Risotto alla melagrana, rapa rossa caramellata al miele e tartufo bianco

Spesso mi chiedo come si possa esaltare al massimo il sapore di un particolare ingrediente, abbinandolo ad altri elementi, ma senza precluderne tutta la sua bontà. Il nostro caso è proprio questo: avevo un fantastico tartufo bianco ed alcuni altri ingredienti di stagione come la rapa rossa ed il melograno. Oramai mi conoscete, mi piace giocare con i colori naturali degli ingredienti, senza utilizzare alcun additivo colorante chimico. Per questa ricetta non volevo sovrapporre i due colori simili di rapa rossa e melagrana, ma volevo giocare con le due sfumature di tonalità creando qualcosa di veramente interessante.

Per questa ricetta basata sui colori veri delle materie prime ho scelto la canzone “True colors” di Cyndi Lauper:


 

Ingredienti per 4 persone:

320g di riso Carnaroli

2 litri di acqua bollente

1/2 rapa rossa media

succo di 1 melagrana media

1 tartufo bianco

100g parmigiano reggiano grattugiato

100ml di latte

alcune gocce di aceto balsamico di Modena

1 cucchiaio di miele di aneto

q.b. burro

q.b. sale

 

Sbollentate la rapa tagliata a fette dello spessore di circa 6mm e riducetela in cubetti regolari che metterete in una padella a parte. Aggiungete alla rapa rossa il miele e scaldate a fuoco medio, girate i cubetti di rapa su ogni lato e spegnete una volta caramellati. Tostate il riso in olio evo dove avrete già messo il sale necessario, aggiungete l’acqua bollente ed iniziate la cottura del riso (per maggiori dettagli andate a vedere le nostre ricette precedenti come il risotto al miele di aneto, nasello, nocciole e aglio nero), versando a circa ¾ del tempo di cottura totale, il succo di melograno. Nel frattempo scaldate il latte senza farlo bollire, spegnete il fuoco e, mescolando con una frusta, versate ¾ del parmigiano. A fuoco spento mantecate il riso con il burro ed una manciata di parmigiano reggiano grattugiato e versatevi alcune gocce di aceto balsamico di Modena. Impiattate.

Al nostro piatto abbiamo abbinato un vino francese, più precisamente della Borgogna: “Savigny-lès-beaune 1er cru la Bataillère aux Vergelesses rouge Monopole” di Albert Morot