Matteo: “cucinare” per iniziare e la biodiversità in Italia

Se ciascuno di noi si mettesse a cercare nel dizionario il termine “cucinare”, probabilmente soffermandosi al primo significato, non troverebbe nulla di nuovo, nulla che la propria madre o la propria nonna non gli avesse già insegnato in anni di quotidianità e pranzi della domenica.

Ma a me piace andare avanti, approfondire (sono così in tutto) e non mi fermo al primo significato, ma voglio capire, scoprire; noto che un altro significato di “cucinare” è da ricondurre “all’elaborare, rifinire”.

Non sono quel genere di persona che usa un qualunque pomodoro da banco per fare il “semplice” sugo di pomodoro all’italiana, non per una mia velleità, ma quanto per una effettiva diversità della materia prima: non tutti i pomodori sono uguali e per questo motivo ciascuno ha i propri utilizzi ideali.

E’ proprio da questo principio che ho deciso di “cambiare registro” in cucina, iniziando a documentarmi sui testi scolastici di due istituti alberghieri, su libri specifici per ciascuna nuova tecnica o argomento (il sottovuoto, i tagli meno noti della carne, ecc), per variare il solito cliché di cene prefabbricate o sapori standardizzati e cercare di offrire ai miei ospiti, quotidiani o saltuari, qualcosa di nuovo.

Questo blog non vuole essere un trattato di cucina (non ne avrei certamente le capacità e non potrei competere ne’ con chef stellati, ne’ tantomeno con le nostre amate nonne), bensì si tratta di una raccolta di ricette tradizionali e non, preparate ricercando il più possibile di esaltare le proprietà di ciascuna materia prima.

L’Italia è un paese unico nel suo genere: la biodiversità che ci circonda e la ricchezza di “artigiani” del settore alimentare, ha fatto diventare il Belpaese il capoluogo mondiale della culinaria e dei sapori che tutto il mondo ci invidia.

Esaltare le materie prime è il mio obiettivo principale e vorrei condividere con voi la mia passione e la mia mission in cucina.