Soave tra vigne e borgo scaligero il mio racconto

Soave tra vigne e borgo scaligero il mio racconto

Se chiudo gli occhi il mio sguardo corre ancor tra le verdi vigne che ho appena lasciato. Vi racconto oggi un fine settimana a Soave tra il borgo medioevale e Soave Versus al palazzo della Gran Guardia a Verona.

Tutto è cominciato l’anno scorso, quando con curiosità mi sono iscritta ad un contest di ricette da abbinare al vino Soave, indetto da Soave Versus 2016   Con i miei gnocchi con la fioretta al il pesto di salvia ananas vinsi  un fine settimana tra i colli veronesi, se volete leggere il racconto di quella bella esperienza ecco qui.

Felice  che questo fine settimana mi sia stato regalato proprio in concomitanza di Soave Versus 2017, così mi sono potuta godere la manifestazione come spettatrice.

Soave tra vigne e borgo scaligero il mio racconto

Siamo arrivati sabato a Soave, giro di perlustrazione dentro le mura del borgo medioevale, in attesa poi della serata al Versus.

Palazzo della gran guardia è imponente, si affaccia su Piazza Bra a Verona, proprio di fianco all’Arena. La manifestazione ricca di eventi ospita ogni anno al suo interno numerose aziende vitivinicole della zona, che fanno degustare agli ospiti i loro vini Soave.

E’ forse una coincidenza ma il nome Soave rispecchia in pieno la personalità e identità di questo vino così armonico e di grande freschezza.  Il Soave ha un colore giallo paglierino e un profumo caratteristico e floreale, con piacevoli sentori di fiori bianchi e mandorla e un sapore pieno e delicatamente amarognolo, con le tipiche sensazioni di vaniglia che troviamo nei vini maturati in legno.

Affascinante e tuttora incerta è la storia del nome di questo vino che, secondo la tradizione, si rifà addirittura al sommo poeta Dante Alighieri, grande amico di Cangrande della Scala, signore di Verona, che avrebbe definito la cittadina “soave”, alla luce del buon vino locale e dell’ospitalità degli abitanti del luogo.
Antichissime sono, ad ogni modo, le testimonianze sulla qualità di questo vino, tanto che possiamo risalire fino al V secolo d.C., quando Cassiodoro ne tesseva le lodi, raccomandandolo all’imperatore Teodorico quale vino che “riluce come lattea bevanda, di chiara purità […], di gioviale candidezza e di soavità incredibile”.
Il Soave è stato uno fra i vini prediletti da Gabriele D’Annunzio e iniziò a conquistare fama e prestigio agli inizi del Novecento, quando le maggiori case enologiche veronesi iniziarono a promuovere i loro prodotti sui mercati nazionali ed internazionali.

 

Conduttore delle serate nonché grande sommelier in carica a Palazzo Chigi Alessandro Scorsone che ha presentato Vino e cucina matrimonio di gusto. Matrimonio azzeccato tra il vino Soave e la mozzarella di bufala campana, ospiti di Soave infatti  il  dal consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana DOP.

Abbiamo avuto modo di vedere all’opera lo chef  Claudio Burato  dell’Hosteria del Durello che ha deliziato il pubblico con polenta fritta su mozzarella affumicata  e con il suo famoso risotto al tartufo.

Si sono inoltre alternati al Versus le tre guide di settore più autorevoli: Daniele Cernilli di Dottor wine, Antonio Paolini dell’Espresso e Nicola Frasson per la guida del Gambero Rosso. Interessantissimo interessante per noi partecipare alle degustazioni tra Foscarina e Tenda VS Castelcerino e Rittà

Sentori di mandorla, profumo di agrumi, di spezie dolci, la serata è continuata proprio soavemente.

Domenica, dopo aver fatto una bella passeggiata fino al castello di Soave, abbiamo avuto modo l’opportunità di partecipare con i giornalisti e sommelier ad una conferenza molto interessante: Soave a slow revolution tenuta da Chara Mattiello del consorzio di Soave   e presenziata da Ermanno Munari agronomo, Luigino Bertolazzi presidente assoenologi del Veneto.

Molto interessante per me sempre attenta al biologico e naturale,  quando Chiara ci ha parlato della biodiversità: modello di gestione avanzata del Soave.

Siamo poi partiti per pranzo e visita della  grande e bella azienda  di Sandro de Bruno che ci ha gentilmente ospitati e fatto conoscere i suoi vini così pregiati. Guardate un po’ i muri di questa cantina, tutto Durello di cui De Bruno va molto fiero.

Nel pomeriggio poi, un salto in collina a vigneti, per  conoscere anche  la protagonista: l’uva Garganega. Meravigliata di vedere viti vecchie anche di 100 anni ancora traboccanti di grappoli dorati. Purtroppo in questi giorni alcune zone sono state prese di mira da una grandinata che ha rovinato parte dell’uva praticamente pronta da vendemmiare.  Molti vini Soave vengono prodotti  in purezza, cioè con un solo tipo di uvaggio,  altri invece con il 75%  di Garganega e il rimanente di Trebbiano di Soave.

Tornati al Versus, ho fortunatamente incontrato Anna Gobbi,  splendida sommelier  che l’anno scorso  fu di grande aiuto nel tranquilizzarmi finchè preparavo il mio piatto davanti al pubblico.  Con molto entusiasmo Anna  mi raccontava che nel suo podere Il Pioppo di Legnago (che gestisce con la sorella Francesca) è nato Anna Francesca il loro primo vino, tutto al femminile.

La serata è proseguita con un’ altra degustazione  con Antonio Paolini dell’Espresso tra Val d’Illasi e val di Mezzane e Roncà. Ancora profumi, aromi, vini più giovani e freschi o invecchiati.

Due belle serate, un week end in un borgo medioevale tra i più belli d’Italia, Ospitati al Residence ai Capitelli a Soave.,un B & B splendido a cui non sono riuscita   trovare un difetto!   A colazione ci hanno accolto con  dolci fatti in casa deliziosi ma io avevo già  notato anche  il latte di mandorla, di soia, yogurt di soia e brioche per celiaci, non mancava nulla.

Che dire, non posso che ringraziare il consorzio di tutela del vino Soave per avermi ospitato durante questo fine settimana… ma chiedo… un altro food contest quando lo organizzate ?  😉

 

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Ecco altre mie ricette abbinate al Soave

Polpette di lupini e radicchio rosso di Verona

 

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