Questa zuppa mi è sempre piaciuta moltissimo fin da bambina. Una semplice vellutata fatta con due elementi essenziali, i porri e le patate, non occorre altro, non si può provare a sostituire i porri con le cipolle, il sapore non è lo stesso, si perde la delicatezza del piatto.
Perchè si chiama potage Parmentier? Perchè è una ricetta francese. Antoin-Augustin Parmentier era un agronomo e nutrizionista del settecento, che conobbe questo ortaggio durante la sua prigionia in Germania, avendo combattuto nella guerra dei Sette Anni. Troviamo i suoi studi in Recherches sur les végétaux nourrissants qui, dans les temps de disette, peuvent remplacer les aliments ordinaires, avec de nouvelles observations sur la culture des pommes de terre . Si narra che per farlo conoscere meglio ai francesi che lo pensavano allucinogeno o adatto ai maiali, organizzo una grande cena tutta a base di patate e da quel momento fu un successo.
Naturalmente propongo la versione con latte vegetale, anche se la ricetta originale prevede l’uso di burro e panna.
Potage Parmentier vegan
Ingredienti:
- 2 porri
- 3 patate
- 600 gr di latte di riso o soia non zuccherato
- un cucchiaino di dado vegetale
- olio extravergine q.b.
- semi di chia facoltativi
Preparazione:
- Lavare, pulire e tagliare a rondelle fini il porro, se è bio si può lasciare anche buona parte del verde.
- Lavare pelare e tagliare a tocchetti le patate
- In una casseruola, fare stufare i porri per una decina di minuti,aggiungere le patate, il latte vegetale, il dado, se si vuole una foglia di alloro per insaporire e si fa cuocere a fuoco basso per una quarantina di minuti.
- Quando è tutto ben cotto, si toglie l’alloro, con il frullatore ad immersione si rende a vellutata. Se vi sembra troppo densa (dipende dalla patata) aggiungere ancora un pò di latte caldo.
- Ottima accompagnata da crostini.
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