Coltivazione:
Trattasi di una pianta che non teme il freddo, resiste infatti anche al di sotto dei 10°C, soffre però l’umidità, ecco perché la semina è da preferirsi in un terreno drenante e ricco di fosforo.
Può essere seminato già a ottobre/novembre ma è preferibile farlo all’inizio della primavera, evitando il contagio delle malattie tipiche del periodo invernale.
Tra un seme e l’altro è sufficiente una distanza di pochi centimetri, mentre tra una fila e l’altra è bene lasciare liberi circa 70 cm se parliamo di rampicanti e 20 cm se invece seminiamo i piselli nani.
Le piante di piselli nani raggiungono i 40 cm di altezza, mentre i rampicanti possono raggiungere anche i 2 metri.
Come per il resto dei legumi, il pisello va irrigato moderatamente e senza creare ristagni facendo attenzione a non bagnare le piante nelle ore più calde.
Generalmente questa pianta inizia la sua produzione dopo 2 mesi dalla semina e il baccello viene raccolto dopo 90/100 giorni.
Il baccello può essere raccolto quando si presenta turgido, prima che diventi rugoso ed il seme coriaceo.
Nel nostro paese possiamo rintracciare differenti varietà, tra cui:
- pisello di Mirandolo Terme
- pisello Nero di l’Ago
- pisello di Lumignano
- Espresso generoso
- Tesedra
- Senatore
- San Cristoforo
- Alderman
- Lavagna
- Vittoria
- Navona
- Taccole
- Fagiolini corallo
Proprietà:
A differenza degli altri legumi, i piselli sono molto leggeri e digeribili e non creano problemi di aerofagia o meteorismo.
I piselli freschi sono ricchi di sali minerali come calcio, ferro, fosforo e potassio, e vitamine A, B1, C e PP. Quelli secchi invece contengono ferro, magnesio e zinco.
Costituiscono un valido alleato nel tenere a bada il colesterolo e la glicemia, utili anche per la salute del cuore, la circolazione e il sistema immunitario. Inoltre, grazie alla presenza di clorofilla, aiutano la riproduzione dei globuli rossi, sono infine diuretici e alleviano i disturbi della menopausa.
Curiosità:
Gregor Mendel, grazie allo studio sulla riproduzione delle piante dei piselli, formulò la teoria dell’ereditarietà, una teoria valida ancora oggi per tutti gli organismi vegetali e animali a struttura cellulare: le famose “leggi di Mendel”.