Pavlova da porzione

La Pavlova ha una storia strana ed incerta. Sarebbe stata creata da un pasticcere australiano o neozelandese per onorare la ballerina russa con tale nome, Anna Pavlova Pavlova, sarà!? una cosa però è certa: E’ tanto buona. Non guasta neanche che sia tanto facile da fare. Di difficile, se tale lo possiamo definire, c’è la Meringa, una pura questione tecnica, una volta imparato a conoscere il proprio forno è un fatto puramente ripetitivo; la meringa perché in effetti la Pavlova altro non è se non questa sovrastata, generalmente, da Panna Montata e Frutta, spaziando a piacimento, con scelte prevalentemente cromaticamente, la frutta è buona tutta ed, eventuali, altre creme abbinate ben vengano. In tutta questa semplicità si può dare libero sfogo a tutto quel che ci viene in mente, come svariate, strane ed esotiche frutte, anche non solo fresche, la panna può, regolarmente e fantasiosamente, essere sostituita o affiancata da creme, marmellate, gelatine, sciroppi, ecc . . . e la meringa? Viste mai quelle al cioccolato o colorate e profumate di . . . ogni cosa ed in ogni modo.

Pavlova da porzione

Queste monoporzioni le abbiamo fatte alquanto semplici, la meringa è la normalissima già da noi descritta, con dosaggi e lavorazione, la trovate cliccando qui, le abbiamo fatte a forma di barchetta per meglio e più accogliere quello che andremo a mettere. Ogni pozione, abbondante e soddisfacente è di due bianchi d’uovo.

Montiamo la panna aggiungendo un cucchiaio di zucchero a velo per quarto di panna liquida fresca, “sufficientemente abbondante” per due soddisfacenti pavlove, grazie ad una sacca riempiamo l’incavo e facciamo anche un rialzo al centro per dare una sorta di alzatina alla frutta centrale, sulla panna abbiamo distribuito dello sciroppo di amarena ed amarene accompagnano qualche frutto di bosco come More, Mirtilli, Ribes, si vede anche dalla foto che, letteralmente a coronamento, ci sono anche delle Fragole, tagliate a metà ed aderenti alla panna, completato con disordinata armonia i sovrastanti frutti di bosco, la loro acidità mitigherà il dolce della meringa, sposando quello moderato della panna, tergendone il senso di grasso dal palato.

Pavlova da porzione

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C’hama mangià josc . . . mamm ce croc stu mangià

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