poi tagliati a cubotti con un coltello da cucina, come i brownies), economici (servono solo tre ingredienti: cioccolato, latte condensato e burro), e ideali per essere gustati davanti a un film o come dessert dopo cena.

Per questa ricetta ho combinato il cioccolato fondente al 75% e il cioccolato al latte, ma voi potete usare esclusivamente l’uno o l’altro (anche il cioccolato fondente classico, se lo preferite), in base ai vostri gusti.

 

Ingredienti per 10 cioccolatini:

80 gr di cioccolato fondente (io ho usato la tavoletta di cioccolato fondente al 75%)
30 gr di cioccolato al latte
100 gr di latte condensato
10 gr di burro

 

Procedimento:

In un pentolino, sciogliere a fuoco basso il cioccolato al latte, il cioccolato fondente e il burro.

Mescolare bene con un cucchiaio di legno per amalgamare il composto.
Quando il cioccolato sarà sciolto, spegnere il fuoco, aggiungere il latte condensato.

Mescolare bene per ottenere un composto liscio e privo di grumi.
Trasferire il composto ottenuto in uno stampo (io ho usato un contenitore di alluminio per 4 porzioni, ma voi potete usare anche una teglia da forno o un contenitore di plastica).

Livellare bene su tutti i lati.

Coprire con la pellicola e riporre in frigorifero per almeno 3 ore, in modo che il cioccolato diventi solido.
Dopo 3 ore, trasferire il composto su un tagliere e affettarlo con un coltello da cucina, in modo da ottenere dei cubotti.
Infine, servire i Fudge freddi, magari accompagnati da una tazza di the o di caffè.

Focaccia con prosciutto

Focaccia con prosciutto
Focaccia con prosciutto

Focaccia con prosciutto

Una focaccia saporita, croccante, genuina, condita semplicemente con qualche fetta di prosciutto crudo, un’autentica bontà! Ideale da mangiare a cena o da servire agli ospiti come aperitivo, magari accompagnata da uno Spritz!

Le origini della focaccia si perdono nella notte dei tempi: adorate dai fenici, dai cartaginesi e dai greci, che addirittura la preparavano usando farine di orzo, di segale e di miglio, cotte in forno e mangiate farcite con ortaggi, salumi e formaggi.

Io ho preparato l’impasto per la focaccia a casa, seguendo scrupolosamente la ricetta della mia nonnina che, da giovane, lavorava in una pizzeria, ma voi potete benissimo acquistare la massa già pronta al supermercato e limitarvi a stenderla nella teglia e condirla a vostro piacimento.

 

 

Ingredienti per una focaccia:

150 gr di farina 00 (per incrementare il gusto della focaccia, vi consiglio di ridurre la dose di farina 00 e aggiungere farina di orzo, di segale o di miglio)
1/2 panetto di lievito di birra
1/2 tazza di acqua calda
Sale q.b.
4-5 fette di prosciutto crudo (o cotto, come preferite)
Sale, origano

 

 

Procedimento:

In un recipiente, versare la farina e scavare un buco al centro.
Sciogliere 1/2 cubetto di lievito di birra e un pizzico di sale in 100 ml di acqua calda, poi versarlo nel buco fatto nella farina e cominciare a impastare.
L’obiettivo è quello di ottenere una bella palla elastica.
Sistemare l’impasto in una ciotola coperta con uno strofinaccio e metterla a lievitare in un luogo caldo (io di solito la metto nel forno spento o vicino al termosifone, in inverno).
Dopo 3-4 ore l’impasto sarà lievitato quindi lavorarlo su una spianatoia infarinata.
Ungere una teglia tonda con un filo di olio extravergine di oliva e stendervi l’impasto.
Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Infornare e cuocere in forno caldo a 200 gradi per 10-15 minuti.
Sfornare la focaccia e condirla con le fette di prosciutto crudo, sale, origano e un filo di olio extravergine di oliva.

Castagnole

Castagnole
Castagnole

Castagnole

Le castagnole sono il dolce tipico del periodo carnevalesco, molto diffuse in Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Campania: delle deliziose frittelle e a base di uova, zucchero, burro, farina e ricotta, che si realizzano facilmente e in poco tempo, e sono adatte per essere gustate come dessert di fine pranzo o a merenda, accompagnate con una bella tazza di caffè forte.
Il termine “castagnole” deriva dalla somiglianza di questi dolcetti al frutto dei castagni.

La ricetta, può avere delle varianti: cottura in olio bollente o cottura al forno; ripiene di panna o crema, o del tutto semplici; ricoperte di miele o zucchero etc.

La ricetta originale non prevede la presenza della ricotta ma io l’ho messa per ottenere un impasto più morbido ed elastico. E voi, cosa ne pensate??

 

Ingredienti:

180 gr di farina 00

40 gr di zucchero (di canna o semolato)

2 uova

100 gr di ricotta

20 gr di burro

1 bustina di lievito per dolci

La scorza di un limone

Un pizzico di sale

Zucchero a velo q.b.

 

 

Procedimento:

In una ciotola lavorare il burro con lo zucchero e le uova, mescolando bene per ottenere un composto omogeneo.

Grattugiare la scorza di un limone e unirla all’impasto, continuando a mescolare.

Aggiungere anche la ricotta, la farina setacciata, il lievito per dolci in polvere e un pizzico di sale, lavorando bene il tutto per ottenere un impasto omogeneo ed elastico.

Coprire il panetto ottenuto con un canovaccio leggermente umido e lasciare riposare per 30-40 minuti a temperatura ambiente.

Trascorso il tempo di riposo, riprendere l’impasto e cominciare a staccare dall’impasto ottenuto dei piccoli pezzetti e dargli la forma di palline (come si fa con le polpette).

Scaldare una padella piena di olio di semi e friggervi le castagnole fino a doratura.

Scolare le castagnole e adagiarle su un foglio di carta assorbente.

Prima di servire, spolverare le castagnole con lo zucchero a velo o con quello semolato.

 

Oreo cupcake

Oreo cupcake
Oreo cupcake

Oreo cupcake

La settimana scorsa ho organizzato una merenda a casa con le mie amiche “romane”.

Una merenda a base di the “particolari” comprati durante i miei viaggi e dei fantastici Oreo cupcake preparati apposta per l’occasione!

Morbidi tortini di cioccolato ricoperti di un frosting a base di formaggio Philadelphia, biscotti Oreo tritati, panna e zucchero a velo.

Bontà allo stato puro!

 

Ingredienti per i cupcake:

140 gr di farina
100 gr di burro
120 gr di zucchero di canna
2 uova
20 gr di cacao amaro in polvere
50 ml di latte
1 tavoletta di cioccolato fondente
una bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
Un pizzico di sale

Ingredienti per il frosting:

250 gr di formaggio Philadelphia
100 ml di panna montata
50 gr di zucchero a velo
7 biscotti Oreo tritati finemente più altri biscotti per la decorazione

 

 

Procedimento:

Iniziare preparando i cupcake.
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
In un pentolino, sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria e, quando sarà fuso, spegnere il gas e lasciarlo raffreddare.
In una ciotola, mescolare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero di canna e le uova, fino ad ottenere un composto spumoso.
Versare il latte a filo e mescolare.
Aggiungere ora la farina setacciata, il lievito per dolci, il cacao amaro, la vanillina e un pizzico di sale e continuare a mescolare per ottenere un composto omogeneo e senza grumi.
Aggiungere infine il cioccolato fuso e mescolare bene per amalgamare gli ingredienti.
Riempire uno stampo da muffin con dei pirottini di carta e versarvi il composto aiutandovi con un cucchiaio: riempire i pirottini per 3/4 perché poi lieviteranno in cottura.
Cuocere i cupcake in forno caldo a 180 gradi per circa 25 minuti.
Sfornare e far raffreddare.

Ora preparare il frosting.

In un mixer, tritare 7 biscotti Oreo per ridurli in polvere.
Montare la panna a neve con le fruste.
In un’altra ciotola, mescolare il formaggio Philadelphia ammorbidito con lo zucchero a velo.
Aggiungere delicatamente la panna montata alla crema di Philadelphia, mescolando dal basso verso l’alto per evitare di smontare la panna.
Aggiungere anche i biscotti Oreo tritati e mescolare delicatamente.
Riempire un sac a poche con il frosting ottenuto e decorare i cupcakes creando una sorta di girandole dal centro del cupcake fino all’esterno.
Decorare disponendo un biscotto Oreo su ogni cupcake.
Servire subito gli Oreo cupcake o conservarli in frigorifero fino al momento di servire.