Diari di viaggio

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Firenze in 2 giorni

Firenze in 2 giorniFirenze in 2 giorni

Visitare Firenze in 2 giorni sembra impossibile ma non lo è! Basta comprare tutti i biglietti in anticipo, munirsi di scarpe comode e sperare nel bel tempo!

Il nostro itinerario? Ecco qui il nostro tour di Firenze in 2 giorni !

 

Firenze in 2 giorni

Firenze in 2 giorni

 

Giorno 1: Duomo, Uffizi, Palazzo Pitti, Giardini di Boboli

Arriviamo a Firenze Santa Maria Novella alle 8.45 con un treno Frecciarossa partito da Roma Termini.

Usciamo dalla stazione e ci fermiamo a far colazione al Bar Pasticceria Deanna, a due passi dalla stazione.

Si tratta di una pasticceria storica con vasta scelta di brioches e sfoglie con varie farciture (more, lamponi, pistacchio). Buona anche la caffetteria. Prezzi nella media.

A pancia piena, imbocchiamo Via Panzani e arriviamo al Duomo, o Cattedrale di Santa Maria del Fiore, con la cupola del Brunelleschi, il Battistero con la Porta del Paradiso del Ghiberti e il Campanile di Giotto.

L’intero complesso del Duomo è visitabile a pagamento ma noi, avendo poco tempo, vediamo solo l’interno del Duomo.

Passando da Via dei Calzaiuoli, arriviamo a Piazza del Mercato Nuovo per farci una foto con la Fontana del Porcellino, sinonimo di buona sorte.

La leggenda vuole che si lasci scivolare una monetina nella bocca del porcellino: se la moneta cade nella grata, allora saremo fortunati.

Raggiungiamo la magnifica Piazza della Signoria, il fulcro della vita politica cittadina, con il Palazzo Vecchio, sede attuale del comune e museo civico, e la Loggia dei Lanzi.

In Piazza si trova la bellissima Fontana del Nettuno e il monumento equestre di Cosimo I del Giambologna.

A pochi passi da Palazzo Vecchio troviamo la Galleria degli Uffizi, uno dei musei italiani più visitati e conosciuti al mondo.

Noi abbiamo acquistato il biglietto online (24€) ed entriamo per visitarlo.

Il museo ospita una collezione di opere del Rinascimento di artisti come Botticelli, Michelangelo, Leonardo da Vinci e Raffaello, ed è qualcosa di veramente eccezionale.

La visita dura poco più di 2 ore ma, se avessimo avuto più tempo, saremmo rimasti almeno un’altra ora!

Affamati, ci fermiamo All’antico vinaio, in Via dei Neri, un piccolo posto famoso per le schiacciate.

La fila fuoriesce dal locale e ci tocca aspettare più di 20 minuti per essere serviti, ma alla fine mangiamo una schiacciata con lampredotto a testa pagando 5€, un affare!

Dopo un buon caffè, riprendiamo il nostro tour dirigendoci verso Ponte Vecchio, a metà strada tra gli Uffizi e Palazzo Vecchio e uniti dal Corridoio Vasariano, che passa proprio sopra le teste dei turisti affacciati sul ponte.

Attraversando il Ponte Vecchio, mentre ammiriamo le botteghe degli orefici, raggiungiamo Palazzo Pitti, sede di diversi musei tra cui la Galleria Palatina, la Galleria dell’Arte Moderna e il Giardino di Boboli.

Avendo acquistato i biglietti in anticipo, visitiamo sia Palazzo Pitti sia i Giardini di Boboli, concludendo così il nostro pomeriggio immersi nell’arte, nella natura e nella bellezza dei Giardini.

Poco prima di cena, andiamo in hotel per lasciare i borsoni e poi riusciamo per cenare nei dintorni di Piazza Santo Spirito.

Qui visitiamo la Chiesa di Santo Spirito, costruita dal Brunelleschi e affacciata sull’omonima piazza.

Ceniamo da Trattoria Pandemonio, in Via del Leone, un piccolo locale a conduzione familiare dove si mangiano i piatti tipici della cucina fiorentina.

Abbiamo preso una bistecca alla fiorentina accompagnata da patate saltate spendendo circa 30€ a testa. Tutto molto buono e con un servizio eccellente.

Firenze in 2 giorni

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Giorno 2: Santa Maria Novella, Chiesa di San Lorenzo, Chiesa Santa Croce, Galleria dell’Accademia

Dopo un’abbondante colazione in hotel, iniziamo il nostro tour dalla Chiesa di Santa Maria Novella, una delle più belle della città, con la sua facciata in marmo bianco e verde (disegnata da Leon Battista Alberti) e la Cappella Tornabuoni (affrescata dal Ghirlandaio).

La tappa successiva è l’Officina profumo-farmaceutica di Santa Maria Novella, nel complesso conventuale di Santa Maria Novella, la farmacia storica più antica di tutta Europa.

Oltre 1700 mq suddivisi in sale, aree adibite a museo e a biblioteca, l’antica spezieria, la sagrestia (sala dove si conservavano le acque), l’angolo dei fiori e la tisaneria, dove i clienti possono degustare thè e tisane.

Imbocchiamo Via del Giglio e arriviamo a Piazza San Lorenzo, dove visitiamo la Chiesa di San Lorenzo e le Cappelle Medicee, quest’ultime ospitanti i membri della famiglia Medici.

Andando verso il Duomo, arriviamo a Piazza Santa Croce per visitare la Chiesa di Santa Croce, dove sono sepolti Michelangelo e Galileo.

Pranziamo al volo con una schiacciata e poi visitiamo la Galleria dell’Accademia, famosa per essere la sede della statua in marmo originale del David di Michelangelo!

Nel tardo pomeriggio, riprendiamo il treno e torniamo a Roma, stanchi ma felici del nostro week-end fiorentino.

 

 

Firenze in 2 giorni

 

 

Tour Berlino Dresda Praga

Tour Berlino Dresda Praga

Un tour tra storia, arte e cultura: 5 giorni in 3 città stupende, vittima degli orrori della Seconda Guerra Mondiale ma finemente  ricostruite nella seconda metà del ‘900.

GIORNO 1 : BERLINO

Arriviamo all’aeroporto di Berlino Schoenefeld in tarda mattinata con un volo diretto da Roma.

L’aeroporto dista circa 40 km dal centro città, che decidiamo di raggiungere con l’Airport Express, un treno che ci porta diretti alla Stazione centrale Hauptbahnhof in 30 minuti, al prezzo di 3,30€! Una vera svolta!

Andiamo subito in hotel per fare il check-in e lasciare le valigie.

Abbiamo scelto l’hotel Steigenberger Hotel Am Kanzleramt, vicino alla stazione, in posizione strategica per visitare facilmente la città.

Le camere sono ben arredate, pulite, accoglienti e spaziose, dotate di bollitore per te, macchina espresso De Longhi (un vero lusso), tv, aria condizionata e bagno privato.

La colazione servita è a buffet e c’è praticamente di tutto: biscotti, torte, cornetti, salumi, frutta, yogurt, succhi, ecc.

Affamati, usciamo in strada e ci fermiamo da una bancarella di street food dove acquistiamo pretzel e currywurst per pochi euro.

La nostra prima tappa è il Reichstag, la sede del Parlamento tedesco, simbolo della caduta del nazismo.

Costruito nel 1874 per ospitare le camere del Parlamento tedesco, fu soprannominato dall’imperatore Guglielmo II l’edificio “cima del cattivo gusto” e “Reichsaffenhaus” (casa delle scimmie).

Nel 1933 un incendio distrusse quasi interamente il palazzo e, durante la seconda guerra mondiale, fu usato come clinica per le nuove nascite.

Nel 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, al suo interno venne celebrata la cerimonia della Germania riunificata; solo 9 anni dopo, l’edificio è tornato ad essere la sede ufficiale del Parlamento tedesco.

Scopriamo che è possibile visitare la stupenda cupola di vetro gratuitamente così, complice la scarsità di persone in fila, decidiamo di entrare e godere dello stupendo panorama berlinese.

Proseguiamo a piedi verso la Porta di Brandeburgo, commissionata nel 1788 da Guglielmo II come una delle 18 porte di accesso alla Città di Berlino; sulla cima dell’arco, svetta una quadriga raffigurante la Dea della Vittoria su un carro trainato da 4 cavalli.

Nel 1806, quando Napoleone conquistò Berlino, fece della Porta di Brandeburgo il suo bottino di guerra e fu presa e portata a Parigi, per poi tornare a Berlino solo nel 1814.

La Porta di Brandeburgo venne distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi ricostruita.

Dalla Porta, scendiamo su Cora-Berliner-Straße e ci soffermiamo al Memoriale dell’Olocausto di Berlino, un’area composta da 2711 blocchi di cemento di varia altezza, in ricordo dei 6 milioni di ebrei uccisi durante il periodo nazista.

In quanto stanchi e leggermente affamati, decidiamo di non visitare la mostra dedicata alle vittime dell’Olocausto ma ci rechiamo in Alexanderplatz, la piazza più famosa della città.

L’aspetto della piazza è sintomo dell’architettura socialista: interamente circondata da palazzoni come “La casa dell’insegnante”, “La casa del viaggio”, “La casa dell’elettronica” e, per finire, la mitica Torre della televisione che domina la città con i suoi 365 metri di altezza (un metro per ogni giorno dell’anno).

Paghiamo il biglietto (11€) e saliamo su un’ascensore che ci porta a 203 metri, godendo dello splendido panorama sottostante.

Ci fermiamo per cena in un pub “The pub” ricavato all’interno di un ponte vicino Alexanderplatz, accogliente e familiare, dove ci spilliamo la birra da soli, una figata!

I piatti sono buoni e abbondanti, i prezzi nella media e il servizio veloce.

Locale super consigliato!

GIORNO 2: BERLINO

Dopo aver fatto colazione, usciamo subito alla volta del Museo Pergamon (il biglietto costa 12€), situato sull’isola dei musei e ospitante il monumento dal quale prende il nome, l’altare di Pergamo risalente al II secolo a.C.

Usciti dal museo, proseguiamo fino al Duomo di Berlino (Berliner dom), un grandioso edificio in stile barocco eretto nel 1904.

Dopo il Duomo, scendiamo verso Mühlenstraße dove si trova l’unico kilometro di muro restante dei 170 che hanno diviso la città dal 1961 al 1989.

Nel 1990 migliaia di artisti arrivati in città hanno festeggiato la riunificazione della Germania colorando il muro con bombolette spray e creando opere famosissime come “The mortal kiss” e “Test the best”, raffigurante l’auto ufficiale della Germania Est che sfonda il Muro di Berlino.

Questi graffiti compongono quella che tutt’oggi viene chiamata East Side Gallery, una sorta di galleria d’arte all’aperto, tutelata dal governo tedesco.

Scattiamo qualche foto poi, leggermente affamati, ci fermiamo per un pranzo tardivo da Scheers Schnitzel, un fast food self service dove, per pochi euro, mangiamo un currywurst e un panino con la cotoletta.

Nel pomeriggio, ci dedichiamo allo shopping e così prendiamo la metro in direzione Berlino Ovest e scendiamo alla fermata Bahnhof Wittenbergplatz, dove rimaniamo subito a bocca aperta alla vista del KaDeWe, il grande magazzino più famoso del Paese (l’Harrod’s inglese, per intenderci).

All’entrata, veniamo accolti da un portiere con tanto di cilindro, che ci spiega l’articolazione dei 7 piani.

Dove ci siamo fiondati? Al sesto piano, il paradiso delle leccornie, dove oltre 150 cuochi si danno da fare per preparare delizie e prelibatezze provenienti da tutto il mondo!

A mio parere, la food hall del Kadewe può competere senza dubbio con quella di Selfridge’s ma non con quella di Harrod’s che è tutta un’altra cosa 🙂

Continuiamo la nostra passeggiata sul viale Kudamm, la meta per eccellenza dello shopping berlinese, sede di numerose boutique e negozi di fama internazionale.

Verso ora di cena, torniamo nei paraggi dell’albergo e facciamo a tappa a Karlplatz, dove ceniamo al ristorante HABEL am Reichstag, un locale alla moda e accogliente.

Il menu comprende piatti sia di cucina internazionale sia locale.

Noi abbiamo assaggiato la zuppa di zucca e la zuppa di rapa, entrambe buonissime e molto cremose.

Prezzi medi, servizio veloce, camerieri simpatici e molto disponibili. Locale raccomandato!

GIORNO 3 : BERLINO – DRESDA

Il terzo giorno salutiamo Berlino alla volta di Dresda.

Andiamo alla stazione centrale per prendere il treno che, in meno di 2 ore e al costo di 20€ circa, ci porta a Dresda.

Arriviamo a Dresda a metà mattinata e andiamo subito in Leonardo Hotel Dresden Altstadt, vicino la stazione di Dresden Mitte, per lasciare i bagagli.

L’hotel è situato in una posizione strategica, a pochi passi dalle zone da visitare. Le camere sono pulite, accoglienti, spaziose e ben arredate.

La colazione è a buffet, abbondante e con molta scelta.

Il personale è molto gentile e disponibile a fornire ogni informazione utile ad ambientarsi perfettamente nella città.

Dresda, anche detta “la Firenze dell’Elba”, è la capitale della Sassonia, una piccola cittadina di origine medievale resa celebre dal Canaletto.

La nostra prima meta è il Palazzo Reale (Zwinger) un meraviglioso edificio in stile barocco circondato da giardini ispirati a quelli della Reggia di Versailles.

Lo Zwinger non è stato costruito originariamente per ospitare la famiglia reale quanto giochi, tornei di caccia e feste.

Nonostante l’intero complesso sia stato distrutto dai bombardamenti del 1945, è stato in seguito ricostruito in maniera esemplare.

L’ingresso ai giardini è gratuito mentre il biglietto combo per i musei costa 12€.

Noi decidiamo di passeggiare lungo i giardini fino ad arrivare alla Nymphenbad, una deliziosa fontana composta da grotte, sculture di ninfe e tritoni tra giochi acquatici.
Usciti dai giardini, leggermente stanchi, acquistiamo il biglietto del bus turistico hop-on hop-off per soli 20€ a testa e saliamo a bordo.
Il tour ci permette di vedere le principali attrazioni della città comodamente seduti, passando dalla Cattedrale di Dresda (Hofkirche), realizzatas u volere di re Augusto il Forte a seguito della sua conversione al cattolicesimo, il Teatro dell’Opera (Semperoper), uno degli edifici più eleganti e raffinati della città, anch’esso distrutto durante i bombardamenti e ricostruito negli anni ’70, la chiesa protestante di Nostra Signora di Dresda (Fraukirche), in stile barocco, terminata nel 1743, l’Altstad e, infine, la Bruhlsche Terrasse.
Essendo quasi giunta l’ora del tramonto, andiamo  ad ammirarlo dalla Bruhlsche Terrasse, uno dei luoghi più panoramici e romantici della città.
Si tratta di una terrazza a picco sul fiume Elba, ribattezzata da Goethe “il Balcone d’Europa”, da cui si riesce a vedere la riva opposta, la Neustadt (la città nuova).
Complici la stanchezza e il turbinio di emozioni scatenate dai luoghi visitati (soprattutto la Bruhlsche Terrasse), decidiamo di riavvicinarci all’hotel per fare una doccia e poi andare a cena da Brennenesel, un ristorante vegetariano vicino al centro città.
I piatti sono buonissimi, le porzioni abbondanti e i prezzi medi.
Noi abbiamo assaggiato gnocchi con formaggio di capra e lebaked potatoes in padella e le immancabili birre tedesche.
Semplicemente squisito!
Locale super consigliato!

GIORNO 4: DRESDA – PRAGA

Facciamo colazione in hotel e subito dopo prendiamo un bus Flixbus che in meno di 2 ore ci conduce direttamente a Praga.
Praga è la città più grande nonché la capitale della Repubblica Ceca, ricca di storia, cultura, miti e leggende che avvolgono i suoi monumenti.
Per il soggiorno abbiamo scelto l’hotel InterContinental, vicino la città vecchia, con vista sulla Moldava.
Le camere sono pulite, ampie, accoglienti e dotate di tutti i comfort; il personale è cortese e cordiale.
La colazione a buffet ed è di tipo continentale, abbondante e concornetti freschi e fragranti.
Subito dopo, facciamo uno spuntino da Good Food (Karlova 8), dove prendiamo due trdlo salati fantastici spendendo meno di 5 euro a testa. 
Il trdlo è una delizia tipica praghese, una sorta di cono realizzato sia in versione dolce (con fragole, panna, nutella, ecc) sia salata (con rucola, prosciutto cotto, pomodori, pancetta, ecc).
Iniziamo la nostra visita di Praga percorrendo Via Nerudova che ci porta al Castello, situato nella parte alta della città.
Il Castello di Praga è il più grande del mondo ed è stato inserito dall’UNESCO nei monumenti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dal 1140, il Castello è stata la residenza dei Re di Boemia mentre dal 1918 ospita la Presidenza della Repubblica.
La Cattedrale di San Vito domina la piazza del Castello e convive con il Vicolo d’Oro, una strada dalle case basse e colorate la cui costruzione fu voluta da Rodolfo per ospitare gli alchimisti che cercavano l’elisir di lunga vita e la formula per trasformare i metalli in oro.
L’ingresso al Castello è gratuito ma la visita ai monumenti è a pagamento pertanto, essendo leggermente stanchi, ci limitiamo alla visita al Castello e ne approfittiamo per scattare qualche foto.
Per cena ci fermiamo al Ristorante Mlejnice, nella città vecchia, un locale delizioso, perfetto per provare la cucina ceca e soprattutto il mitico gulash in crosta, a base di scamone, pomodori, peperoni e cipolle.
I prezzi sono nella media, il personale è molto cordiale e il servizio veloce. 

GIORNO 5: PRAGA

Il nostro secondo giorno a Praga comincia con la visita a Stare Mesto, il quartiere storico della città.

La Piazza della Città Vecchia è la più antica di Praga, oggi ricca di negozi di souvenir e artigianato.

Sulla Piazza si affacciano alcuni dei monumenti più affascinanti di Praga:

  • il Vecchio Municipio con la Torre dell’Orologio;
  • la Statua di Jan Hus, il riformatore protestante bruciato al centro della piazza nel 1415 perché eretico;
  • la Chiesa di San Nicola e la Chiesa della Vergine Maria davanti a Tyn (eretta nel 1300, in stile gotico all’esterno ma barocco all’interno);
La Piazza è poi circondata da splendidi Palazzi in stile barocco e gotico, come il Palazzo Kinsky che ospita la Galleria Nazionale.

Pranziamo con un bagel e proseguiamo il tour a Josefov, il ghetto ebraico di Praga.

Qui hanno vissuto gli ebrei dal 900 al 1708, nonché nomi celebri come il rabbino Low e Franz Kafka.

Dopo il ghetto, attraversiamo il ponte e ci immettiamo a Mala Strana, la “parte piccola” della città, distrutta nel 1541 da un incendio e poi ricostruita da artisti e architetti italiani che le diedero l’aspetto attuale.

Mala Strana è un piccolo gioiellino costituito da piazzette, palazzi barocchi e angoli romantici.

Approfittiamo per fare un po’ di shopping e infine ceniamo da Pod Vezi, un ristorante vicino al Ponte Carlo, di ottimo livello, che propone cucina tipica ceca.

Piatti consigliati: zuppa di zucca e stinco di maiale!

Marrakech in 4 giorni

Marrakech in 4 giorni

Marrakech in 4 giorni

Marrakech, la capitale del Marocco, è una città che vi sorprenderà: piena di colori, luci e profumi, con un profondo contrasto tra la parte storica, la Medina, e la parte nuova, la Ville Nouvelle, molto simile a Abu Dhabi.

Una città fantastica che vi conquisterà senza alcun dubbio.

Ecco a voi dunque il nostro tour di Marrakech in 4 giorni , una piccola guida con i nostri consigli di viaggio e le nostre opinioni.

Due cose mi preme consigliarvi:

1) cambiate gli euro in dirham negli uffici di cambio a Marrakech (non in aeroporto, causa tasse elevate);

2) prenotate in anticipo dei free tour (visite guidate dove potete pagare quanto volete, da 1€ a 50€): noi abbiamo fatto così e ci siamo trovati benissimo.

Giorno 1: Arrivo, Jardin Secret, tour dei souk

Arriviamo a Marrakech alle ore 14.00 (ora locale) e il servizio transfer ci conduce al Riad (noi abbiamo usufruito del servizio offerto dal Riad al costo di 15€).

Il Riad dista meno di 7 km dall’aeroporto quindi arriviamo in meno di 20 minuti.

Abbiamo scelto un Riad nella Medina, molto pulito e ben arredato, con personale che parlava anche italiano, molto disponibile e cordiale.

Facciamo il check-in, lasciamo le valigie e usciamo per una merenda al Cafè Glacier, in piazza Jemaa El Fna.

Il locale è un po’ spartano ma strafrequentato per via della meravigliosa terrazza, alla quale si accede solo previa consumazione.

Che dire? Sosrseggiare tè alla menta mangiucchiando biscotti alle mandorle seduti sulla terrazza del Cafè Glacier ammirando lo spettacolo in Piazza Jeema el Fna, è stato un bell’incontro con la città.

Spettacolare e scenografica, Jemaa el Fna è una sorpresa continua: giocolieri e acrobati che intrattengono i passanti, venditori di succo d’arancia, incantatori di serpenti con al seguito scimmie ammaestrate, venditori di erbe miracolose… insomma un vero palcoscenico a cielo aperto!

Siccome alle 17 i monumenti chiudono, non ci resta che sbrigarci per visitare Le Jardin Secret, a 600 mt dalla piazza Jemaa el Fna, che chiude alle 17.30.

Il biglietto di ingresso al giardino costa 95 dirham (60 l’ingresso + 35 la torre), circa 5 euro.

Ideato da un imprenditore italiano e progettato da un paesaggista inglese, Le Jardin Secret è un’oasi di colori, piante profumate, pace e relax nel cuore nevralgico della Medina.

L’origine del complesso risale alla dinastia saadiana, più di 400 anni fa, ed è stato poi ricostruito nel ‘900 per diventare la casa di esponenti politici marocchini.

Torniamo in piazza per fare un free tour del souk alle ore 17.30 con Zahim Mohamed, che ci porta nel cuore della Medina.

Spezie colorate, fiori profumati, articoli di artigianato locale, gioielli, tappeti, ceste di frutta secca si alternano tra loro regalando istantanee uniche.

Odori che si mischiano tra loro, colori sgargianti che abbagliano…visitare il souk di Marrakech vale da solo il costo di un viaggio nella città rossa.

Marrakech vanta il mercato più grande del Marocco: ci sono ben 18 souk per la città!

Da vedere: Souk Semmarine, dove troverete principalmente babucce, kaftani, ceramiche, dolci e servizi per il tè; Souk Ableuh, il mercato delle olive; Souk Cherratine, in cui si lavora la pelle e potrete pertanto trovare prodotti come borse e cinture; Souk Sebbaghine, in italiano conosciuto come Souk dei Tintori, dove viene dipinta la lana che servirà per tessere i famosi tappeti marocchini.

Fate un salto anche a Rahba Kedima, la Piazza delle Spezie, piena di odori che inebrieranno i vostri sensi.

Per cena ci fermiamo al Café Guerrab, nei pressi della piazza Jeema el Fna, dove ceniamo accomodati su una terrazza con vista sui tetti di Marrakech.

Ceniamo con due tajin molto buone precedute, come d’uso, da una ciotola di olive e pane arabo.

Disponibili anche menu senza glutine e piatti vegetariani.

Spesa totale: meno di 15€ a testa per una cena ottima. Super consigliato!

Giorno 2: Free tour della città e Giardini Majorelle

Dopo una bella colazione sulla terrazza del Riad con tè alla menta, frutta fresca e biscotti alle mandorle, alle ore 9.30 andiamo in Piazza Jeema el Fna per il free tour della città.

Dopo aver incontrato la guida, cominciamo il tour con il minareto della Koutobia, il simbolo della città, visibile da ogni punto ma non visitabile (solo per i musulmani).

Il minareto, bellissimo e imponente nei suoi 70 metri di altezza – che insieme alla moschea costituisce il simbolo spirituale della città, è uno dei più grandi esempi dell’architettura islamica.

Il nome è dovuto al fatto che in passato lì ci fosse un mercato in cui si vendevano libri. Il termine “kutub” significa infatti “librai“.

Durante il tour visitiamo il quartiere Mouassine, famoso per via del mercato Gran Zoco de Marrakech, La Madraza de Ben Youssef (uno dei centri religiosi della città) e i suoi dintorni: la moschea, la biblioteca, la cupola e il Museo di Marrakech.

Le tappe successive sono il Palazzo Dar Si Said e il Palazzo Bahia (l’ex residenza dei sultani), costruiti nel XIX secolo come residenza dei grandi mandatari dell’epoca.

Successivamente visitiamo il Quartiere Ebraico, il Zoco delle Spezie e la Piazza Badia, fino ad arrivare alla Kasbah e alle Tombe Saadiane del XVI secolo, con le reliquie di numerosi sultani, guerrieri e servi della dinastia Saadi.

Ci fermiamo a Bab Agnaou per scattare una foto a una delle 19 porte di Marrakech, costruita nel XII secolo, una delle più belle e meglio conservate della muraglia di Marrakech.

Passiamo all’esterno del Palazzo Reale e davanti la tomba del fondatore di Marrakech, Youssef Ibn Tachafine.

Il Free Tour, terminato poco prima delle 13, ci ha fatto vedere la città e apprezzare molti angoli remoti che altrimenti non avremmo visto, nonché ci ha permesso di orientarci tra i vicoli.

La guida inoltre è stata molto disponibile e per questo vi consiglio caldamente di visitare Marrakech con questa formula.

Per pranzo, essendo in Piazza Jeema el Fna, ci fermiamo al Café Kessabine, dove ci accomodiamo sulla terrazza panoramica e mangiamo cous cous e tè alla menta spendendo meno di 20€ in due. Fantastico!

Nel pomeriggio andiamo a piedi fino ai Giardini di Majorelle (distano 2,6 km dalla piazza), un complesso di giardini botanici acquistati da Yves Saint Laurent nel 1980.

I biglietti per i Giardini di Majorelle costano 10€.

I giardini sono divisi in zone in cui ammirare diverse specie di varie classi botaniche, agrumeto, palmeto, bamboo, piante grasse.

Completano il giardino varie fontane, vasche con piante acquatiche.

Affascinante il piccolo ma ricco museo Berbero.

Un luogo dove fare viaggiare i propri sogni. Unicità nello stile.

Alle spalle dei giardini, c’è il museo di YSL (chiude alle 18) e costa sempre 10€.

Il Museo è un luogo davvero unico che raccoglie i migliori abiti “Haute couture” realizzati durante la vita di Yves Saint Laurent più un interessante cortometraggio sulla vita professionale dello stilista.

Essendo quasi ora di cena, ne approfittiamo per fare una giro nella Ville Nouvelle (o quartiere Gueliz), e lungo le strade Mohammed V e Mohammed VI.

Nell’avenue Mohammed V vi sono le boutique più lussuose della città nonché grandi magazzini, centri commerciali e catene di fast food internazionali come Mc Donald’s e Burger King.

Per cena ci fermiamo a L’Adresse Cafe Restaurant, in Avenue Mohamed, un ristorante molto colorato, con personale molto simpatico e professionale, cibo buono e cibo buono e prezzi bassi (in confronto a quelli italiani).

Il menu propone piatti marocchini e internazionali ma noi abbiamo scelto due tajine con carne di vitello, buone e ben presentate, precedute dalla solita ciotola di olive e pane arabo, il tutto spendendo meno di 10€ a testa, fantastico!

Giorno 3: Gita di un giorno nel deserto di Agafay e sulle montagne dell’Atlante da Marrakech e giro in cammello

Il terzo giorno facciamo un’escursione guidata verso le montagne dell’Atlante e il deserto di Agafay.

Con la gip, ci dirigiamo verso il grande villaggio di Imlil, ai piedi delle alte montagne dell’Atlante e poi attraverso l’altopiano di Kik ad Amizmiz, che funge da punto di unione tra i tanti piccoli villaggi berberi di questa zona.

Dopo una pausa per il tè, risaliamo sulla gip e raggiungiamo la sorgente dell’Imi n Tala, nella valle di Amizmiz.

Facciamo una passeggiata nel villaggio di Tnirt dove, pranziamo in una tradizionale casa berbera.

Nel pomeriggio, continuiamo la nostra gita scendendo verso la pianura di Haouz, su una strada che attraversa il villaggio di Ouled Mtaa, abitato da tribù nomadi arabe originarie del Sahara.

Concludiamo il tour attraversando il roccioso deserto di Agafay, che non è un deserto di sabbia ma più arenaria e altopiano di terra, villaggi tradizionali costruiti con fango, aiuole polverose sono intervallati da spettacolari sontuosi pascoli e vegetazione in primavera.

Qui facciamo un giro in cammello di quasi 1 ora, indossando i vestiti berberi e concludendo il tutto ammirando il tramonto sorseggiando un tè alla menta e dei dolcetti marocchini.

Una giornata bellissima ed emozionante, soprattutto il pranzo con la famiglia berbera a base di cous cous, tè (immancabile) e pane arabo, e il tramonto nel deserto, qualcosa di veramente unico.

Rientriamo a Marrakech verso le 18 e, dopo una doccia nel Riad, andiamo a cena da Chez Chegrouni, proprio dietro la piazza Jeema el Fna, un pochino defilato ma con un terrazza spettacolare.

Abbiamo mangiato tajine e cous cous, molto buoni e serviti in porzioni abbondanti.

Il prezzo di una cena per due è stato di meno di 20€ in totale, perfetto!

Giorno 4: Cascate di Ouzoud (150 km da Marrakech, circa 2 ore e mezzo di viaggio)

L’ultimo giorno del nostro viaggio lo passiamo facendo un’escursione giornaliera alle Cascate di Ouzoud, a 150 km da Marrakech.

Il viaggio dura quasi 2 ore e mezzo (non ci sono autostrade) e ci annoia leggermente ma, una volta arrivati, ci ritroviamo davanti le cascate più alte del Nord Africa, 110 metri!

Le cascate sono maestose, splendide, e con la guida camminiamo lungo i sentieri sul fondo delle cascate e attraverso i boschetti di alberi di ulivo.

Pranziamo in uno dei caffè che si affacciano sulle cascate e poi, nel pomeriggio, saliamo i gradini per arrivare sulla cima delle cascate e osservarle da vari angoli, tra gli arcobaleni nella nebbia e le scimmie.

Rientriamo a Marrakech per l’ora di cena e, esausti, ceniamo a Le Marrakchi, un locale in perfetto stile marocchino, frequentato prettamente da francesi, dove servono anche vino e alcolici!

Il cibo è ottimo e i piatti serviti in porzioni abbondanti. Il tocco in più: lo spettacolo di danza del ventre, veramente carino!

Week-end a Torino

Week-end a Torino
Week-end a Torino
Week-end a Torino

Con l’arrivo dell’autunno, vengono abbandonate le calde spiagge e le mete preferite per i week-end fuori porta diventano le città d’arte.

In questo articolo voglio raccontarvi cosa fare, vedere e mangiare in due giorni nella splendida Torino, città ricca di cultura, arte, storia e natura, grazie allo stupendo Parco del Valentino.

Week-end a Torino
Week-end a Torino

Week-end a Torino

Giorno 1: Museo Egizio, Mole Antonelliana, Piazza Vittorio

Arriviamo a Torino con un treno Italo da Roma: il viaggio è durato 4 ore e mezzo e siamo partiti all’alba (poco prima delle 6 del mattino) ma abbiamo dormito in treno e siamo arrivati in città a metà mattina.

Lasciamo gli zaini in hotel (abbiamo scelto un b&b vicino la stazione per il nostro Week-end a Torino, molto carino e pulito) e usciamo subito alla scoperta della città.

Un caffè è d’obbligo e pertanto ci fermiamo da Roma già Talmone, in Piazza Carlo Felice, storico bar pasticceria famoso per la produzione dei dolci della tradizione torinese, praline, cioccolatini e i classici Gianduiotti.

Caffè e cornetto stracolmo di cioccolata 2,50€, ottimo direi!

Carichi di energia, partiamo in direzione del Museo Egizio, fermandoci però prima in Piazza San Carlo, una delle piazze principali di Torino, caratterizzata dai portici, le le sue 2 chiese gemelle (la chiesa di Santa Cristina e la chiesa di San Carlo Borromeo) e la statua equestre di Emanuele Filiberto, Duca di Savoia.

Il tempo di scattare i selfie di rito e ripariamo alla volta del Museo Egizio, prima tappa del nostro week-end torinese, un museo tra i più grandi e importanti del mondo e secondo solo a quello del Cairo.

Il biglietto di ingresso costa 15€ + 2€ per la prevendita (in caso di acquisto online, come abbiamo fatto noi per evitare file).

Articolato su 4 piani, il museo conserva innumerevoli reperti ritrovati e portati in Italia da Schiapparelli, tombe, statue e templi che conquisteranno l’attenzione anche dei non appassionati alla cultura egiziana.

Usciti dal museo, passiamo davanti Palazzo Carignano (palazzo barocco del XVII secolo, oggi sede del Museo del Risorgimento) e troviamo a destra il Teatro Regio di Torino e, a sinistra, Palazzo Madama e poi Piazza Castello.

Proprio dietro il Palazzo Carignano, è possibile vedere la piazza Carlo Alberto, con la statua equestre di Carlo Alberto di Sardegna.

Essendo ora di pranzo, acquistiamo due piadine vicino Piazza Castello e le mangiamo camminando verso il Palazzo Reale di Torino.

Tornati in Piazza Castello, ci concediamo una lenta passeggiata sotto i portici, lungo via Po, tra caffè, bistrot e boutique di lusso, con una piccola deviazione su Via Montebello per andare alla Mole Antonelliana, da sempre il simbolo della città per eccellenza.

La Mole ospita il Museo Nazionale del Cinemail paradiso per gli amanti della macchina da presa come me.

Il biglietto costa 11€ + 1,50€ per la prevendita (per acquisti online) e fidatevi, non rimarrete delusi.

Visitare il Museo è una full immersion tra ricostruzioni di set famosi, cimeli, attrezzature di ogni epoca, ed esperienze interattive.

Come al solito quando ci si diverte, il tempo vola e, essendo quasi ora di cena, riprendiamo Via Po e arrivando fino a Piazza Vittorio, una piazza suggestiva perchè illuminata con lampioni impero con braccio a cornucopia progettati da Guido Ghidelli.

Attraversiamo il ponte per ammirare la chiesa della Gran Madre di Dio, costruita in onore di Vittorio Emanuele I, per la sua vittoria su Napoleone nel 1814.

In stile neoclassico, la chiesa ricorda il Pantheon di Roma e, secondo una leggenda, il Santo Graal sarebbe stato sepolto fuori dalla chiesa, tra le due statue che rappresentano la Fede e la Religione.

Torniamo in dietro e ci fermiamo per cena nei dintorni di Piazza Vittorio.

Innamorati della stupenda Piazza, ceniamo da Poormanger (Via Maria Vittoria 36/B), un locale unico nel suo genere, incentrato su politiche rivolte al consumo, ben arredato e con cucina a vista.

Il menu è incentrato sulle britanniche jacked potato, ovvero patate ripiene da accompagnare con antipasti, zuppe e dolci fatti in casa.

Non si può prenotare e non si paga il coperto.

Le patate ripiene costano dai 5€ ai 9,50€ l’una, a seconda del ripieno scelto, e per saziarvi ne basta una, magari da accompagnare con un tagliere di salumi e formaggi, o con un dolce di fine pasto.

Noi abbiamo speso meno di 15€ a testa e vi consiglio di assaggiare la patata con burrata, valeriana e pomodorini, molto buona e non troppo pesante.

Week-end a Torino

Giorno 2: Palazzo Reale, Cattedrale di San Giovanni Battista, Castello del Valentino

Iniziamo l’ultimo giorno del nostro Week-end a Torino con una ghiotta colazione da Farmacia del Cambio, in piazza Carignano, ex bottega di speziali aperta nel 1833 e diventata, nel 2014, pasticceria e ristorante stellato.

All’interno l’arredamento è rimasto quello dell’epoca con vetrine e scaffali in legno dove vengono esposti dolci freschi e di prima qualità.

Trovandoci in un luogo rinomato, non possiamo fare colazione con cornetto e cappuccino ma ci lasciamo tentare da un Bonet (il classico budino piemontese a base di cacao, liquore e amaretti) e una fetta di torta di nocciole.

Certo, la colazione non è stata proprio economica (quasi 15€) ma superiore alle aspettative.

La nostra prima tappa della giornata è la visita al Palazzo Reale, in Piazza Castello (biglietto 6€).

Costruito nel 1646, il Palazzo fu residenza reale fino al 1865; oggi è possibile visitare le varie sezioni del palazzo:

  • Gli appartamenti del re, con decorazioni lussuose dorate ovunque.
  • La Libreria Reale e i suoi 200,000 libri, tra cui figurano capolavori come l’autoritratto o il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci.
  • L’Armeria Reale e la sua impressionante collezione di cavalli imbalsamati con i loro cavalieri armati.
  • La galleria Sabauda, ​​che espone dipinti dal 14° al 20° secolo
  • I giardini reali (ingresso gratuito)

Il Palazzo è meraviglioso, talmente bello da lasciare a bocca aperta: per godersi tutto con calma servirebbero circa 2/3 ore ma noi, restando in città solo per due giorni, ci accontentiamo di una visita di poco più di 1 ora.

Usciti dal Palazzo, a lato, troviamo la Cattedrale di San Giovanni Battista, la chiesa principale di Torino, famosa per ospitare la sacra Sindone, la quale si dice abbia avvolto il corpo di Cristo.

La reliquia riposa sotto un sigillo a tenuta stagna ed è coperta da un lenzuolo, quindi non possiamo ammirarla.

Prendiamo un autobus che conduce fino alla zona dei Murazzi, il posto più vivace e giovanile della città, patria degli studenti piemontesi. Passeggiamo lungo Po e arriviamo all’Arco Monumentale dell’Arma di Artiglieria e poi, addentrandoci nel Parco, al famoso Castello del Valentino, oggi sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Immerso nel verde del Parco del Valentino, per gli studenti di Architettura deve essere un piacere ogni volta recarsi in facoltà per seguire le lezioni.

Essendo domenica, non possiamo visitare il Castello ma ci limitiamo a scattare qualche foto e rilassarci nel Parco circostante mangiando due panini in un chiosco all’interno del parco.

Il Parco è bellissimo e ben tenuto, un polmone verde importante per la città, pieno di ragazzi, famiglie con bambini e persino scoiattoli che scorrazzano in cerca di cibo. Sembra quasi Central Park!

Arriviamo fino al Borgo medioevale, proprio all’interno del Parco e poi, a metà pomeriggio, riprendiamo il treno per tornare a Roma in serata.

Tour dell’Irlanda del Nord

Tour dell'Irlanda del Nord

Tour dell’Irlanda del Nord

Un viaggio bellissimo alla scoperta di luoghi incantati.

Con base a Dublino, scopriamo le meraviglie naturali dell’Isola di Smeraldo: le scogliere di Moher, il Castello Malahide, il Selciato del Gigante.

Un piccolo consiglio: prima di partire, leggete un romanzo di Joyce, Beckett o Oscar Wilde, oppure guardate la serie TV “Il trono di spade”, così da calarvi appieno nel vostro tour nell’Isola di Smeraldo.

Dall’aeroporto al centro città

Una volta atterrati all’aeroporto di Dublino, potete raggiungere comodamente il centro città con i bus Airlin 747 e 757.

Il biglietto costa 6€ solo andata, 10€ a/r.

Hotel

Abbiamo scelto l’hotel The Fleet Street Hotel a Temple Bar, uno dei quartieri più vivaci e giovanili della città.

L’hotel è carino, accogliente, situato in una posizione strategica per visitare la città.

Le camere sono un po’ piccole ma pulite, silenziose e ordinate, dotate di bagno privato, Wi-Fi, TV e frigobar.

Il personale è gentile, disponibile e molto educato e professionale.

Dublin pass

La Dublin Pass è una tessera che consente l’utilizzo dei mezzi pubblici e l’entrata gratuita a molti musei e attrazioni.

Ad esempio, il Castello di Dublino, il Museo degli scrittori irlandesi, Dublinia, ecc.

La tessera è disponibile nei formati 1/2/3/5 giorni, con prezzi da 52€ a 88€.

Noi, dovendo restare a Dublino pochi giorni ed essendo buoni camminatori, abbiamo scelto di non acquistare il pass.

Tour dell’Irlanda del Nord

Giorno 1: Temple Bar

Il nostro primo giorno a Dublino comincia a stomaco vuoto: non avendo pagato la colazione in hotel, su consiglio del concierge ci siamo recati da The Bakehouse, un locale famoso per i pancake, sia dolci che salati.

Dall’hotel, attraversiamo l’Ha’ penny bridge, il “ponte del mezzo penny”, così chiamato perché anticamente era necessario pagare il pedaggio per poterlo attraversare, e ci accomodiamo da The Bakehouse.

Il locale è carino, accogliente, ben arredato.

Con circa 10€ a testa facciamo colazione con una porzione di pancake a testa (io con la frutta, il mio compagno con bacon e uova) e 2 caffè large. Ottimo!

A pancia piena torniamo a Temple Bar, il centro nevralgico del divertimento irlandese, affollato da artisti di strada, musicisti e tantissimi pedoni, pub, ristoranti e caffetterie.

Superiamo il Millenium Bridge (inaugurato nel 2000) e arriviamo a Essex Gate, l’antica porta della città, dove vediamo i resti dell’ Isolde’s Tower.

Arriviamo alla Christ Church Cathedral, la prima chiesa cristiana la città nel cui parco ci sono i resti di un antico convento medievale.

Ci fermiamo da Dublinia, un centro espositivo a pagamento (il biglietto costa 8€) dove è ripercorsa la storia di Dublino, dall’arrivo dei normanni.

Decidiamo di non visitare Dublinia e facciamo rotta al Castello, in Dame Street.

Il Castello è stato la dimora della Signoria dei Normanni dal 1171 fino al 1541; successivamente ha ospitato il Regno d’Irlanda e infine il Parlamento irlandese.

Il biglietto costa 4,50€ e la parte più affascinante della visita è stata la torretta circolare, conosciuta come Record Tower, l’unico edificio rimasto dalle fortezza normanna risalente al XIII secolo.

Dopo la visita, passiamo davanti la Chester Betty Library, una collezione di opere donate alla città dal magnate irlandese Chester Betty, e arriviamo alla Cattedrale di San Patrick, la chiesa con il campanile più alto della città (85 metri).

Ci fermiamo a prendere due caffè da Starbuck’s e li sorseggiamo seduti su una panchina del parco San Patrick.

Nel pomeriggio andiamo al Trinity College, la più prestigiosa università del Paese,fondata nel 1592 da Elisabetta I.

Il Trinity ha ospitato menti eccelse, come Jonathan Swift, autore dei “Viaggi di Gulliver”, Oscar Wilde, Bram Stoker, l’autore di “Dracula” e il premio Nobel Samuel Beckett.

La Old Library e la Long Room raccolgono  250 mila volumi antichi.

Il libro più prezioso – da non perdere – è il Book of Kells, un manoscritto miniato dei quattro Vangeli scritto in latino.

Molto probabilmente il libro fu realizzato nei primi anni del IX secoli dai monaci scozzesi di Iona.

Dopo l’arrivo dei vichinghi, i monaci  si trasferirono nel monastero di Kells, dove il libro fu ritrovato nel 1661.

L’ingresso al Trinity College è gratuito ma la visita alla Old Library costa 10€.

Essendo quasi ora di cena, ci fermiamo in un pub vicino la Statua di Molly Malone, l’affascinante prostituta e pescivendola morta a causa di una febbre, il cui fantasma pare si aggiri tra i vicoli della città, nelle notti nebbiose.

Il pub si chiama O’Neills, un tipico locale irlandese con birre ottime, buon cibo e prezzi medi (il main course costa 11-14€).

Noi prendiamo 2 birre Guinness, uno stufato irlandese e un arrosto di cosciotto di agnello spendendo circa 20€ a testa.

Perfetto per passare una tipica serata irlandese!

Giorno 2: Abbey Theatre, shopping e Irish coffee

Iniziamo il nostro secondo giorno irlandese con una colazione da Caffè Nero a base di caffè americano e muffin con gocce di cioccolato, una vera delizia.

La nostra prima meta è l’ Abbey Theatre, il teatro ufficiale di Dublino, fondato nel 1903 da William Butter Yeats e Lady Augusta Gregory.

Il teatro propone tutt’oggi una programmazione degna di nota, con artisti del calibro di Tom Mac Intyre, Tom Murphy, Mark O’Rowe, Billy Roche e Sam Shepard.

Proseguendo lungo O’Connell Street, arriviamo all’incrocio con Earl Street, dove scattiamo qualche foto alla statua di bronzo di James Joyce, l’autore di Dubliners e L’Ulisse, due capolavori della letteratura irlandese.

Continuiamo a passeggiare su Parnell Street e arriviamo al Museo degli scrittori di Dublino, che raccoglie la storia della letteratura irlandese con ritratti, manoscritti, lettere e oggetti personali dei letterati che hanno fatto di Dublino il centro della loro produzione culturale.

L’ingresso  al museo è a pagamento (7,50€).

I pezzi imperdibili sono il manoscritto “On the Strand Howth” di Patrick Pearse, la macchina da scrivere Remington di Patrick Kavanagh, il vecchio telefono nero di Samuel Beckett, il piano di James Joyce, due esemplari di Ulysse pubblicati a Parigi nel 1930, la edizione di Dracula, di Bram Stoker, pubblicato nel 1897.

Ci fermiamo per pranzo da Superfood Takeaway, un piccolo fasti food all’interno del Moore Street Mall, perfetto per gli amanti del buon cibo fresco e genuino.

Insalatone miste e centrifughe la fanno da padrone! I prezzi sono medi e la qualità è di prima scelta.

Nel pomeriggio ci dedichiamo allo shopping nel quadrilatero compreso tra Parnell Street, Henry Street, Mary Street e Capel Street.

I nostri preferiti? I grandi magazzini Debenhams, il centro commerciale Ilac, Marks and Spencer, Argos, Penneys, ECC.

Se siete all’avvio ricerca di souvenir, recatevi nei punti vendita Caroll’s e avrete solo l’imbarazzo della scelta tra calamite, berretti, penne e altri gadget.

Per cena ci rechiamo al pub The Temple Bar, uno dei più antichi della città, famoso per preparare il migliore Irish Coffee di Dublino.

I prezzi sono leggermente sopra la media (circa 30€ a testa per 2 piatti di sandwich grandi, due birre piccole e due Irish coffee buonissimi) ma non si può lasciare Dublino senza essere passati dal Temple Bar!

Giorno 3: scogliere di Moher, baia di Galway, costa del Burren

Il terzo giorno ci immergiamo nella natura irlandese con una visita guidata alle scogliere di Moher, un posto fantastico nonché location del film “Harry Potter e il principe mezzosangue”.

Il tour, pagato 50€ a testa, dura tutta la giornata e comprende il viaggio in bus attraverso le contea di Clare, Kildare e Limerick, l’ingresso al centro visitatori  Atlantic Edge alle Scogliere di Moher, la visita della città medievale di Galway e al Burren National Park.

Passeggiare lungo le scogliere e sentire l’aria fredda dell’oceano che ti sferza il viso è una sensazione magica e indescrivibile..

un panorama mozzafiato.. uno spettacolo della natura incredibile… le scogliere altissime che cadono a strapiombo nell’oceano..

le onde che si infrangono sugli scogli con tutta la loro forza…

Galway  è una città medievale descritta dal poeta Yeats come “la Venezia dell’Ovest”.

Nel tempo libero a disposizione, ne approfittiamo per passeggiare lungo le stradine del centro storico: William Street e Shop Street pullulano di botteghe pittoresche e artisti di strada.

Cross Street è la via dei pub e delle caffetterie, dove ci fermiamo per un Irish coffee.

Torniamo a Dublino poco prima delle 7 e, avendo voglia di assaggiare la mitica Guinness cake, ci fermiamo da Queen of Tarts, una delle migliori pasticcerie della città e ne prendiamo due porzioni take away, da mangiare in hotel.

La torta è soffice, cioccolatosa, ricoperta di panna.. un vero peccato di gola!

Per cena ci fermiamo da The Quays, un tipico pub a Temple Bar con musica dal vivo e ottime pie!!

Giorno 4: Castello di Malahide e Guinness Storehouse

Soddisfatti della torta acquistata la sera precedente, cominciamo la giornata con una colazione da Queen of Tarts.

Il mio compagno  sceglie la Irish breakfast (un piatto con salsicce, bacon, patate, uova, pomodori e toast), mentre io un paio di scones ai mirtilli e un pot con yogurt, frutta e granola.

Tutto buonissimo, locale carino e servizio impeccabile.

Super raccomandato!

Sazi, andiamo su Lower Abbey Street e prendiamo il bus 42 in direzione Talbot Street fino a Malahide, un pittoresco paesino costiero nella zona di Fingal.

Il tragitto dura circa 30 minuti.

NOnostante lo sviluppo economico, Malahide conserva tuttora l’atmosfera del villaggio di una volta: i portoni colorati, i cesti di fiori appesi alle insegne dei negozi, le stradine acciottolate, le botteghe di artigianato, ecc

Cio’ che rende famoso questo paese, è il Castello, uno dei più antichi della regione, residenza della famiglia dei Talbot fino al 1976.

L’ingresso al Castello costa 12,50€ ma noi, non essendo interessati, prendiamo il bus 42 e torniamo in città.

Ci fermiamo per un caffè da Starbucks poi andiamo al Guinness Storehouse.

Il biglietto per la visita al museo costa 18€ ma, prenotandolo online, pagherete 14€… un bel risparmio!

La storica fabbrica della birra è articolata su 7 piani in cui viene spiegata la lavorazione della birra, la storia del marchio, e viene data la possibilità di bere birre Guinness in tutte le varianti.

La parte cool? Il Gravity Bar all’ultimo piano, che regala una vista bellissima su Dublino.

Eccezionale!!

Non essendo particolarmente stanchi, arriviamo a piedi alla Statua di Molly Malone e ci tuffiamo nel fiume di gente che affolla la via dello shopping per eccellenza della città: Grafton Street.

Il cuore pulsante di Dublino, pieno di negozi tipici, caffetterie, artisti di strada che animano la città.

Entusiasti da una simile atmosfera, decidiamo di cenare nei dintorni e ci fermiamo da Bunsen, un fast food piccolissimo con un menu composto da 4 tipi di hamburger e 3 di patate.

Per 10€ a testa mangiamo un hamburger succulento e cotto alla perfezione accompagnato  da patatine fritte sticky, ketchup e maionese. Super consigliato!

Giorno 5: Belfast e Selciato del Gigante

Entusiasti dalle recensioni positive lette su Tripadvisor, andiamo a fare colazione da Lemon Jelly Cafe’, un piccolo locale molto carino e ben arredato sito lungo Millennium Bank.

Prendiamo la Irish breakfast (buona e abbondante), uno yogurt con mirtilli, un caffè e un succo, spendendo in totale circa15€. Perfetto!

Partiamo quindi per la gita in pullman diretti a Belfast e al Selciato del Gigante (costo gita 50€ a testa).

Arriviamo a Belfast, la capitale dell’ Irlanda del Nord e abbiamo 1 ora di tempo libero

Noi prendiamo due caffe e andiamo a gustarli al Parco inaugurato il 15 aprile 2012, in occasione del centenario dell’affondamento del Titanic.

Nel Parco ci sono 5 placche di bronzo con i nomi di tutte le 1.512 vittime del naufragio.

La commemorazione al Titanic è giustificata dal fatto che il transatlantico fu costruito nei cantieri navali di Belfast.

Usciti dal Parco, scattiamo qualche foto al Municipio, quindi raggiungiamo la guida e i nostri compagni di viaggio per andare alla scoperta del romantico viale degli alberi di faggio intrecciati, noto come “Dark Hedges“, piantati dalla famiglia Stuart nel XVIII secolo, usati anche nella serie “Il Trono di Spade”.

Proseguiamo poi per il Castello di Dunluce, che si narra abbia ispirato le “Cronache di Narnia” di C.S. Lewis.

Il tour continua con la visita al Selciato del Gigante, formato da circa 40.000 colonne basaltiche incastrate tra loro, considerate come “l’Ottava Meraviglia del Mondo”.

La leggenda narra che il guerriero gigante dell’Ulster Fionn Mc Cumhaill si fosse innamorato perdutamente di una gigantessa scozzese dell’isola di Staffa e per raggiungerla avesse costruito con le sue possenti mani una strada di pietra per poterla corteggiare ogni giorno.

Una meraviglia di Madre Natura … un’atmosfera leggendaria che regna  in un luogo da sogno…

Trascorriamo qualche momento al ponte di corda Carrick-a-Rede, lungo 18 metri e sospeso a 25 metri sopra il mare.

Fin dal 1784, il ponte collega la terraferma con un’isola rocciosa, una riserva di pesca del salmone.

L’attraversamento del ponte è un’esperienza unica, sospesi tra cielo e mare… un concentrato di adrenalina che dimenticherete difficilmente…

Dal ponte scorgiamo l’isola Rathlin verso la Scozia.

Concludiamo la visita a Cushendun, un piccolo villaggio a strapiombo sul mare, il punto più vicino tra l’Irlanda e la Scozia.

Torniamo a Dublino prima di cena e trascorriamo la nostra ultima serata irlandese da Lemon and duke, vicino Grafton Street.

Il locale e’ accogliente, ben arredato, con tavoli a lume di candela, servizio rapido, piatti buoni e abbondanti, prezzi medi.

Piatti consigliati: hamburger di manzo della casa e fudge al cioccolato bianco.

Tour le città imperiali del Marocco

Tour le città imperiali del Marocco
Tour le città imperiali del Marocco

Tour le città imperiali del Marocco

Stavolta la nostra voglia di viaggiare e le offerte di compagnie aree low-cost, ci hanno portato in Marocco, un tour di 8 giorni tra le città imperiali: Casablanca, Rabat, Tangeri, Fez e Marrakech.
Il nostro giudizio? Ogni città è più bella dell’altra e vi trascinerà in un’atmosfera avvolgente e seducente che porterete per sempre nel cuore.
Conversione euro dhs
La moneta ufficiale del Marocco  la dirham (dhs). Noi abbiamo pagato tutti gli hotel prima di partire per il viaggio, con carta di credito e, per le spese giornaliere, abbiamo cambiato circa 700 euro (per due persone) all’aeroporto di Casablanca.
Vi consiglio di non pagare nei ristoranti marocchini con carta di credito ma usare sempre valuta locale, per una maggiore affidabilità.
Spostamenti:
Per tutti i nostri spostamenti nel paese, abbiamo usato i petit taxi, una sorta di macchina a 8-10 posti che vi costerà meno di 3 euro a testa per ogni corsa.
E’ il modo più economico, sicuro e affidabile per visitare il Paese.

Tour le città imperiali del Marocco

Giorno 1: CASABLANCA

Arriviamo a Casablanca con un volo Alitalia diretto da Roma.

Dopo aver recuperato i bagagli, prendiamo un taxi e andiamo in hotel per il check-in.

Per il nostro soggiorno, abbiamo scelto l’Hotel Barcelò, situato in centro e non lontano dalla Moschea di Hassan II (visibile dal balcone di alcune camere dell’hotel).

Le camere sono pulite, luminose, accoglienti e ordinate, dotate di wi-fi, climatizzatore, TV, minibar e bagno privato.

Il personale alla reception è gentile, accogliente e ben disposto a fornire tutte le informazioni richieste.

Nel pomeriggio cominciamo a visitare la città.

Casablanca è una delle città più progressiste del Paese,  giovane e vivace; passeggiate lungo le vie della Medina, un intrico di vicoli e viuzze dove riuscirete difficilmente a orientarvi.

La parte più interessante è sicuramente il souk (sul lato sud-orientale, lungo Avenue des Forces Armée Royales), dove troverete decine di piccole botteghe di artigianato locale.

Su suggerimento del concierge dell’hotel, ci dirigiamo verso il bastione Sqala e ci fermiamo per una merenda al Café Maure.

Il locale, in vero stile marocchino, dispone di una terrazza favolosa dove abbiamo gustato un gelato fragola limone e mango delizioso.

Dopo la sosta, prendiamo un petit taxi e andiamo alla Moschea di Hassan II, una delle più grandi al mondo, eretta per volere di Re Hassan II e terminata nel 1993.

L’elegante e maestoso edificio sorge su un promontorio di fronte all’Oceano Atlantico e può ospitare fino a 100.000 fedeli (25.000 all’interno, 80.000 nel cortile).

Essendo una delle poche moschee marocchine aperte ai non musulmani, facciamo un tour di 1 ora con una guida turistica pagando 120 dhs (circa 10 euro).

Usciamo dalla Moschea, prendiamo di nuovo un petit taxi e andiamo su Boulevard Mohammed V, nel quartiere Ville Nouvelle, sviluppatosi nella prima metà del ‘900 e caratterizzato da edifici di influenza marocchina e Art Deco francese, una vera delizia!

Concludiamo la giornata con una bella cena alla Medina, al Rick’s Café a base di cuscus di pollo e tajin de cordero.

 

 

Giorno 2: Casablanca – Rabat

Facciamo colazione in hotel abbuffandoci di torte, croissant, yogurt artigianale e frutta fresca, una vera delizia!

Dopo il check-out, andiamo alla stazione Casa voyageurs con un petit taxi e prendiamo un treno Moroccan Railways (ONCF) diretto a Rabat.

La stazione Casa voyageur è nuova, moderna, situata sul boulevard Mohammed V nel quartiere Belvedere.

Il tragitto dura più o meno 75 minuti e il biglietto costa 7€ (acquistato direttamente in stazione).

I treni per Rabat partono ogni 30 minuti, e ciò ci consente di arrivare a destinazione prima dell’ora di pranzo.

Arriviamo alla stazione di Rabat Agdal e ci dirigiamo subito al Riad L’Alcazar, nel cuore della Medina, per fare il check-in e lasciare le valigie.

Il Riad è una dimora storica marocchina, costruita intorno a un cortile interno adibito a giardino.

Anticamente, le terrazze sui erano riservate alle donne per godere di un momento di libertà, mentre oggi sono usate per servire la colazione agli ospiti della struttura.

Il Riad da noi scelto non ha nulla da invidiare agli hotel europei: le camere sono pulite, fresche, silenziose, dotate di cassaforte, frigobar e accesso a internet (a pagamento).

Iniziamo il nostro giro a Rabat con una passeggiata nella Medina, piccola ma ricca di caffetterie, negozi di artigianato (soprattutto di tappeti berberi e di tessuti).

Ci fermiamo per un pranzo veloce al ristorante El Bahia (al margine della Medina).

La formula “menu fisso a 10€” prevede una zuppa marocchina, una tajine di pollo e un piccolo dessert, il tutto accompagnato dall’immancabile the alla menta.

Tutti i piatti erano molto buoni, il servizio è stato rapido e cortese. Ristorante assolutamente raccomandato 🙂

Proseguiamo la nostra visita arrivando alla fortezza degli Oudayas, il cui nome è legato alle popolazioni degli Ouadi che vivevano nella zona.

Entriamo nella Kasbah attraverso il Bab el Oudaia e camminiamo fino alla alla moschea Jam el Atiq, situata in una posizione da cui si gode di una vista impareggiabile dell’oceano e della vicina città di Salè.

Percorrendo la Avenue Moulay Hassan, arriviamo alla Torre di Hassan, alta 44 metri e rimasta incompleta.

State pensando che questa Torre vi ricorda un altro monumento? Non vi sbagliate! La Torre di Hassan richiama la Giralda di Siviglia!

Concludete la giornata con una cena al Dar Naji, un ristorante tipicamente marocchino, che affaccia sulla porta della Medina (visibile dalla terrazza).

Il personale è gentile, l’ambiente carino e pulito, il menu vastissimo e spazia dal pollo al curry alle insalate marocchine, passando per le tajine e i dolci tipici alle mandorle e miele.

Noi abbiamo assaggiato la zuppa locale (Harira), un paio di spiedini e una macedonia di frutta fresca, spendendo circa 12 euro a testa. Ristorante ultraconsigliato!

Tour le città imperiali del Marocco

Giorno 3: Rabat – TángerI

Facciamo colazione sulla terrazza del Riad con caffè americano, succhi di frutta, yogurt, frutta fresca e cereali. Una vera delizia!

Facciamo il check-out, saliamo su un petit taxi e andiamo alla stazione di Rabat Agdal per prendere un treno per Tangeri.

Il tragitto in treno dura quasi 4 ore e il biglietto costa circa 10 euro (acquistabile direttamente alla stazione).

Arriviamo a Tangeri verso le 13, saliamo su un petit taxi e andiamo subito in hotel per lasciare i bagagli e fare il check-in.

Dopo varie ricerche sul web, abbiamo scelto l’hotel Dar Souran.

Le camere sono pulite, luminose, arredate in pieno stile marocchino, dotate di wifi, climatizzatore, aria condizionata e bagno privato.

Su consiglio del concierge, usciamo subito per visitare la Medina, il centro storico di Tangeri, un labirinto di viuzze pieno di negozi di artigianato e bancarelle.

Camminiamo fino ad arrivare alla cima della Medina, alla Kasbah, dove rimaniamo a bocca aperta davanti allo splendido panorama che si estende davanti a noi: lo Stretto di Gibilterra!

Scattiamo qualche foto al Palazzo del Sultano il Dar El Makhzen, un capolavoro di architettura marocchino-andaluso.

Torniamo verso l’ingresso della Medina per vedere il Grande Socco, un mercato dove è possibile trovare prodotti di artigianato, frutta e verdura.

Terminiamo la giornata con una cena al ristorante La fabrique, a Place de France, una zona giovane e vivace ricca di locali e caffetterie.

 

 

 

Giorno 4: TANGER – FEZ

Dopo aver fatto colazione in hotel (colazione in terrazza con yogurt, frutta fresca, latte, caffè, cereali, dolci e torte, salumi e pane), andiamo alla Baia di Tangeri per fare una gita in cammello della durata di 2 ore (al costo di circa 10 euro).

Per la pausa pranzo ci fermiamo al Caffé Hafa, un locale bellissimo a picco sulla scogliera, dove ci accomodiamo sulla terrazza e ci godiamo il panorama mozzafiato mangiando un cuscus di pollo e sorseggiando un buon the alla menta.

Nel pomeriggio, torniamo in hotel per fare il check-out e ci dirigiamo alla stazione ferroviaria dove acquistiamo un biglietto per Fez (a meno di 10€).

Il tragitto verso Fez dura circa 3 ore e ne approfittiamo per riposarci.

Arriviamo a Fez poco prima di cena, prendiamo un petit taxi fino al Riad Andalib, nella medina di Fès.

Le camere sono pulite e ordinate, finemente arredate, dotate di tv, bagno privato, connessione wi-fi e climatizzatore.

In quanto stanchi, decidiamo di cenare al ristorante del Riad, El Panorama, dove assaggiamo cuscus e tajine comodamente seduti sulla terrazza che affaccia sui tetti di Fez. Una location davvero romantica!

Tour le città imperiali del Marocco

Giorno 5: FEZ

Dopo aver fatto colazione in hotel mangiando squisiti dolcetti di mandorle e miele, usciamo subito diretti alla Medina.

La Medina di Fez, la più grande del Marocco, è stata inserita dall’UNESCO tra i luoghi di maggior interesse culturale al mondo.

Nel mirabolante intrico di vicoli e viuzze che compongono la Medina, il tempo sembra essersi fermato e rimaniamo esterrefatti davanti agli splendidi palazzi decorati arabi e le moschee di Jamaa Al-Achiakh, Jamaa Achourafa e Jamaa Al-Andalous.

Ci fermiamo per un the in una caffetteria e poi andiamo al Museo Dar-Batha, situato all’interno di un antico palazzo in stile ispano moresco costruito nel 1873 ed esponente una tra le più belle collezioni di artigianato marocchino.

Articoli di pelletteria, tappeti berberi, gioielli, ceramiche, sono alcuni degli esemplari esposti nel museo.

Ci fermiamo per il pranzo in un piccolo ristorantino scovato casualmente nella Medina e ordiniamo un menu completo composto da un antipasto a base di verdure miste e un primo piatto a base di tajine di pollo con il limone, una vera delizia!

Trascorriamo il pomeriggio all’hammam Spa Laaroussa, nella Medina, per rigenerarci in vista del viaggio in auto che ci attenderà l’indomani alla volta di Marrakech.

L’hammam è all’interno di un riad rigoglioso, ricco di piante, un posto ideale per rilassarsi sorseggiando un the alla menta e mangiando qualche dolcetto al miele.

La struttura è pulita e il personale  molto accogliente: il modo ideale per fare il pieno di energie dopo il caos della Medina.

Noi abbiamo prenotato tramite il concierge dell’hotel e abbiamo pagato circa 35€ per il trattamento “bagno turco-gommage-maschera per il viso”.

 

 

 

 

 

GIORNO 6: FEZ – MARRAKECH

Dopo la colazione in hotel, facciamo il check-out e ci rechiamo alla sede di Europcar per ritirare l’auto noleggiata.

Con l’aiuto del navigatore gps, partiamo alla volta di Marrakech.

Il tragitto che ci porta a destinazione è disseminato da paesini tipici della regione del Medio Atlante, quali Ifrane, Khenifra, Kasbah Tadla e Beni Mellal.

Dopo circa 5 ore, arriviamo a Marrakech e andiamo subito all’hotel per una doccia e una merenda a base di the alla menta e pastilla.

Per la nostra ultima tappa del viaggio, abbiamo scelto di soggiornare al Riad Caesar, un’oasi di pace situata nel cuore della Medina.

Le camere sono ampie e pulite, climatizzate e dotate di tv, cassaforte, bagno con doccia e persino bidet.

Ceniamo in un ristorante vicino all’hotel, consigliatoci dal concierge dove, per poche decine di euro a testa, assaggiamo tajine e zuppe marocchine.

Giorno 7: MARRAKECH

Dopo aver fatto colazione in hotel, cominciamo la visita di Marrakech partendo dai Giardini della Menara.

I giardini sono un’oasi di pace al centro della città e ospitano un padiglione e numerosissimi ulivi.

Questi giardini furono costruiti per volere del sultano Almohade Abd al-Ali ib Mu’min, pensati per creare un ampio bacino in cui conservare l’acqua necessaria all’irrigazione delle piante.

Proseguiamo la nostra passeggiata fino al minareto della Koutoubia, la struttura più alta della città, risalente al XII secolo e parte integrante della moschea della Kutubiyya.

Prima di addentrarci nella parte antica della città, ci fermiamo per un pranzo veloce a base di tajine e the alla menta (ormai nostro fedele “compagno di viaggio”).

Dopo pranzo, passiamo a visitare la parte antica della città e dunque il palazzo della Bahia, proprietà di un nobile locale.

Il Palazzo della Bahia è considerato uno dei Riad storici più importanti di tutta Marrakech, eretto per volontà del Gran Visir Dar Si Moussa nella seconda metà del 19° secolo.

Questo complesso deve il suo nome all’amante preferita dal Visir, nome che significa “Brillante” ed è quindi anche perfetto per rendere omaggio alla ricchezza ed importanza della costruzione.

Dal palazzo, ci dirigiamo verso la piazza Jmaa el Fnaa, uno dei luoghi più interessanti e conosciuti di tutto il Marocco, e infine nella medina, dove gironzoliamo tra i suoi suq e acquistiamo gli ultimi souvenir.

Per l’ultima cena marocchina, scegliamo il ristorante Dar Anika Kitchen (consigliato dal concierge).

L’atmosfera è accogliente e suggestiva, il menu vasto e i piatti buonissimi e abbondanti.

Consiglio: da provare assolutamente la tajine di agnello e verdure.

Giorno 8: MARRAKECH – ITALIA

Facciamo colazione sulla terrazza del Riad divorando per l’ultima volta i dolcetti marocchini di mandorle che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio.

Facciamo il check-out e ci rechiamo in aeroporto per volare verso Roma.

Un viaggio emozionante, divertente, in un Paese ricco di cultura e tradizione..

Un Paese che ci ha rubato il cuore sin dal primo granello di sabbia che ci ha sfiorato.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Tour Parigi e Castelli della LoiraTour Parigi e Castelli della Loira

Questo è stato uno dei viaggi più “impegnativi” mai fatti: tanti spostamenti in pochissimi giorni, cambio di 3 hotel in 5 giorni, tragitti in macchina, ma vi assicuro che ne è valsa assolutamente la pena.

I Castelli della Loira sono uno spettacolo imperdibile, regalano un’atmosfera da favola che sicuramente incanterà  tutte le amanti delle favole Disney, come me.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Giorno 1: Parigi

Arriviamo all’aeroporto Charles De Gaulle, collegato al centro di Parigi con il treno RER B.

Il treno parte ogni 15 e il tragitto dura dai 25 ai 45 minuti, a seconda della fermata di arrivo prescelta.

Il biglietto costa 10€ ed è acquistabile direttamente in aeroporto o online.

Noi prendiamo il treno e scendiamo alla fermata Saint Michel Notre Dame, e da lì andiamo a piedi in hotel per fare il check-in.

L’hotel scelto è l’Hotel Design Sorbonne, elegante e moderno, vicinissimo alla stazione della RER.

Le camere sono pulite, luminose, un po’ piccole ma dotate di tutti i comfort: bagno privato, TV, Wi-Fi, cassaforte, ECC.

Lo staff è cordiale e disponibile, pronto ad aiutarvi anche se non parlate benissimo francese e/o inglese.

Essendo ora di pranzo, facciamo uno spuntino da Pomme de Pan, una catena di fast food simile a Pret à manger, poi cominciamo il nostro tour.

Parigi è immensa e, chiaramente, non si può pretendere di visitarla in un giorno.

Noi fortunatamente siamo ci siamo già stati e abbiamo “preso parte” alle code per entrare al Louvre, per salire sulla Tour Eiffel, per visitare la Cattedrale di Notre Dame, così decidiamo di trascorrere qualche ora nel quartiere che ci era piaciuto più di tutti, il Quartiere Latino.

Il Quartiere Latino deve il suo nome alla presenza al suo interno, sin dal XII secolo, dell’Università La Sorbonne; si tratta infatti del quartiere universitario per eccellenza.

Noi andiamo subito al Giardino del Lussemburgo, un meraviglioso giardino pubblico, tra i più grandi di Parigi.

Inaugurato nel 1612 da Maria de’ Medici, il giardino presenta una ricca vegetazione, statue e monumenti come la Fontana dei Medici, la Statua della Libertà realizzata da Frédéric Bartholdi (riproduzione dell’originale donata agli Stati Uniti), il busto di Charles Baudelaire, la statua di Beethoven, la Fontana dell’Osservatorio e riproduzioni di personaggi famosi e meravigliose opere.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Il Palazzo del Lussemburgo, sito all’interno del Giardino, è la sede del Senato francese.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Passeggiamo nel Giardino scattando foto qua e là, poi riprendiamo Rue Saint-Jacques e raggiungiamo prima La Sorbonne e, infine il Pantheon.

Fondata nel 1257 da Robert de Sorbon, La Sorbonne nacque come istituto di teologia e, solo più tardi, venne aperto a altre discipline.

Il Pantheon fu eretto inizialmente per glorificare la patrona di Parigi, Santa Genoveffa, ma la Rivoluzione francese laicizzò il monumento trasformandolo nel Pantheon attuale.

Oggi nel Pantheon riposano personaggi illustri come Victor Hugo, Voltaire, Rousseau, ecc.

L’ingresso è a pagamento (6,50€) e decidiamo di non visitarlo per addentrarci nelle viuzze del Quartiere Latino, ricche di negozi, botteghe storiche, artisti di strada, Bar e ristoranti.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Trascorriamo il resto del pomeriggio tra acquarelli, prime edizioni di romanzi famosi (come “I miserabili“), vecchi giradischi e grammofoni, il tutto in un’atmosfera bohémien e gioviale.

Ceniamo da Le coupe chou, un piccolo bistrot vicino La Sorbonne, scovato grazie a Tripadvisor.

Il locale è accogliente, romantico, ben arredato, con tavoli a lume di candela e luci soffuse.

I piatti sono buoni e il rapporto qualità/prezzo è ottimo.

Il ristorante ha un menù alla carta ma anche un menù fisso con prezzi che variano da 27 a 33 euro.

Noi abbiamo scelto due menu da 27€ e siamo rimasti super soddisfatti!

Piatti consigliati: uova in cocotte e ile flottante.

 

Giorno 2: Versailles

Usciamo dall’hotel a stomaco vuoto (La colazione non era inclusa nel costo della camera) e ci fiondiamo da Paul’s, la mia pasticceria parigina preferita, e facciamo colazione con due caffè e due eclair al cioccolato semplicemente divini.

Tour Parigi e Castelli della Loira

A pancia piena, andiamo alla stazione RER e prendiamo il treno per Versailles.

Il biglietto costa 3,65€ (solo andata) e il tragitto dura quasi 1 ora.

Per la visita della Reggia, acquistiamo (online) il biglietto Passport al costo di 20€, che da accesso al Palazzo, al Trianon e ai Giardini.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Il Palazzo era la residenza del Re Sole, un edificio sfarzoso e raffinato, dove resterete sicuramente affascinati dalla Galleria degli Specchi, sede della firma dell’omonimo Trattato di Versailles del 28 giugno 1919, che segnò la fine della Prima Guerra Mondiale.

Ancora oggi, in questa sala, il presidente della Repubblica francese riceve i suoi ospiti illustri.

Tour Parigi e Castelli della Loira

Dopo il Palazzo, visitiamo il Grand Trianon, una dependance dove il re Sole andava per ritirarsi temporaneamente dalla vita di corte e per incontrare la signora di Montespan, e il Piccolo Trianon, una reggia in miniatura donata dal re a Maria Antonietta, per permettergli di avere un oasi di pace, lontana dalla severa etichetta della corte.

Il Grand Trianon è oggi adibito, in parte, a residenza del Presidente della Repubblica francese.

La visita si conclude con i Giardini, finemente curati, geometricamente studiati per ottenere forme perfette, simmetriche e regolari.

Tour Parigi e Castelli della Loira

La Reggia di Versailles è favolosa, raffinata, elegante… ci è piaciuta tantissimo ma le attribuiamo un voto pari a 7 per via delle code che abbiamo dovuto fare anche dentro il Palazzo, durante la visita.

Nel tardo pomeriggio, riprendiamo la RER e torniamo a Parigi, dove ceniamo da Little Breizh, un piccolo locale specializzato in galettes.

Abbiamo preso due menù “traditionne” che a 9,90€ comprendono una crepe salata (buonissima quella con prosciutto e formaggio, meno quella con gli spinaci), una crêpe dolce (fantastica quella au beurre) e una bibita.

Fantastico! Cibo squisito, delizioso e tipicamente francese. Locale imperdibile se passate dal Quartiere Latino!

Giorno 3: Parigi – Fontainebleau – Chambord – Cheverny 

Oggi lasciamo Parigi per dirigerci verso la Valle della Loira.

Lasciamo l’hotel, ritiriamo la vettura noleggiata tramite la Hertz e impostiamo il navigatore con direzione il Castello di Fontainebleau, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e residenza dei più celebri sovrani francesi, come François I, Enrico IV e Napoleone.

Il viaggio da Parigi dura poco più di 1 ora (sono circa 70 km) e il biglietto di ingresso al Castello costa 11€.

Vi consiglio di acquistare i biglietti sempre online, in anticipo, per evitare code agli ingressi.

Il castello è circondato da 30 ettari di giardini e 80 ettari di Parco, che costituiva l’allora riserva di caccia del re.

I giardini sono stupendi, ricchi di fiori, fontane imponenti e persino un lago con tanto di cigni e barchette: un luogo paradisiaco!

Visitare questo Castello ci regala un’emozione indescrivibile: vedere la stanza dove Napoleone ha abdicato, il trono su cui si è seduto, il suo letto, la stanza dove è nato Luigi XIII, la camera di Maria Antonietta e il suo boudoir d’argento… Roba da pelle d’oca..

Il paese di Fontainebleau, nato intorno al castello e nel cuore della foresta, si è sviluppato a contatto con i re di Francia e la loro corte che ne hanno influenzato la forma urbanistica ed architettonica.

Usciti dal Castello di Fontainebleau, mangiamo un tramezzino al volo e risaliamo in macchina in direzione del Castello di Chambord.

Il viaggio dura circa 2 ore (Fontainebleau e Chambord distano circa 180 km).

Il biglietto di ingresso al Castello costa 11€.

Chambord è il più grande (440 stanze, 365 camini e 84 scale) ed elegante dei castelli che sorgono nella Valle della Loira.

Il Castello, in pietra, costruito nel cuore di una foresta rigogliosa, sorse inizialmente come padiglione di caccia di François I, e fu poi abbellito e ampliato dal Re Sole e altri sovrani francesi.

L’ingresso principale, la Porte-Royale, è sul lato sud-orientale; il castello di Chambord si sviluppa attorno ad un maschio (donjon) a pianta rettangolare e, proprio qui si può ammirare la scalinata a elica opera del genio di Leonardo Da Vinci.

Salendo la scala arriviamo alla torre della lanterna e al tetto, da dove godiamo di una splendida vista sulle guglie e sulla tenuta.

Al primo piano del Castello visitiamo le stanze da letto del re e della regina (comunicanti tramite passaggi segreti) e la Cappella reale.

Al secondo piano c’è il Museo della Caccia, dove sono esposte armi e trofei.

A causa dei tempi ristretti, decidiamo di non visitare il Parco del castello (attualmente popolato da diverse specie animali e accessibile al pubblico solo in parte) ma ci rimettiamo in macchina diretti al Castello di Cheverny.

Il tragitto dura circa 30 minuti (quasi 18 km) e il biglietto di ingresso costa 9,50€.

Il Castello è una piccola residenza circondata da un vasto parco che appartiene alla famiglia Hurault da oltre 600 anni.

Considerato il più lussuoso della Loira, il Castello è interessante per i suoi interni sfarzosi, opera di Jean Monier di Blois.

Le stanze più opulenti sono la Camera del Re e il Grand Salon, con 34 pannelli in legno dipinto narranti le gesta di Don Chisciotte.

Avendo un po’ di tempo a disposizione, usciti dal Castello ci concediamo una passeggiata nei Giardini annessi e un caffè nel bistrot sito nell’Orangerie, dove venne nascosta “La Gioconda” durante i saccheggiamenti nazisti.

I giardini sono davvero suggestivi, curati, ben tenuti, ricchi di fiori, verdure e piante aromatiche.

Verso le 19, ci rimettiamo in macchina e andiamo a Blois (distante circa 15 km) per pernottare.

Abbiamo scelto il b&b La Maison du Carroir, una struttura incantevole, immersa nella Valle della Loira.

Le camere sono spaziose, pulite, con bagno privato, wi-fi, mobile bar e macchina del caffè Nespresso comprensiva di cialde.

La colazione, a buffet, viene servita nel salone principale e spazia dai salumi freschi ai dolci fatti in casa, frutta fresca, yogurt, marmellate, succhi di frutta, pane in cassetta, caffè, latte, te e altre bevande.

I proprietari sono molto gentili e disponibili. Hotel super consigliato!

Concludiamo la nostra giornata con una cena da L’odyssée de la taupinière, un piccolo ristorantino nel centro storico, in stile marinaro, dove mangiamo delle galettes semplicemente strepitose.

Le nostre? Galette con ripieno di gamberoni e salsa al curry, e galette con crema di porri, una vera delizia! E per dessert, galettes alle pere e cioccolato fondente mmmm

Conto finale: circa 35€ in due, raccomandato!

Giorno 4: Castello di Amboise – Maniero di Clos Lucé – Castello di Chenonceau 

Lasciamo Blois per dirigerci al Castello di Amboise (il biglietto costa 11,50€), dove il re François I trasferì la vita di corte circondandosi dei più grandi geni del Rinascimento, tra cui Leonardo Da Vinci in veste di pittore, ingegnere e architetto del re.

Il Castello venne parzialmente distrutto dopo la Rivoluzione francese e, del progetto originale, oggi rimangono la Cappella di Saint-Hubert, le terrazze e le torri.

Poco prima di morire, Leonardo Da Vinci redasse testamento al cospetto del notaio Guglielmo Boreau e di cinque testimoni (tra cui il caro amico Francesco Melzi), chiedendo di essere sepolto presso la chiesa di Saint-Florentin.

La richiesta venne eseguita.

Tuttavia, anni dopo la chiesa di Saint-Florentin venne saccheggiata e la tomba del Genio venne violata, con conseguente dispersione delle sue spoglie.

Quasi per magia, nel 1874, le ossa di Leonardo vennero ritrovate e trasferite nella cappella di Saint-Hubert, dove riposano tutt’ora.

Saliamo sulla Torre e godiamo di una panoramica del paese e della campagna circostante che ci lasciano senza fiato.

I giardini sono eleganti, curati, ma nulla a che vedere con la maestosità di quelli di Chambord e Fontainebleau.

Usciti dal Castello, passeggiamo a piedi fino al Maniero di Clos Lucé (il biglietto costa 15€), messo a disposizione di Leonardo Da Vinci da François I, e ultima dimora dell’artista.

Oggi il Maniero appartiene alla famiglia Saint Bris, che lo acquisì nel 1854.

Durante la permanenza nel Maniero, Leonardo si dedicò al perfezionamento di alcune sue invenzioni, di cui alcune esposte al pubblico.

La visita del castello rivela l’intimità di Leonardo, la sua camera e quella di Margherita di Navarra, totalmente restaurate, la cucina, la sala del Consiglio, la Cappella con gli affreschi dipinti dai suoi
discepoli, ma anche macchine a grandezza naturale, disegni botanici e studi geologici e idrodinamici elaborati da Leonardo.

In particolare, nel seminterrato del Maniero sono esposte 40 delle sue invenzioni sui temi gel genio militare, dell’urbanistica, della meccanica, delle macchine volanti e dell’idraulica.

6 animazioni in 3D descrivono il funzionamento delle invenzioni di Leonardo.

Passeggiare nel castello in cui ha vissuto il grande Leonardo da Vinci è emozionante: vedere il suo studio, il suo giardino, i suoi oggetti personali.. qualcosa di molto suggestivo!

Usciti dal Maniero, pranziamo con due galettes salate da Les 4 saisons, spendendo circa 15 euro in due. Le galettes sono croccanti, dorate e gustose, si sciolgono quasi in bocca! Super consigliato!

Nel primo pomeriggio, saliamo in macchina e andiamo al Castello di Chenonceau, distante circa 12 km.

Il biglietto di ingresso al Castello costa 13€.

Costruito sul fiume Cher, il Castello è un capolavoro del Rinascimento, di diretta ispirazione del Ponte Vecchio di Firenze.

Non essendo molto grande, si riesce a visitare il Castello nel giro di 1-2 ore.

Conosciuto come “il Castello delle Dame” poiché disegnato da una donna, Catherine Briçconnet nella prima parte del XVI secolo e abitato, in seguito, da due donne molto potenti: Caterina de Medici e Diana di Poitiers, rispettivamente moglie e amante di re Enrico II.

All’interno del Castello sono esposti quadri di grandi maestri (come Tintoretto, Correggio, Rubens, ecc.), arazzi fiamminghi del XVI secolo.

Gli interni e gli arredi non sono ai livelli di Versailles e Fontainebleu, ma comunque affascinanti e raffinati.

Le parti che ci sono più piaciute? I giardini di Diana di Poitiers, i giardini di Caterina de’ Medici, il labirinto, la Galleria delle Carrozze.

Usciti dal Castello, saliamo in macchina e torniamo a Blois, dove facciamo una passeggiata nel centro storico del paese, in stile medievale, e infine ceniamo da Le Petit Honfleur, un incantevole  e accogliente ristorantino con un ottimo staff.

E’ possibile ordinare à la carte o scegliere il menu fisso a 26€, comprendente entrée, portata principale e dessert.

Noi abbiamo ordinato due piatti (anatra e pollo gratinato) e due calici di vino rosso, per un totale di circa 20€ a testa.

Il rapporto qualità/prezzo non è dei migliori, ma la gentilezza del personale e l’atmosfera accogliente sono impagabili. Raccomandato!

Giorno 5: Castello di Blois – Parigi 

Dopo un’abbondante colazione in hotel, usciamo diretti al Castello di Blois, residenza di sette re e dieci regine; qui visse e morì Caterina de Medici.

Il biglietto di ingresso al Castello costa 9,80€.

Il Castello rappresenta una perfetta fusione tra stile gotico e rinascimentale francese.

Le 4 ali del Castello offrono una panoramica completa degli stili architettonici che si possono trovare nella valle: la parte più antica risalente al medioevo, l’ala voluta da Luigi XII in stile gotico, l’ala rinascimentale voluta da Francesco I, l’ala ovest di ispirazione classica.

Nell’ala rinascimentale vediamo la scala monumentale, gli appartamenti reali di Federico I, Enrico III e Caterina de’ Medici.

Usciti dal Castello, mangiamo un tramezzino per pranzo e ci rimettiamo in viaggio alla volta di Parigi.

Il viaggio dura quasi 2 ore e mezzo (sono circa 190 km) e arriviamo in città nel tardo pomeriggio.

Per la nostra ultima serata a parigina, abbiamo scelto di pernottare all’Hotel Eiffel Turenne, a pochi passi dalla Tour Eiffel, prenotato con uno sconto del 50% su Booking.com. Pazzesco!

Le camere sono pulite, ben arredate, con bagno privato, wifi, mobile bar e tv.

Lasciamo i bagagli in hotel e andiamo a cena al Bistrot Chez France, un piccolo ristorante in perfetto stile parigino, vicino la Tour Eiffel.

Il menu è ampio e prevede piatti tipici della cucina francese, buoni e preparati con ingredienti freschi e di qualità.

E’ possibile ordinare il menu à la carte oppure scegliere il menu fisso a 26€ comprendente 2 piatti (1 antipasto e 1 main course o 1 main course e 1 dessert).

Piatti consigliati: antipasto a base di tartare di avocado e salmone affumicato e main course confit di anatra.

Ottimo rapporto qualità/prezzo, ristorante consigliato!

Budget:

– ticket RER B dall’Aeroporto Charles De Gaulle a Parigi centro : 10€

– ingresso al Pantheon : 6,50€

– ticket RER B per Versailles (a/r): 7€

– biglietto Passport per Versailles: 20€

– ingresso ai Castelli della Loira:

  • Fontainebleau : 11€
  • Chambord : 11€
  • Cheverny : 9,50€
  • Amboise : 11,50€
  • Maniero di Clos Lucé : 15€
  • Chenonceau : 13€
  • Blois : 9,80€

– affitto macchina per 3 giorni: 90€ circa con Europcar (noi abbiamo noleggiato una Fiat 500)

Francoforte in 3 giorni

Francoforte in 3 giorni
Francoforte in 3 giorni

Francoforte in 3 giorni

Francoforte è il cuore finanziario della Germania, oltre ad ospitare la sede centrale della Banca Europea.

Attraversata dal fiume Meno e ricca di edifici gotici e grattacieli di cristallo, ricorda vagamente la Grande Mela e, proprio per questo, molti la chiamano “Mainhattan”.

Nonostante sia la quinta città più grande della Germania, si può visitare benissimo Francoforte in 3 giorni e a piedi, come abbiamo fatto noi.

Dall’aeroporto al centro:

L’aeroporto di Francoforte non è molto distante dal centro città, raggiungibile in taxi, treno, autobus o metropolitana.

Noi siamo scesi sotto il Terminal 1 e abbiamo preso la linea S8 per Frankfurt Hbf.Hanau, arrivando alla stazione centrale in 15 minuti al prezzo di 4,25€ a testa.. una meraviglia!

Hotel:

Abbiamo alloggiato all’hotel Le Meridién Frankfurt, situato a Bahnhofsviertel, a un centinaio di metri dalla stazione principale e dal centro storico.

Le camere sono accoglienti, pulite e spaziose, climatizzate, dotate di tv satellitare, connessione wi-fi, bagno privato e frigobar.

Al mattino viene servita una colazione a buffet che spazia dal dolce al salato, includendo formaggi misti, frutta, yogurt, uova e pancetta, pancakes e vari tipi di torte, una più buona dell’altra.

Lo staff è gentilissimo e molto disponibile a fornire indicazioni per aiutarvi ad ambientarvi facilmente nella città.

Francoforte in 3 giorni

Primo giorno: Riva Nord del Reno

Arrivati a Francoforte, ci lanciamo subito in un giro del centro storico e della Zeil, la Fifth Avenue tedesca.

Il Romerberg è la piazza centrale della città vecchia, abitata fin dal tempo dei romani, la casa in cui venivano festeggiati gli imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero dopo l’incoronazione avvenuta nel Duomo di Francoforte (Duomo di San Bartolomeo o Kaiserdom).

Intorno alla piazza si trovano caffè, musei e piccole boutique di antiquari.

Nei dintorni, visitiamo la Paulskirche e la casa di Goethe, dove lo scrittore tedesco è nato.

La Paulskirche, un’ex chiesa luterana, è stata la sede del Primo Parlamento democratico tedesco dal 1846 al 1849.

Come avvenuto per molti edifici della città, anche la chiesa di San Paolo venne distrutta nel 1944 durante i bombardamenti e poi ricostruita nell’immediato dopoguerra, ad opera dell’architetto Schwanz.

La casa di Goethe, in Kaiser Platz, abitata dalla famiglia Goethe fino al 1795 e poi venduta a terzi, venne distrutta dai bombardamenti in occasione della Seconda Guerra Mondiale e fu ricostruita complessivamentemente negli anni ’50 del 1900.

Durante la visita (biglietto di ingresso 7€), attraversiamo la stanza della musica (con il piano verticale e il ritratto della famiglia Goethe), la stanza dove nacque Goethe, il teatro delle marionette descritto nell’opera “La missione teatrale di Wilhelm Meister” e infine la stanza della scrittura (contenente la scrivania dove Goethe scrisse “I dolori del giovane Werther”).

Completato il giro, pranziamo in una bancarella lungo la strada.

Panino con wurstel a 2€ e un bicchiere di sidro a 1,50€! Supereconomico.

Con le pance piene, ci dirigiamo verso la zona “modaiola” della città, che si compone di due vie principali:

  • la Zeil, dove si trovano negozi di tutti i tipi come la Zeilgalerie (il centro commerciale di 10 piani più famoso di tutta la Germania);
  • la Goethestrasse, tappa fissa per i patiti dello shopping, dove passeggiamo tra le boutique di Armani, Valentino, Tiffany, Chanel, ecc.

Qui acquistiamo souvenirs (calamite, penne, ecc.) e prodotti tipici gastronomici, come i pretzel e dei biscottini speziati.

A cena andiamo da Romer Pils Brunnen, un pub che propone cucina tradizionale dal 1954. L’atmosfera è giovanile, l’ambiente accogliente, il servizio rapido e cortese, i prezzi medi.

Piatti consigliati: stinco di maiale con crauti e strudel di mele con panna montata, mmm.

Giorno 2: Riva sud del Meno o Museumsufer

La Museumsufer è letteralmente la “riva dei musei”, a sud del Meno.

Qui, avrete l’imbarazzo della scelta tra i musei da visitare:

  • Museum for Communication,
  • Museo di arte applicata (Museum Angewandte Kunste, ideale per gli amanti della moda e del design),
  • Museum of World Cultures
  • Museo d’arte moderna (Museum fur Modern Kunst),
  • Museum for Komische Kuns,
  • Museo storico di Francoforte (Historisches Museum),
  • Frankfurt Archaeological Museum
  • Museo Ebraico.

Noi abbiamo scelto il Museo d’arte moderna, che espone opere europee risalenti agli ultimi 700 anni, realizzate da artisti come Vermeer, Rembrandt, Monet, Degas, Picasso e Bacon.

Nel pomeriggio, decidiamo di fare una crociera sul Meno ma, prima di salpare, ci fermiamo alla caffetteria Naschmark Am Dom, vicino al Duomo, dove assaggiamo una fetta di torta al rabarbaro deliziosa e una tazza di the.

La crociera panoramica sul Meno dura 1 ora (il biglietto costa 10€) e ci permette di ammirare lo skyline della città tedesca dal fiume, scattando foto ai grattacieli e agli edifici in stile gotico che caratterizzano la città.

Per cena andiamo da Apfelwein Klaus, in centro, una brasserie dove assaggiamo i classici piatti tedeschi a base di salsicce, stinco di maiale, pancetta e wurstel.

L’ambiente è accogliente e arredato in stile medievale, il cibo squisito e i prezzi sono nella media.

Cosa si può volere di più?

Giorno 3: Maintower, Teatro dell’Opera

Il nostro giro turistico comincia da Neue Mainzer Street, il quartiere dei grattacieli, sentendoci quasi come a Manhattan.

La Maintower, il grattacielo più alto (ben 200 metri) ha due terrazze panoramiche da cui si gode di una vista mozzafiato della città.

Il biglietto di ingresso costa 5€ e ci fa accedere all’observation platform posto sulla cima della torre.

Proseguiamo la nostra passeggiata lungo Neue Mainzer Street e arriviamo dunque all’Opera Frankfurt, il Teatro dell’Opera.

Costruito nel 1902 e distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Teatro fu infine ricostruito nel 1951.

Nel biennio 2005-2006 il teatro ha visto rappresentate 12 prime esecuzioni, un record in Europa!

Molti cantanti celebri hanno iniziato qui la loro carriera, come Franz Volker, Edda Moser e Diana Damrau.

Concludiamo infine la nostra avventura tedesca con uno spuntino al Kunstverein Café, vicino al Dom, un locale luminoso, arredato con cura, propone una cucina di alta qualità con ingredienti freschi e genuini.

Francoforte in 3 giorni

Francoforte in 3 giorni

Francoforte in 3 giorni

Francoforte in 3 giorni

Week-end a Monaco di Baviera

Week-end a Monaco di BavieraWeek-end a Monaco di Baviera

Arriva l’autunno e la festa più famosa a livello internazionale è sicuramente l’Oktoberfest a Monaco di Baviera, un’occasione per gustare litri di ottima birra bavarese e, perchè no?

Visitare la carinissima cittadina di Monaco, piccola ma molto elegante e affascinante, molto simile all’austriaca Vienna ma meno raffinata.

Dunque, ecco a voi cosa fare in un Week-end a Monaco di Baviera.

Giorno 1: Centro storico e Residenza Reale

Cominciamo la visita della città partendo da Marienplatz, la piazza più famosa di Monaco, cuore pulsante dell’intera città.

Al centro della piazza si erge la Mariensäule, una colonna con l’immagine dorata della Vergine Maria, patrona della Baviera.

La piazza è dominata dall’edficio del Neues Rathaus, il municipio nuovo, un magnifico edificio neogotico decorato con diverse statue dei reali bavaresi, pinnacoli e, al centro, una torre con un carillon alto oltre 80 metri.

Il carillon suona ogni giorno tra le 11.00 e le 12.00 e 32 figuranti ballano sulle sue note.

Guardando verso est si vede il vecchio municipio, l’Altes Rathaus, costruito agli inizi del ‘300 e famoso perché fu il luogo in cui i nazisti perseguitarono le famiglie ebree di Monaco durante la notte dei cristalli.

Accanto al Neues Rathaus si erge la Peterskirche, famosa per la sua torre dalla cui cima potrete goedere di una vista panoramisa sulla città. Unico difetto: per arrivare in cima dovrete salire più di 300 scalini!

Dall’altro lato della piazza c’è Frauenkirche, la Cattedrale cattolica della città, eretta alla fine del ‘400 per volere della famiglia Wittelsbach, la più antica dinastia tedesca tutt’oggi esistente.

Allontanandovi da Marienplatz e proseguendo dietro la Frauenkirche, trovate la Chiesa di San Michele, una delle chiese più belle di Monaco, costruita dall’Ordine dei Gesuiti tra 1500 e 1600 in pieno stile rinascimentale.

La Chiesa di San Michele è famosa per 2 motivi: il primo è che ospita la cripta della famiglia Wittelsbach, il secondo perché durante la Seconda Guerra Mondiale il padre gesuita Rupert Mayer vi predicò contro le decisioni del governo nazista.

Week-end a Monaco di Baviera

Dalla Chiesa di San Michele proseguiamo fino a Odeonsplatz, un’elegante piazza attigua alla Residenza Reale di Monaco.

Da qui si vedono la Theatinerkirche (la Chiesa di San Gaetano) e la Feldherrnhalle (Loggia tedesca), costruita nell’Ottocento dall’imperatore Ludwig I per omaggiare gli eroi dell’esercito bavarese che sconfissero gli svedesi durante la Guerra dei trent’anni, molto simile alla Loggia dei Lanzi di Piazza della Signoria a Firenze, costruita nell’Ottocento da Ludwig I.

Al lato di Odeonsplatz svetta la Residenza Reale, casa dei duchi di baviera, imponente e maestosa. La Residenza è composta da 3 edifici: il palazzo, il museo degli oggetti in oro e il teatro.

Noi scegliamo di visitare solo la Residenza (il biglietto costa 7€) e trascorriamo almeno 2 ore a passeggiare tra le lussuosissime 140 stanze del palazzo, sognando ad occhi aperti un mondo fatto di lustrini e feste danzanti.

Usciti dalla Residenza, essendo affamati, facciamo tappa al Virtualienmarkt, un mercato molto apprezzato dagli amanti della cucina bavarese.

Qui infatti troviamo i formaggi, salumi e prodotti enogastronomici di prima scelta, e quindi è perfetto per un pranzo veloce e low-cost.

Week-end a Monaco di Baviera

Nel pomeriggio passeggiamo lungo Kaufingerstrasse, la Fifth Avenue di Monaco, un intera strada dedicata allo shopping, ricca di centri commerciali, negozi di abbigliamento, negozi di souvenir ecc.

Se siete alla ricerca di souvenir e articoli da regalo prettamente bavaresi, non potete perdere il negozio Max Krug, riconoscibile dagli orologi a cucù esposti in vetrina.

Week-end a Monaco di Baviera

Per cena ci concediamo un pasto sostanzioso da Hofbräuhaus, l’ex birrificio dell’omonima birra, oggi diventato la birreria più famosa della città.

Qui si respira l’autentica atmosfera bavarese, con tavoli e arredi in legno, botti e lo staff vestito con i costumi tradizionali.

Noi abbiamo ordinato un preztel gigantesco (abbiamo fatto fatica a finirlo in due), uno stinco di maiale (croccante all’esterno e succoso all’interno), un piatto di salsicce con crauti e due birre, pagando circa 20 euro a testa!

Giorno 2: Deutsches Museum e Castello delle ninfee

Il secondo giorno, dopo un abbondante colazione, decidiamo di recarci al Deutsches Museum (a Museumsinsel), il più grande museo al mondo dedicato alla scienza e alla tecnologia, costruito nel 1903 sulla piccola isola Kohleinsel (Isola del carbone), in mezzo al fiume Isar.

Week-end a Monaco di Baviera

Il Museo espone più di 28.000 oggetti, dalla prima automobile a motore di Benzi al primo motore diesel, passando per le apparecchiature usate per la fissione nucleare.

Il museo è immenso, interessante e vale ampiamente i 14€ pagati per l’ingresso!

Pranziamo con un paio di bretzel e nel frattempo prendiamo la metropolitana per andare al Castello delle ninfee, la residenza estiva dei reali di Baviera, con un grande parco con giardini francesi.

L’ingresso al castello costa 6€ e vale la pena visitarlo soprattutto perché all’interno c’è il salone in cui venne battezzato Ludwig I e in cui si esibì per la prima volta Mozart all’età di 6 anni!

Un’esperienza davvero da pelle d’oca.

Il castello si rivela non solo uno dei posti più incantevoli della Baviera, ma anche dei più tranquilli e rilassanti, grazie al parco e ai giardini circostanti.

Week-end a Monaco di Baviera

Concludiamo il nostro secondo giorno in città con una cena da Schneider Bräuhaus München, un ristorante storico, carino e ben arredato dove, oltre a dell’ ottima birra, servono anche dei piatti tipici davvero buoni.

Nota positiva: è disponibile il menu in italiano ed i prezzi sono giusti per quello che viene offerto.

Se avete molta fame, vi consiglio il “piatto del macellaio”, con 5 tipi di salsicce (una più buona dell’altra) e crauti, veramente pericoloso per la linea e il colesterolo!

Giorno 3: Giardino inglese e rientro

L’ultimo giorno della nostra piccola vacanza a Monaco, essendo una bella giornata di ottobre, visitiamo il Giardino Inglese, il polmone verde della città, uno dei parchi più grandi del mondo (quasi 4 km).

Inizialmente usato come giardino per i militari, il Giardino Inglese è poi diventato il primo parco pubblico della Germania, tutt’oggi uno dei più frequentati e amati dai locali.

Infatti, il parco pullula di turisti e locali, giovani che fanno surf nella cascata sulla Prinzregentenstraße, runners, bikers, persone stesi sul prato a prendere il sole, ecc.

Week-end a Monaco di Baviera

Imperdibili sono la Chinesischer Turm (torre cinese), che ospita uno dei più grandi biergarten della città, il Monopteros, un tempietto in stile greco realizzato dall’architetto Leo von Klenze, dal quale si gode un’ottima vista sul centro di Monaco, e la Japanische Teehaus (casa del te giapponese), donata alla città dal governo di Tokyo in occasione delle Olimpiadi del ’72, che accoglie i visitatori all’entrata del parco.

Week-end a Monaco di Baviera

Pranziamo al volo con bretzel e un boccale di birra e ci dirigiamo verso l’aeroporto per il rientro a Roma.

Si conclude così il nostro Week-end a Monaco di Baviera.

Dublino in 3 giorni

Dublino in 3 giorniDublino in 3 giorni

La capitale della Repubblica d’Irlanda è una gemma tutta da scoprire, ideale per un week-end.

Cosa vedere a Dublino in 3 giorni ? Avrete l’imbarazzo della scelta!

Un consiglio: prima di partire, leggete un romanzo di Joyce, Beckett o Oscar Wilde, così da calarvi appieno nel vostro tour nell’Isola di Smeraldo.

Dublino in 3 giorni

Dublino in 3 giorni

Giorno 1: Temple Bar

Una volta atterrati all’aeroporto di Dublino, raggiungiamo il centro con il bus Airlin 747 al prezzo di 10€ a/r.

Abbiamo scelto l’hotel The Fleet Street Hotel a Temple Bar, uno dei quartieri più vivaci e giovanili della città.

Essendo a stomaco vuoto, andiamo da The Bakehouse, un locale famoso per i pancake, sia dolci che salati.

Con circa 10€ a testa prendiamo una porzione di pancake a testa (io con la frutta, il mio compagno con bacon e uova) e 2 caffè large. Ottimo!

A pancia piena torniamo a Temple Bar, il centro nevralgico del divertimento irlandese.

Superiamo il Millenium Bridge (inaugurato nel 2000) e arriviamo a Essex Gate, l’antica porta della città, dove vediamo i resti dell’ Isolde’s Tower.

Arriviamo alla Christ Church Cathedral, la prima chiesa cristiana la città nel cui parco ci sono i resti di un antico convento medievale.

Proseguiamo verso il Castello, in Dame Street.

Il Castello è stato la dimora della Signoria dei Normanni dal 1171 fino al 1541.

Successivamente il Castello ha ospitato il Regno d’Irlanda e infine il Parlamento irlandese.

Il biglietto costa 4,50€.

La parte più affascinante della visita è stata la Record Tower, l’unico edificio rimasto dalla fortezza normanna risalente al XIII secolo.

Dopo la visita, passiamo davanti la Chester Betty Library, una collezione di opere donate alla città dal magnate irlandese Chester Betty.

Arriviamo alla Cattedrale di San Patrick, la chiesa con il campanile più alto della città (85 metri).

Ci fermiamo a prendere due caffè da Starbuck’s e li sorseggiamo seduti su una panchina del parco San Patrick.

Nel pomeriggio andiamo al Trinity College, la più prestigiosa università del Paese,fondata nel 1592 da Elisabetta I.

Il Trinity ha ospitato menti eccelse, come Jonathan Swift, autore dei “Viaggi di Gulliver”, Oscar Wilde, Bram Stoker, l’autore di “Dracula” e il premio Nobel Samuel Beckett.

La Old Library e la Long Room raccolgono 250 mila volumi antichi.

Il libro più prezioso – da non perdere – è il Book of Kells, un manoscritto miniato dei quattro Vangeli scritto in latino.

Molto probabilmente il libro fu realizzato nei primi anni del IX secoli dai monaci scozzesi di Iona.

Dopo l’arrivo dei vichinghi, i monaci  si trasferirono nel monastero di Kells, dove il libro fu ritrovato nel 1661.

L’ingresso al Trinity College è gratuito ma la visita alla Old Library costa 10€.

Per cena ci fermiamo in un pub vicino la Statua di Molly Malone, la prostituta e pescivendola morta a causa di una febbre, il cui fantasma pare si aggiri tra i vicoli della città, nelle notti nebbiose.

Il pub si chiama O’Neills, un tipico locale irlandese con birre ottime, buon cibo e prezzi medi.

Prendiamo 2 Guinness, uno stufato irlandese e un cosciotto di agnello spendendo circa 20€ a testa.

Giorno 2: Abbey Theatre, shopping e Irish coffee

Iniziamo il nostro secondo giorno irlandese con una colazione da Caffè Nero.

La nostra prima meta è l’ Abbey Theatre, il teatro ufficiale di Dublino, fondato nel 1903 da William Butter Yeats e Lady Augusta Gregory.

Proseguendo lungo O’Connell Street, arriviamo all’incrocio con Earl Street, dove scattiamo qualche foto alla statua di bronzo di James Joyce, l’autore di Dubliners e L’Ulisse, due capolavori della letteratura irlandese.

Continuiamo quindi a passeggiare su Parnell Street e arriviamo al Museo degli scrittori di Dublino.

Il Museo raccoglie la storia della letteratura irlandese con ritratti, manoscritti, lettere e oggetti personali dei letterati irlandesi.

L’ingresso al museo è a pagamento (7,50€).

Imperdibili il telefono nero di Samuel Beckett, il piano di James Joyce, due esemplari di Ulysse pubblicati nel 1930.

Pranziamo in un fast food all’interno del Moore Street Mall.

Nel pomeriggio ci dedichiamo allo shopping nel quadrilatero compreso tra Parnell Street, Henry Street, Mary Street e Capel Street.

Per i souvenir, da Caroll’s avrete troverete calamite, berretti, penne e altri gadget.

Per cena ci rechiamo al pub The Temple Bar, uno dei più antichi della città.

I prezzi sono sopra la media (circa 30€ a testa per 2 piatti di sandwich grandi, 2 birre e 2 Irish coffee buonissimi) ma non si può lasciare Dublino senza essere passati dal Temple Bar!

Giorno 3: Guinness Storehouse

Il terzo e ultimo giorno, facciamo colazione da Starbucks poi andiamo al Guinness Storehouse.

Il biglietto per la visita al museo costa 18€ ma, prenotandolo online, pagherete 14€!

La fabbrica è articolata su 7 piani in cui viene spiegata la lavorazione della birra, la storia del marchio, e sono offerte degustazioni.

La parte cool? Il Gravity Bar all’ultimo piano, che regala una vista bellissima su Dublino.

Arriviamo a piedi alla Statua di Molly Malone e ci tuffiamo nel fiume di gente che affolla la via dello shopping della città: Grafton Street.

Il cuore pulsante di Dublino, pieno di negozi tipici, caffetterie, artisti di strada che animano la città.

Pranziamo da Bunsen, un fast food dove per 10€ a testa mangiamo hamburger e patatine sticky.

Nel tardo pomeriggio, andiamo in aeroporto per ripartire in direzione Roma.

Dublino in 3 giorni