I cucciddata (buccellati) Storia e Ricetta

Altro che panettone e pandoro, in Sicilia il dolce per eccellenza natalizia è il buccellato!

Uno squisito biscotto di pasta frolla ripieno di mille sapori e dal profumo particolarmente speziato. Il buccellato non è pensato solo per essere mangiato, ma anche per essere “mostrato”: la tradizione vuole infatti che esso venga esposto come dolce principale tradizionale durante le feste natalizie.

ORIGINI E STORIA DEL BUCCELLATO

Le origini..

Il buccellato (o cucciddatu), come tanti dolci e piatti tipici della tradizione siciliana, è il frutto di tanti anni di storia e contaminazioni culturali. Il nome trae origine dal latino “buccellatum”, un pane dolce a forma di ciambella o filoncini intagliati che gli antichi Romani usavano preparare e spartire nei periodi di festa.

La Storia..

Sembra però che il nostro cucciddato prenda più direttamente spunto dalla tradizione toscana. A Lucca infatti, fin dai tempi del Medioevo, si usa preparare un dolce a forma di ciambella ripieno di uva passa sultanina , che non a caso viene chiamato buccellato.

L’incontro tra le due culture sarebbe di fatto essere avvenuto in epoca medioevale con l’arrivo di una comunità lucchese nel capoluogo siciliano, che qui iniziò a diffondere la ricetta. Qui naturalmente il dolce subì l’influenza araba, arricchendosi di nuovi ingredienti, come cedri, arance, mandorle, fichi secchi e cannella, zuccata o anche crema al latte e cioccolato.

I Pasticciotti..

Essa viene utilizzata anche per i “Pasticciotti” dalla forma rotonda con ripieno di zuccata o crema al latte e cioccolato. Il ripieno di fichi, più tradizionale, è invece costituito da un impasto di fichi secchi, frutta candita e pezzetti di cioccolato.

Il buccellato “casereccio” viene solitamente ricoperto di glassa, quello prodotto in pasticceria è ricoperto di zucchero a velo o di frutta candita. Cotto al forno, il buccellato si conserva a lungo e sempre presente nelle tavole natalizie viene consumato nel’ intero periodo festivo.

Buccellati o cucciddata
  • CucinaItaliana

Per la frolla
  • 125 gFarina 00
  • 125 gFarina di grano duro
  • 150 gStrutto
  • 100 gZucchero
  • 7 gAmmoniaca per dolci
  • 2uova (intere)

Per il ripieno

  • 300 gFichi secchi
  • 100 gGocce di cioccolato fondente
  • 50 gZuccata
  • 70 gArancia candita
  • 70 gMandorle (sgusciate)
  • 70 gNoci (sgusciate)
  • 1 cucchiainoCannella in polvere
  • q.b.Miele

Preparazione

Prepariamo l’impasto

Per prima cosa, bisogna preparare la pasta frolla. Iniziamo impastando la farina con lo zucchero e lo strutto. Quindi aggiungiamo le uova e l’ammoniaca, fino a ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Appallottoliamo quindi questo composto e mettiamolo a riposare in frigorifero, coperto con una pellicola da cucina, per circa mezz’ora.

Dedichiamoci al ripieno

In questo frattempo possiamo passare al ripieno. Mettiamo i fichi secchi, le noci, le mandorle e i canditi in un mixer (oppure in un tritacarne) e tritiamo il tutto molto finemente. Passiamo la composta ottenuta in una ciotola e uniamo ad essa cannella e le gocce di cioccolato. Volendo possiamo aggiungere anche un bicchierino di vino liquoroso.

Tiriamo fuori l’impasto dal frigo. Stendiamo quindi la frolla col mattarello, cercando di dargli una forma rettangolare, stretta e allungata. Lungo il suo centro posizioniamo il composto e chiudiamo la frolla su se stessa creando un lungo salsicciotto ripieno.

Sigilliamo per bene i bordi e chiudiamo il lungo involtino a ciambella o lasciamolo a panetto e con l’aiuto di una lametta facciamo degli intagli per decorare il nostro dolce . Poniamo la nostra opera su una teglia o in uno stampo di metallo e mettiamolo a riposare in frigo per un’oretta.

Adesso inforniamo

Una volta rassodato, spennelliamo il buccellato con il miele. Quindi decoriamolo “pizzicando” la superficie con una forchetta e un coltello, in modo da ricreare una sorta di merlatura. Il cucciddatu va cotto in forno a 180° per 30-40 minuti.

Una volta raffeddato, il buccellato può essere conservato in un contenitore di latta per biscotti. Non va in frigo: è un dolce che si conserva a lungo. Ammesso che riusciate a resistere tanto a lungo alla sua bontà…buon appetito!

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