Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Un piatto unico colorato, in agrodolce, che ci riporta ai primordi, questi tuberi alla Lucy per Charles Darwin, sapori terrosi e selvatici, per ragionare di cibo ed evoluzione.

In occasione del Darwin Day, AIFB ha indetto un contest di ricette, I piatti di Charles (Darwin) a cui partecipo molto volentieri. Quest’anno si è parlato di evoluzione in senso lato per cui anche di evoluzione del cibo nel nostro piatto……di Charles, appunto.

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Nell’intervento tra Leonardo Danieli direttore di Villa Solatia e Anna Maria Pellegrino sull’ evoluzione dell’uomo vista dal punto di vista gastronomico, la presidente di AIFB ribadisce che il cibo è cultura, non è solo spadellamento.

Ecco queste parole mi trovano completamente d’accordo, è essenziale conoscere e divulgare quel che sta dietro al nostro cibo, che sia nutraceutica, storia, tradizione, evoluzione.

Rifletto e arrivo alla conclusione che se fosse stato solo per condividere una ricetta e null’altro…allora non avrei aperto il blog……

Per cui sedetevi comodi che vi racconto una storia interessante!!

Parto da lontano….non vi ho mai raccontato che sono sempre stata una grande appassionata di paleoantropologia?

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Eh si, negli anni dell’adolescenza gli australopitechi mi affascinavano molto. Leggevo tutto sugli ominidi, dall’ Australopiteco afarense, l’Australopiteco africano, l’Australopiteco di Boisei e naturalmente l’ominide Lucy che era la mia beniamina. Lucy è la nostra bis bis bisnonna di 3,2 milioni di anni fa. A scoprirla fu un grandissimo paleoantropologo, Donald Johanson non lontano da Addis Abeba in Etiopia il 24 novembre 1974.

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

La sera della scoperta, decisero di chiamarla Lucy (australopiteco afarensis) perchè stavano ascoltando Lucy in the sky with diamonds, dei Beatles. Cosa aveva di così particolare la piccola Lucy? Anche se nel ritrovamento mancavano le estremità inferiori, dalle gambe e bacino fu chiaro che camminava come una donna moderna, in posizione eretta. Nonostante il suo metro e dieci di altezza, aveva braccia lunghe per arrampicarsi, denti forti perchè era praticamente vegetariana e si nutriva di tuberi, radici, semi e frutti, erbe e foglie, le parti tenere delle piante, e uova di coccodrillo. Per cui aveva una muscolatura pronunciata nella mandibola, che con il cambiamento di dieta cui siamo andati incontro si è progressivamente persa.

L’antropologo Peter Ungar ha condotto uno studio sui denti degli australopitechi che ne rivela dettagli interessanti sulla loro dieta. Dice: “La specie di Lucy (Australopithecus afarensis) è fra i primi ominidi a mostrare denti con smalto ispessito e appiattito”, ovvero mangiava anche cibi duri o abrasivi come noci, semi e tuberi. In ogni caso, l’analisi di Ungar indica che fossero erbe e foglie a prevalere nel menù.

Si è scoperto oltrettutto pochi anni orsono che già 3 milioni di anni fa l’australopiteco africanus era dotato di pollice opponibile, importantissimo uso delle mani simile all’uomo, che permetteva di stringere con forza un’oggetto. Erano ominidi, non più scimmie.

E qui entra in gioco Charles Darwin che nel 1859 nel suo saggio “l’origine della specie” dopo anni di studi permise di dimostrare l’evoluzione. Con la selezione naturale, sopravvive chi riesce ad adattarsi meglio all’ambiente, ad accaparrarsi le risorse, non per forza il più forte ma piuttosto chi riesce a riprodursi in maniera più efficace. Darwin dimostrò così la nostra discendenza dagli ominidi che evolvero fino all’homo sapiens.

Purtroppo la scienza ancora una volta si scontrò con il clero (vedi Galileo) che predicava la creazione divina. Per cui Darwin pur non negando che Dio esisteva, avendo posto l’uomo allo stesso livello di tutti gli altri animali,   si prese un’accusa per blasfemia dalla chiesa cattolica. 

darwin e il cibo

La chiesa anglicana invece accolse la visione di Darwin infatti alla sua morte fu sepolto nell’Abbazia di Westminster a Londra.

Tornando a Lucy, me la vedo piccolina (pesava circa 25 chili) pelosetta, scavare per cercare radici, che poi sgranocchiava con i semi e altre erbe dei prati.

Per cui dedico a lei questo piatto Tuberi alla Lucy per Charles Darwin. Gli ultimi anni fortunatamente, i tuberi e le radici così sottovalutati sono tornati prepotentemente di tendenza anche tra i grandi chef come Leemann, Ottolenghi, Norbert Niederkofler ecc.

Tra i tuberi non ci sono solo le patate o le carote, ma troviamo le batate, le pastinache, i topinambur, le rape, il sedano rapa, il cavolo navone

Io ho scelto per Lucy la patata dolce, che ho riempito di lenticchie, quinoa, , erbe e fiori. L’ho accompagnata con topinambur, rapa, , senape ai frutti rossi, panna di cocco e semi di zucca.

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura25 Minuti
  • Porzioni6
  • CucinaItaliana

Ingredienti

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

3 patate dolci (o americane) (arancioni)
2 topinambur
1 rapa
100 g lenticchie cotte
1 mela Renetta
10 g uvetta
1/2 limone (succo)
1 cucchiaino zenzero fresco
2 cucchiai olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino curry
1 cucchiaino cumino in polvere
50 g quinoa
1 cucchiaino erbe aromatiche (miste)
1 cucchiaio semi di zucca
10 violette
10 margherite
50 g panna di cocco
30 g senape (ai frutti rossi)
20 g germogli di ravanello

Passaggi

Preparazione Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Spazzola benissimo le patata dolci, tagliale a metà, adagiale in una placca da forno con carta forno. Lava e pela sia la rapa che i topinambur, taglia a fettine e unisci sulla placca.

Spolvera di sale, aggiungi un filo d’olio e passa in forno 25 minuti a 180 gradi.

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Nel frattempo, lava benissimo la quinoa e falla bollire in 100 g di acqua leggermente salata per 15 minuti. Condisci con sale, pepe, succo di limone, un filo d’olio e erbe aromatiche. Metti da parte.

Versa un filo d’olio in una padella, aggiungi curry, cumino, la mela a pezzetti piccoli, l’uvetta lavata, mescola e fai cuocere qualche minuto. Aggiungi le lenticchie e insaporisci bene. Gratta lo zenzero fresco e metti da parte,

Nel frattempo saranno cotti i tuberi e le patate dolci, scavale delicatamente e lascia intiepidire.

Riempi le patate dolci con quinoa, lenticchie, cubetti di ripieno di patata dolce, cubetti di rapa, germogli freschi, decora con violette, petali di margherite, foglioline di pratoline o di denti di cane o erbe di campo.

Tuberi alla Lucy per Charles Darwin

Servi con un cucchiaio di panna di cocco, senape ai frutti rossi, topinambur croccante, semi di zucca.

Ringrazio L’associazione italiana food blogger per divulgare la cultura del cibo, perchè cucinare con amore è anche conoscere la storia, il passato, il perchè di quel che si mette nel piatto.

Consigli di timo e lenticchie

Naturalmente puoi riempire le patata dolci con con altri cereali e legumi. Puoi vedere qui qualche idea: Melanzane ripiene di cereali oppure coppa di zucca hokkaido.

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Articolo e Foto: Copyright ©  All Rights Reserved Timoelenticchie di Daniela Boscariolo

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