La carbonara lunga 24 anni

Che ci crediate o no, mi ci sono voluti 24 anni per fare una carbonara buona, anzi buonissima!

E’ stata una ricerca lunga, fatta di errori, prove disastrose che alla fine mi ha portato qui.

Ma andiamo per ordine: erano gli anni 90 e facevo la prima liceo, mia madre aveva ripreso a lavorare per contribuire all’economia familiare e, come tutte le madri con i sensi di colpa nei confronti dei figli, tentava nel limite del possibile, di non farmi mancare nulla anche quello di cui non avevo bisogno. Premetto che non cucina male, ma da lei ho imparato prima cosa non fare… e se cucino è proprio grazie a lei. Lo so che le due cose possono sembrare in contraddizione ma invece sono perfettamente legate!

Per anni mi ha preparato il pranzo, quando non l’ha più potuto fare da persona pratica ha pensato bene di aggirare l’ostacolo preparandolo la sera prima così da doverlo solo scaldare. Da li è iniziato il mio odio viscerale per il cibo riscaldato… a dire il vero l’ho sempre odiato, se penso all’aspetto triste secco e asciutto di una pasta al pomodoro riscaldata ho i brividi. E mia madre è estrema quando riscalda la pasta, il suo segreto per una pasta riscaldata in padella è una temperatura altissima!

Tornando agli anni ‘90 la situazione era questa, mia madre mi lasciava il cibo da riscaldare e quindi ho fatto la cosa più ovvia mi sono messo a cucinare di nascosto! Il piano era semplice, tornavo a casa guardavo affranto il cibo pronto lo scansavo dai fornelli e mi mettevo a cucinare il mio pranzo.

All’inizio ho sperimentato con il tostapane e le sottilette… tutto bene fino a quando non l’ho fatto bruciare per via del formaggio che è colato sulle resistenze. Dai toast creativi sono presto arrivato alla pasta e prendendo spunto da una trasmissione tv ho tentato di preparare una carbonara.

Premesso che ancora oggi non si trova il guanciale qui al nord… negli anni 90 anche la pancetta non era così diffusa nella bassa lombarda e quindi mi sono avventato su un trancio di prosciutto crudo e ho fatto di necessità virtù. Per completare in bellezza ho rotto un uovo direttamente nella pentola, ho mescolato il tutto e fiero come solo un incosciente di 14 anni può essere mi sono gustato la mia prima carbonara autogestita.

24 anni dopo ho imparato che:

  • l’uovo crudo non va ingerito o si rischia la salmonella
  • un bambino di 14 anni davanti ai fornelli con una pentola calda non è una bella abbinata
  • per fare la carbonara si usa il pecorino non la sottiletta…

Carbonara

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