Scorzonera in agrodolce

Un contorno insolito, salutare e appetitoso, che riporta ai tempi antichi, la scorzonera in agrodolce con carote uvetta e pinoli.

Inverno tempo di radici,  tempo di scorzonera, originaria dell’Europa Orientale della stessa famiglia dei carciofi e dei topinambur. 

Il suo nome derica dal catalano escurco (vipera), perchè in tempi antichi in Spagna ci si curava dai morsi di vipera anche con la scorzonera.
Pianta che cresce anche spontanea al Nord Italia, c’è chi lo chiama asparago d’inverno. Qui in Veneto viene chiamato anche “coe de radicio”.
Esistono infatti 20 specie di scorzonera, la scorzonera con la buccia quasi nera, ma anche la scorzonera bianca (o scorzobianca). La radice di Soncino è la più conosciuta tra le radici amare. Che poi vi assicuro non sono più amare come un tempo, si sono modernizzate anche loro, provatele.

Per cui non spaventatevi dalla loro bruttezza, che siano chiare o quasi nere, quest’ultime le più dolci, pregiate e delicate (si trovano raramente). Basta una spazzolina da verdura, grattatele bene, o pelatele tipo carote e il gioco è fatto.





Alla scorzonera sono legati i miei ricordi d’infanzia, mio padre infatti amava molto questa radice cotta al vapore, noi bambine non sopportavamo invece il suo sapore amaro e restavamo stupite che potesse piacere condita con olio sale e pepe.

Oltre ad essere usata in cucina la scorzonera è conosciuta anche in erboristeria come pianta medicinale.  Adatta ai diabetici, regola il tratto intestinale.
Come dicevo la scorzonera è leggermente amara, bilanciamola allora con carota e uvetta e avremo un contorno delizioso.
Usiamo in cucina le radici, che siano scorzonere, pastinache, topinambur, batate, rape.… ci sono paesi che vantano una cultura e tradizione maggiore di noi su questi preziosi ortaggi. Noi Italiani con tutto il ben di Dio che la natura ci offre, spesso ci dimentichiamo di tuberi e radici.
Nel blog trovi centinaia di ricette con tuberi e radici, cercale con la lentina.